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Piano Concerto - Forum pianoforte

Laboratorio Pianoforte 2012


Frank
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Risposta per Jamsession e Margherita 1

 

Non ritengo che vedere e comporre a 360 gradi o quasi dal punto di vista della armonia sia una prerogativa del jazz solamente. Il jazz, non parlo di swing, ha questa caratteristica ma anche molti musicisti classici la possiedono. Quindi complimenti e non relegare te stesso in una nicchia stilistica.

Per aspetto ritmico intendo la scansione ritmica e non il ritmo armonico che d'altronde non ho menzionato nel mio commento.

Vi prego, non ritenete i miei dei consigli, me ne guardo bene dal darli, il mio è semplicemete un commento personale. Il ritmo armonico che ho ascoltato nei brani presentati dal punto di vista tonale è ottimo.

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Faccio la parte dell'avvocato del diavolo

 

Dal punto di vista strettamente armonico, ho trovato interessante il brano di Gozzo ed anche quello di Jamsession i quali e soprattutto il primo sono andati oltre le tipiche modulazioni armoniche che caratterizzano molta parte dei brani classici.

 

Non ritengo che vedere e comporre a 360 gradi o quasi dal punto di vista della armonia sia una prerogativa del jazz solamente

 

Ergo, avevo capito bene.

Ritieni poco interessante l'armonia classica e quindi soffri anche Rachmaninoff ;)

Niente di male, ci mancherebbe altro ... ma questo sembra che dicano le tue parole.

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Per aspetto ritmico intendo la scansione ritmica

 

Ok, come a tutti non ritieni che il PC si un buon interprete...non so quanto utile come informazione, però ne prendo atto e l'idea di prendere più seriamente il playback è fra le mie prerogative, un sacco di musica ormai gira in forma digitale e non posso permettermi di suonare un orchestra ;)

Per cui devo curare l'agogica, grazie ancora per gli spunti Modale.

 

Poi non ho ancora centrato bene il commento sull'armonia in relazione alle modulazioni, che sono una prerogativa tonale che nel mondo classico esisteva fino a una certa data. Per cui, jazzisti a parte (per chi è tonale), per chi si muove fuori dalla tonalità sostanzialmente è nel mare della atonalità...per cui introdurre in questo ambito il concetto di modulazione lo vedo un po' forzato. Sbaglio?

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Ogni tanto, quando leggo certe vostre discussioni, mi sembra di essere "de coccio", come si dice a Roma... Cioè non capisco :) A prescindere dal fatto che la scansione ritmica (ma anche il ritmo armonico) è dato dalla scrittura, e non da come lo suona il computer (dico a margherita), non riesco a seguirvi sul discorso classica, jazz, tonale, atonale e via dicendo; cosa è "classica"? Per quello che ne so, un accordo di settima di seconda specie senza preparazione è già "non classica", senza che ciò sia "jazz" o "atonale". Quanto al modale, non è che sia una prerogativa del jazz, anzi! Microcosmos di Bartok è tutto modale, senza aver nulla a che spartire con il jazz; lo stesso Rachmaninoff e tutti i russi prima e dopo di lui (Ciaikovsky, Borodin, Musorgsky...); il nostro Respighi ha persino scritto un "concerto dorico", oltre a molti lavori di recupero della modalità antica; persino Bach usa, di passaggio, cadenze "bitonali"... La musica classica è piena di episodi modali, anche se non si può dire che nel '700 fossero altrettanto frequenti che in tempi successivi (o anche di molto precedenti).

Voglio dire che non c'è realmente un elemento musicale capace di far appiccicare etichette: dipende, invece, dal contesto d'insieme: Kapustin, per esempio, usa moltissimi elementi musicali del jazz, ma nessuno lo classifica in quel genere...

 

P.S. La 9 è mia.

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Ogni tanto, quando leggo certe vostre discussioni, mi sembra di essere "de coccio", come si dice a Roma... Cioè non capisco :) A prescindere dal fatto che la scansione ritmica (ma anche il ritmo armonico) è dato dalla scrittura, e non da come lo suona il computer (dico a margherita), non riesco a seguirvi sul discorso classica, jazz, tonale, atonale e via dicendo; cosa è "classica"? Per quello che ne so, un accordo di settima di seconda specie senza preparazione è già "non classica", senza che ciò sia "jazz" o "atonale". Quanto al modale, non è che sia una prerogativa del jazz, anzi! Microcosmos di Bartok è tutto modale, senza aver nulla a che spartire con il jazz; lo stesso Rachmaninoff e tutti i russi prima e dopo di lui (Ciaikovsky, Borodin, Musorgsky...); il nostro Respighi ha persino scritto un "concerto dorico", oltre a molti lavori di recupero della modalità antica; persino Bach usa, di passaggio, cadenze "bitonali"... La musica classica è piena di episodi modali, anche se non si può dire che nel '700 fossero altrettanto frequenti che in tempi successivi (o anche di molto precedenti).

Voglio dire che non c'è realmente un elemento musicale capace di far appiccicare etichette: dipende, invece, dal contesto d'insieme: Kapustin, per esempio, usa moltissimi elementi musicali del jazz, ma nessuno lo classifica in quel genere...

 

Ma oltre ad essere d'accordo :), in un brano modale come ci infili una modulazione? Ah..la modalità l'ho infilata nel MARE della atonalità, infatti qui si parlava del 70% brani tonali, dove la modalità è l'elemento chiave e degli altri dove la parola modalità non ci azzecca.

Insomma stesso criterio per due contenitori diversi... non applicabile ;)

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Ma oltre ad essere d'accordo :), in un brano modale come ci infili una modulazione?

 

Dipende anche dai modi che usi (e dal genere in cui le pratichi), ma spesso è con le progressioni.

 

Ah..la modalità l'ho infilata nel MARE della atonalità, infatti qui si parlava del 70% brani tonali, dove la modalità è l'elemento chiave e degli altri dove la parola modalità non ci azzecca.

Insomma stesso criterio per due contenitori diversi... non applicabile ;)

 

Vedi che sono di coccio? Non ho capito... :) Comunque non fa niente... Basta intendersi, però, che, quando si parla di modalità, siamo comunque in ambito tonale.

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Anche se non è attinente al laboratorio che stiamo trattando, colgo l'occasione per darvi il link dell'unica partitura i mio possesso ottenuta collegando un piano digitale ad un pc; l'operazione è stata fatta in studio da tecnico perchè io sono un pò imbranato con i computers, poi non ci ho più pensato alla possibilità di fare spartiti, forse perchè non ne vedo l'utilità in relazione alla loro possibile utenza.

Sono curioso di conoscere i vostri pareri. Chi sa se da voi mi verrà lo stimolo a farne altri...... :)

 

grazie a tutti

http://www.pianoconc...n-k1-partitura/

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Commento alle variazioni di Alessandro Gozzo

 

Trovo molto positivo il fatto che tu abbia scelto le variazioni per trasfigurare il materiale di partenza, anche condotte bene come successione di idee in relazione al modo di allontanarsi e riavvicinarsi al materiale.

Sento anche dei bei guizzi melodici ed armonici ma visto che a te piace e so che non resti soddisfatto se ti dicono che va tutto bene provo a passarti qualche spunto:

 

Concentrandoci sulla risposta, parliamo di come arrivi all’accordo di battuta 7.

 

Di sicuro melodicamente qui hai l’esigenza di preparare quello che viene dopo, ed infatti non toccherei nulla della melodia se non a battuta 5, il primo la lo farei ritardare da un si di un ottavo legandolo alla nota precedente ed invitando ritmicamente il collegamento ritmico melodico fra 5 e 6.

Da anche l’idea di una risposta anacrusica, caratteristica del tema. Una risposta tetica da meno il senso di continuità.

Sempre nell’ambito della risposta invece armonicamente ci lavorerei e penso che ci siano degli isolati picchi di tensione (m viene in mente il B5b7/A “inquinato” a battuta 5) fra accordi per dirla poeticamente molto sobri.

Insomma, forse metterla sul piano del percorso avrebbe preparato meglio appunto l’ultimo accordo e ti passo qualche spunto, fammi sapere se ti suona … così a orecchio, parlando della sinistra:

  • Battuta 4: ultimo accordo metterei un re al posto del si
  • Battuta 5: il sapore del ritardo che ti ho proposto alla melodia, abbinato all’utilizzo di accordi completi, aiuta secondo me poi la battuta 6 e ti propongo al basso “do”, “la re#”, “si”, “sol# do re”; anche perchè il tuo ultimo accordo “sol# si mi” è un po' poverello in relazione a dove vuoi andare e soprattutto ci picchi dentro subito dopo un B5b7/A inquinato, che fra l'altro tira verso un sol al basso … per cui a
  • Battuta 6: nell'ultimo quarto alla sinistra farei arrivare una terzina tipo sol fa# la in modo da contestualizzare il materiale della variazione I e vai a far sentire appunto quel sol di cui ti parlavo; per evitare che sia troppo mosso in relazione al primo quarto della battuta … magari trasformerei il do# iniziale in ottavo facendolo seguire tipo da un mi (sempre da un ottavo) in modo da evitare anche quello svuotamento dato dall’ottava vuota; so che poi questo tratto diventa un po' tematico, ma l'ultimo accordo è denso, per cui il prima non può essere inesistente.

Prova a farci una pensata, magari non ti piace però l’alternanza di triadi ad accordi tostissimi secondo me non da continuità. In realtà è un po’ questo il “male” che a zone colpisce il brano o meglio, convivono soluzioni non omogenee nella stessa variazione per cui non si percepisce un totale governo del mezzo.

Pensa a situazioni tipo battuta 101 … a quella triade di C linda come il sole …

 

Comunque sia da un lato ritrovo l’atteggiamento dei tuoi pezzi lirici che sai tendono ad un certo tipo di minimalismo (appunto) ma dall’altro un modo diverso di trattare gli accordi che non si portano quell’asprezza congenita dei tuoi brani orchestrali o i precedenti che hai presentato.

Detto ciò, qualche considerazione variazione per variazione;

  • trovo molto riuscita ritmicamente e felice melodicamente la prima variazione
  • La seconda è nel tuo spirito pseudo minimalista e ricicla un po' troppo, anche se felicemente, i disegni melodici
  • Nella terza variazione la sezione intorno a battuta 50 è veramente molto prevedibile, abbinata al fatto che veniamo già da una variazione simile nella ripetitività … un po' pesa. A 48 avrei messo un doppio punto al si per fare un la di un sedicesimo alla fine della battuta alla dx. Sfruttare l’espediente pausa? Devo dire però che in chiusura l’armonia attira attenzione
  • Variazione IV, la prima parte mi sembra melodicamente inferiore rispetto al resto belle le sfumature armoniche verso metà e fine

In generale sembra che in ogni variazione tu parta dalla melodia e devo dire che sono tutte introdotte molto bene, e solo dopo un po’ ti concentri sull’armonia. Chiaro, in linea di massima.

Magari è un gioco voluto … però soffro un po’ il fatto che ci sia questo binomio e che non sia veramente fino in fondo un tutt’uno.

Comunque questa è una buona direzione, continuerei ad abusare di questa forma che penso ti faccia bene ;)

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Che casino.......non ci capisco più un c.....

Siete dei gran pasticcioni ma tremendamente simpatici.

… che dire, può essere che tu abbia ragione, però prima dire la mia …

 

impeccabile la registrazione e lo stile esecutivo di Frank

Ti ringrazio per darmi la possibilità per girare i miei complimenti all’interprete, perché questo tuo post non è rivolto al compositore. TheSimon si è offerto di registrare la mia versione, per cui diamo a Cesare quello che è di Cesare

 

Questo primissimo post di Modale fa coppia con

 

Ho ascoltato i brani, non ho guardato gli spartiti, in quanto ritengo che l’interpretazione sia un aspetto fondamentale.

 

Sarà fondamentale, però se devi valutare un brano di Chopin … non dici, bravo Pollini. E se Pollini fosse una capra a suonare nulla magari toglierebbe alla musica di Chopin; tutto per dire che lo prendo come complimento se sottintendi che la musica è valida (e così mi sembra di aver intuito dalle tue considerazioni a seguire) per cui ti puoi concentrare sull’interpretazione.

Lo evidenzio perché se tutto si basasse su questo approccio, vorrebbe dire (ma non ci credo) che non saresti nelle condizioni di valutare sul piano compositivo un brano orchestrale perché ad esempio il compositore stesso sarebbe impossibilitato a interpretarlo per ovvie ragioni (poi ci ritorno), mi ci vedi suonare un intera orchestra?

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Tornando a

Che casino.......non ci capisco più un c.....

Io riconosco lo sforzo di Modale di condensare le considerazioni in modo cross fra tutti i brani, avevo provato una volta anche io forse un paio di annetti fa, e i risultati non furono esemplari.

Lo scrivo perché qui si tratta di valutare le proposte nell’ambito di scelte, perché di questo si parla e cosa voglio dire...

 

Quando un Musicista è di fronte a del materiale musicale dato può approcciare in diversi modi, io in questo laboratorio di composizione riesco ad individuare 3 macro categorie:

  • ( A ) Aderenza al materiale
  • ( B ) Trasfigurazione
  • ( C ) Valorizzazione di tratti caratteristici

In A ci metto le elaborazioni di Margherita, Frank (Notturno), RStrauss

In B ci metto le elaborazioni di Alessandro Gozzo, CromaDiBrera, Jam Session, Frank (Passion)

In C ci metto Modale

Raffaele in fin dei conti mi viene da metterlo per semplicità in A, anche se potrebbe figurare anche in B…ma penso punti più ad A.

 

I due punti discussi secondo me vanno incasellati nell’ottica sopra descritta, e infatti:

Dal punto di vista strettamente armonico, ho trovato interessante il brano di Gozzo ed anche quello di Jamsession i quali e soprattutto il primo sono andati oltre le tipiche modulazioni armoniche che caratterizzano molta parte dei brani classici.

Io non sono molto d’accordo in generale perché sembra che la valutazione prenda le mosse solo dalla maggiore complessità degli accordi utilizzati e non dal come sono stati realmente dosati, che è quello che fa la differenza e rende una cosa veramente interessante.

Ad es. l’armonia usata da Jam Session è di base per chi vuole iniziare a caprine di sostituzioni … è il classico IV V I, che diventa II V I, che diventa V/V V I di base per uno che si avvicina all’armonia classica.

Senza nulla togliergli, è come si porta in questa situazione che dovrebbe essere oggetto di valutazione. Lo dico perché Modale tu ti sei orientato nell’approccio C, ti sei tolto il problema di venire via dal materiale, ti sei semplificato il lavoro, hai giocato in casa e questo non lo riconduco a una carenza ma ad una tua scelta, ne più ne meno di quello che posso aver fatto io nel notturno.

Nella mia scelta (posso parlare solo per me), cioè Aderenza, il bello è fare qualcosa di interessante proprio nelle caratteristiche del tema che sappiamo tutti com’è costruito armonicamente. Non ci sento molta modalità, non ci sento grosse arditezze armoniche, percorso armonico lineare e chiaro come il sole.

Però riconosco l’efficacia della trasfigurazione, e allora è interessante fare considerazioni cross fra brani omogenei per approccio, quando sentirai Passion ti renderai conto che qui si tratta di fare una scelta e rispettarla...per quanto mi riguarda.

 

L’altro punto:

Ho notato in tutte le performance degli aspetti positivi che vanno coltivati e degli aspetti negativi che vanno a mio avviso rivisti, in particolare l’aspetto ritmico che a mio parere non deve prevalere sugli altri elementi compositivi, rischiando di soffocarli.

Suppongo che modale si riferisca all’agogica scritta che è diversa da quella che applica l’interprete; personalmente a me piace spesso comprenderla fra le note e dosarla con valori ritmici, passo armonico, etc. e questo valuterei del lavoro di un compositore. Forse è la parola performance che introduce confusione e a tal proposito, al prossimo giro, pubblicheremo anche i dati relativi all’mp3. Cioè se c’è realmente un interprete o un play-back (dando eventuali riferimenti) in modo da tagliare meglio il parere e fare commenti del tipo: bravo il coro, curato il play-back.

 

Spero di non aver contribuito a fare casino … :wacko:

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Risposta per Frank.

Ritengo valide le musiche, per cui la differenza la fa l'interpretazione.

Non valuto in base alla complessità degli accordi utilizzati, tanto è vero che spesso suono dei brani su un solo modo.

La mia valutazione degli accordi è basata sull'intervallo armonico che collega tali accordi con l'elemento accordale centrale che in termini tonali è chiamato "tonalità". Ritengo che sia l'orizzontalità che la verticalità eccessive siano cacofoniche.

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E' un play-back?

 

Certo, ma non era curato per niente :P . Se ti interessa ascoltare un playback più espressivo, puoi ascoltare questo: http://www.myspace.c...84055905&ac=now . Poi qui, nella sezione "questo l'ho fatto io", c'è anche una mia piccola invenzione a due voci con un video da YT, di cui pure ho curato abbastanza il playback. Tu cosa hai usato per riprodurre lo spartito? Il campione del piano, comunque, mi è sembrato molto buono!

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Ritengo valide le musiche

Grazie per la pacca sulla spalla .. sarà che io ho molta ambizione e percepisco il maggire spessore degli altri brani rispetto al mio...

 

per cui la differenza la fa l'interpretazione.

Ok ,secondo te da flautista non avrò mai speranza nel pezzo per pf? Io sono convinta che Debussy non abbia bisogno del pianista per sentirsi dire che un suo brano fa la differenza ;)

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