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Piano Concerto - Forum pianoforte

... Il Solfeggio Serve?


Giove
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Io credo che anche la cosa più noiosa se si trova il modo giusto di insegnarla possa essere divertente. A prescindere da questo il solfeggio è fondamentale per lo studio di uno strumento. Chi legge la musica come se leggesse il giornale ha meno difficoltà a mettere in piedi i brani e lo fa con pochissimo tempo.

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Guarda che la maggior parte dei problemi di molti interpreti sono dati prorpio dalla scarsa padronanza del solfeggio e quando parlo della materia la intendo a 360° e da prendere un po’ alla francese ;)

 

Per cui al massimo è un problema di metodo (maestro) o di malavoglia (allievo) ... più che dell'argomento in se :)

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Molti insegnanti sono contrari all'insegnamento del solfeggio perchè causa di allontanamento dalla musica da parte di molti allievi?

Voi cosa ne pensate?

Si potrebbe insegnare in un altro modo?

 

Decisamente si dovrebbe insegnare in altro modo e, come è stato detto, il problema non è della materia, perché dire che il solfeggio allontana dalla musica è una bella scusa se non lo si sa insegnare ed equivale a dire che gli esercizi alla sbarra allontanano dalla danza. ;)

Ci sono almeno due cose che non si dovrebbero fare: insegnare per imitazione e sostenere che non si possa suonare una cosa se non la si sa solfeggiare.

Insegnare per imitazione è sbagliato perché... beh il perché lo sappiamo tutti: io ti canto 100 volte una quintina e alla fine tu la riprodurrai esattamente, ma appena te ne trovi una scritta a un tempo diverso non la sai fare.

Impedire a un bambino di suonare un ritmo se non lo sa prima solfeggiare è deprimente e sbagliatissimo, perché anche l'orecchio ha una funzione importantissima e vorrei vedere se qualcuno avrebbe il coraggio di dire a un bambino di 6 anni «no: "se tu volessi" non lo puoi dire, perché il congiuntivo a scuola non l'abbiamo ancora studiato!». A certe cose si può arrivare con l'intuito e la teoria serve per razionalizzarle e per aiutare a collocarle in contesti più complessi. In fin dei conti tutti impariamo a leggere ben prima di saper scrivere le stesse cose che leggiamo, no?

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In fin dei conti tutti impariamo a leggere ben prima di saper scrivere le stesse cose che leggiamo, no?

... se non mi sono perso nulla, a me risulta che impariamo prima a parlare ... e per imitazione :wacko:

 

A scuola infatti non arriviamo muti e non c'è d'aspettare che il maestro ci insegni l'alfabeto ... per spiccicare le prime parole.

 

Non ho capito cosa vuol dire alla "francese"

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Non ho capito cosa vuol dire alla "francese"

 

In Francia il corso base ("solfeggio" in senso lato) dura 7 anni...hai mai visto un metodo di solfeggio francese?

… li puntano a sfornare Musicisti ;)

 

I contenuti della riforma dei programmi di studio italiani purtoppo ne sono la brutta copia, ma la speranza è l'ultima a morire

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... se non mi sono perso nulla, a me risulta che impariamo prima a parlare ... e per imitazione :wacko:

 

Un momento, capisco che ci possa essere un fraintendimento, ma «per imitazione» quando si parla di teoria musicale significa non saper collocare ritmicamente un ritmo complesso perché non se ne conosce la struttura (il difficile di una quintina non è eseguire 5 note in un movimento e in astratto, è eseguirle in un brano), mentre parlare per imitazione non significa non sapere ciò che si sta dicendo: significa solo non sapere come si "chiama" un verbo che si usa con cognizione di causa, perché quando dici «se io vorrei» la mamma ti dice «no: si dice se io volessi» e tu impari a contestualizzare una forma verbale anche se non la sai definire. Sono due cose diverse. ;)

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mentre parlare per imitazione non significa non sapere ciò che si sta dicendo: significa solo non sapere come si "chiama" un verbo che si usa con cognizione di causa, perché quando dici «se io vorrei» la mamma ti dice «no: si dice se io volessi» e tu impari a contestualizzare una forma verbale anche se non la sai definire.

 

... forse intendevi coniugazione?

 

Scusa, ma se suoni e il maestro ti dice: devi suonare così o cosà ...non è la stessa cosa?

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Vi rendete conto che state sostendendo che non si può suonare senza saper solfeggiare?

 

Io ho detto esattamente il contrario <_<

Mi auto-cito «Impedire a un bambino di suonare un ritmo se non lo sa prima solfeggiare è deprimente e sbagliatissimo, perché anche l'orecchio ha una funzione importantissima [...]».

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... forse intendevi coniugazione?

Sì, certo, ma tentavo di riprodurre il modo di esprimersi di un bambino.

 

Scusa, ma se suoni e il maestro ti dice: devi suonare così o cosà ...non è la stessa cosa?

 

L'insegnante di solfeggio è uno, il maestro di strumento è un altro. L'insegnamento del solfeggio per imitazione è caratterizzato dal fatto che si isola un "problema" rimico (la terzina, la quintina, la sincope, etc...) in esercizi zeppi ciascuno di uno solo di questi problemi. A forza di cantare quintine o terzine o... ci siam capiti, sempre allo stesso modo e sempre con lo stesso tempo (e sempre senza inserirle in una griglia ritmica) uno pensa di averle imparate (e l'altro pensa di averle insegnate), ma non è così.

Suonare uno strumento è diverso, perché non si suonano esercizi di solfeggio ma pezzi magari semplici ma di senso compiuto, dove magari si incontra un ritmo complesso in mezzo ad una frase semplice. In quel caso si suonerà senza sapere magari esattamente quale sia la collocazione ritmica di una quintina, ma ciò non impedisce di suonarla, ma in quel pezzo e quella quintina, senza la pretesa di dire al giovane allievo che «tutte le quintine sono così». Non so se qualcuno di voi ha mai sentito insegnare la quintina. Io sì: «guarda: la quintina è come dire Cè-li-bi-da-che», con conseguente ripetizione a raffica di quella parola, ben suddivisa, mediamente veloce... ma quello non è "insegnare la quintina", perché la prima volta che quel povero ignaro troverà una quintina in un Adagio di Mahler a 42 di metonomo non la saprà scandire (prova tu a dire Ce... li... bi... da... che... :wacko: mentre sotto qualcuno ti suona una settimina e qualcun altro una quartina... impossibile se non si sa collocare esattamente quel ritmo). Spero che il mio ragionamento sia un po' più chiaro.

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I ragionamenti di Carlos e Frank sono chiarissimi, per chi li vuole capire...

io ho sempre attribuito i problemi nell'insegnamento del solfeggio al fatto che, in genere, i docenti di solfeggio sono compositori. E immagino che per un compositore avere la cattedra di solfeggio non sia il massimo...

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CIao a tutti, bellissima questa discussione!

mi trovo d'accordo sia con Frank che con Carlos, aggiungerei un ovviamente, ma forse non sarebbe così scontato.

Credo che sarebbe interessante fare una discussione su come si fa "pratica del solfeggio", io trovo che il circolo esperienziale "Ascolto - Analisi - Pratica" sia la cosa migliore, perché ci permette di essere sempre in contatto con la realtà, con il repertorio musicale qualsiasi esso sia.

 

Per Gennarino:

E' chiaro che Art Tatum è un'eccezione. Direi che "j'ha detto culo".... una quantità impressionante di straordinario talento!!!!!!!! ma "j'ha detto culo"!

Per rimanere nel jazz, credo che Jarrett, Mehldau, Moran, Evans, e moltissimi altri avrebbero da fare molte obiezioni.

Io purtroppo non ho mai conosciuto nessun musicista che abbia avuto la stessa esperienza musicale, tutti quelli che ho conosciuto io hanno studiato e praticato tantissime ore al giorno, e lo fanno tutt'ora.

Concludendo, è chiaro che si può suonare senza saper solfeggiare, ma le eccezioni restano tali e non posso essere trasformate in modelli da seguire.

 

Per Frank:

Hai un pdf o un link dove poter visionare il programma di solfeggio francese?

 

Ciao a tutti

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Non ho link diretti ma una bella scorsa ai siti dei conservatori francesi la farei:

http://www.musicalchairs.info/france/conservatoires

 

Mi piace anche l'idea che c'è dietro a:

 

L’enseignement du Conservatoire International de Musique de Paris s’adresse à un large public, amateur ou professionnel, sans limite d’âge, de tous niveaux, de toutes nationalités, et à tout moment de l’année, de septembre à juin.

 

 

Almeno nell'interpretazione più nobile che mi piace dargli ... magari sono alla canna e prendono cani e porci.

 

Tornando ai programmi, io ho avuto modo di conoscerli attraverso un paio di amicizie che hanno militato da quelle parti. Grazie ai loro stimoli mi sono procurato pure dei testi (sia di formazione musicale, sia di storia della musica) e ti dico che per approccio, impostazione si comprende bene come sono strutturati i loro corsi o almeno i contenuti e i desiderata.

Non vorrei scrivere una stupidata, ma a tal proposito sono previsti 7 anni di formazione, un po’ come sommare pre-accademici + trienno o combinazioni simili.

 

… e basta vedere come gestiscono il corso di composizione, loro fanno pochi esami ma grossi ... noi infiniti mini-corsi che prevedono che l'allievo faccia una trentina di esami complementari (vedo l'impostazione per materie un po' liceale) per cui, fra frequenza, studio, spostamenti...tutto funziona se l'allievo non componesse nulla... e uno che si iscrive a composizione forse ha il fatto di scrivere fra le sue priorità ;)

 

Tanto pour parler, caro Feliciano :)

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Credo che sarebbe interessante fare una discussione su come si fa "pratica del solfeggio", io trovo che il circolo esperienziale "Ascolto - Analisi - Pratica" sia la cosa migliore, perché ci permette di essere sempre in contatto con la realtà, con il repertorio musicale qualsiasi esso sia.

 

Condivido il fatto di restare sempre in contatto con la realtà (quello che già esiste), anche se non demonizzo l'astrazione teorica, anzi, per alcune discipline è importate perchè sapere com'è costruito un modello teorico esistente permette di avere una formazione tale da arrivare di crearsene uno proprio. Senza voler fare i diversi a tutti i costi, la teoria è l’esistente, dove arriverò partendo da quelle nozioni potrebbe essere pure qualcosa di nuovo.

Ben inteso che io amo musicisti come Bach, Brahms, Prokofiev (uomini del passato) sia musicisti come Beethoven, Wagner, Stravinsky (uomini del futuro).

Dato che parto dal presupposto che uno più conosce e più è libero di esprimersi come gli pare, il solfeggio (sempre in senso lato) resta il primo di una lunga serie di mattoncini che il buon musicista deve possedere ;)

 

Se vi capita di annoiarvi, prendetevela con il vostro maestro … perché ci si può divertire anche molto (se non moltissimo!).

 

O comunque sappiate che c’è chi si diverte, per cui se non siete in questa condizione da qualche parte qualcosa non sta funzionando ;)

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io ho sempre attribuito i problemi nell'insegnamento del solfeggio al fatto che, in genere, i docenti di solfeggio sono compositori.

... io invece spero sempre che ci sia dietro un direttore di coro ;). Vista l'età media degli iscritti, sarebbe carino che sia pure specializzato in voci bianche e che conosca bene i problemi legati alla muta della voce, etc.

 

E immagino che per un compositore avere la cattedra di solfeggio non sia il massimo...

 

Non sarà il massimo, ma se non gli piace, che cambi o rinunci al posto di tediare gli allievi (ricordandoci che è pure pagato, per cui … un briciolo di professionalità)... però dai topic che leggo in giro mi sembra più che gli allievi non vedano l'ora di smarcare la pratica. Come sempre forse la verità sta nel mezzo ;)

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Qualche mese fa mi capitò di ascoltare una ragazzina mentre chiedeva al mestro di pianoforte di una scuola di musica vicino a casa mia informazioni sul corso di solfeggio, indovinate cosa gli chiese?"ma si può studiare solo la chiave di violino?le altre non mi interessano" , mi semba che disse anche che erano difficili, lui ovviamente gli rispose che le doveva studiare tutte, almeno per una formazione più completa, lei ovviamente declinò.

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Se vi capita di annoiarvi, prendetevela con il vostro maestro … perché ci si può divertire anche molto (se non moltissimo!).

O comunque sappiate che c’è chi si diverte, per cui se non siete in questa condizione da qualche parte qualcosa non sta funzionando ;)

 

D'accordo. Fermo restando il concetto che, comunque, non può essere tutto sempre e comunque divertente e che un po' di «sbattimento» è necessario, nella musica come in qualsiasi disciplina che si voglia affrontare seriamente... sennò passa il messaggio che «o mi diverto o il maestro non capisce una cippa», ma non è detto: imparare a suddividere una settimina non è affatto divertente :wacko: soprattutto per un bambino, ma lo si deve imparare... le scale e gli arpeggi li abbiamo fatti tutti, no? Alzi la mano chi pensa che fossero divertenti... :rolleyes: nessuno? Hmm... che strano! ;)

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D'accordo. Fermo restando il concetto che, comunque, non può essere tutto sempre e comunque divertente e che un po' di «sbattimento» è necessario, nella musica come in qualsiasi disciplina che si voglia affrontare seriamente... sennò passa il messaggio che «o mi diverto o il maestro non capisce una cippa», ma non è detto: imparare a suddividere una settimina non è affatto divertente %5CDOCUME%7E1%5Cw13690%5CLOCALS%7E1%5CTemp%5Cmsohtmlclip1%5C01%5Cclip_image002.gifsoprattutto per un bambino, ma lo si deve imparare

 

Carlos, era un iperbole ...però tendenzialmente sono convinto che fatto cento le materie teoriche, per un buon 70...80% ci si può divertire, se non proprio sbellciarsi dal ridere almeno provare una certa soddisfazione e piacere; diverso da noia e sensazione di inutilità del “mezzo”. Altriementi non saremmo qui a parlarne.

 

... le scale e gli arpeggi li abbiamo fatti tutti, no? Alzi la mano chi pensa che fossero divertenti... %5CDOCUME%7E1%5Cw13690%5CLOCALS%7E1%5CTemp%5Cmsohtmlclip1%5C01%5Cclip_image003.gifnessuno? Hmm... che strano! %5CDOCUME%7E1%5Cw13690%5CLOCALS%7E1%5CTemp%5Cmsohtmlclip1%5C01%5Cclip_image005.gif

Diciamo che oltre ad averli fatti... li ho dovuti pure portare ad un esame (come te del resto) … e tu sai bene che i pianisti non lo facevano (ma giustamente devono studiarli). Adesso non so.

Ti assicuro che io mi suonavo arpeggiando i vari giri armonici e mi divertivo abbastanza, sarò masochista …. Certo che si prendi l’hanon o il Mannino e ti metti li a leggere nota per nota ripetendoti come un mantra dalla mattina alla sera: “cosa lo faccio a fare” e con il maestro che ti da corda perché non ha voglia …

 

(Oggi mi sento retorico, l’arpeggio è una metafora, sostituiamo la parola solfeggio)

 

… capisci che la musica cambia?

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imparare a suddividere una settimina non è affatto divertente

 

...mi è affiorato un ricordo a proposito delle parole che spesso venivano utilizzate per cercare di memorizzare la scansione ritmica...al posto del celibidache ( :D) di turno per la quintina "por-ca-put-xx-na", per la settimina "por-ca-put-xx-xx-vac-ca"...

 

Non proprio adatto ai bambini ma certi adolescenti ci andavano a nozze :wacko:

 

Ok, ho scritto la stupidata della giornata :(

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io la parola migliore che conosco per la quintina è "psicopatico", perchè regge anche se la pensi solo con l'accento sulla prima ...

comunque, io adoravo il solfeggio :) l'ho sempre vissuto come un cruciverba, mi portavo sempre i metodi in bagno...

l'ho iniziato a studiare nella banda musicale del mio paese, quindi con lo scopo preciso di suonare. Ho iniziato a suonare a 13-14 anni e ho fatto l'esame di solfeggio a 17, preparandolo in 3 mesi. Tutto tardi rispetto alla media di un pianista, probabilmente

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mi portavo sempre i metodi in bagno...

 

Non ti è uscita molto bene, non vorrei che qualcuno pensi che li portavi per stimolare l'atto cacatorio :D

 

Scherzi a parte, anche io avevo questo vizio (di andare in bagno con il passatempo eheheh) e incastrare i gruppi irregolari era come risolvere un sudoku...ma che scuola state facendo?

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