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Piano Concerto - Forum pianoforte

Frank
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Con la benedizione di Destroyed ho modificato il suo primo post mettendo la versione finale relativa alla sillabazione/accenti tonici dell'Ave Maria, dove si evince che seppur l'accento non è sulla "a" finale... in Maria è sulla seconda, per cui Ma-rì-a :)

 

e ci mancherebbe altro :)

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A livello preliminare concordo sulla necessità di indicare tempi, dinamiche e le legature del testo che per il coro aiutano l'esecuzione.
Il testo sopra la voce crea un caos incredibile. Andrebbe sotto.

 

Devo dire che mi piace : l'entrata delle voci in sequenza funziona a dovere e a mio parere la potevi sfruttare almeno un'altra volta verso la fine per alleggerire un pò, visto che le voci cantano sempre praticamente assieme.

 

Quello che non mi convince è l'impasto vocale. Entro nel dettaglio :

 

Batt. 13-14-15
c'è troppa distanza tra C e T. L'effetto di vuoto se sente in quanto più di 1 ottava non va bene. Per far funzionare almeno un pò dovresti far cantare i C. piano nel registro alto e i T. forte nel registro basso : difficile da ottenere.

 

Batt. 19
era meglio far partire il T. all'ottava sopra e farlo scendere dal fa# al re, anche se ci sarebbe un breve incrocio con il C. che poi sale al Re.

 

Batt. 23 - prime 2 note
era meglio B. e T. all'ottava sopra per due motivi : per non avere troppa distanza con il C. e troppa tra T. e B. la battuta 24.

 

Batt. 23-24-25
Il S. canta in alto per sol-mi-sol e già qui la voce è sotto sforzo ... la salita la-sib per un coro normale sarebbe molto difficile.

 

Batt. 32
il B. troppo basso. Se fosse da solo o con i T. andrebbe, ma con le altre voci per di più T. e C. nel loro registro migliore i poveri bassi dovranno faticare, come pure i S. nel loro registro basso.
Almeno i B. era meglio metterli l'ottava sopra per le prime tre note. Probabilmente volevi mantenere il disegno dei S.

 

Batt. 34/35
Il salto di ottava ascendente per i T. è quasi impossibile anche per degli ottimi T.

da 37 a 51 le cose vanno molto meglio. Qui l'impasto funziona.

 

Batt. 52
Sempre troppa distanza tra C. e T.

 

Batt. 54-55
Se il T. avesse attaccato a 55 avresti ottenuto l'effetto iniziale che a mio avviso sarebbe stato proprio meglio.

 

Batt. 57-58-59-60
Il B. doveva esere all'ottava sopra. C'è troppa distanza con il T.
Qui abbiamo le tre voci superiori che cantano in registro alto e il B. nel registro basso.

 

Da batt. 61
Ottimo l'impasto da qui in poi. Presumo sia da cantare P o PP e qui funziona molto bene.

 

Batt. 71.
Erore di battitura : peccator o bus

 

Batt. 75
troppa distanza tra T. e C.

 

Batt. 80-81
Non c'è il testo.

 

Il finale funziona molto bene e aggiungo che la sillabazione è corretta in tutto il pezzo.

 

Non ho capito le ultime due battute di pausa.

 

Per riassumere :
Ho apprezzato le armonie e anche i temi che si susseguono i disegno per quinte e ottave scelti con gusto, ma nel trattamento delle voci c'è ancora da lavorare.
I registri vocali vanno considerati, sopratutto perchè la voce non è uno strumento e ha molte meno possibilità di recupero.

Per un coro medio italiano questo pezzo sarebbe quali ineseguibile, ma se riesci ad avere i Philippines Madrigal Singers non avrai problemi !!

 

Comunque un buon pezzo.

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A livello preliminare concordo sulla necessità di indicare tempi, dinamiche e le legature del testo che per il coro aiutano l'esecuzione.

Il testo sopra la voce crea un caos incredibile. Andrebbe sotto.

 

Devo dire che mi piace : l'entrata delle voci in sequenza funziona a dovere e a mio parere la potevi sfruttare almeno un'altra volta verso la fine per alleggerire un pò, visto che le voci cantano sempre praticamente assieme.

 

Quello che non mi convince è l'impasto vocale. Entro nel dettaglio :

 

Batt. 13-14-15

c'è troppa distanza tra C e T. L'effetto di vuoto se sente in quanto più di 1 ottava non va bene. Per far funzionare almeno un pò dovresti far cantare i C. piano nel registro alto e i T. forte nel registro basso : difficile da ottenere.

 

Batt. 19

era meglio far partire il T. all'ottava sopra e farlo scendere dal fa# al re, anche se ci sarebbe un breve incrocio con il C. che poi sale al Re.

 

Batt. 23 - prime 2 note

era meglio B. e T. all'ottava sopra per due motivi : per non avere troppa distanza con il C. e troppa tra T. e B. la battuta 24.

 

Batt. 23-24-25

Il S. canta in alto per sol-mi-sol e già qui la voce è sotto sforzo ... la salita la-sib per un coro normale sarebbe molto difficile.

 

Batt. 32

il B. troppo basso. Se fosse da solo o con i T. andrebbe, ma con le altre voci per di più T. e C. nel loro registro migliore i poveri bassi dovranno faticare, come pure i S. nel loro registro basso.

Almeno i B. era meglio metterli l'ottava sopra per le prime tre note. Probabilmente volevi mantenere il disegno dei S.

 

Batt. 34/35

Il salto di ottava ascendente per i T. è quasi impossibile anche per degli ottimi T.

da 37 a 51 le cose vanno molto meglio. Qui l'impasto funziona.

 

Batt. 52

Sempre troppa distanza tra C. e T.

 

Batt. 54-55

Se il T. avesse attaccato a 55 avresti ottenuto l'effetto iniziale che a mio avviso sarebbe stato proprio meglio.

 

Batt. 57-58-59-60

Il B. doveva esere all'ottava sopra. C'è troppa distanza con il T.

Qui abbiamo le tre voci superiori che cantano in registro alto e il B. nel registro basso.

 

Da batt. 61

Ottimo l'impasto da qui in poi. Presumo sia da cantare P o PP e qui funziona molto bene.

 

Batt. 71.

Erore di battitura : peccator o bus

 

Batt. 75

troppa distanza tra T. e C.

 

Batt. 80-81

Non c'è il testo.

 

Il finale funziona molto bene e aggiungo che la sillabazione è corretta in tutto il pezzo.

 

Non ho capito le ultime due battute di pausa.

 

Per riassumere :

Ho apprezzato le armonie e anche i temi che si susseguono i disegno per quinte e ottave scelti con gusto, ma nel trattamento delle voci c'è ancora da lavorare.

I registri vocali vanno considerati, sopratutto perchè la voce non è uno strumento e ha molte meno possibilità di recupero.

Per un coro medio italiano questo pezzo sarebbe quali ineseguibile, ma se riesci ad avere i Philippines Madrigal Singers non avrai problemi !!

 

Comunque un buon pezzo.

 

Grazie davvero rstrauss per i commenti dettagliati, che mi devo guardare con calma.

Come hai notato la ripresa della prima strofa al centro del brano va "molto meglio". Nella mia idea originale volevo esprimere la condizione di Maria come un "contrasto": da una parte un'immensa gioia e dall'altra un immenso dramma, da una parte la distanza di una ragazza dai progetti della Provvidenza e dall'altra la sua umanità di madre. In questo senso volevo cercare un brano che avesse due parti, sia in orizzontale che in verticale. La seconda parte (almeno l'inizio), voleva rappresentare significati emotivi "più vicini" a Maria, mentre la prima parte avrebbe voluto rappresentare significati emotivi "più lontani" a Lei. Capisco di non esserci riuscita in pieno, ma almeno, come hai notato, la seconda parte appare "meno problematica". Per rendere questa minore problematicità infatti ho cercato di attenermi maggiormente alle regole corali tradizionali (e il gioco qui era ovviamente pi semplice), mentre nella prima parte (nella prima, perché, immedesimandomi in quella situazione è il primo impatto che avrei avuto io in ordine di tempo) volevo trovare un modo di rendere "quella distanza". Modo che comunque non mi ha soddisfatto appieno, come dicevo, primo perché rende molto complicata l'esecuzione e secondo perché non rende altrettanto bene la problematicità a livello estetico. Comunque spero di essermi spiegata almeno in parte. Se hai qualche altro suggerimento, oltre a quelli preziosi che mi hai segnato, che vada in questa direzione, te ne sarei ancora grata. Avevo anche pensato ad un uso maggiore delle dissonanze, ma non mi aveva convinto troppo...

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Grazie davvero rstrauss per i commenti dettagliati, che mi devo guardare con calma.

Come hai notato la ripresa della prima strofa al centro del brano va "molto meglio". Nella mia idea originale volevo esprimere la condizione di Maria come un "contrasto": da una parte un'immensa gioia e dall'altra un immenso dramma, da una parte la distanza di una ragazza dai progetti della Provvidenza e dall'altra la sua umanità di madre. In questo senso volevo cercare un brano che avesse due parti, sia in orizzontale che in verticale. La seconda parte (almeno l'inizio), voleva rappresentare significati emotivi "più vicini" a Maria, mentre la prima parte avrebbe voluto rappresentare significati emotivi "più lontani" a Lei. Capisco di non esserci riuscita in pieno, ma almeno, come hai notato, la seconda parte appare "meno problematica". Per rendere questa minore problematicità infatti ho cercato di attenermi maggiormente alle regole corali tradizionali (e il gioco qui era ovviamente pi semplice), mentre nella prima parte (nella prima, perché, immedesimandomi in quella situazione è il primo impatto che avrei avuto io in ordine di tempo) volevo trovare un modo di rendere "quella distanza". Modo che comunque non mi ha soddisfatto appieno, come dicevo, primo perché rende molto complicata l'esecuzione e secondo perché non rende altrettanto bene la problematicità a livello estetico. Comunque spero di essermi spiegata almeno in parte. Se hai qualche altro suggerimento, oltre a quelli preziosi che mi hai segnato, che vada in questa direzione, te ne sarei ancora grata. Avevo anche pensato ad un uso maggiore delle dissonanze, ma non mi aveva convinto troppo...

 

Su questo testo direi che abbiamo dissonanze a sufficienza ... fosse stato il "De Profundis" che avevamo prospettato magari ...

 

Per prima cosa noto con piacere che hai risconosciuto che l'uso delle voci deve sottostare a certe regole, che valgono per qualsiasi linguaggio tu usi. E' un pò come la tecnica strumentale : ci deve essere, ma non deve essere preponderante, così anche per il trattamento delle voci.

 

Quello che volevi comunicare si sente ... la lontananza il senso verticale delle cose ci sono ... ma ad un orecchio abiutato come il mio (dirigo cori da 20 anni) certe cose saltano fuori.

 

Per esempio : vuoi comunicare un senso di lontananza come nella prima parte ... invece di allontanare le voci, le puoi ridurre ... 2 voci con un intervallo non consonante superiore alla 6^ comunicano un senso di lontananza molto più che 4 voci disposte male ... magari diversifichi i segni dinamici.

 

Altro metodo : metti tre voci e fai eseguire il passaggio a dei solisti o ... ancora meglio a 2 coristi per voce ... questa soluzione se non funziona per brani classici, 2 voci singole sono più difficili da amalgamare di 10, funziona molto bene se vuoi ottenere un effetto particolare ... 2 voci femminili con 2 coriste per voce vanno benissimo, perchè 2 soprani che cantano assieme la stessa parte avranno quella differenza di timbro sufficiente a darti un effetto particolare. Erano giusto un paio di esempi.

 

Comunque la tua mano funziona e quando riesci a mettere le briglie all'entusiasmo, hai visto che le cose escono.

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Era da tantissimo che non commentavo un laboratorio, ma visto che mi sono messo a parlare di coralità anch'io, voglio dare mezza opinione :-)

che è molto simile a quella di rstrauss, almeno per la prova di Bianca. Le tessiture singole hanno dei problemi, le tessiture complessive complicano questi problemi: i tenori spesso troppo gravi e i bassi spessissimo troppo gravi (mi e mib gravi come se piovesse), a distanze eccessive dai soprani, che a volte spariscono e a volte sforano. Da corista la cosa che mi salta di più agli occhi, e alle orecchie, è la difficoltà estrema di intonazione che ci sarebbe nella maggior parte dei momenti "movimentati". Ci sono molte false relazioni, che vi assicuro che sono LA MORTE NERA per un coro :-) e tante note che sembrano transiti ma che in effetti sono molto difficili da intonare. Da batt.32 a 36 è il delirio. E non solo perché, come notava Strauss, ci sono salti pazzeschi, ma perché ci sono unisoni e ottave da intonare, e praticamente un ritmo armonico che cambia alla croma. Non so, hai trovato delle soluzioni armoniche molto belle in alcuni punti, secondo me. Ma muovere un po' meno le voci sarebbe meglio, credo :-) 

Ah... e non capisco le "ragioni" dei metri che hai usato.

E rilancio dicendo che secondo me la sincope si sente eccome. In presenza di indicazioni più specifiche ne potremmo parlare, ma così com'è la prima battuta dei soprani verrebbe cantata sicuramente "aa-veeee". Sarebbe una sincope meno percepibile, forse, con le giuste indicazioni. Sempre i soprani, cogli alti, a batt. 20 dicono chiaramente mulie-rì-bus. Andando avanti, il benedicta a batt. 30 lo immaginerei con il "ta" in diminuendo, ma mi sembra francamente troppo lungo per una sillaba atona, e chiudere un diminuendo sul sib acuto per quei poveri soprani sarà un'impresa. Il benedictus dopo è intrigante, ma sono curioso di sapere se c'è una ragione per cui hai sottolineato così tanto l' "et". Non so se è voluto, ma l'effetto metrico è quello di una sequenza di 3/4 incastrata in un tempo 4/4. ét-bene-di/ ctùs-ee-ee/ ét-bene-di/ ctùs-ee-ee/ èt-bene-di/ ctùs-fructus-ventris/ tù-i-i

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Ah... e non capisco le "ragioni" dei metri che hai usato.

 

In presenza di indicazioni più specifiche ne potremmo parlare

Non a  caso chiedevo indicazioni precise a Bianca

 

 

Da corista la cosa che mi salta di più agli occhi, e alle orecchie, è la difficoltà estrema di intonazione che ci sarebbe nella maggior parte dei momenti "movimentati". Ci sono molte false relazioni, che vi assicuro che sono LA MORTE NERA per un coro :-) e tante note che sembrano transiti ma che in effetti sono molto difficili da intonare. Da batt.32 a 36 è il delirio. E non solo perché, come notava Strauss, ci sono salti pazzeschi, ma perché ci sono unisoni e ottave da intonare, e praticamente un ritmo armonico che cambia alla croma. Non so, hai trovato delle soluzioni armoniche molto belle in alcuni punti, secondo me. Ma muovere un po' meno le voci sarebbe meglio, credo :-) 

Senza indicazioni precise su dinamiche, respiri, indicazioni di tempo ... non me la sento di formulare un parere però l'idea che mi sono fatto io è che, nonostante gli sforzi di rispettare il testo (e dare un senso al testo), l'impostazione del brano sia di matrice strumentale ... con le dovute ripercussioni su un coro in termini di eseguibilità.

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@Bianca

cosa hai usato per il playback delle voci? non è male...

è "veloce" da usare?

io a suo tempo mi ero informato per Vocaloid ma era un gran casino...

 

per il tuo brano non entro nel dettaglio ma mi sembra un po "lungo", diciamo che va bene per una "gran messa", ho visto che io e Frank siamo stati entrambi ampliamente sotto i 2'

 

ciao e complimenti comunque :)

 

Ambrogio

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ho visto che io e Frank siamo stati entrambi ampliamente sotto i 2'

 

Se la musica fosse liturgica ritengo che la lunghezza in questi termini possa incidere molto. Al di fuori di questo ambito penso che la durata non possa incide sul valore di un brano perchè la stessa dipende dal materiale e dalla sua condotta ... basta pensare a Webern e Feldman :) .

 

Personalmente parlando ho voluto scrivere qualcosa di più aforitstico che liturgico.

 

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Su questo testo direi che abbiamo dissonanze a sufficienza ... fosse stato il "De Profundis" che avevamo prospettato magari ...

 

Per prima cosa noto con piacere che hai risconosciuto che l'uso delle voci deve sottostare a certe regole, che valgono per qualsiasi linguaggio tu usi. E' un pò come la tecnica strumentale : ci deve essere, ma non deve essere preponderante, così anche per il trattamento delle voci.

 

Quello che volevi comunicare si sente ... la lontananza il senso verticale delle cose ci sono ... ma ad un orecchio abiutato come il mio (dirigo cori da 20 anni) certe cose saltano fuori.

 

Per esempio : vuoi comunicare un senso di lontananza come nella prima parte ... invece di allontanare le voci, le puoi ridurre ... 2 voci con un intervallo non consonante superiore alla 6^ comunicano un senso di lontananza molto più che 4 voci disposte male ... magari diversifichi i segni dinamici.

 

Altro metodo : metti tre voci e fai eseguire il passaggio a dei solisti o ... ancora meglio a 2 coristi per voce ... questa soluzione se non funziona per brani classici, 2 voci singole sono più difficili da amalgamare di 10, funziona molto bene se vuoi ottenere un effetto particolare ... 2 voci femminili con 2 coriste per voce vanno benissimo, perchè 2 soprani che cantano assieme la stessa parte avranno quella differenza di timbro sufficiente a darti un effetto particolare. Erano giusto un paio di esempi.

 

Comunque la tua mano funziona e quando riesci a mettere le briglie all'entusiasmo, hai visto che le cose escono.

 

Grazie e scusa se rispondo solo ora, ma sono stata via.

Mi piacciono tutt'e due le soluzioni proposte. Credo però che comincerò a provare con la prima (oltre ad apportare le correzioni indicate), appena ho un po' di tempo, semplicemente perché mi pare richieda meno sforzi complessivi di modifica (lo so è un po' prosaico come motivo :huh: ). Quello che mi spaventa è rifare il playback.

Mi piacerebbe magari anche renderlo eseguibile, per una volta :D

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@Bianca

 

Cosa hai usato per il playback? E' possibile averne uno senza il testo, anche un banale export con le librerie base di Finale :)

 

Alla fine ci sono cascata e ho usato EWQLSC col Wordbuilder (già un nome così lungo mi doveva suggerire qualcosa....) e come ha detto un un altro post Geppino, la fatica non è ripaga come si spera (nel mio caso soprattutto per le poche risorse di base del pc).

Intendi un playback senza Wordbuilder?

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Era da tantissimo che non commentavo un laboratorio, ma visto che mi sono messo a parlare di coralità anch'io, voglio dare mezza opinione :-)

che è molto simile a quella di rstrauss, almeno per la prova di Bianca. Le tessiture singole hanno dei problemi, le tessiture complessive complicano questi problemi: i tenori spesso troppo gravi e i bassi spessissimo troppo gravi (mi e mib gravi come se piovesse), a distanze eccessive dai soprani, che a volte spariscono e a volte sforano. Da corista la cosa che mi salta di più agli occhi, e alle orecchie, è la difficoltà estrema di intonazione che ci sarebbe nella maggior parte dei momenti "movimentati". Ci sono molte false relazioni, che vi assicuro che sono LA MORTE NERA per un coro :-) e tante note che sembrano transiti ma che in effetti sono molto difficili da intonare. Da batt.32 a 36 è il delirio. E non solo perché, come notava Strauss, ci sono salti pazzeschi, ma perché ci sono unisoni e ottave da intonare, e praticamente un ritmo armonico che cambia alla croma. Non so, hai trovato delle soluzioni armoniche molto belle in alcuni punti, secondo me. Ma muovere un po' meno le voci sarebbe meglio, credo :-) 

Ah... e non capisco le "ragioni" dei metri che hai usato.

E rilancio dicendo che secondo me la sincope si sente eccome. In presenza di indicazioni più specifiche ne potremmo parlare, ma così com'è la prima battuta dei soprani verrebbe cantata sicuramente "aa-veeee". Sarebbe una sincope meno percepibile, forse, con le giuste indicazioni. Sempre i soprani, cogli alti, a batt. 20 dicono chiaramente mulie-rì-bus. Andando avanti, il benedicta a batt. 30 lo immaginerei con il "ta" in diminuendo, ma mi sembra francamente troppo lungo per una sillaba atona, e chiudere un diminuendo sul sib acuto per quei poveri soprani sarà un'impresa. Il benedictus dopo è intrigante, ma sono curioso di sapere se c'è una ragione per cui hai sottolineato così tanto l' "et". Non so se è voluto, ma l'effetto metrico è quello di una sequenza di 3/4 incastrata in un tempo 4/4. ét-bene-di/ ctùs-ee-ee/ ét-bene-di/ ctùs-ee-ee/ èt-bene-di/ ctùs-fructus-ventris/ tù-i-i

 

Concordo, come già detto a Rstrauss 

Quello che invece non mi convince è la sincope. Una delle ragioni dei metri che ho usato è proprio per evitare la sincope (sono metri composti, come dicevo, e nonostante la seconda nota sia doppia della prima, inizia sul terzo ottavo. Comunque, anche qui, non ho problemi a modificare le notazioni se capisco come mantenere gli stessi ritmi. Come ho detto la mia esperienza nei corali e solo teorica e pratica pari a zero (uno adesso :)).

Comunque mi fa piacere leggerti anche sui laboratori...

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@Bianca

cosa hai usato per il playback delle voci? non è male...

è "veloce" da usare?

io a suo tempo mi ero informato per Vocaloid ma era un gran casino...

 

per il tuo brano non entro nel dettaglio ma mi sembra un po "lungo", diciamo che va bene per una "gran messa", ho visto che io e Frank siamo stati entrambi ampliamente sotto i 2'

 

ciao e complimenti comunque :)

 

Ambrogio

 

Grazie,

ho usato il Wordbuilder, come dicevo prima, anche se poi l'ho arrangiato un po' con Audacity.

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Ho usato il wordbuilder nel 2006, per un Kyrie e un Dies Irae, quest'ultimo in particolare comporta un'esecuzione decisamente più veloce del primo, e usavo un pc con un processore da poco più di 2ghz, 2 gb di ram, hard disk ata 133; come software cubase sx e Reason in rewire. Il problema era non andare a rilento, allora ho registrato le parti del coro a parte e le ho sincronizzate con un software audio. Però a parte questo wordbuilder so che non è facile da usare, ma si possono ottenere buoni risultati, anche parti cantate velocemente (le più difficili e meno credibili) anche senza una workstation.

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Vedi Bianca, ho notato che hai usato tempi tipo l’ 8/8, a parte che sono consapevole che non sei la prima ad usarli e c’è gente anche rinomata che lo fa.

 

Ma il punto è questo: lo intendi a 8 battiti (per cui perché non 4/8 per due battute?) o in 4 battuti (per cui perché non 4/4?).

Secondo me scelte di questo tipo non possono essere strutturali, ingenerano solo confusione e mi sembrano fini a se stesse. Come mai di questa scelta?

I tempi composti come 5/4 o 7/4 hanno funzioni specifiche e degli accenti “comandati”; se li snaturi per esigenza di cadenza o altre motivazioni, a parte aggiungere difficoltà di direzione, forse danni in riferimento al testo non ne fai.

Ma se utilizzi delle strutture ritmiche che non sfrutti…perché?

 

Mi piacerebbe solo capire lo scopo, in effetti era sensato prima chiedere precisazioni.

 

Riferendoci alla battuta 2: 7/8

 

Sia nel caso di 3+4/8 o sia nel caso di 4+3/8…l’accento dove dovrebbe cadere non arriva, per cui l’interprete esegue una sincope….si definisce irregolare ma è lo stesso la collocazione di un accento forte o mezzo forte in una posizione diversa da quella “naturale” per quell’indicazione di tempo. Ora dico, hai avviato questo procedimento e non si fa in tempo a gustarlo che già c’è un cambio. Il punto è che non si può compensare con le indicazioni di tempo ad una scorretta collocazione degli accenti tonici.

A battuta 5 usi 8/8, potevi riprendere il 7/8 è dare un senso a battuta 2 e sull’ultima pausa, che diventerebbe da un ottavo…davi una corona….ricucendoti poi al 7/8 (senza cambi) di Ave a 6.

Questa poteva essere solo una strada (per battuta 5), un'altra era proporre un 7/8 e poi una battuta da un 1/8 … così andavi anche a livello logico a proporre per diminuzione la prima…fra l’altro puoi proporre anche li una battuta da 1/8 con corona…e giocare con senso logico sulle diverse indicazioni di tempo.

 

Comunque le soluzioni possono essere diverse. Ho notato che anche Frank ci ha sguazzato sui cambi di tempo…non so se hai notato che li appare tutto molto più “dosato” e si intravedono micro sezioni ritmiche (legate al testo) e non solo tecnicismi per superare il problema accento tonico.

Diciamo che così a me appare, però se vuoi dare il tuo punto di vista sulla questione mi interesserebbe molto…io sono molto inibito in questo ambito, mi sembra sempre di abusare, e forse da qui la natura del mio commento.

Però c’è chi ti ha chiesto precisazioni, la sincope non la sento solo io, temo che non si tratti solo di una questione soggettiva.

Fammi sapere per questo, per il resto, armonicamente funziona per cui sono contento che tu abbia deciso di applicare delle correzioni per renderlo eseguibile…fai in modo che sia anche intelligibile al direttore…vedi appunto la gestione del ritmo :)

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Di Classic mi piace il carattere, mi sembra però che insisti troppo nelle tessiture estreme …vedi i soprani e probabilmente il piano a 10 dei soprani sarà cosa ardita …sai che pensandoci basta che magari trasporti giù di un ottava la prima nota di ogni entrata e guadagna molto? Et nel grave e il salto su “Be” di benedictus non è niente male.

 

Tu cosa ne dici?

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@AbateFaria 

hai centrato il mio problema o "punto debole" che poi è quello che mi contestava il mio insegnate di armonia (Francesco Sacchi di Lecco allievo a sua volta di Bettinelli) 

il fatto è che comincio a scrivere e "vado" un po a istinto, senza preoccuparmi poi di chi dovrà eseguire (mi dico che sono cavoli loro  :D )

se non fosse che poi mi ritrovo io nella m... quando magari registro le stesse parti a casa con dei cantanti e scopro quanto sia difficile o stridulo l'effetto...

se ho tempo (sto completando il mio sito e sono presissimo) vedrò di verificare la tua proposta

 

@Bianca

condivido quanto detto da @Abate circa i tempi, diciamo che non sono voluto entrare nel merito anche perché hai fatto un gran lavoro e ci vorrebbe una settimana solo per analizzarla :)

in sostanza il mio dubbio è relativo al fatto se hai messo i tempi per un "motivo" o solo per "comodità", per seguire le tue melodie

e sono curioso di sapere se hai scritto "a tavolino" o "al pianoforte", IMHO se hai scritto a tavolino le tue scelte sono "giustificabili" perché è una tua "ispirazione" e come tale va rispettata (come se ad esempio facessi musica contemporanea con molte dissonanze ecc)

se hai scritto "a pianoforte" allora secondo me avresti dovuto cercare di "farci stare" le melodie in una metrica definita che dà più "coerenza" e risulta più comprensibile, altrimenti si avvertono ad esempio delle sincopi di armonia che non si capiscono da dove vengono e dove vanno

naturalmente con tutto il rispetto per il gran lavoro che hai fatto !

ciao. Ambrogio

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@Bianca

MHO se hai scritto a tavolino le tue scelte sono "giustificabili" perché è una tua "ispirazione" e come tale va rispettata (come se ad esempio facessi musica contemporanea con molte dissonanze ecc)

se hai scritto "a pianoforte" allora secondo me avresti dovuto cercare di "farci stare" le melodie in una metrica definita che dà più "coerenza" e risulta più comprensibile, altrimenti si avvertono ad esempio delle sincopi di armonia che non si capiscono da dove vengono e dove vanno

naturalmente

 

 

Io non condivido questa parte del post, la metodologia compositiva (allo strumento o al tavolino) non dovrebbe servire a giustificare un risultato sonoro e in effetti potresti raggiungere lo stesso risultato usando entrambi i metodi ...

 

Mi sento di rispettare le cose che hanno senso, come scrivevo se uno punta all'intelligibilità dal testo, poi non se ne può fregare o fregare a tratti...tanto meno se a giustificare ciò ci sia una qualsivoglia metodologia compositiva. Sta al compositore piegare la tecnica alla musica e non piegarsi alla tecnica. Questo discorso è estendibile a tutti gli elementi della composizione e non solo il testo, vedi l'armonia.

 

Salvo restando che Bianca deve ancora intervenire per dire al sua sull'argomento...

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specifico meglio la mia opinione, poi logicamente ognuno la può pensare differente...

io credo nel "gesto" compositivo, quando compi una azione sostanzialmente hai creato qualcosa, se disegni un cerchio può uscire imperfetto ma è quello, se "appoggi" le dita sulla tastiera e ti esce un "suono" è quello e devi imparare a rispettarlo e ad accettarlo per quello che è: una "improvvisazione" creativa

nel momento in cui muovi un muscolo non è "caso", c'è dietro tutta la tua esperienza e il tuo studio e "inconsciamente" sai già cosa stai facendo

molti sbagliano a non fidarsi di questo "istinto" e cercano poi di cambiare le carte in tavola, di modificare il risultato il più delle volte peggiorandolo

 

è in questo senso che scrivevo sopra, se componi a tavolino è comunque una composizione, magari non riesci ad immaginarti il risultato al 100% e puoi comprenderlo solo a grandi linee, però comunque va rispettato (sempre secondo il mio pensiero), anche solo come "esperimento" e con magari i limiti che si possono avere...

 

se viceversa esegui un "controllo" con il piano mentre componi in qualche manieri accetti di dare un'opera già "finita", più controllata per l'appunto e quindi fai più attenzione a quello che scrivi

 

logicamente i grandi compositori possono riuscire a fare combaciare i 2 metodi e probabilmente per loro non cambierebbe il risultato (anche se ho qualche dubbio perché per me rimangono 2 metodi diversi di comporre)

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Domani sera consegno la mia.

 

Commento alla versione di CLASSIC

Prima cosa : aspetto estetico della partitura.

 

1. Mancano le legature per il coro
2. Le crome sarebbe meglio legarle con il testo. Es. Batt. 1 la 2^ e 3^ nota hanno la barra sopra, ma essendo su due sillabe diverse era meglio mettere la croma
    con la gamba.
3. La chiave di basso al Tenore non ci sta proprio.
4. Con il testo sotto i segni dinamici sarebbe meglio metterli sopra
5. Batt. 17-18. Consiglio basato sull'esperienza : le crome legate era meglio indicarle come semiminime. I coristi soffrono le legature sopratutto se di valore e a livello visivo la semiminima si riconosce meglio dalla croma.

 

Andiamo con la musica
Batt. 2
La maggior parte dei tenori non riesce ad eseguire questo La basso o chi ci arriva lo fa con un volume del tutto trascurabile.
Ricorda che per una voce da coro spingere per fare più volume equivale a inpoverire il suono e a calare.

 

Batt. 7-8-9
le voci si allargano troppo e la discesa dei bassi è praticamente impossibile per il 70% dei bassi in circolazione che il mi sotto se lo sognano.
Io stesso nel coro nè ho uno solo che ci arriva.

 

Batt. 10
per i T. è quasi impossibile attaccare suol la alto e per di più con sengato P. Dovresti farli attaccare in falsetto allora forse ce la fanno,
ma lo devi scrivere in partitura "falsetto".

 

Batt. 12 in poi
qui funziona meglio, anche se le seimimnime ribattute mneritavano forse un pò di più varietà a livello ritmico.

 

 

 

Testo
 

Batt. 11-12
L'accento di Ventris è sulla 'e' Vèntris mentre tu metti la sillaba debole 'tris' sul tempo forte di 12. L'effetto è Ventrìs

 

Batt. 17-18-19
la vocale 'i' trascinata non funziona proprio. Oltre alla difficoltà della 'i' per il coro (sopratutto donne) ci sono anche le sincopi, ma C. T. e B. non è che ce
l'hanno più facile. l'effetto è che la 'i' finisce sul tempo forte di batt. 18
I S. non hanno la parola 'in' probabilmente non ci stava a causa del precedente vocalizzo sulla 'i'
I T e i B. hanno la 'in' (debole) sul tempo forte dov invece ci andava la 'ho' di ho-ra.
I C. vanno bene.

 

batt. 21
discutibile la sillaba 'strae' sul tempo forte, ma che in questo caso è mitigata un pò dalle note lunghe.

 

In generale :
a mio avviso meritava qualcosa in più, nel senso che se proponi il tema iniziale almeno sviluppalo un pò, senza introdurre nuove idee, che poi non potrai
riprendere ... poteva benissimo restare la cellula iniziale da batt. 1 a 9 ripresa di nuovo e variata.
Ottima l'idea di riprendere l'entrata in sequenza delle voci, ma anche questo episodio meritava qualcosa in più.
Se non volevi farla troppo lunga, un'idea poteva anche essere di fondere i due temi batt. 1 e 10 e metterli nella coda dando anche un senso di chiusura.
Vabbè che io sono abituato alle cose lunghe, ma qui sinceramente sento buone idee, ma lasciate li da sole fini a se stesse.

Per quanto riguarda la scrittura corale in certi momenti le parti sono troppo distanti, ma a parte gli episodi citati sopra, il resto è eseguibile, anche
se trovo il brano troppo 'strumentale'.

 

 

P.S. 2 parole sulla scrittura.
Io scrivo a tavolino sempre, dal pianoforte all'orchestra e almeno per me non potrebbe essere diversamente.
io ho bisogno di avere sotto gli occhi in senso verticale le parti e comunque resto convinto che il pezzo deve essere
già in testa. L'improvvisazione non va bene per questo tipo di scrittura. Se uno lo fa per se, va benissimo.

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