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Piano Concerto - Forum pianoforte

Valentina Lisitsa


Stellina
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Trovo questa artista semplicemente geniale. La sua tecnica è assolutamente "naturale". Ritorna in parte ad abbracciare le antiche scuole che privileggiavano la caduta ..anche da una certa distanza dalla tastiera. Sfruttamento della forza di gravità. Modalità sicuramente più ardita ma efficacissima in potenza sonora. Inoltre la sua bella conformazione di mano, dita lunghe, le permettono di sfruttare il peso delle stesse in una articolazione sciolta. Sfrutta molto la gravità a vantaggio della rilassatezza. Tutto si fa fluido. Invito ad osservare il suo "gesto pianistico", che viene, nelle sue scelte, prima di qualsiasi altra cosa. Fatica quasi niente. Grande energia che proviene dalla rilassatezza e dal coordinamento delle muscolature compartecipanti. Questo è il mio pensiero

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Anche a me entusiasma molto. E mi fa piacere, letti i vostri commenti, di essere in compagnia. Mi pare che con le mani che si ritrova (indiscutibilmente estese) possa fare un po' quelllo che vuole. Buon per lei!

 

in particolare a me è piaciuta tantissimo una "sua" ballata n. 2 di Liszt (quella sul mito di Ero e Leandro) suanata su Bosendorfer sfruttando la sub ottava grave ( in certi punti).

Cercatela su you tube! .... e ditemi!

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Io ho avuto la fortuna di poter assistere ad un suo concerto a Taormina l'anno scorso a fine luglio. In quell'occasione ha esguito il 3° concerto di Rachmaninov e due bis (Un Sospiro e La Campanella). Mi è piaciuta tantissimo anche se il pianoforte, a mio avviso, non le rendeva troppa giustizia (uno Yamaha non ben regolato che aveva un suono metallico... orribile!!!).

Alla fine del concerto è stata anche disponibilissima ad intrattenersi col pubblico. In quell'occasione, oltre ad aver fatto la classica foto di rito insieme a lei, mi sono fatto autografare lo spartito della sonata di Liszt; nel frontespizio si legge: "good luck!!!" e la firma :)

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  • 1 month later...

Piacere o non piacere il modo di pensare la musica della Lisitsa, quel che è giusto è giusto. Un musicista si fa un c..o tanto per preparare un concerto. È un lavoro e come tutti i lavori deve essere retribuito...Non vedo cosa ci sia di snob nella verità. È automatico che certe persone, in particolare questi giornalistucoli da quattro soldi, snobbino invece gli artisti e l'arte, è molto più facile no ? Che ne sanno loro. Da una parte quasi li compatisco... Sarebbe il caso di cominciare a fare degli scioperi, niente musica, niente carne, niente macchine dal benzinaio, ecco cosa serve a questo paese. Serve non far più mangiare i potenti, vedrete quanti torneranno sui loro passi... Torniamo tutti ad avere il proprio orto. Nessuno muore di fame e quando qualche politico viene a chiedere un pollo... "20000€ grazie". "20000€ ????", "te hai rubato fino a ieri, adesso se ti sta bene un pollo me lo paghi ventimila euro, altriment vai li giu all'angolo vicino all'orto e muori di fame lentamente saziandoti con la vista dei miei ortaggi, a me non interessa".

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Risposta "drastica"....ma efficace!!!! E' vero. Sono pienamente d'accordo con Simone. Il gesto della Lisitsa, secondo me, vuole richiamare anche al valore della Musica. E ciò le fa onore. Quando un grande nome si espone alla gogna mediatica con un gesto del genere, merita rispetto. Se non facesse questo chi fa parlare di se, quali voci sarebbero ascoltate? Uto Ughi si espose totalmente, giudicando negativa l ascelta del Parlamento a chiamare Allevi per dirigere il "concerto di Natale". Ad ognuno il proprio posto e là, Allevi, non poteva rappresentare la Musica in Italia, facendo dimenticare insigni Nomi. Altri esempi negativisi potrebbero riportare in questa Italia....non certo "dei Valori".

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Ti riferisci al suo Liszt o alle sue performance in generale?

 

In generale. Manca sempre un punto di vista artistico, emotivo o intellettuale nelle opere cui mette mano. Se vogliamo è "il suo stile" non metterlo. E' come ascoltare una magnifica orchestra senza direttore o un pianoforte suonato dall'autopiano. Mai una nota sbavata, mai un errore. Tutto perfetto, collaudato, lucido e scorrevole.

 

Non manca la sostanza, ma il senso della sostanza.

 

Non c'è spessore interiore, umano o spirituale, è assente un significato d'importanza, di reale valore. Interpreta opere di grande drammaticità e spessore, senza interpretare nulla, le sue mani ci scivolano sopra come nella più comune delle attività, come stendere una sfoglia.

 

Non suona come se fosse l'utima volta che può farlo, ma come se fosse un comune passatempo, un comune lavoro e l'arte è l'antitesi della normalità.

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In generale. Manca sempre un punto di vista artistico, emotivo o intellettuale nelle opere cui mette mano. Se vogliamo è "il suo stile" non metterlo. E' come ascoltare una magnifica orchestra senza direttore o un pianoforte suonato dall'autopiano. Mai una nota sbavata, mai un errore. Tutto perfetto, collaudato, lucido e scorrevole.

 

Non manca la sostanza, ma il senso della sostanza.

 

Non c'è spessore interiore, umano o spirituale, è assente un significato d'importanza, di reale valore. Interpreta opere di grande drammaticità e spessore, senza interpretare nulla, le sue mani ci scivolano sopra come nella più comune delle attività, come stendere una sfoglia.

 

Non suona come se fosse l'utima volta che può farlo, ma come se fosse un comune passatempo, un comune lavoro e l'arte è l'antitesi della normalità.

 

Carino e poetico,come si fa a capiere se uno suona come se fosse l'ultima volta? Io ero abastanza presa dalla componente tecnica, vista l'impresa titanica di suonare questo brano...e sarei bugiarda se dicessi che non mi da un briciolo di emozione. E' una cosa troppo soggettiva o si può veramente dire che uno ha anche musicalità e non solo tecnica?

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Non volevo essere carino o poetico, solo esprimere un mio sentimento. Personalmente (cioè per quanto riguarda il mio personale sentire e concepire l'arte) quello che fà la Lisitsa quando si siede al pianoforte è fuori luogo dalla prima all'ultima nota, movenze "da pianista" o qualunque altro aspetto compresi; ed è in buonissima compagnia di tanti altri "pianisti"...

Non si può spiegare o dirlo con un paragone. Sono cose che si sentono, non che si spiegano.

 

Come si fà a capire? Questo è il problema del nostro presente. Capire; comprendere i sottintesi, scendere nel profondo. Ci comportiamo come quando ascoltiamo una lingua straniera di cui conosciamo qualche parola, cadendo nell'errore di vedere magari la pagliuzza e non la trave. Non ci si confronta più con la verità, con l'autenticità, si tende a fuggirle e così fugge questo modo di proporre la musica colta. La mancanza di riflessione, di pensiero, impedisce di crescere, di maturare, è una condanna alla mediocrità, alla via di mezzo. Sono sicuro che tra novant'anni suonerà questi brani tutti nello stresso identico modo.

 

Questa pianista non ha nessuna colpa, è anche simpatica, ma esprime pienamente l'attuale percezione media della realtà, delle emozioni, dei sentimenti, dell'arte, del linguaggio, del nostro tempo, il quale, in termini artistici (eccetto rarissime eccezioni), è veramente da dimenticare. Anzi, giorno dopo giorno, evento dopo evento, si dimentica da solo.

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