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Piano Concerto - Forum pianoforte

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  1. Sono assolutamente contrario ai diapason diversi dal 440.Il pianoforte è progettato per suonare a 440. Nel calcolo della lunghezza delle corde e del loro calibro si tiene conto delle frequenze standard. Le rispettive trazioni tengono conto della scelta del calibro rispetto alla loro lunghezza. Un diapason abbassato o eccessivamente alto snatura la scelta dell'ottimale tensione delle corde e potrebbe sacrificare la timbrica dello strumento. La temperatura può influire sulla accordatura. Temperatura e umidità relativa influiscono sul movimento della tavola e quindi delle corde. Ma secondo me non c'entra nulla con la "dilatazione delle ottave". Tutti gli intervalli si possono alterare, con la perdita dell'accordatura. Non è possibile "prevedere", tanto più che le scordature possono essere prodotte dal calo o dalla crescita delle corde e ciò può essere provocato dal movimento della tavola come pure dal movimento delle caviglie. Tutto si mostra alquanto complesso e quindi imprevedibile
  2. Quello è un perno del telaio in ghisa. La tavola non c'entra. Per ora regge .Se dovesse rompersi, un tecnico la può cambiare. Il telaio è stato rispruzzato e sono stati verniciati anche i perni che dovrebbero essere cromati.Questi perno hanno una propria misura e lunghezza. si può provare a riempire con cautela la fessura( con siringa) con colla epossidica a due componenti
  3. Altra cosa: prova a mettere una goccia di svitol in corrispondenza del perno del capotasto dei bassi e anche qualcosa, pochissimo, sull'avvolgimento della corda alla caviglia. Assicurati che anche sui ponticelli le corde scorrano. altrimenti un poco di lubrificante anche lì. Che nulla coli. Eventualmente asciuga. Se hai spray al teflon secco, ancora meglio. Lo trovi anche a "le Roy Merlyn"
  4. anch'io mi sono diplomato all'Aquila nel lontano 1982. Le corde nuove è opportuno portarle UNA SOLA VOLTA su di mezzo tono e assestarle vicino ai perni del telaio e del ponticello. Quando incontri questi casi devi rifiutare. Poi se il proprietario insiste, deve essere consapevole dei grandi rischi che corre. Lucca è una città che mi piace molto, ci sono stato molte volte. La trovo bellissima. Fammi sapere se riesci ad uscire dall'incubo. Sicuramente ci riuscirai. Ma cerca di spiegare tutto quello che abbiamo detto al proprietario e fagli capire che il tecnico non può fare miracoli.
  5. non so da quanto tu faccia questo lavoro, ma con le premesse che dici sulla meccanica e sull'umidità che ha preso lo strumento c'è da aspettarsi quello che è successo. Magari anche la carica della tavola armonica è sballata e la tavola stessa non ha più elasticità a causa dell'assorbimento di umidità par molto tempo. E' chiaro che il 442 impegna troppo il carico della tavola e la trazione delle corde. Tutto un po' sballato. Le piede di livellamento che si creano sul ponticello e al capotasto sono punti deboli e , se c'è ruggine, diventano punti critici, anche se siamo lontani dal carico di rottura! Alcuni o tutti questi problemi potrebbero essere le cause dell'insuccesso. L'importante è che il cliente si renda conto dello stato dello strumento Molto spesso, alcune persone pensano che basta chiamare l'accordatore per risolvere, con una accordatura, tutti i problemi. Sappiamo che non è così! A volte un pianoforte "dimenticato" può arrivare ad una condizione in cui non è il caso di intervenire, almeno con una semplice accordatura. Ora ci sei dentro e io ti consiglio di seguitare solo se il cliente è a conoscenza dei rischi. ora non conviene abbassare, perché sposteresti proprio la "piega di livellamento". Suggerimento: aspettare ad ordinare corde di bassi fino a quando, in questi casi, non è finita l'accordatura. Buon lavoro...speriamo bene
  6. Aldo, mandami, se vuoi, le dimensioni della noce del martello....può darsi che io la abbia . Mandami su mia mail ferpao50@gmail.com. tutte le dimensioni compreso diametro dello stiletto e lunghezza del paramartello e della bretellina. anche colore punta bretellina e colore spighetta bretellina. La forcola, mi sembra di capire che ce l'hai. Ciao ....sempre che tu voglia provare a sostituirla da solo...
  7. Col tempo alcuni martelli possono decentrarsi. Per centrarli si allenta la vite della forcola e si centra l'astina+ testa del martello. Ma questo non si può fare ora, dopo anni che il martello si è "segnato" sulle corde; cambierebbe il timbro perché, nonostante il positivo fatto che il martello colpirebbe tutte le tre corde in modo uniforme, verrebbe a lavorare la parte del martello non compattata. Quindi non farei nulla. Quando sostituirai la martelliera si vedrà. Altra soluzione è centrare i martelli fuori asse e ascoltare. Quindi intervenire con una intonazione per uniformare, per quanto possibile, le differenze di suono.(Tecnico esperto) Altra cosa:assicurarsi che i martelli siano tutti perpendicolari alle corde. Se alcune teste risultano non parallele alle altre, bisogna intervenire con la fiamma sulle astine per svergolare le stesse e correggere l'inclinazione dei martelli. Poi verificare che tutti i martelli colpiscano simultaneamente le tre corde ( o le due sui bassi) L'inclinazione dei martelli nella fase di partenza, sia nel verticale che nel coda, può essere leggermente a sinistra (bassi) o a destra (acuti) in modo che arrivino alle corde veramente perpendicolari ad esse. Infatti. a seconda dell'angolo di foratura, i martelli, avvicinandosi alle corde, descrivono un arco, più o meno evidente, risultato geometrico proveniente da un calcolo matematico ...e non da un effetto ottico.Tutto questo influisce sul risultato sonoro finale e può compromettere e/o falsare l'intervento di intonazione Per intervenire con successo a ridosso di questi concetti Il tecnico deve essere un esperto.
  8. Si'. Sono uno l'inverso dell'altro. Hai detto giusto.
  9. Gent. Andrea, ti poni domande interessanti che racchiudono altri quesiti e approfondimenti.Quando un pianista, e mi sembra, nel tuo caso, un Maestro, si pongono queste domante inizia l'interesse per la correlazione tra la tecnica pianistica e il funzionamento dello strumento. Se ne scoprono delle belle! Su un pianoforte mal regolato, mal accordato e mal intonato, nessun bravo allievo e/o pianista già maturo potranno ottenere dei buoni risultati. Che dire della rapidità del ribattuto di alcune sonate di scarlatti o, appunto, delle ottave della "marcia dei nani"? Tutto potrebbe diventare faticoso o impossibile. Magari troviamo, prima di un concerto, le geometrie della meccanica con errate distanze tra i componenti( tutto tradotto in immediate sensazioni di insoddisfazione)e dobbiamo rinunciare ad alcune cose che avevamo ben preparato. Mi è accaduto a Pisa...diversi anni fa. Programma: Appassionata, Estampes di Debussy e Wanderer di Schubert. L'Associazione per "limitate finanze" aveva affittato un piccolo Yamaha....mai regolato. Per fortuna, su mia pressione, venne chiamato un tecnico che si rivelò molto bravo. Io a quel tempo, non mi cimentavo nella tecnologia pianistica......Ma mi ponevo molte domande!!! Lui capì subito che avevo bisogno di un sicuro ribattuto ( Appassionata), ma anche una sensibile ricerca dei colori in Debussy nonché ottenimento di difficili serie di ottave nella fine del primo tempo della Wanderer. Queste incisioni fatte dal vivo le puoi ascoltare sulla sezione AUDIO nelle prime pagine ( il mio Beethoven, il mio Debussy, la mia Wanderer). dopo una prova capii che potevo e...dovevo rischiare e se ascolti gli accordi finali di soiree dans Grenade, noterai i tre colori p pp e ppp con cui chiudo il pezzo( grazie proprio alla regolazione dello scappamento molto vicino alla corda consuma certa moderata proporzione della molla). Circa il quesito che ti poni circa la dannosità del continuo e robusto funzionamento della tastiera e della meccanica, non temere. Nessun danno, eccetto il consumarsi delle pelli, dei feltri, dei martelli. Naturalmente lo strumento va seguito nel tempo , accordato, intonato e controllata la sua regolazione . Nel coda l'abbassamento e il ritorno del tasto ha una più reale proporzione che si esprime in un rapporto. Però le cose sono un poco più complesse.....puoi ritrovare tutti questi concetti nei miei video tutorial che ho postato su questo sito diversi anni fa. " Viaggio all'interno del pianoforte". Buona Musica
  10. mail: ferrarelli@inwind.it
  11. controlla la presa del paramartello ( se l'affondo è giusto!)
  12. non si può spiegare tutto a distanza. Il dopotocco fa anch'esso i conti con l'affondo e la distanza martello-corda. In genere è di un millimetro circa. Il video che hai postato si riferisce ad un tentativo fatto su alcuni pianoforti (es. Schimmel) di simulare una sorta di ripetizione nel verticale. Bisognerebbe chiedersi perché moltissime Case non abbiano abbracciato l'idea.
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