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Piano Concerto - Forum pianoforte

Frank
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Ma per scrivere a tavolino ci vuole una certa "sicurezza" nel riconoscere le armonie, non dico che sia impossibile, ma certi passaggi, magari di una certa complessità, non è detto che siano cosa abbordabile scrivendo in quel modo. Sono ovviamente d'accordo con il fatto che bisognerebbe avere la musica già (almeno in parte) in testa, ma a volte (per qualcuno) è necessario controllare step by step oppure una sequenza melodica o armonica. Anni fa (ma siamo sempre lì, senza allenamento costante dove vai?) provai a scrivere un pezzo per coro a quattro voci e strumenti (non ricordo quanti) usando solo il diapason: a parte le continue interruzioni che avvenivano nei momenti in cui provavo a concentrarmi (qualcuno che mi chiamava, ecc..poi per un grande della memoria e della concentrazione come me era la miglior situazione, ironicamente parlando), quando lo controllai tempo dopo (qualche anno dopo), constatai che era un casino, non ritmicamente, ma armonicamente. L'ho ripreso mesi fa, e anche se mi sono fermato all'80%, ho scritto tutto in poco tempo, avendo si l'idea in testa, ma provando il piano. Non è neanche tanto difficile come pezzo, come scrittura intendo, però sono sicuro che ci saranno problemi con la sillabazione (anche se in italiano), perché ho dovuto trovare dei compromessi tra la ritmica (che è il carattere portante del pezzo) e la divisione sillabica del testo, scritto dopo aver pensato alla linea da seguire.

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grazie @Rstrauss per i precisi commenti e anche per qualche complimento :)

in effetti non scrivo normalmente per coro e quindi la mia scrittura è strumentale

appena ho un attimo di tempo comunque controllo le tue osservazioni, grazie ancora

capisco le tue osservazioni su una struttura più "organica" con temi ben definiti che "ritornano" però io preferisco fare cose più "improvvisate", diciamo a "fantasia libera" :)

tieni conto però che per me questo è un (grande) hobby (purtroppo)

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 bassi in circolazione che il mi sotto se lo sognano.

Io ho usato addirittura il mib (il mi ce l'hanno ancora in "molti")...consapevole del fatto che mi imbatterò in restrizioni in termini di corali che possono eseguire il mio brano...ma ad esempio su Mortis voglio il suono più grave possibile...per cui è una scelta.

 

Se una corale vuole togliesi lo sfizio lo stesso di cantare il mio brano, può trasportarlo un semitono sopra che funziona lo stesso (è una cosa che ho verificato in fase di stesura)...a parte però il numero di alterazioni che aumenta in modo evidente.

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Ho usato il wordbuilder nel 2006, per un Kyrie e un Dies Irae, quest'ultimo in particolare comporta un'esecuzione decisamente più veloce del primo, e usavo un pc con un processore da poco più di 2ghz, 2 gb di ram, hard disk ata 133; come software cubase sx e Reason in rewire. Il problema era non andare a rilento, allora ho registrato le parti del coro a parte e le ho sincronizzate con un software audio. Però a parte questo wordbuilder so che non è facile da usare, ma si possono ottenere buoni risultati, anche parti cantate velocemente (le più difficili e meno credibili) anche senza una workstation.

 

in teoria sarebbe anche abbastanza lineare, ma il fatto è che mi sono capitate un mucchio di eccezioni. Per esempio qualche melisma non veniva fuori nel modo corretto, per cui mi slittavano tutte le strofe. Oppure alcune note venivano fuori con dinamiche impazzite o con timbri differenti. Per non parlare delle consonanti e dell'accento inglese. Quindi un lavoro di tuning non da poco...

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@AbateFaria 

hai centrato il mio problema o "punto debole" che poi è quello che mi contestava il mio insegnate di armonia (Francesco Sacchi di Lecco allievo a sua volta di Bettinelli) 

il fatto è che comincio a scrivere e "vado" un po a istinto, senza preoccuparmi poi di chi dovrà eseguire (mi dico che sono cavoli loro  :D )

se non fosse che poi mi ritrovo io nella m... quando magari registro le stesse parti a casa con dei cantanti e scopro quanto sia difficile o stridulo l'effetto...

se ho tempo (sto completando il mio sito e sono presissimo) vedrò di verificare la tua proposta

 

@Bianca

condivido quanto detto da @Abate circa i tempi, diciamo che non sono voluto entrare nel merito anche perché hai fatto un gran lavoro e ci vorrebbe una settimana solo per analizzarla :)

in sostanza il mio dubbio è relativo al fatto se hai messo i tempi per un "motivo" o solo per "comodità", per seguire le tue melodie

e sono curioso di sapere se hai scritto "a tavolino" o "al pianoforte", IMHO se hai scritto a tavolino le tue scelte sono "giustificabili" perché è una tua "ispirazione" e come tale va rispettata (come se ad esempio facessi musica contemporanea con molte dissonanze ecc)

se hai scritto "a pianoforte" allora secondo me avresti dovuto cercare di "farci stare" le melodie in una metrica definita che dà più "coerenza" e risulta più comprensibile, altrimenti si avvertono ad esempio delle sincopi di armonia che non si capiscono da dove vengono e dove vanno

naturalmente con tutto il rispetto per il gran lavoro che hai fatto !

ciao. Ambrogio

 

Vedi Bianca, ho notato che hai usato tempi tipo l’ 8/8, a parte che sono consapevole che non sei la prima ad usarli e c’è gente anche rinomata che lo fa.

 

Ma il punto è questo: lo intendi a 8 battiti (per cui perché non 4/8 per due battute?) o in 4 battuti (per cui perché non 4/4?).

Secondo me scelte di questo tipo non possono essere strutturali, ingenerano solo confusione e mi sembrano fini a se stesse. Come mai di questa scelta?

I tempi composti come 5/4 o 7/4 hanno funzioni specifiche e degli accenti “comandati”; se li snaturi per esigenza di cadenza o altre motivazioni, a parte aggiungere difficoltà di direzione, forse danni in riferimento al testo non ne fai.

Ma se utilizzi delle strutture ritmiche che non sfrutti…perché?

 

Mi piacerebbe solo capire lo scopo, in effetti era sensato prima chiedere precisazioni.

 

Riferendoci alla battuta 2: 7/8

 

Sia nel caso di 3+4/8 o sia nel caso di 4+3/8…l’accento dove dovrebbe cadere non arriva, per cui l’interprete esegue una sincope….si definisce irregolare ma è lo stesso la collocazione di un accento forte o mezzo forte in una posizione diversa da quella “naturale” per quell’indicazione di tempo. Ora dico, hai avviato questo procedimento e non si fa in tempo a gustarlo che già c’è un cambio. Il punto è che non si può compensare con le indicazioni di tempo ad una scorretta collocazione degli accenti tonici.

A battuta 5 usi 8/8, potevi riprendere il 7/8 è dare un senso a battuta 2 e sull’ultima pausa, che diventerebbe da un ottavo…davi una corona….ricucendoti poi al 7/8 (senza cambi) di Ave a 6.

Questa poteva essere solo una strada (per battuta 5), un'altra era proporre un 7/8 e poi una battuta da un 1/8 … così andavi anche a livello logico a proporre per diminuzione la prima…fra l’altro puoi proporre anche li una battuta da 1/8 con corona…e giocare con senso logico sulle diverse indicazioni di tempo.

 

Comunque le soluzioni possono essere diverse. Ho notato che anche Frank ci ha sguazzato sui cambi di tempo…non so se hai notato che li appare tutto molto più “dosato” e si intravedono micro sezioni ritmiche (legate al testo) e non solo tecnicismi per superare il problema accento tonico.

Diciamo che così a me appare, però se vuoi dare il tuo punto di vista sulla questione mi interesserebbe molto…io sono molto inibito in questo ambito, mi sembra sempre di abusare, e forse da qui la natura del mio commento.

Però c’è chi ti ha chiesto precisazioni, la sincope non la sento solo io, temo che non si tratti solo di una questione soggettiva.

Fammi sapere per questo, per il resto, armonicamente funziona per cui sono contento che tu abbia deciso di applicare delle correzioni per renderlo eseguibile…fai in modo che sia anche intelligibile al direttore…vedi appunto la gestione del ritmo :)

 

Non scrivo mai al pianoforte (anche perché non ce l'ho più da anni  :( )

I tempi usati sono dettati principalmente dalla percezione che avevo nel momento della scrittura.

Ho trovato che questa percezione sia stata accresciuta dalla lirica. Nel senso che i vari periodi

sono segnati (e condizionati) in modo importante dalle strofe (e non solo dagli accenti, ovviamente).

Le pause sono un altro elemento importante. Certamente tutto può essere riscritto in modo più tradizionale,

bisogna solo trovare il modo giusto.

In genere quando scrivo (e per le due cose che ho postato qualcuno se ne sarà accorto) non penso molto

alla comprensibilità dello scritto o alla facilità o difficoltà di esecuzione, ma scrivo come e cosa

sento di scrivere. In questo caso, anche grazie al vostro stimolo, vorrei fare qualche sforzo aggiuntivo

per assecondare quanto meno l'eseguibilità da parte delle voci, che ovviamente non sono strumenti

qualsiasi. A seguire mi dedico anche all'intelligibilità dello scritto. Sono aspetti comunque che a me

richiedono dieci volte lo sforzo che devo fare per buttare giù un pezzo per come lo immagino.

Se per scrivere un pezzo come questo ci metto per esempio due settimane, per apportare le modifiche dette

magari ci metto due mesi, e rischio ancora di non fare un bel lavoro.

 

La seconda parte del commento di Abate me la devo rileggere con calma, perché ora sono di corsa.

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Non a  caso chiedevo indicazioni precise a Bianca

 

 

Senza indicazioni precise su dinamiche, respiri, indicazioni di tempo ... non me la sento di formulare un parere però l'idea che mi sono fatto io è che, nonostante gli sforzi di rispettare il testo (e dare un senso al testo), l'impostazione del brano sia di matrice strumentale ... con le dovute ripercussioni su un coro in termini di eseguibilità.

 

mah, non so, può anche essere, visto che ho sempre finora scritto solo per strumenti :)

Però cosa intendi, che ho pensato le singole voci come strumenti, senza tenere in conto delle difficoltà a cui vanno incontro, oppure che l'impianto è quello, che so, di un quartetto? Nel secondo caso ti direi di no, anzi, come Rstrauss ha già sottolineato le voci cantano quasi sempre assieme, cosa che mi ero data (entro certi limiti) tra gli obiettivi da realizzare.

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in teoria sarebbe anche abbastanza lineare, ma il fatto è che mi sono capitate un mucchio di eccezioni. Per esempio qualche melisma non veniva fuori nel modo corretto, per cui mi slittavano tutte le strofe. Oppure alcune note venivano fuori con dinamiche impazzite o con timbri differenti. Per non parlare delle consonanti e dell'accento inglese. Quindi un lavoro di tuning non da poco...

 

Lo so, è stato costruito sulla fonetica della lingua inglese, però ci sono delle frasi in latino già disponibili sul sito della east west; all'epoca dovetti faticare un pò per rendere credibile la pronuncia di certi testi, e qualcosa di perde sempre in fatto di realismo.

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...ma scrivo come e cosa sento di scrivere. In questo caso, anche grazie al vostro stimolo, vorrei fare qualche sforzo aggiuntivo

per assecondare quanto meno l'eseguibilità da parte delle voci, che ovviamente non sono strumenti

qualsiasi. A seguire mi dedico anche all'intelligibilità dello scritto. Sono aspetti comunque che a me

richiedono dieci volte lo sforzo che devo fare per buttare giù un pezzo per come lo immagino.

Se per scrivere un pezzo come questo ci metto per esempio due settimane, per apportare le modifiche dette

magari ci metto due mesi, e rischio ancora di non fare un bel lavoro.

 

indipercui direi che non ne vale la pena, da parte mia come già scritto sopra se l'hai "sentita così" lasciala così

purtroppo il tempo libero è cosa limitata e se io fossi al posto tuo piuttosto farei qualcosa di nuovo che lavorare ancora su questo brano...

so che forse non è un discorso serio da fare ma... non tutte le ciambelle escono con il buco e credo che anche per le musiche bisogna tenersele come vengono, tante volte inizi un pezzo e sai già che "funziona", che ti sta venendo un buon lavoro, su altri invece anche se ci perdi le settimane sai che comunque non potrà più di tanto migliorare... (non mi riferisco al tuo caso naturalmente, è un discorso generico in base alle mie esperienze)

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Io non concordo molto con Classic, piuttosto che fare qualcosa di nuovo e restare al livello dove sei, concentra le energie (come hai già deciso) per superare i tuoi limiti. Del resto di un brano ineseguibile uno cosa se ne fa? Nulla. Per cui le musiche non bisogna tenersele come vengono, bisogna o cestinarle o migliorarle. Le energie che metterai in questo brano per portarlo su di livello di torneranno indietro durante la scrittura del brano successivo.

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Eppoi pensandoci bene Classic, senza offesa, se lo scrivo è solo perchè spero di dare stimoli...tu stesso dici che il tuo maestro ti faceva notare dei problemi che ancora ti trascini e riconosci...mi sembra che poi tutti questi frutti non te n'abbia portati il gioco di "scrivi e abbandona". Il mio maestro lo diceva sempre: si impara meglio da 4 battute scritte bene che da 10 brani scritti "male"...con tutte le approssimazioni del caso.

 

Tutto per dire che se uno crede in un progetto, come mi sembra di capire da Bianca, sono più propenso ad incoraggiare a perseverare che a dissuadere.

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sì, per me non vale la pena di insistero troppo su un progetto, meglio passare ad altro...

io dico "abbandonarlo", tu lo definisci "cestinarlo" ma la sostanza è quella

e ripeto che non è il caso del lavoro di Bianca, però se mi parla di mesi di lavoro prima di dedicarmici vedrei quali sono le mie priorità e se ne ho la possibilità posso anche dedicarceli

 

per quanto riguarda me... puoi anche avere ragione, adesso per cominciare sistemerò l'Ave secondo le indicazioni di @rstrauss e vediamo come viene :)

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Su quest’ ultima questione didattica (discorso Classic/Gerardo) io sono molto esigente per cui è meglio che non mi esprimo. Però penso che non sia molto utile buttare buone idee anche se condotte male, magari in questo determinato momento non c’è la forza e la preparazione per sostenerle, per cui la strada migliore e  metterle in un cassetto e riprenderle a tempo debito, magari cambiandogli destinazione o dandogli una nuova veste.

 

Un brano difficile o impossibile da cantare potrebbe essere semplice per una formazione strumentale, per cui a volte basta ristrumentare o riorchestrare…e il gioco è fatto.

 

Sicuramente il maestro di Gerardo era molto saggio :)

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Però cosa intendi, che ho pensato le singole voci come strumenti, senza tenere in conto delle difficoltà a cui vanno incontro, oppure che l'impianto è quello, che so, di un quartetto? Nel secondo caso ti direi di no, anzi, come Rstrauss ha già sottolineato le voci cantano quasi sempre assieme, cosa che mi ero data (entro certi limiti) tra gli obiettivi da realizzare.

Cara Bianca, fra i post di RStrauss e Faria c’è materiale a sufficienza per prendere consapevolezza che il brano non è ancora eseguibile per un coro … se tu assegnassi le stesse parti a degli strumenti noteresti che, a parte la struttura metrica ancora da chiarire, non avrai molti problemi a farlo eseguire.

Questo dice subito una cosa, a prescindere da come ti sei posta mentalmente durante la fase creativa, non hai ancora maturato appieno quella consapevolezza che ti permette di avere quelle attenzioni per rendere veramente eseguibile il tuo brano ad un coro - attenzioni non necessarie nella musica strumentale (appunto) - che secondo me ha diversi punti di interesse e, come suggeriva Gerardo, merita il lavoro aggiuntivo per renderlo eseguibile (ma anche intelligibile).

Insisto su questo punto in quanto io non saprei neanche come solfeggiarlo il tuo brano, se hai avuto modo di leggere la mia partitura, ti renderai conto che i cambi di tempo sono chiaramente correlati ed uno sa sempre che fine sta facendo la pulsazione (che merita un suo disegno, al pari di armonia, melodia, etc.). Senza di questo ad es. non si può ragionare in termini di accenti, passo armonico, etc.

 

In relaizone a:

> Certamente tutto può essere riscritto in modo più tradizionale, bisogna solo trovare il modo giusto.

 

Il punto non è scrivere in modo più tradizionale, è rendere chiaro l’intento compositivo. Ad esempio:

a battuta 17 utilizzi un 11/8 e ci proponi: semiminima, semiminima, minima puntata e pausa da un ottavo.

Dove metteresti gli accenti? Io non saprei come dirigerlo, se dovessi ridurmi a segnare il battere (tipo metronomo) per me vale tutto. Perché no 3+2/4 e una battuta da 1/8 di pausa? Magari, sempre pensando a battuta 17, venendo da un 4/4 e non un 8/8…dove sarebbe carino capire come si relazione al 6/8 (tempo ternario) che lo precede.

Insomma, non è questione di ”tradizionale”  … è questione che non si capisce.

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condivido in pieno il "è questione che non si capisce" :-) 

 

ma passo al brano di Frank, che mi sono "goduto" bene poco fa.

Mi piace e sarei contento di sentirlo con le voci usate da Bianca (io non so assolutamente nulla di come si faccia, ma fatelo perché finora è il modo migliore). Mi piace la brevità densa e sono convinto che molte di quelle armonie funzionerebbero benissimo in un coro, soprattutto perché hai tenuto le parti molto strette e questo darebbe una ricchezza di armonici incredibile. In questo senso, commento anche un accenno che qualche giorno fa avevi dato sul topic dell'intonazione corale: come far intonare i cluster ad un coro? Beh, l'occhiata e l'ascolto dicono che in questa Ave Maria non hai messo dei veri e propri cluster. Ci sono funzioni armoniche, dissonanti ma sempre "funzionali", e questo le rende intellegibili anche da un punto di vista esecutivo. E apprezzo molto il tuo stile contrappuntistico, l'idea che l'accordo arrivi se non come sovrapposizione di linee almeno come punto finale, cadenzale, di una serie di movimenti melodici. Che sono riconoscibili anche all'interno della dissonanza. Quindi, voce principale che espone la melodia, ad arco, che nella sua parabola discendente si condensa e diventa armonica, grazie all'arrivo delle altre voci. E nei momenti "topici" del testo, rimane sempre una sola voce a far capire qual è la parte importante delle parole (procedimento, per altro, speculare a quello d'inizio).

E' ben congegnato ed è molto "vocale".

E, come voce nel deserto, aggiungo che dimostra una "cultura" di repertorio corale... avete parlato di pianoforte, tavolino e gesti. Ma il modo migliore per sapere cosa scrivere e come scrivere, senza incappare in problemi stilistici o di genere, rimane ascoltare il repertorio.

Siate sinceri, quanti di voi ascoltano repertorio di cori a cappella? :-)

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Mi collego a tutti i discorsi fatti qui sull'eseguibilità. Valgono per tutti gli organici sia strumentali che vocali, non per nulla quando si studia composizione, una buona fetta è dedicata alla tecnica degli strumenti/voci, in quanto il compositore deve avere sempre bene in mente a chi è destinato un brano.

 

Eccettuate le estensioni (è logico), scrivere per un quartetto di ottoni è ben differente che scrivere per un quartetto di legni o per un quartetto vocale. Non si può prescindere da questo a maggior ragione nel nostro caso dove il coro è forse lo strumento più difficile da trattare, in quanto presenta tutta una serie di accorgimenti da adottare che purtroppo certe volte possono limitare la libertà compositiva.

 

La cosa si aggrava ancora di più quando un brano per coro viene espressamente richiesto da un particolare coro (mi è successo varie volte). IN questo caso il compositore può trovarsi a dover fare delle rinuncie per adeguare il brano al livello del coro che lo ha richiesto ... il che potrebbe anche essere una sfida a scrivere qualcosa di buono ma di facile esecuzione ...

 

P.S. appena riesco ascolto bene quello di Frank.

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Ho ascoltato anche il pezzo di Classic.

Non voglio essere distruttivo, questo mio commento non ha quest'intenzione, e quindi inizio con le cose belle: secondo me è d'impatto e a me piacciono le cose d'impatto, anche se tendenzialmente l'impatto è sempre un po' easy listening. E' semplice e "senza pretese" ma potrebbe piacere ad un ipotetico pubblico di chiesa (se escludiamo il fatto che l'Ave Maria non è un pezzo liturgico e quindi in chiesa non viene eseguito...).

Ma...

Non è un pezzo per coro a cappella.

E' cantabile, rispetto a quello di Bianca, ma è insensato. Oltre alle tessiture estreme, oltre alla chiave di basso al tenore, c'è un altro problema di cui non abbiamo parlato: sbaglia le tessiture medie. Se un soprano fa un La naturale acuto in forte, allora la cosa si può fare. Se un basso fa un Mib grave, come faceva nel pezzo di Frank, e lo fa da solo in piano, ci può stare (uno però...). Ma se come a batt. 19 i tenori devono fare un Sib terzo rigo (chiave di violino, però) in forte e subito dopo un Fa quinto rigo in mezzo piano, allora vuol dire che non ti sei neppure sforzato di pensarlo per delle voci VERE. Io tiro acqua al mio mulino di cantante e corista, ma se un pezzo non può essere cantato bene, allora è inutile perderci tempo a scriverlo.

Un compositore non è uno che snocciola accordi interessanti. Quelli possono venire pure a c*lo, basta abbondare in dissonanze e risoluzioni... se non le conoscete VOI le voci, chi le deve conoscere, il macellaio sotto casa?

Questo, se va bene, è un pezzo per organo...

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@thalio

da un moderatore mi aspetterei dei commenti più educati, le critiche sono sempre ben accette e io quelle di @rstrauss le ho prese in grande considerazione e difatti sto modificando il brano in quel senso...

i tuoi commenti li posso usare per altri scopi :)

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Un Like grosso come una casa a tutti per gli stimoli e il livello della trattazione della materia.

 

PS

Thallo mi è sembrato molto educato, certo, ha detto cose forti (soprattutto se direttamente interessati)... però cose che fra le righe ho letto un po' da tutti ...a partire da Faria, RStrauss ... ma anche Frank ha fatto le sue allusioni, mi sa ... :)

 

Il succo sembra che il tuo brano (Classic) sia più idoneo per altri strumenti, per fortuna che qualcuno ha il coraggio di dirlo...così noi più indietro impariamo qualcosa :)

 

Chiaro, Rstrauss è stato superaltvo...ma è un compositore!

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Un compositore non è uno che snocciola accordi interessanti. Quelli possono venire pure a c*lo, basta abbondare in dissonanze e risoluzioni... se non le conoscete VOI le voci, chi le deve conoscere, il macellaio sotto casa?

Io prima o poi spero di diventarci compositore e padroneggiare la materia, del resto come si può ben intuire tutti i grandi compositori si sono espressi nella musica vocale e strumentale, con pari livello di risultato...una cosa che mi fa molta invidia, io è già tanto se riesco a scrivere esercizi :(

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Su quest’ ultima questione didattica (discorso Classic/Gerardo) io sono molto esigente per cui è meglio che non mi esprimo. Però penso che non sia molto utile buttare buone idee anche se condotte male, magari in questo determinato momento non c’è la forza e la preparazione per sostenerle, per cui la strada migliore e  metterle in un cassetto e riprenderle a tempo debito, magari cambiandogli destinazione o dandogli una nuova veste.

 

Un brano difficile o impossibile da cantare potrebbe essere semplice per una formazione strumentale, per cui a volte basta ristrumentare o riorchestrare…e il gioco è fatto.

 

Sicuramente il maestro di Gerardo era molto saggio :)

In sintesi, la musica è come il maiale... non si butta via niente :D

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Se per scrivere un pezzo come questo ci metto per esempio due settimane, per apportare le modifiche dette

magari ci metto due mesi, e rischio ancora di non fare un bel lavoro.

... solo provandoci avrai la riposta :)

 

Uno si deve prima o poi fare l'esperienza, io mi sono sempre trovato bene applicando i suggerimenti del mio maestro che avevano contenuti analoghi a quelli indicati da RStrauss, in precedenti laboratori sono stato "bastonato" sulle stesse tue problematiche...e, a parte delle ingenuità compositive, il mio ultimo Tristis alla fine è risultato eseguibile...certo, non era ben connotato. Ma questo è un altro problema, di sicuro non di eseguibilità.

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Alla fine ci sono cascata e ho usato EWQLSC col Wordbuilder (già un nome così lungo mi doveva suggerire qualcosa....) e come ha detto un un altro post Geppino, la fatica non è ripaga come si spera (nel mio caso soprattutto per le poche risorse di base del pc).

Intendi un playback senza Wordbuilder?

...capisco ..., speravo in altre soluzioni più easy  :wacko:

 

Anche se poi il risultato secondo  è comuqnue funzionale per cogliere alcuni esperti. Certo, un esecuzione vera è un'altra cosa...ma già sentire il testo e gli incastri ti assicuro che è una cosa molto positiva.

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... solo provandoci avrai la riposta :)

 

Uno si deve prima o poi fare l'esperienza, io mi sono sempre trovato bene applicando i suggerimenti del mio maestro che avevano contenuti analoghi a quelli indicati da RStrauss, in precedenti laboratori sono stato "bastonato" sulle stesse tue problematiche...e, a parte delle ingenuità compositive, il mio ultimo Tristis alla fine è risultato eseguibile...certo, non era ben connotato. Ma questo è un altro problema, di sicuro non di eseguibilità.

 

Infatti io sono d'accordo. Solo è una questione di tempo, ci sono periodi in cui uno ne ha di meno :unsure:

Ovviamente non ci metterò due mesi per fare le correzioni opportune, la mia era un'iperbole, oltretutto avendo già i suggerimenti a disposizione....

Il problema per me è un altro. Molte cose tra quelle indicate, a livello teorico le capisco, ma poi mi scontro con quello che "piace a me". Come diceva prima rstrauss, l'essere vincolati dallo strumento per cui scrivi, è un dato di fatto anche se purtroppo ti limita. Quando scrivo un pezzo mi scontro continuamente (e in questo caso più di altre volte, ovviamente essendo un coro)  con il fatto che a me piacerebbe così, ma capisco che così è difficile o impossibile per chi deve eseguire, o magari che così vado contro a certe regole. Se poi non trovo subito un compromesso che mi aggrada la mia scelta non è salomonica. Vi sono molti casi in cui nessuna delle soluzioni (che trovo io) di compromesso mi "piacciono" tanto quanto la mia idea iniziale e probabilmente, in molti casi sono effettivamente meno efficaci dal punto di vista estetico (certo, nell'ipotesi di avere a disposizione strumenti o voci con potenzialità illimitate).

Per esempio ieri sera ho incominciato a riguardarmi i movimenti delle parti secondo le indicazioni di rstrauss: in qualche caso ho anche trovato (forse) delle soluzioni anche migliori della stesura originale, mentre in altri non sono riuscita, o meglio so che dovrò farmeli comunque andare giù se voglio che diventi una cosa più umana...

Questo discorso ovviamente vale solo per l'"eseguibilità", non per la "comprensibilità".

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...capisco ..., speravo in altre soluzioni più easy  :wacko:

 

Anche se poi il risultato secondo  è comuqnue funzionale per cogliere alcuni esperti. Certo, un esecuzione vera è un'altra cosa...ma già sentire il testo e gli incastri ti assicuro che è una cosa molto positiva.

 

con le voci ci sono poche cose facili, mi sa ;)

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