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Piano Concerto - Forum pianoforte

Educazione Musicale In Italia


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Vi dico brevemente come sono entrato a contatto con la musica

 

Sono cresciuto a ritmo di Beatles e canzoni classiche napoletane (Papà è un grande appassionato), verso i 10 anni ho avuto la tendenza ad abbandonare questo tipo di musica per avvicinarmi a quella leggera che si porta al momento, musica pop rap r&b, mi piacevano Laura Pausini, Tiziano Ferro, Paolo Meneguzzi, Fabri Fibra e simili......poi alle medie ho cominciato a studiare musica e ho chiesto alla mia famiglia di imparare a suonare il pianoforte, solo che a 12 anni non avevo mezzi economici per studiare piano, per farla breve a 15 e mezzo la situazione economica è un pò migliorata (non che ora sia florida) e con molti sacrifici anche da parte della famiglia ho cominciato a studiare pianoforte. Ora ho 18 anni e studiare pianoforte ha cambiato completamente la mia mentalità, mi ha fatto maturare tantissimo, studiare musica non è per niente un gioco da ragazzi ma la passione c'è, tantissima, e grazie a questo riesco ad andare avanti....ho conosciuto quelli che sono veramente i grandi geni della musica (Bach, Beethoven, Mozart.......ecc) e la musica che ascoltavo prima è diventata per me banale, ripetitiva e di bassissima qualità.....ora ascolto quasi sempre musica classica...e ho notato che mi sono di gran lunga allontanato dalla gente comune, musicalmente ignorante, che ascolta per la [glow=red,2,300]stragrandissima maggioranza[/glow] musica Disco.

 

E' quest'ultima musica commerciale, fatta [glow=red,2,300]esclusivamente per fare soldi[/glow] (al pari come si fabbricano saponette o qualche altra cosa in una catena di montaggio), sfruttando l'ignoranza musicale di molta gente.....e intanto la musica classica, la musica vera, quella che è [glow=red,2,300]arte[/glow] è per la maggior parte ascoltata da gente anziana o esclusivamente da strumentisti....credo sia molto difficile che un ragazzo che non suona nessuno strumento si avvicini a beethoven o altri simili......probabilmente direbbe che Beethoven è per vecchi e il suo idolo musicale sarebbe David Guetta.

 

 

Per arrivare al [glow=red,2,300]nocciolo[/glow] della questione credo che in Italia l'educazione musicale (quella vera, non quella banale che ho studiato alle medie) sia riservata solo a poche persone "aristocratiche" che hanno cultura e buone se non ottime disponibilità economiche...intanto nel nostro bel paese (non in senso ironico,potrebbe essere veramente un paese meraviglioso) si tende a favorire lo spazio a una musica molto banale e ripetitiva specchio di questa società moderna marcia e corrotta in buona parte.

Eppure siamo nel paese dell'opera, del bel canto, invidiato dai compositori dei secoli precedenti.....come siamo caduti in basso.

 

[glow=red,2,300]Ovviamente queste sono mie riflessioni personali e ognuno è (ovviamente) libero di non essere d'accordo, anzi scrivo questo post proprio per essere criticato e venire a conoscenza di quello che pensate anche voi.[/glow]

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Giusto tutto quello che dici, mi trovo perfettamente d'accordo anche con il commercio di queste sporcizie di dischi finalizzato solo ai soldi, alle discoteche (altri soldi) e quindi agli alcolici (che causano morti il sabato) ed alle droghe (soldi illeciti che causano anch'essi morti).

Non so di dove sei ma se sei vicino, sei invitato a casa mia e ti do la dimostrazione di quanto ci vuole a fare un brano Disco, altro che critiche, la vedo anche io in questo modo e la colpa spesso la do ai mass media anche se devo riconoscere che ultimamente le cose mi sembrano un pochino altalenanti.

 

Parlando di TV che per me è il fulcro di tutti i problemi, chiedendo ai media, questi ci dicono che le trasmissioni spazzatura le mandano in onda perché gli italiani vogliono questo, dall'altra parte se si parla con gli italiani, molti danno la colpa ai media. Insomma sembra uno scarica barile, una situazione a dir poco ambigua.

In effetti concerti di musica classica in TV se ne vedono solo la mattina di capodanno quando sei andato a dormire alle 7 di mattina ed ovviamente ti alzi direttamente il pomeriggio e non lo vedi, quindi più che dire "se ne vedono" avrei dovuto dire "non se ne vedono" e dunque quei pochi vengono trasmessi sempre quando lo share è il più basso possibile. Comunque, i media secondo me fanno molto fulcro sul fatto che ormai gli italiani sono RINCOGLIONITI da quel barattolo che si chiama televisione e quindi ad un rincoglionito gli puoi propinare qualsiasi cosa. Il punto è che gli Italiani non è che siano anti-esteti, anzi, credo che quando si presenti una cosa oggettivamente bella la maggior parte ne restino piacevolmente colpiti, ma la problematica da risolvere è che per i media e per la fetta di italiani rincoglioniti, la cosa oggettivamente bella riguarda solo culi e tette ! Voglio dire, ci sono altre cose che arricchiscono invece l'animo e la conoscenza di una persona, e non parlo solo di musica, parlo di cultura, di qualsiasi genere essa sia.

 

Mi hai dunque anticipato nel tuo post un concetto molto importante ovvero la produzione dei soldi. Tutto viene orientato al fine ultimo di produrre quanti più soldi sia possibile e se questo comporta fare un pubblicità dei sacchetti da passeggio per cani e mettere una donna seminuda che si inchina per raccogliere la cacca del cagnolino dove gli si vede anche quello che ha mangiato la settimana scorsa per vendere il prodotto, allora va bene (per loro). Per non parlare delle pubblicità insensate; l'unico effetto che producono dentro di me è il seguente: "Questa pubblicità mi insulta, credono veramente che gli italiani siano tutti degli imbecilli ? Cos'è questa schifezza per dementi ? Non comprerò mai questo prodotto dopo una presa per il culo del genere !"

 

Ora io distinguo tra due tipi di persone: quello che vede con i propri occhi e quello che vede con gli occhi dei media. La prima categoria, osserva, analizza e trae le sue conclusioni; la seconda categoria, osserva. In poche parole immaginati un rincoglionito imbambolato, fermo davanti alla televisione mentre segue attento il "Grande fratello" rosicandosi le unghie... Trasmissione che ho visto alla prima puntata per non più di 5 minuti dopodiché annoiato mi sono domandato: "Ma che C***o di gusto c'è a guardare 10 imbecilli di cui il più intelligente fra tutti riesce malapena a mettersi seduto correttamente sulla tazza del water ?" Sono sicuro che se comprassi 20 IP cam e facessi un canale in web streaming chiamato "La grande trisavola" nella famiglia più divertente, acculturata, artistica e chi più ne ha più ne metta, del mondo, non lo guarderebbe nessuno... Questo dimostra che la televisione ha una potenza inaudita nel controllare le persone. A dimostrazione di quanto detto, ricordo una trasmissione andata in onda qualche tempo fa dove partecipò un mio consocio del Mensa Italia: Alessandro Sala. Alessandro da quello che ho potuto vedere nel forum del Mensa, dalle sue discussioni ed anche in televisione nella trasmissione, mi sembra una persona seria e con una vasta cultura, messo vicino ad una cretina che ha scambiato Albert Einstein per il nonno, se la memoria non m'inganna ! La cosa bella è che al cospetto degli italiani lei era quella da ammirare perché era bella ! Ma ci rendiamo conto ? La televisione crea stereotipi sbagliati !!!

 

Ora, io non guardo più la televisione da anni ormai, ma quando si è tutti a tavola la televisione si accende e non posso fare a meno di sentire e riflettere di conseguenza certe scelte di mercato me le aspetto da TV private e non voglio neanche fare i nomi delle trasmissioni che vengono propinate ai telespettatori altrimenti comincio a starnutire perché sono allergico alle stronzate, ma dalla RAI no ! Una TV nazionale che paghiamo NOI cittadini con il canone annuale, dove: di programmi culturali ce ne sono uno ogni 6 mesi. Si fa un po' di contro informazione e vorrei sottolineare UN PO' dal momento che poi alla fine dentro la RAI ci sono i burattini controllati dai vertici del governo i quali faxano risme di fogli ai direttori dei telegiornali con la lista delle parole vietate da dire in trasmissione. Qui la gente deve capire che loro sono i nostri burattini e non viceversa, quelli stanno lì per rappresentare un paese e non per comandare una nazione a bacchetta. Rappresentare significa fare da portavoce del popolo, DA PORTAVOCE CRISTO SANTO !! Devi proporre quello che vogliono tutti gli Italiani anche per te e non quello che vuoi te anche per tutti gli italiani ! Se il politico di oggi rappresenta il popolo allora io dico evviva i referendum, li facessero sempre per ogni legge, per lo meno si può dire che in quel caso la legge che passa è perché piace alla maggioranza dei cittadini e non alla maggioranza venuta fuori da investimenti di milioni di euro di pubblicità nella televisione da loro stessi pilotata e dalle stampe, allo stesso modo pilotate !

 

Allora credo che il circolo vizioso sia molto semplice: Il politico comanda il paese, come ? Comandando i media. Se comandi i media puoi far credere quello che vuoi. Come fanno i media a pilotare le persone ? Propinando trasmissioni che non arricchiscono culturalmente chi non ha avuto la fortuna di studiare e formarsi una propria opinione del sistema, dal momento che studiando si allargano gli orizzonti della conoscenza e si è più propensi ad analizzare a valutare, ma loro (i media) peggiorano la situazione di questi individui rincoglionendoli di trasmissioni, false ed inutili quanto loro; ed è molto più semplice controllare un popolo di rincoglioniti che un popolo che ragiona.

 

Loro però sono furbi perché conoscono i limiti che devono mantenere: la sussistenza. "Finché hanno un tetto e possono mangiare non si rivolteranno qualsiasi legge facciamo". I rincoglioniti infatti li vediamo tutti i giorni, sono quelli che vanno ad ammazzarsi e scendono in piazza per 22 pupazzi che corrono dietro ad una palla e che prendono miliardi alla faccia loro che ci si ammazzano, ma i rincoglioniti restano a casa a guardare il Grande Fratello, giunto non so neanche a quale edizione, mentre l'Italia va a puttane, però si lamentano che le cose non vanno. Allora io dico che gli sta bene. Io mi tiro fuori !! Io non mi sento di appartenere a questa melma e chiamatemi superbo, chiamatemi altezzoso, chiamatemi come vi pare, non mi interessa !

 

Questo è un paese FI-NI-TO fatto solo di culi, tette, falsità, nefandezze, prostituzione, dittatori che si credono Dio in terra (ma che prima o poi dovranno crepare anche loro come crepiamo tutti su questo mondo, e menomale che almeno questo è giusto ed equo per tutti), investimenti e soldi spesi su stronzate, ma tolti all'arte, alla cultura, alla ricerca, il paese con un tasso di disoccupazione giovanile più alto d'Europa, con un deficit pubblico come la Grecia, ma ci salviamo, almeno per ora, perché almeno sul piano internazionale e sul piano bancario abbiamo sistemi stabili. Inutile Monti, inutile la destra, inutile il centro, inutile la sinistra, questo paese deve essere distrutto e ricostruito, queste persone devono andare a casa !

 

 

Scusate il linguaggio colorito, ma queste sono proprio le discussioni sulle quali mi avveleno da una vita !

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L'educazione musicale nelle scuole d'obbligo E' LATITANTE....e dove c'è e in mano a "persone" che NON sono degne di essere chiamati insegnanti di musica.........tutto è lasciato a pochi professionisti vedi il nostro caro sito di pianoconcerto..ove il BUON SIMONE ED IL CARO PAOLO ci inondano di CULTURA MUSICALE..GRAZIE PIANOCONCERTO!!

saluti

saverio

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La capacità di analisi delle situazioni che ci accadono intorno (è darci il giusto peso) ,per chi ci riesce, deve essere un punto di partenza per poi avere la forza di dire NO!!

Indegnarsi per quello che succede e non farcele scivolare addosso, pensando di non essere superficiali ma leggeri.

Questo secondo me è il modo di cambiare le cose (in ogni ambito).

Potremmo farci dei nemici, ma probabilmente questi non sarebbero mai stati neanche dei buoni amici. E se non risolveremo niente, almeno avremo il diritto di lamentarci.

 

Ciaoo

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  • 1 month later...

condivido in pieno l'opinione di morricone....ormai in italia si diffonde sempre di più l'inciviltà e l'ignoranza a discapito della cultura che da molti viene volontariamente e pregiudicatamente allontanata.

Vorrei essere nato a Napoli nel 1700, quando era la capitale della musica insieme a Vienna.................

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L'educazione musicale nelle scuole d'obbligo E' LATITANTE....e dove c'è e in mano a "persone" che NON sono degne di essere chiamati insegnanti di musica.........

saverio

Intervengo senza aver ancora letto TheSimon :)

Sono d'accordo che il fulcro sta nell'educazione, che nelle scuole è latitante, ma credo dipenda anche questo, in parte, dalla volonta e competenza dei singoli, cioè volendo si può fare molto di più con quello che si ha. Conosco chi ha fatto e fa un grande lavoro nelle scuole medie con buonissimi frutti, altro che flautino... persone che fanno nottate di gruppo per organizzare il lavoro. Certo stanno cercando di distruggere la scuola e appiattirla mettendo i bastoni tra le ruote, con effetti per esempio sulla interdisciplinarietà che ritengo molto importante.

In ogni caso occorrono passione e onestà che vengono dall'educazione in generale e ciò vale in tanti ambiti. Insomma la musica è così bistrattata nel nostro meraviglioso e musicale paese non solo per l'ignoranza musicale che si propaga, ma perché ci sono i presupposti generali perché ciò accada, presupposti che vanno, ahinoi, rinforzandosi!

In sostanza sono quindi d'accordo con quanto già detto. Certo, quanto è brutto dover fare battaglie contro le istituzioni amministrate da chi ci rappresenta! :blink:

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Vi dico brevemente come sono entrato a contatto con la musica

 

Sono cresciuto a ritmo di Beatles...

[glow=red,2,300]Ovviamente queste sono mie riflessioni personali e ognuno è (ovviamente) libero di non essere d'accordo, anzi scrivo questo post proprio per essere criticato e venire a conoscenza di quello che pensate anche voi.[/glow]

 

Pienamente d'accordo, ma io i Beatles (non quelli delle canzonette) li metto tra la musica classica; e lo stesso vale per tanta musica che, un tempo, le editorie musicali classificano come "leggera"... (Sono musica leggera gli Area, o i King Crimson? Io penso proprio di no...).

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Purtroppo l'educazione all'ascolto è quella che manca. Si dovrebbe cambiare il metodo dell'educazione musicale nella scuola cominciando ad introdurre la Musica addirittura da neonati ,come parte integrante della cultura in ogni nazione del mondo. La Musica, aiuta anche nell'acquisizione nella tenera età (dove l'apprendimento è più naturale) di capacità logico/deduttive e mnemoniche che non possono che accrescere l'intelligenza e la cultura di qualsiasi individuo, risultando utili in qualsiasi materia di studio futuro.

 

P.s. Ah Simò, te ddò raggione al 99%. Però a me le tette e i culi garbano! :P Hai ragione e concordo su tutto quello che hai detto, però voglio farti/vi una domanda. E' innegabile che la classe dirigente (o per meglio dire digerente, visto tutto quello che se magnano) attuale non sia all'altezza e abbia una grandissima colpa di rendere un paese asino e maleducato attraverso i media, ma le persone (non tutte), che sì magari non sono messe in condizione di farsi una cultura, sono poco disposte ad avere l'umiltà di ammettere d'aver bisogno di farsi una cultura per migliorarsi?

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Io mi trovo sempre a fare l'avvocato del diavolo :)

condivido alcune considerazioni di principio, ma non tutto...

prima cosa, non posso non essere d'accordo con Croma. Ed in modo perentorio: la musica si giudica secondo gusti, non secondo etica. I Beatles sono stati una delle più grandi formazioni musicali della storia, facevano soldi E arte. E i soldi non contraddicono l'arte. Non vi piace la loro musica? Benissimo, anche se l'avesse scritta San Francesco redivivo continuerebbe a non piacervi, quindi non è una questione di mercato ma di sostanza.

I media... sarà che sono cresciuto coi cartoni animati giapponesi da una parte e Dostoevskij sul comodino, ma io non ho mai demonizzato la tv. I mezzi di comunicazione sono lo specchio di chi li utilizza, in entrata e in uscita. La televisione può essere fatta male ma può anche essere vista male. E piuttosto che scagliarmi contro una tecnologia, io preferisco scagliarmi contro l'ignoranza di chi non le sa dare il suo peso. La conoscenza è sempre la chiave di tutto, non la demonizzazione.

E da qui, torniamo all'educazione musicale. Senza educazione all'ascolto la musica diventa insensata, quasi dannosa. ANCHE la buona musica. I teatri d'opera in Italia, per esempio, continuano a fare "buona" musica ma stanno distruggendo il sistema musicale attorno a loro. Perchè? Perchè chi li gestisce è ineducato al mercato, per esempio. E il mercato, ormai, è un linguaggio, senza di esso non produci significati! Non so se mi spiego... se vuoi vincere una partita a scacchi devi conoscere le regole degli scacchi, non puoi dire "rifiuto le regole perchè sono troppo intelligente". Cioè, puoi ma metti in rischio il risultato. Molti teatri d'opera italiani, oggi, rifiutano le regole del mercato, con il risultato che 1) nessuno va a teatro, perchè costa troppo 2) nessuno conosce l'opera, perchè non viene promossa 3) lo stesso MONDO DELLA CULTURA ignora l'opera, che è del tutto innocua verso la contemporaneità (ci sono ancora libri che fanno parlare il mondo, ma non ci sono più messe in scena così).

L'educazione musicale in Italia dovrebbe educare ANCHE al mercato, perchè senza mercato la musica non può essere ascoltata.

Ovviamente questa affermazione ha senso PER NOI, come dire, per una platea di persone che hanno già una conoscenza di base della musica. Ma questa stessa discussione dimostra come siamo ancora lontani da un buon risultato... cioè, io considero pazzesco che si parli ancora di musica fatta per soldi e musica fatta per ... non soldi :) sono discorsi di 100 anni fa, è un modello di sociologia musicale che non risponde più alla realtà. Stiamo usando significati e linguaggi anacronistici, e anche per questo non riusciamo ad educare.

Ovviamente è facile notare il problema senza poi proporre soluzioni. Ma le soluzioni non sono quasi mai semplici.

 

Vi posso però parlare di alcune mie esperienze.

Io ho iniziato a conoscere la musica nella banda musicale del mio paese in Sicilia. Lì tutti suonano, pochi ascoltano. E pochissimi parlano in italiano. Tra i maestri sono passati moltissimi ottimi musicisti, anche qualche ex orchestrale di "spicco", e tutti hanno fatto semplice musica per banda. Da qualche anno gestisce la banda un ragioniere, dilettante, ottimo clarinettista che non ha mai studiato musica in conservatorio. Grazie a lui nel mio paese (1200 abitanti) si sono messi in scena musical, si sono aperti (e chiusi, ahimè) due cori, ci sono 4 ragazzini in conservatorio e la banda ha suonato trascrizioni di Mahler, Beethoven, Shostakovic e molto altro. Morale? Sono gli APPASSIONATI a fare la musica, non i professionisti.

Da 5 anni abito a Crema in provincia di Cremona. Nelle compagnie che frequento ci sono due persone ad aver fatto il conservatorio, un pianista, che ora fa il fonico, e un flautista che ora suona la batteria. Poi c'è: un paninaro che compone musica elettronica e suona la chitarra, un barista che suona il basso, un architetto che suona la chitarra, una scultrice-fotografa-professoressa che canta, un programmatore che suona tutto il suonabile e, anche lui, compone. E il mio ragazzo, che suona tromba, trombone, tastiere, chitarre, ha mille aggeggini elettronici, sta iniziando a fare circuit bending ( http://it.wikipedia.org/wiki/Circuit_bending ) e, ovviamente, compone (in mille modi diversi). Oltre a loro, frequento molti altri ragazzi che comprano tonnellate di CD, si spostano per concerti in mezza Europa, ascoltano ANCHE musica classica, e soprattutto fanno anche altro, tipo leggere, andare a teatro, viaggiare, fare volontariato, guardare mostre, fare politica.

Mi reputo fortunatissimo a conoscere queste persone. E grazie a loro ho "scoperto" che la musica seria non è necessariamente stata scritta nell'800... i miei colleghi di lavoro (musicologi, cantanti, musicisti classici) spesso sono ignoranti come capre, in percentuale lo sono certamente di più dei miei amici. Anche dal punto di vista musicale! Se decido di parlare di armonia (...) con uno dei miei amici, ci riesco benissimo, se provo a parlarne con la pluridiplomata pianista accompagnatrice del coro As.Li.Co. (accompagnatrice delle classi di canto dell'imp di Reggio Emilia) non ci riesco. E vi lascio immaginare se il discorso si sposta, che ne so, su qualcosa che non sia la musica...

Persone come i miei amici fanno parte del mercato e affrontano la musica in modo "mercantile". Nessuno di loro si lamenta dell'oggi, nessuno dice che la musica sta morendo, che i mezzi di comunicazione portano morte e distruzione...

Vi chiedo: come faccio io ad andare da questi qui a dirgli "fidati, Mozart è culturalmente più elevato di Bjork"? Parliamo di persone che hanno una cultura già di loro, non di poveri stupidi. Sono TRANQUILLAMENTE in grado di capire Mozart, di comprenderne il valore. Con persone come loro (e come moltissimi) il problema non è la sostanza ma il modo. Se non troviamo il mondo di renderci meno antipatici, meno supponenti, gli appassionati ci schiferanno. E faranno bene! In Italia la musica classica "muore" anche e soprattutto per colpa dei musicisti, io ne sono convinto.

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Che problema, è difficile uscirne e non si sa dove poter cominciare...

l'educazione è importantissima: occorre far ascoltare di tutto e stimolare discussioni, confronti, scambi di sensazioni e via dicendo, possibilmente ai bambini già in tenerà età. Ma ciò che è più importante è far nascere in ogni persona (sempre a partire dalla tenera età) il senso critico, l'autostima, la curiosità e via dicendo. Solo così si può pensare e partecipare alla crescita di un mondo migliore.

Tutto il resto deve poi venire da dentro, sono d'accordo, e non può essere certo imposto, altrimenti è finto, è farsa. E' come la democrazia: la si può imporre? mica tanto!

 

Altrimenti, sensa senso critico, la televisione diventa sì il demonio! Anche io sono d'accordo che i media vanno usati e io la televisione la uso volentieri (come pure internet e anche facebook, se vogliamo), ma quanto è vero che la stessa televisione è in grado di forgiare e plagiare le menti di una gran parte del popolo!! Non è forse un problema?! Non è forse un problema di tutti?! Io credo proprio di sì! Certo non è colpa della televisione, ma della predisposizione delle persone a essere usate e della disonestà e della miseria di chi ne approfitta. L'abbiamo sperimentato tutti, in televisione è possibile far credere vero il contrario della verità osservata e registrata il giorno primo con lo stesso mezzo televisivo! oppure di far credere che un imprenditore di dubbie doti morali e che ha tecnicamente e giustamente interessi particolari ovvi, faccia invece miracolosamente gli interessi degli operai, per esempio.

Quando la musica la fa la casa discografica è sì una musica per fare soldi! Anzi, specifichiamo, per non essere tacciati di anacronismo e qualunquismo: è fatta per fare più soldi di quello che vale, secondo un metro di giudizio che si piò discutere, ma che possiamo immaginare coerernte ed equilibrato con la visione del mondo di chi afferma ciò.

E il mercato libero (non il libero scambio di merci) è la stortura di questo mondo alla quale, dice Thallo ragionevolmente, ci dobbiamo adeguare, ma che, secondo me, abbiamo anche il diritto di criticare.

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Io e Thallo abbiamo proprio opinioni divergenti c'è poco da fare... Meglio così, almeno animiamo un po' le discussioni. :lol:

Mi trovo perfettamente d'accordo con te fino a metà del tuo post. Come sempre però bisogna pesare le parole. Quando parlo di musica per fare soldi, mi riferisco a chi spudoratamente prende loops scopiazzati da una parte e dall'altra e li incolla per farsi la musichetta da discoteca e tirarci fuori soldi solo perché una volta ha suonato in una discoteca a Mikonos e si è fatto un "nome"... va bé... non mi riferivo di certo ai Beatles. Non sono un compositore ma le orecchie le ho e penso che anche al più sprovveduto (musicalmente parlando) ciò che è bello piace. I miei discorsi sono però sempre indirizzati ad una maggioranza statistica più che al singolo esperto ecco perché quando mi prendo la libertà di usare il termine oggettivo o affermare frasi come universalmente riconosciute è perché mi riferisco proprio ai 3 sigma gaussiani entro i quali un dato statistico è quasi certo. Credo che dobbiamo smetterla di parlare da "esperti" (non mi voglio investire di questo encomio, magari però ne so' qualcosa di più di chi ignora completamente l'argomento) e dovremmo invece osservare chi proprio è a digiuno...

Io non demonizzo la televisione, figurati, per lavoro sono costretto ad interfacciarmi tutti i giorni con la tecnologia, e non sono il tipo che sputa sul piatto su cui mangia, io critico il sistema, non la tecnologia. Critico il sistema che utilizza una tecnologia non a scopi costruttivi. Ho fatto tante volte l'esempio della relatività di Einstein. A. Einstein scopre una fonte di energia: e = mc^2. Altri scienziati tra cui il nostro E. Fermi un'arma di distruzione di massa: mc^2 = e, ed è bastato leggere la formula al contrario ! Questo per dire che le tecnologie vengono sempre scoperte dal genio benigno per apportare benefici all'umanità, ma c'è il genio maligno che le utilizza sempre al fine del profitto. La televisione non fa eccezione. Paghiamo ogni anno (almeno io lo pago) il canone RAI di circa 120 euro, in Italia siamo 60 milioni di persone e 22 milioni di famiglie, almeno il 50% (ma molti di più per la verità) ha una televisione pertanto ogni anno la RAI intasca 11 milioni x 120 euro = 1 miliardo e 320 milioni di euro, altri milioni di euro provengono dalle pubblicità... Bene, perché il servizio è così scadente ? Perché trasmissioni spazzatura su trasmissioni spazzatura ? E' possibile che per vedere un documentario, un concerto o qualsiasi altra cosa che migliori la mia condizione intellettuale devo andare a regalare altri 65 euro al mese a Sky ? Anche io sono cresciuto a cartoni animati giapponesi: doraemon, sampei, goldrake, nino, ken shiro, dragon ball ecc. ecc. io non dico che si debbano censurare le trasmissioni attuale per trasmettere 24/24 programmi culturali... Mi romperei le scatole anche io, ma per la miseria ! Neanche trasmettere un concerto all'anno e un documentario ogni due mesi ! Per fare spazio cosa ? Alle solite trasmissioni sul calcio che la domenica invasano la televisione dalle prime ore del pomeriggio fino a notte inoltrata. Ai dibattiti che puntalmente tutti i giorni propinano dove i politici raccontano sempre le loro cazzate per caparsi il voto tra i telespettatori... E' una TV fatta a misura e specchio di chi ci governa: FALSA !

Credo che la mia posizione sia chiara dunque. Cosa c'entra la tecnologia. La tecnologia è un bene che ci sia, io critico e giudico pesantemente il suo utilizzo nel campo della televisione come in tutti gli altri campi in cui la tecnologia ha portato una ventata di innovazione che si è trasformata in un'odore stomachevole non appena arrivata in mano a chi ne ha fatto un'uso fine univocamente al lucro...

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Quando la musica la fa la casa discografica è sì una musica per fare soldi! Anzi, specifichiamo, per non essere tacciati di anacronismo e qualunquismo: è fatta per fare più soldi di quello che vale, secondo un metro di giudizio che si piò discutere, ma che possiamo immaginare coerernte ed equilibrato con la visione del mondo di chi afferma ciò.

E il mercato libero (non il libero scambio di merci) è la stortura di questo mondo alla quale, dice Thallo ragionevolmente, ci dobbiamo adeguare, ma che, secondo me, abbiamo anche il diritto di criticare.

 

Ho sottolineato alcune cose che secondo me vanno approfondite.

Prima di farlo, specifico l'ovvio, e cioè che NON sono un neo-marxista, che credo che le teorizzazioni sociologico-estetiche della Scuola di Francoforte (Adorno, Benjamin, Horkheimer e altri) siano errate in moltissimi punti.

 

Veniamo alle sottolineature.

Le case discografiche oggi non esistono. Sono pochissime, fanno selezione in entrata, ovvero scelgono artisti già fatti e, tendenzialmente, non si occupano di produzione artistica, se non in modo tecnico. Ovvero, non ti dicono cosa scrivere ma ti mettono a disposizione i fonici. Parlare di case discografiche OGGI è già anacronismo, in gran parte. Ovviamente ci sono eccezioni, che oggi non sono più la regola. Internet e la globalizzazione hanno portato ad una perdita di "valore" (...) delle operazioni discografiche fatte a tavolino. Le girl e le boy band non tirano più, da molto. Quando case discografiche prendono cantautori tendenzialmente non influenzano i loro pezzi, non in modo "capitalista", del tipo "fai così perchè io sono il padrone". Probabilmente a voi sembrerà pazzesco, ma un normale cantautore-cantante-musicista è contento di piacere al pubblico, e parte delle sue scelte artistiche sono volte a questo.

 

E qui andiamo sul valore e sui soldi... questo discorso è quasi impossibile da affrontare tanto è complicato. Quindi dire che una casa discografica ha interesse a ricavare più soldi di quanti ne vale un CD è frutto di semplificazioni a volte eccessive, secondo me. Prima cosa, la casa discografica fa soldi. Se può vendere a prezzo maggiore, lo fa, e paga di più l'artista. Se il pubblico non gradisce, le vendite diminuiscono, aumenta il download pirata e i prezzi si abbassano, come sta succedendo da qualche anno. Ma quanto vale un CD? O meglio, quanto vale la musica dentro a un CD? Lo può dire solo il mercato :) è questo il paradosso della tua frase, pensare di poter dare un valore MONETARIO al di fuori di un mercato è impossibile. Un CD costa tanto se chi lo compra è disposto a pagarlo tanto. In tutta sincerità, credo tu volessi dire altro, credo che il tuo parlare di "valore" fosse riferito al valore artistico. In parole povere, un CD di Mozart costa meno di uno di Gigi D'Alessio e questo non è giusto. Messa così, la cosa è meno paradossale ma più complicata, secondo me: non esistono valori artistici oggettivi, i VERI musicologi e i VERI critici musicali non paragonano opere musicali diverse, non elaborano giudizi di questo tipo. In più, pensare all'artisticità in termini di CONCORRENZA è stupido. O meglio, è assolutamente e totalmente mercantile. Amo De Andrè e voglio che stracci la concorrenza. Ma chi se ne frega... se ti piace De Andrè l'importante è che sia tu a comprare il CD, non tutto il resto del mondo. Lamentarsi perchè, che ne so, Radio Deejay manda in onda la canzone di Madonna, quando invece noi preferiremmo Mina, dovrebbe portarci alla semplicissima azione di cambiare stazione radio, non teorizzare uno strutturalismo culturale costrittivo che attosca le menti... Per altro, tutto questo ha poche relazioni con le case discografiche, che non sono mostri mitologici ma aziende in crisi globale. Volerne la morte definitiva è stupido, il loro solo crimine è di produrre musica che a VOI non piace. E, ancora una volta, giudicare la musica altrui con criteri etici è sbagliato, non è una guerra di tutti contro tutti.

 

E veniamo al problema del mercato libero...

Riassumendo, noi pensiamo di comprare per soddisfare bisogni, in realtà soddisfiamo desideri che spesso ci vengono indotti. Non è "ho fame, compro cibo" ma "qualcuno mi ha detto che se ho voglia di cioccolato mangiare Lindt darà un significato particolare al soddisfacimento di questa voglia". E' il famoso sistema degli oggetti teorizzato da Beaudrillard, un concetto MOLTO più sottile del mercato neo-marxista. In un sistema di questo tipo, chi comunica meglio vince. Ma qui sta il problema... non è una gara ad eliminazione. Continuiamo a dire che la classica è in crisi, ma non è ancora morta. Perchè? Perchè le nicchie assicurano la sua sopravvivenza e perchè non siamo gli unici tipi intelligenti nel mondo. Se, che ne so, l'80% del mercato discografico mondiale è fatto di pop, e magari la classica muove solo il 6%, dovremmo comunque ricordarci che quel 6% saranno miliardi di miliardi. Il nostro compositore contemporaneo preferito magari avrà una quota dello 0,00003 % di quel giro, ma quella minuscola percentuale gli permette di avere pubblico (che in genere è molto fedele), critica, commissioni e altro. Ok, vediamo Beyoncè e ci viene la bava alla bocca dicendo "cazzarola, quei soldi potrebbe farli qualcun altro", ma fidatevi che Lang Lang non è messo male... e parliamo di un virtuoso del piano che un giorno ha deciso di farsi un'immagine. E quest'immagine lo ha ripagato. Cosa c'è di male?! Volete il musicista a cui puzzano le ascelle? Bene, comprate i suoi CD, sicuramente ci sono anche quelli, ma non pretendete che diventi stramiliardario. E non perchè il mercato è brutto e cattivo e non dà valore alla sua musica, ma perchè quel musicista è così STUPIDO da pensare che il deodorante possa influire sulla sua musica :)

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va bene, non esistono le case discografiche, ma esiste Maria De Filippi... :)

 

Ammetto di non aver letto quelle teorizzazioni sociologico-estetiche della Scuola di Francoforte che citi e apprezzo sinceramente la cultura e la competenza che hai in materia e qui condividi, ma credo che debba esistere un buonsenso, un senso della misura per ogni uomo sul pianeta e che il parametro critico che informa questo buon senso e le da una misura, sia il grado di coerenza che noi siamo in grado di accettare e che ci permette poi di valutare tutto ciò che ci circonda, senza andare incontro a fastidiosi paradossi.

 

Affermi che la parabola del Dio Mercato sia "chi comunica meglio vince", ma al mondo esiste anche l'informazione e la libertà di scelta, che francamente apprezzo di più e cerco di utilizzare per i miei acquisti. Il meccanismo che citi, se usato in un certo modo, permette di convincere molta gente a fare un acquisto che altrimenti non avrebbe fatto ed in questo modo fa più soldi di quanto avrebbe fatto altrimenti. Per me questo è disonesto, come è disonesto il sistema Calcio, con tutta la moneta che vi circola. Disonesto perché sfrutta consapevolmente le debolezze altrui.

 

Non sono aggiornato, ma sono siciuro che molta della musica prodotta in qualsivoglia modo non sia frutto di originali e personali processi artistici tesi alla condivisione delle proprie idee e del proprio sentire, ma sia invece qualcosa di maniera istruita da altri soggetti, discografici o fonici non fa differenza, diciamo agenti del mercato dei CD e degli MP3. E' leggittimo? si! ma è allo stesso tempo riprovevole dal mio punto di vista e potrebbe essere assunto a parametro di valutazione.

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Non sono aggiornato, ma sono siciuro che molta della musica prodotta in qualsivoglia modo non sia frutto di originali e personali processi artistici tesi alla condivisione delle proprie idee e del proprio sentire, ma sia invece qualcosa di maniera istruita da altri soggetti, discografici o fonici non fa differenza, diciamo agenti del mercato dei CD e degli MP3. E' leggittimo? si! ma è allo stesso tempo riprovevole dal mio punto di vista e potrebbe essere assunto a parametro di valutazione.

 

io non credo molto a questi "complotti", penso che il mercato della musica sia vario, nel bello e nel brutto. Cioè, ci sono così tanti tipi di brutto diversi che preferisco darne la "colpa" agli autori piuttosto che agli oscuri omini del "dio" (...) mercato.

Ma vorrei proporti una "sfida". Non mi sembri uno sprovveduto, retoricamente parlando, scrivi bene, argomenti bene, a volte usi dei termini "filosofici" che mi fanno pensare che tu mastichi l'argomento. E allora ti chiedo di provare ad argomentare seriamente la tua ultima tesi, ovvero che scrivere un pezzo musicale per il mercato sia una cosa "riprovevole" (cit.). Ovviamente non esistono argomentazioni oggettive, quindi la tua argomentazione rifletterà le tue idee. E chiederti di essere "neutro" sarebbe ingeneroso :) ma io non riuscirei mai ad argomentare una tesi del genere. Cioè, accusare un musicista di scrivere cose che piacciono al pubblico sarebbe come accusare un cuoco di cucinare cose che piacciono ai clienti... non capisco perchè si debbano dare implicazioni morali alla composizione...

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Ma vorrei proporti una "sfida".

accidenti, posto sempre velocemente, ma sono molto più lento di te, quindi mi riservo di ragionare appena possibile, ma non immediatamente, sulla sfida.

Nel frattempo butto giù due righe:

a dire il vero il mio scrivere è piuttosto ingenuo e ispirato alla mia esperienza e al mio sentire, cioè è chiaro che ognuno ha la propria formazione culturale, ma un conto è argomentare razionalmente una tesi, un conto è scrivere cio che si sente, per quanto non indipendente, senza mediazioni.

Preciso che ritengo tecnicamente "bravi" coloro che sanno andare incontro ai gusti di grosse fette di pubblico.

Ciò che ritengo riprovevole, come già spiegato, e che si utilizzino le debolezze altrui per guadagnare più di quello che si suda. In sostanza ritengo, senza alcuna originalità e in disaccordo con te (che forse starai pensando che sono io e quelli che la pensano così che sono condizionati), che i gusti del "grande pubblico" siano condizionati e preparati per accogliere determinati prodotti. Questo ovviamente non vale solo per la musica e anzi è proprio la generalità di questo agire che ne fa la forza.

Scegliere una misura in un sistema è cosa fondamentale e difficile da discutere, ma se la mia misura è giusta, cioè se il mio "arrozzamento" della realtà è valido, allora la varietà di cui parli, che non nego, si annulla.

Effettivamente non credo, ma ci rifletterò bene, che io sostenga la tesi che mi chiedi di argomentare.

Anche secondo me gli autori e i prestanome sono colpevoli! :)

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