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Piano Concerto - Forum pianoforte

Laboratorio Musica Corale 2012


Frank
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il testo lo vedo più adatto ad un'atmosfera di riflessione e introspezione....

 

Beati voi, a me sto testo mi ha dato un sacco di problemi in termini di motivazione/ispirazione.

 

Pensare che ho un ottima introduzione (guarda caso Geppino il mio brano parte con un indicazione che recita: "introspettivo"), 2 bei temi e del mariale armonico interessante ma, capiterà solo a me, non ho legato col testo sin dall'inizio e rimanda, rimanda...rimanda ... ho capito che il problema non era la mancanza di tempo ma qualcosa di più radicale.

 

Mi sono chiesto cosa avrei fatto se fosse stata una commissione a pagamento, ancora adesso non sono sicuro della risposta.

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Non è un testo che ispira moltissimo, effettivamente, è un testo che secondo me va concepito nella direzione del "togliere le note" piuttosto che nel metterle, che è cosa ben difficile soprattutto per chi l'impostazione classica del contrappunto, che secondo i criteri scolastici dev'essere quanto più possibile fiorito e articolato.

Inoltre diciamoci la verità, ricorrere a tante note è una strada sicura, quanto meno per dimostrare di conoscere determinati argomenti, mentre lavorare con pochi elementi è rischioso, bisogna sceglierli con più attenzione, per non far risultare il tutto banale e privo di interesse; ecco perchè parlavo di "coraggio" che mi è mancato quando anch'io nella parte centrale mi sono rifugiato nel porto sicuro del contrappunto....

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Sono concorde Geppino, pensa che avevo impostato tutto su una scala e 3 accordi...in realtà era proprio cucire selle parole un'adegauto tessuto melodico. Insomma, un testo che non sento per niente mio.

 

Magari più in la rispolvererò il materiale opportunamente archiviato ...

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Sempre interessante anche guardare qualche brano d'autore e comparare le proprie idee...anche quando sono "embrional"

 

Guardate quanto Ockeghem fa durare la "Al" di Alma intervallandola pure da pausa.

 

Quanto ci ha scritto il buon Luis de Victoria?

 

Avevo più aspettativa su Josquin des prez...in lista c'è un inconfondibile Palestrina

 

Almeno da vedere anche Peter Philips

 

Etc.

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Complimenti a tutti. Ottimo laboratorio con accenni buonissimi a sperimentare le sonorità.

Dal punto di vista originale a mio avviso questa è la prova più proficua.

 

Ho apprezzato in particolar modo il lavoro di Strauss e di Geppino (che per coro ha sviluppato delle proprie sonorità inconfondibili direi visto anche il lavoro dello scorso laboratorio).

 

Unica perplessità sul lavoro di Geppino è che per cantare il brano ci vuole un ottimo coro :D, poi in alcuni punti verso 3/4 il mio "orecchio" personale mi richiama a delle entrate più serrate ma probabilmente volevi mantenere la coerenza con l'inizio e/o per necessità derivanti dalla scansione del testo.

Mi ha sorpreso in maniera particolare l'accordo finale... mi aspettavo qualcosa di più dissonante armonicamente e contrappuntisticamente una salita del soprano. Mi spieghi questa tua scelta? Volevi dare la sensazione di riposo?

 

In ogni caso un ottimo lavoro complimenti... ci sono delle sonorità che mi hanno sbalordito, Grande!

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Devo avere problemi, non mi fa modificare i messaggi, cmq volevo rispondere a cristian83: sull'accordo finale il soprano inizialmente rimaneva sul sol# e si creava un'armonia di nona sospesa, poi ho deciso di scendere alla terza per creare l'intervallo di seconda maggiore col contralto. In ogni caso non avrei fatto salire i lsoprano, non mi piace il moto parallelo col basso.

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Dal punto di vista originale a mio avviso questa è la prova più proficua.

Può essere vero, ma se ci pensi bene è anche un ovvietà. Musica Corale è sempre stato un laboratorio a testo fisso e tema (musicale) libero...appunto, senza inizio per forza uno è porato a scegliersi il contesto iniziale ;)

 

Adesso che ci penso bene anche quello sul Lied aveva visto le elaborazioni più "disparate" :D

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Io mi rapporto con l'originalità in questi termini; il fatto che i brani siano tutti diversi significa che ognuno ci ha messo di proprio e ha dato un suo "marchio" alla composizione.

 

Però dato che In senso stretto non ci trovo molto di originale in un cromatismo, ad esempio, vedi il brano di Abate...ma potri fare altri esempi, compreso elementi base del mio brano...eh!

 

A cosa ci stiamo riferendo?...curiosità...

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Volevo segnalare un paio di cose sul brano di AbateFaria: ci sono un paio di errori di sillabazione oltre quelli trovati da r.strauss:

1) la parola "natura" è posta in modo che l'accento cada su na- invece che su tu-

2) sulla parola Gabrielis la legatura tra le crome a cavallo delle battute non ci vuole perchè vengono cantate due sillabe diverse oppure in alternativa per conservare la successione di semiminime (che credo fosse l'intenzione dell'autore) bisogna cambiare la sillabazione.

Poi un paio di cose sui temi scelti: la fine del primo tema è troppo omoritmica, tutte quelle minime non sono di grande interesse, dovrebbe essere sincopato fin quasi alla fine.

Il secondo tema, basato sulla scala esatonale a toni interi, è un po' banalotto e impersonale, anche in questo secondo me risiede quella sensazione di "scolasticità" che qualcuno ha avvertito. i temi non sono molto ben caratterizzati, sono semplicemente frammenti di scale, secondo me bisognava dargli più dignità e autonomia, inserendo qualche cosa che facesse in modo da eludere il richiamo pedissequo alla scala di riferimento. Già nel tema basato sulla scala cromatica ascendente con le crome avviene qualcosa di simile, l'autore sente il bisogno, proprio per non riportare pari pari la scala cromatica, di invertire alcuni intervalli: ecco magari si poteva fare questo procedimento di microvariazione anche sugli altri temi.

Tutto sommato l'idea non è male e un coro si divertirebbe a cantarlo, ma credo che ci si poteva spingere molto oltre, si poteva osare di più, soprattutto nella scelta del materiale tematico. Armonicamente è ben gestito e, grazie a un buon uso delle pause, spesso si creano momenti a due voci più rilassanti per l'orecchio a volte credo anche involontariamente...il che non è un male, quando le cose cominciano a quadrare anche se non ci facciamo troppo caso è sintomo di miglioramento, come lo scacchista che sa che mettendo l'alfiere o il cavallo in una certa casella ne potrà trarre giovamento anche se non immediato.....

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Andiamo avanti

Commento al Brano 5 di OscarP

 

Ci risiamo con la stesura della partitura :

- mancano del tutto le dinamiche

- mancano le legature per il coro

- manca un'indicazione di tempo a meno che tu non voglia fare come Bach.

 

andiamo con la parte corale

Ci vuole un coro di quelli tosti per eseguire questo brano. Non ci sono cose ineseguibili, ma i coristi dovranno sputare pallini per arrivare in fondo.

I registri vengono sfruttati in tutta la loro estensione e se questo è posititvo da una parte, dall'altra pone problemi di economia di energie vocali, nel senso

che a metà brano il coro sarà già un pò stanco. consiglio quindi a chi volesse cimentarsi almeno 30/35 coristi.

In particolare a batt. 30 ai S. la frase che parte dal la sulla vocale 'i' risulterà molto disagevole e pericolosa.

 

Testo

non ci sono proprio degli errori grossi, ma spesso le sillabe sono messe un pochino male :

 

batt. 11 C. la sillaba 're' si allunga anche su due crome ribattute, impossibile da cantare. Era meglio legare.

batt. 13 S. la sillaba 0cu0 era meglio spostarla sulla nota precedente e legare.

batt. 15 B. se volevi il vocalizzo la nota doveva essere di 2/4 legati. Così com'è scritto è brutto e difficile sopratutto nel registro alto dei bassi.

batt. 22 B. l'accento della parola 'ge-ni-tò-rem' è sbagliato. Doveva cadere sulla prima nota della batt. 23

batt. 26 C. T. E B. l'accento sarebbe 'po-sté-ri-us' che cade su tempo debole.

 

musica

unico appunto di carattere corale

batt. 21 avendo i T. così alti era meglio lasciare i B. un'ottava sopra, in modo da farli cantare anche per gradi congiunti discendenti e mantenere comunque il tema, già

esposto dai C.

 

In pratica il brano è composto da due esposizioni di fuga :

batt. 1 - 16 e 17-32 con un mini stretto alla fine basato sul primo tema.

Che possa piacere o meno, non ci siamo. I due temi solo esposti senza un minimo di sviluppo sembrano messi li e poi abbandonati.

Il fatto di avere controsoggetto e parti accessorie che nel secondo partono subito non ti salva dalla sensazione che questo pezzo sia un

incompiuto o semplicemente scritto in fretta.

Ad un orecchio allenato non sfuggono le 4 volte del tema 1 e le altre 4 del tema 2 e poi di nuovo il tema 1, sempre uguali senza nessuna variazione o sviluppo.

Nemmeno la diversità dei due temi salva il brano : potevano benissimo stare assieme, ma senza una risposta o sviluppo sembrano appiccicati con la colla.

Il tema 1 se usato a dovere poteva essere proprio bello e magari con il 2 in doppio canone sarebbe stato proprio interessante.

Peccato, un'occasione persa.

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e dulcis in fundo

Commento al brano 5 di Geppino

 

finalmente una partitura scritta bene doev tutto su capisce con chiarezza, e chi dovrà dirigere sa da dove partire.

 

Che dire ?

come sempre Geppino non si smentisce e ci presenta un ottimo brano scritto alla 'vecchia maniera' con i solisti che intonavano le parti principali del testo

e il coro entrava a riempire. Forma molto cara ai compositori degli anni '50 seguaci di Perosi, Refice, Pigani ecc.

 

Il coro canta bene, non ci sono cose astruse e forse è anche più facile di quello di OscarP per un esecuzione finale.

Anche qui un coro di 30/35 persone ci vuole sopratutto per gli sdoppiamenti e per garantire le sonorità volute dall'autore.

Molto di effetto l'andamento per quinte dei bassi, ribadito poi da B.e T., come pure i raddoppi di ottava (come si fa in orchestra) alle batt. 31-36

 

C'è solo una piccola cosa che vorrei dire ma è un parere personale :

l'accordo finale di do#magg. con il 2° grado io lo avrei messo con il 6° grado che io considero più definitivo. Il 2° mi lascia un pò troppo in sospeso.

 

Complimenti Geppino.

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Ringrazio r.strauss per la sua analisi attenta e per i complimenti; lo so che non c'entra niente ma non è un periodo facile per me sia a livello familiare che personale, ogni tanto uno che ti dà una pacca sulla spalla, seppur virtuale, ci vuole, grazie....

ci mancherebbe ... quando c'è da riconoscere un buon lavoro non mi tiro mai indietro.

come si dice ... quando ce vò ... ce vò.

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Ringrazio r.strauss per la sua analisi attenta

Effettivamente R.Strauss è implacabile! Quando vede/sente un brano per coro è come se vedesse tutte e 18 le coriste :D

 

Scherzi a parte

è un periodo facile per me sia a livello familiare che personale, ogni tanto uno che ti dà una pacca sulla spalla, seppur virtuale, ci vuole, grazie....

 

Vedo che non sono il solo ... è un periodaccio. Quando ieri notte ho letto il tuo messaggio mi sono detto: "se l'ha scritto lui ci voglio provare pure io" ... ho rispolverato il bozzetto. Non so lo finirò mai, ma almeno l'ho ripreso in mano ...

 

Io in realtà ho solo guardato velocemente i lavori del LAB, per le note tecniche avvallo le segnalazioni già fatte. Trovo RStrauss molto più in forma rispetto al brano del coro dell'anno scorso, ottimo e abbondante. Ho apprezzato anche la gradevolezza del suo brano.

 

In quello di Geppino vedo maggior governo nella seconda parte, ne sei consapevole, ma ciò non toglie che anche la prima ha i suoi punti di interesse.

 

Per foruna Ale non ha partecipato, altrimenti si sarebbe meritata una medaglia per la costante presenza ... Raffaele che fine ha fatto?

 

Sono contento che si sia aggiunto Oscar, che si siano rivisti Faria e Chitarrista.

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Volevo segnalare un paio di cose sul brano di AbateFaria: ci sono un paio di errori di sillabazione oltre quelli trovati da r.strauss:

1) la parola "natura" è posta in modo che l'accento cada su na- invece che su tu-

2) sulla parola Gabrielis la legatura tra le crome a cavallo delle battute non ci vuole perchè vengono cantate due sillabe diverse oppure in alternativa per conservare la successione di semiminime (che credo fosse l'intenzione dell'autore) bisogna cambiare la sillabazione.

Poi un paio di cose sui temi scelti: la fine del primo tema è troppo omoritmica, tutte quelle minime non sono di grande interesse, dovrebbe essere sincopato fin quasi alla fine.

Il secondo tema, basato sulla scala esatonale a toni interi, è un po' banalotto e impersonale, anche in questo secondo me risiede quella sensazione di "scolasticità" che qualcuno ha avvertito. i temi non sono molto ben caratterizzati, sono semplicemente frammenti di scale, secondo me bisognava dargli più dignità e autonomia, inserendo qualche cosa che facesse in modo da eludere il richiamo pedissequo alla scala di riferimento. Già nel tema basato sulla scala cromatica ascendente con le crome avviene qualcosa di simile, l'autore sente il bisogno, proprio per non riportare pari pari la scala cromatica, di invertire alcuni intervalli: ecco magari si poteva fare questo procedimento di microvariazione anche sugli altri temi.

Tutto sommato l'idea non è male e un coro si divertirebbe a cantarlo, ma credo che ci si poteva spingere molto oltre, si poteva osare di più, soprattutto nella scelta del materiale tematico.

Grazie anche a te Geppino, vedo che non ti sfugge niente :)

 

Armonicamente è ben gestito e, grazie a un buon uso delle pause, spesso si creano momenti a due voci più rilassanti per l'orecchio a volte credo anche involontariamente...il che non è un male, quando le cose cominciano a quadrare anche se non ci facciamo troppo caso è sintomo di miglioramento, come lo scacchista che sa che mettendo l'alfiere o il cavallo in una certa casella ne potrà trarre giovamento anche se non immediato.....

Diciamo che era una parte dei suggerimenti che avevo ricevuto l'anno scorso. Per cui i laboratori "fruttano"...speriamo in meglio al prossimo giro :D

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Io vorrei condividere questa cosa, li ho ascoltati tutti e devo dire che in alcuni fatico veramente moltissimo. Parlo proprio a livello di ascolto, sicuramente saranno scritti tutti a dovere e comunque ho letto i bellissimi messaggi di critica.

 

Adesso io dico, ma è un mio problema? Io quello di Abate che molti hanno apprezzato non riesco proprio ad ascoltarlo, soprattutto la parte "esatonale"...in molti punti passa RStrauss e la prima parte di OscarP.

 

Sostanzialmente quello che sembra più carente tecnicamente (del Chitarrista) alla fine riesco a seguirlo meglio...è un problema di training di ascolto, cioè, voi riascoltereste 2 o 3 volte di fila ad esempio il brano di Faria (tecnicismi a parte, parlo proprio degli stimoli e della voglio di seguire e riascotlare)? Ben inteso, non ce l'ho con lui (riuscire a scrivere un brano intero con 2 elemnti), è proprio per capire se effettivamente sono così distante dal genere :(

 

Onestamente fatico anche con quello di Geppino, mi era capitato anche nella sua seconda versione del Tristis ... eppure apprezzo molto di quello che scrive, in tendo sempre come ascolto, a parte che sia ovvio che è un professionista e non deve dare conto a me :)

 

Scusatemi, spero di non essere faitneso.

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Ciao Zaccaria, le domande che ti poni non sono sbagliate, ma devi considerare che tutta l'arte moderna ha tendenzialmente abbandonato il principio dell' "arte bella" per esplorare terreni più profondi (o forse solo apparentemente più profondi, chissà....)

E' ovvio che per essere apprezzata richiede una fatica iniziale anche piuttosto consistente, ed è più facile se uno studia e quindi si appassiona anche dell'aspetto tecnico e formale di un pezzo e non solo del piacevole ascolto che potrebbe darti anche una canzone pop, giusto per estremizzare ;)

Senza contare che ci sono anche professionisti che continuano a non apprezzare l'atonalità, quindi non è un obbligo :)

 

Non so, eventualmente ti si può suggerire qualche brano che ti possa avvicinare a questo mondo, senza essere eccessivamente faticoso, però dovresti darci un'idea di quello che ascolti, di quanto conosci dei classici, romantici, etc

 

ps

tieni anche conto che nei laboratori ci sono esecuzioni in midi, e soprattutto nell'atonale questo è penalizzante.

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Adesso io dico, ma è un mio problema? Io quello di Abate che molti hanno apprezzato non riesco proprio ad ascoltarlo, soprattutto la parte "esatonale"..

 

Che ti posso dire, a me piace...altrimenti avrei scritto altro.

Ho capito cosa vuoi dire, secondo me ti serve un percorso d'ascolto orientato ad andare oltre la tonalità...atonalità non vuol dire solo dissonanza, vuol dire solo non seguire i rapporti tonali che banalizzando sono II V

 

ps

tieni anche conto che nei laboratori ci sono esecuzioni in midi, e soprattutto nell'atonale questo è penalizzante.

 

Quoto

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a mio avviso noi musicisti dobbiamo scindere la valutazione data dal gusto personale da quella tecnica, perchè nè abbiamo i mezzi.

Inon gradisco troppo l'atonalità (AbateFaria lo sapeva già), ma nonostante questo cerco di essere più obiettivo possibile nel giudizio tecnico.

 

Mi dispiace doverlo dire, ma un musicista che dice "mi piace" o "non mi piace" e basta, secondo me non ha i mezzi per giudicare a livello tecnico musicale il brano e quindi

gli resta solo il gusto personale, che in quanto tale non si discute.

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Io spendo alcuni commenti, è evidente che non ho la capacità per fare critiche o dare suggerimenti ma posso dare pareri di gusto.

 

AbateFaria: ascolto tostarello, sarà scritto bene...ma fatico

OscarP: mi piace, nonostane non ci ho capito una mazza ha un suo fascino

RStrauss: molto soave e leggero

 

Trovo una bella atmosfera in quella di Geppino

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