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Piano Concerto - Forum pianoforte

Dorian K1 - Partitura -


modale
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Ho provato a suonarla ... mi sembra impegnativa più che altro per la ricerca del suono che è la base per una buona resa per un pezzo tipo questo.

 

IN effetti ritengo che non sia semplice da suonare più che altro per il tipo di divisione delle note ed il tipo di sovrapposizione della line di mano dx e quella di mano sx. Il consiglio che ti dò dal punto di vista stilistico è di suonare con calma usando parecchio il rubato, il legato, le accelerazioni ed i rallentamenti. Poi è importante capirne il senso armonico e melodico e questo si ottiene soltanto studiando e ripetendo tante volte.

Fammi sapere come và.

un saluto

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Questa è l'unica partitura in mio possesso ottenuta collegando un piano digitale ad un pc, strumento questo che non stimola assolutamente la mia fantasia, per il resto dispongo solo di incisioni in formato cd audio; l'operazione è stata fatta in studio da tecnico perchè io sono un pò imbranato con i computers, poi non ci ho più pensato alla possibilità di fare spartiti, forse perchè non ne vedo l'utilità in relazione alla loro possibile utenza.

Sono curioso di conoscere i vostri pareri. Chi sa se da voi mi verrà lo stimolo a farne altri...... :)

Ringrazio per i commenti favorevoli.

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Secondo me leggere una partitura simile è perfettamente inutile, perchè il brano non nasce per essere scritto e l'autore stesso se volesse leggerlo non ne sarebbe in grado, è un po' come leggere il Kohln concert di Jarrett (con i dovuti paragoni), è un'operazione senza senso perchè se lo stesso Jarrett lo risuonasse 10 volte lo risuonerebbe 10 volte diversamente. Ha molto più senso partire dall'audio per cercare di coglierne gli aspetti salienti senza cercare per altro di riprodurlo pedissequamente.

Inoltre sicuramente il pc non tiene conto dei rubati e di altre sfumature ritmiche, infatti per ovviare al problema in questa partitura le stanghette spezzabattute sono state aggiunte a mano, per la serie: io suono, metto un metronomo, vediamo cosa mi scrive il pc e quello che esce lo chiamo "partitura"....non è un approccio serio alla scrittura, per cui non necessita di un approccio rigoroso di lettura....

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Concordo pienamente con zedef e geppino su tutte le problematiche da loro esposte, ma comunque senza estremismi. questa è la ragione per cui questo spartito è l'unico esistente.

Ho ritenuto e ritengo che in effetti sia inutile crearne altri.

Ritengo comunque che sul piano concettule e didattico per chi fosse interessato alla armonia modale lo studio di questo spartito possa essere interessante.

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è un'operazione senza senso perchè se lo stesso Jarrett lo risuonasse 10 volte lo risuonerebbe 10 volte diversamente. Ha molto più senso partire dall'audio per cercare di coglierne gli aspetti salienti senza cercare per altro di riprodurlo pedissequamente.

 

...domando. Fermo restando il discorso scrittura v/enarmonia :wacko: ...ma non è lo stesso discorso della musica di Bach?

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Ritengo comunque che sul piano concettule e didattico per chi fosse interessato alla armonia modale lo studio di questo spartito possa essere interessante.

Sicuramente, ma forse scriverlo con le note "giuste" aiuterebbe maggiormente. Per giuste intendo con il nome corretto in riferimento al modo di riferimento.

 

A questo punto se volessi ascoltarlo ... visto che non sono pianista?

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Mi sa che Modale tu non vai molto d'accordo con la didattica.

 

Indubbiamente esiste l'errore enarmonico generato dal computer, ma chi è interessato può correggerlo da se.

 

Se dici che "sul piano concettule e didattico per chi fosse interessato alla armonia modale lo studio di questo spartito possa essere interessante" vuol dire che ti stai riferendo ad un discente ... se l'allievo già padroneggia l'argomento non è un allievo e cessa l'interesse didattico, se uno non padroneggia è un allievo ma non saprebbe come correggere la partitura ;)

 

Non che tu debba farlo per forza, ci mancherebbe altro ... le mie sono solo considerazioni da allieva di basso rango

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COMPOSIZIONE IN Db DORIAN -K1-

 

 

Il modo Dorian è caratterizzato da un andamento incerto in quanto non è un centro tonale. La capacità di essere centri tonali è dei modi: PHRYGIAN, AEOLIAN, MIXOLYDIAN E IONIAN. I modi: Lydian, Dorian e Locrian non hanno la capacità di essere centri tonali per cui quando si suona su tali modi c'è una incertezza tonale di fondo dovuta alla costituzione del modo stesso. Il modo Dorian esprime sentimenti di tristezza, oblio, da non confondere con i sentimenti di romanticismo, passione che sono più propriamente espressi dal modo Aeolian. Il modo Dorian a differenza del modo Aeolian "regge" meglio la cromatizzazione in quanto come già detto non ha potenza tonale. Come dire che un individuo che ha una personalità debole è più influenzabile di uno che ha una forte personalità .

 

Consigli sul modo in cui va letta ed eseguita questa partitura, purtroppo mi manca il tempo per correggere l'errore enarmonico,dovrei riscrivere il tutto, Vi consiglio comuque di considerare la composizione in C# dorian e quindi il Eb diventa D#, il Ab diventea G#, il Bb diventa A#.

 

1) Le alterazioni delle note sono valide solo per la battuta in corso.

 

2) L'alterazione vale solo per la medesima nota. Cioè se trovi un Mib sul quinto spazio, tale

alterazione non vale per altri Mib situati altrove sul pentagramma e di conseguenza sulla

tastiera.

 

3) Le alterazioni sulla chiave di violino e quelle sulla chiave di basso sono completamente

indipendenti.

 

4) La velocità metronomica di riferimento e circa 80

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Potresti spiegare perchè il dorico e il lidio non hanno centro tonale..? Lo scrivi come se fosse un dogma ma ci sono tanti brani che usano questi modi in cui è riconoscibilissimo il centro tonale: il brano So what, emblema del cool jazz, è in re dorico, ma è chiaramente in re, a parte le 8 battute della B in cui va in mib dorico, ma anche lì il centro tonale c'è eccome, lo stesso dicasi per tutte quelle tarantelle che si rifanno al modo lidio. Tu stesso prima dici che il modo dorico non ha un centro tonale e poi dici che il tuo brano è in do#....non capisco, ho un'altra visione dei modi....

Non sono neanche d'accordo sul fatto che il dorico sia un modo che esprime tristezza e oblio, So what di Miles Davis è un brano rilassato, è cool jazz, jazz "freddo"...il dorico è un modo minore, forse perciò può ingenerare sentimenti di riflessione o tristezza, ma non per il sesto grado maggiore, anche perchè è ben noto che gli intervalli maggiori sono più "aperti", "solari", "ridenti" dei rispettivi minori, quindi perchè una sesta maggiore dovrebbe essere triste?

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INTANTO CERCHIAMO DI CAPIRE ESATTAMENTE COSA E' L'ARMONIA TONALE E COSA E' L'ARMONIA MODALE.

Il "modo" non va visto come un insieme di note. La "scala modale" è un insieme di note, quest'ultima si adopera nella armonia tonale per identificare lo spelling di una data scala e faclitare il compito del musicista.

Il "modo" è l'espressione di uno stato d'animo.

Alla base della armonia tonale c'è una organizzazione ionica, cioè i modi si costruiscono sulla scala ionica.

Alla base della armonia modale c'è una organizzazione lydia e cioè i modi si costruiscono sulla scala lydia perchè solo essa è depositaria del "pure major sound", in quanto possiede una sola tonica e non due toniche come la scala ionian.

Nella organizzazione ionica il V grado è una scala mixolydian che funzionalmente ha una notevole tendenza cadenziale verso la triade di tonica.

Nella organizzazione lydian la scala mixolydian è sul secondo grado e quindi è assente la tendenza cadenziale verso la triade di tonica.

Suonare modale significa liberare le scale modali dal loro ruolo funzionale che possiedono nella armonica tonale e per fare questo bisogna concepirle in un altro sistema tonale e cioè farle nascere DAI GRADI DI UNA SCALA LYDIA e non di una scala ionian.

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Scusami, ma di tutto quello che dici nei tuoi brani non c'è traccia, tu suoni i modi nella loro concezione tonale, questo brano è in C# minore con qualche la# buttato dentro...e poi continuo a non capire dove stanno le due toniche nella scala ionica rispetto all'unica tonica della scala lidia, potresti esplicitare questo concetto?

Non capisco neanche quando dici che "il modo è l'espressione di uno stato d'animo", in quanto anche la musica tonale esprime stati d'animo, non solo quella modale, ammesso che al giorno d'oggi questa differenza sia reale....

Tu dici che "nella organizzazione lydian la scala mixolydian è sul secondo grado e quindi è assente la tendenza cadenziale verso la triade di tonica", io potrei ribattere che questa tendenza cadenzale si ha verso la triade di dominante.

Se dobbiamo avere come riferimento il modo lidio invece del modo ionico vediamo quali modi nasceranno su quali gradi: I lidio, II misolidio, III eolio, IV locrio, V ionico, VI dorico, VII frigio. Appurato questo, cosa cambia come approccio? Se tutto il ragionamento che facevo sul I grado lo traspongo sul V ottengo gli stessi effetti sonori ma in un'altra tonalità, alla dominante...

Potresti spiegare meglio questo approccio modale dal tuo punto di vista...?

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Nella armonia tonale:

il modo Dorian non può essere una stazione tonale in quanto questa qualità spetta alla relativa minore della scala Ionian.

Il modo lydian non può essere una stazione tonale perchè possiede una sola tonica.

il modo locrian non può essere una stazione tonale perch non possiede la V giusta.

Il brano K1 utilizza il modo C# dorian non C# minore, in armonia modale dire C# minore non significa nulla. In armonia tonale dire C# minore significa relativa minore di E maggiore. Il A# cui ti riferisci è parte strutturale del modo C# dorian.

La scala C ionian è detta "diatonica" perchè ha due toniche C e F. Tutte le scale sono diatoniche eccetto la lydian.

Tutta la musica è l'espressione di uno stato di animo. In particolare ai modi viene attribuito uno stato d'animo, è chiaro che l'interpretazione può cambiare in base alla sensibilità del musicista.

Se la tendenza cadenziale si ha verso la triade di dominante e non verso la triade di tonica, viene meno l'importanza della triade di tonica come stazione tonale. Questa è l'armonia modale, l'eliminazione dei ruoli che le scale modali hanno nella armonia tonale.

Se facciamo nascere i modi da una scala lydia invece che da una scala ionica cambiano i rapporti delle scale modali con la triade di tonica.

La relativa minore è sempre sul VI grado di una scala maggiore. Nel sistema ionico ad esempio la relativa minore è sul VI grado ed è una scala aeolian. Ne sistema lydio la relativa minore è ovviamente sempre sul VI grado ma è una scala dorian. Ecco perchè nel sistema ionico il modo aeolian può essere considerato una stazione tonale ed il dorian no. Al contrario nel sistema lydio il dorian è una stazione tonale e l'aeolian no.

Comunque mi rendo conto che stiamo cercando di salire una scala partendo dal ......10^ scalino.....

Attenzione non voglio che si confonda l'applicazione del concetto lydio all'armonia tonale con la vera "armonia modale".

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Scusami, partendo dal presupposto che per me do maggiore ha una tonica, che è do, cmq se ammettiamo che do maggiore (o C ionian, che fa più figo...) abbia due toniche, do e fa, allora anche do lidio ha due toniche, do e sol, perchè il IV grado innalzato può fungere da sensibile dal V, si sposta solo la sequenza di toni e semitoni, ma se il mi è sensibile di fa in do maggiore, perchè fa# non può essere sensibile di sol in do lidio...?.

Al tempo stesso: se tu dici che il dorico non è una "stazione tonale" (il cui concetto dovresti chiarire, visto che nel mio percorso di compositore non ho mai sentito questo termine....), allora perchè siamo tutti concordi nel dire che il tuo brano è in C#? Se non c'è la stazione tonale dovremmo avere delle difficoltà a determinare il centro di gravitazione armonico.

Inoltre io penso che la cosa che caratterizza di più il brano è la sequenza do# re# mi, che è del tutto analoga alla scaletta che riportava già Bach per indicare i brani di modo minore: egli infatti assimilava i brani di modo maggiore alla sequenza do re mi e quelli di modo minore alla sequenza re mi fa, nè più e nè meno di quello che avviene nel tuo brano, per cui io tutta questa ventata di novità, tutta questa complicazione di concetti sulla "vera armonia modale", tutta questa dicotomia con l'armonia tonale non ce la vedo. Io francamente continuo a rimanere perplesso, nella speranza di poter capire dove si vuole andare a parare. Dico solo che nel mio brano Flower's galop, che è presente in questa sezione del forum c'è una scala: mib fa sol la sib do reb, che è l'insieme del modo lidio e misolidio, però per me quella parte è in mib maggiore, perchè cmq il terzo grado è a distanza di terza maggiore dal I grado, il fatto che ci siano delle alterazioni nella scala che utilizzo fa parte di quella serie di colori e sfumature a disposizione dell'autore, ma senza che ciò debba essere in opposizione alla logica tonale.

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Trovo interessante questo confronto, lo so seguendo appassionatamente perchè tutta sta libertà (in una gabbia paritetica ad altre) non ne ho trovata.

 

So che il mio è un discorso da compositore, ma trovo molto più interessante comporre su scale di mia invenzione (che mi permettono di usare l’armonia che mi è più congeniale) piuttosto che le scale medievali.

 

Poi in realtà anche il buon Olivier improvvisava sul suo materiale, per cui il mio è un discorso anche un po’ più ampio

http://www.pianoconc..._8173#entry8173

 

Tutto per dire che è risaputo che più la gabbia è stretta e più ci sentiamo liberi, l’assenza di gabbia forse non sarebbe neanche umana … tutto al mondo può essere visto sotto forma di gabbia, però a modo nostro, troviamo quella dove stiamo meglio.

 

Io non discuto, ma perseverare a sostenere che nella modalità c’è libertà e nel resto no mi sembra una “forzatura” (per non dire altro), dire che la modalità è novità è un'altra “forzatura”.

Tutto sommato ci si sta riferendo ad un sistema sonoro di riferimento vecchio come il cucco, certo, usato e riusato in salse diverse, però non è che siamo di fronte ad un modo di comporre nuovo.

 

Quello che invece riconosco a Modale è il fatto di aver raggiunto e trovato un suo stile, questo è segno di maturità … però che non si insista su forzature:

  • Modalità=libertà
  • Tonalità=gabbia
  • Modalità ha superato le gerarchie tonali
  • Che in generis una partitura non è sufficiente per valutare un brano perchè serve l'interprete (io dico dipende, ed è bene che si faccia proprio questo concetto)
  • etc.

Comunque tutto molto istruttivo ;)

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Rispondo a geppino:

Chiedi ad un insegnante di armonia oppure consulta un buon testo di armonia per sapere quante toniche ha la scala ionian e quante ne ha la scala lydian.

Se arriverai alla convinzione che ho io potremo andare avanti nel nostro discorso altrimenti diventa arduo comunicare.

La scala dorica adoperata in armonia tonale non costituisce stazione tonale. Il motivo l'ho detto.

In armonia modale non esiste il maggiore, il minore, intesi in termini tonali, esiste solo il modo.

Risposta per il caro Frank:

Grazie per l'intervento:

Sono stato sempre un fautore di scale ad invenzione personale che io chiamo "scale officinali" cioè quasi come dire artigianali, infatti la mia elaborazione del tema da te proposto ultimamente nel laboratorio nasce da una scala officinale.

Le scale modali viste in quanto tali e cioè come medievali sono indubbiamente obsolete ma se vengono viste modernamente , ed io sono solito farlo a meno che non debba produrre materiale didattico tipo "Excerpt dorian sound" e similari, in una ottica cromatica e cioè come figlie di una scala cromatica genitrice, allora le "note non suonate" nel modo, che sono comunque "note esistenti nel modo", possono comparire e acquisiscono dignità strutturale non restando dei semplici e passeggeri cromatismi. Questo "trattamento" rende i modi molto più adeguati alla necessita del musicista cntemporaneo.

La gabbia esiste se la vedi, se la riconosci e soprattuto se ti pesa, dipende dalla mentalità, dal carattere, del singolo soggetto, e non solo in campo musicale. Se la gabbia non esiste il problema può essere ancora più grave perchè la mancanza di delimitazioni, a meno che non si abbia una personalità piuttosto forte in grado di fare le proprie scelte in un campo non delimitato senza i binari tonali che guidano il nostro treno mentale, può portare ad una assenza di capacità compositiva. Ed è qui la libertà di cui parlo, la possibilità di scegliermi uno spazio, non usufruire di uno spazio imposto da due toniche. E' chiaro che qui trattiamo di problematiche che sono in pochissimi a porsi, Comunque non mi pare di avere tanto ipertrofizzato questa dialettica riguardante le "gabbie", ho espresso le mie idee, poi mi sono limitato a rispondere. In fondo la vera libertà è in cioò che piace.

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La gabbia esiste se la vedi, se la riconosci e soprattuto se ti pesa, dipende dalla mentalità, dal carattere, del singolo soggetto, e non solo in campo musicale. Se la gabbia non esiste il problema può essere ancora più grave perchè la mancanza di delimitazioni, a meno che non si abbia una personalità piuttosto forte in grado di fare le proprie scelte in un campo non delimitato senza i binari tonali che guidano il nostro treno mentale, può portare ad una assenza di capacità compositiva.

L'importante è che tu sia consapevole che la modalità è la tua risposta a questa esigenza, ma ci sono un' infinità di altre alternative.

Già la dodecafonia era una risposta, e siamo a un secolo fa ;) Microtonalità? Strutturalismo? Vogliamo proseguire?

 

 

Ed è qui la libertà di cui parlo, la possibilità di scegliermi uno spazio, non usufruire di uno spazio imposto da due toniche.

Aridaglie, non c'è solo modalità e tonalità...tant'è che non ho letto il tuo parere sul mio brano del laboratorio dove non vedo molta tonalità e modalità ... salvo qualcosa nel materiale di partenza che è stato opportunamente rilasciato. Sarebbe però carino scoprire il siglato di partenza ;)

 

E' chiaro che qui trattiamo di problematiche che sono in pochissimi a porsi

E' un bell'ambiente

 

Comunque non mi pare di avere tanto ipertrofizzato questa dialettica riguardante le "gabbie", ho espresso le mie idee, poi mi sono limitato a rispondere. In fondo la vera libertà è in cioò che piace.

Liberissimo, però tutto questo riferirsi alla tonalità non ti giova (almeno oggi come oggi)

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