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Piano Concerto - Forum pianoforte

francescochopin90

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  1. Non esiste, che io sappia, una molla tra forcola del cavalletto e il tasto, né l'ho vista nei videotutorial: forse ti stai sbagliando. Esiste però la molla tra forcola del cavalletto e cavalletto, come nel mio pianoforte: serve a togliere qualche grammo diminuendo la piombatura e quindi le masse totali favorendo l'inerzia. In realtà è una soluzione che quasi tutte le Case non adottano più. Secondo me è utile in caso di tasti corti, per evitare di piombare troppo: insomma, compensare l'inerzia dovuta alla poca lunghezza del tasto.
  2. Sbaglio o mi dicesti che la più agevole è 17 mm che ora tutte le Case tendono a rispettare?
  3. Che io sappia cambia il modo di intonare i martelli. Ad Amburgo usano intonare "punzecchiando" martelli molto compressi. A New York processo inverso: partono da martelli morbidi a cui viene applicato dell'impegnante a coni. Ma potrei sbagliarmi.
  4. Non riesco ad aprirle. In ogni caso un pianoforte inusato, degli anni 2000... credo proprio che abbia bisogno di una rinfrescata di tutti i perni.
  5. Secondo me è uno strumento eccellente. Certo, dagli anni 2000, va valutata sicuramente l'usura e una eventuale "rinfrescata" della meccanica. Se ci mandi le foto della martelliera, siamo in grado (in primis pianoexpert) di valutare se, in merito alla sordità delle note basse di cui hai parlato, sia sufficiente intonare e "rivitalizzare" quei martelli più sordi, o se sia necessaria la sostituzione della martelliera. Identica all'originale (anche se si dovesse scegliere di diversa marca rispetto a quella prevista dalla Petrof, che dovrebbe essere Renner) come misure (altezza, foratura ecc), sí più leggera, assolutamente NO più pesante! Come detto e insegnato da pianoexpert quasi fino alla nausea, ma necessario e va ribadito sempre, bisogna conservare sempre la martelliera originale con i suoi stiletti. Questo per un duplice motivo: uno di natura tecnica (si può risalire a cosa era previsto dalla Casa in caso sorgessero dei dubbi) sia per preservare e testimoniare l'identità storica dello strumento, anche in caso di rivendita. Molto diffuso è il costume di sostituire le sole teste montate sui vecchi stiletti. Credimi, oltre ai vantaggi di cui ho appena parlato, si ha anche un vantaggio economico: considera che, in caso di martelliera usurata, sicuramente bisogna ricorrere alla sostituzione di perni e rullini, passaggio evitabile con stiletti nuovi, a parte un controllo di eventuali attriti che si possono presentare a causa della stasi dovuta all'immagazzinamento degli stessi (ti dirò, può succedere anche con l'acquisto di strumenti nuovi).
  6. Diminuire la distanza martello-corda o far scattare prima il martello.
  7. Perché aumentare la distanza dello scappamento? Forse aumentare un pochino la carica della molla piuttosto. In questo modo ottieni una tastiera un po' più "digitale", più scattante e meno dinamica. Con queste regolazioni diventa improbabile riuscire ad "impastare" la tastiera (scusatemi il termine), oppure a creare effetti o a suonare "sulle uova" (scusatemi ancora). Dipende dal repertorio che si vuole eseguire. Scarlatti mi verrebbe agevolmente; un notturno di Chopin (sto studiando l'op. 55) mi diverrebbe molto più complicato, con i suoi incipit quasi timidi, i momenti di tormento inframezzato da atmosfere sognanti.
  8. Per chiedere tale somma, probabilmente c'è altro oltre alle regolazioni e le ore di lavoro probabilmente sono da considerarsi in laboratorio.
  9. Sono stati rivisti i perni dei tasti e le mortase? La pelle delle noci? I pesi sono giusti? Il tasto nero sporge da quello bianco di 12 mm e con affondo tale da avere lo stesso aftertouch del tasto bianco? Le bretelline? Ci sono tanti aspetti da valutare. Oltre al fatto che nel verticale i tasti sono corti e quelli neri ancora di più.
  10. Cosa ne pensate dell'accordatura con temperamento non equabile per meglio adattare lo strumento ad un certo repertorio? Sempre conservando il corista per cui lo strumento è nato.
  11. Per fare bene i pp non devi diminuire il dopo tocco, anzi, c'è pericolo del cosiddetto "bobling", ossia rimbalzo del martello. Con piccole variazioni tra le varie case, le misure sarebbero di 45 mm per la distanza martello corda, circa 10 mm (ma anche più) per l'affondo del tasto bianco, 3-2-1 mm per lo scappamento (1 mm in più se presente la sordina, ma consiglio di toglierla). Per il tasto nero altezza di 12 mm rispetto al bianco e affondo quanto basta per avere lo stesso aftertouch dei bianchi. Se ti discosti troppo avresti le stesse problematiche che ho illustrato prima per il pianoforte a coda. Certo, non aspettarti le stesse prestazioni!
  12. Distanza martello-corda e affondo tasto vanno sempre di pari passo. Quindi se si vuole diminuire l'affondo, si può fare, ma contemporaneamente alla distanza martello-corda. Basta mettere uno spessore sul feltro dove poggiano posteriormente i tasti. Teoricamente i passaggi di rapidità dovrebbero uscire meglio, ma si perde energia sul forte e fortissimo. Personalmente i passaggi di rapidità non mi vengono meglio con tale regolazione perché non riesco, con poco affondo, ad essere "volatile" con le dita, pur conservando lo stesso aftertouch. Non tutti siamo uguali. Si può agire anche sulla tensione della molla: ho constatato che se caricata un po' più lenta o un po' più forte può influire sul ribattuto veloce inficiandone la reattività nel primo caso o dando troppa resistenza al tocco nel secondo caso. Ovviamente parliamo di una meccanica in ottimo stato di salute!
  13. Lo strumento è sicuramente stato in un ambiente con tasso di umidità basso il quale può provocare scollamenti, crepe, alterazioni della carica della tavola armonica. Si rifeltrano i martelli quando uno strumento è antico per preservare l'originalità del martello, punto di battuta ecc, ma... non ha senso se si sono già scollati e reincollati! Va rivisto il tutto, sia nella meccanica, sia nella cordiera e tavola/cassa armonica. Tutto si può fare, anche riparare la tavola armonica eventualmente. La vera domanda è se ne vale la pena e che valore aggiunto avrebbe lo strumento dopo un restauro così importante.
  14. Va regolato un po' il tutto. Gli smorzatori devono alzarsi tutti insieme e raggiungere la stessa altezza.
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