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Piano Concerto - Forum pianoforte

Il Legame Fra Musica E Matematica...


Giusantsot
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credo che esistano programmi di musica generativa che hanno anche dei supporti di immagini di questo tipo. Fa un po' windows media player o itunes dei tempi andati :) che io sappia, però, non ci sono compositori che hanno affiancato l'elaborazione musicale secondo criteri matematici ad una elaborazione grafica secondo gli stessi criteri. Però non posso conoscere tutto, son curioso di conoscere degli esempi

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Ma sìììììììì.....mmmma viieeeeniiiiii!!!!!! Thallo, adesso ti sgamo!!!!

innanzitutto ti saluto amichevolmente e sono contentissimo di ritrovarti in questo forum!

la 'sgamatura' sta in questo: mi pare che proprio Xenakis abbia inventato, progettato, realizzato e utilizzato un sistema informatico del genere.

si chiama UPIC e, in sostanza, è un computer che trasforma elementi grafici e/o geometrici che l'utente riporta su una lavagna virtuale, che vengono poi virtualmente proiettati nello spazio e nel tempo secondo logiche e parametri che si stabiliscono a priori, quindi il software crea una serie di analogie geometria e suono e da quì nasce la musica. UPIC, come affermato da Xenakis stesso, è un efficace strumento didattico che, per la sua semplicità d'uso, potrebbe essere facilmente utilizzato dai bambini. la fonte è "XENAKIS" di Enzo Restagno (EDT Torino).

 

bene...e ora....sono pronto per essere 'contro-sgamato'!!! ;-P

 

ScalaQuaranta

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son stato fortunato, mi hai sgamato dopo uno dei pochi messaggi in cui ho scritto "non posso sapere tutto". Se avessi concluso, come al solito, con "e chi dice il contrario è un apostata!" c'avrei fatto una figura di m*rda peggiore ahahaha :lol: un giorno sarò proprio costretto ad andarmi a studiare bene Xenakis...

e un abbraccio a Scala Quaranta :)

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  • 8 months later...
  • 6 years later...
  • 3 weeks later...
On 6/3/2012 at 20:41, Giusantsot ha detto:

Salve a tutti! Apro questa nuova discussione,perchè oggi con la mia professoressa di matematica,stavo parlando delle mie attività fuori dalle aule,e fra queste è spuntata la musica...Ella sostiene che la matematica c'entra molto con la musica e sostiene che chi è musicista è anche un pò matematico,e chi è matematico è anche un pò musicista...Io all'inizio ho dato ragione alla mia insegnante,ma poi sono rimasto nel dubbio...Esiste o non esiste il legame fra musica e matematica?E se esiste in che modo si manifesta?In questa discussione invito tutti gli utenti più esperti a rispondermi...Grazie dell'attenzione e mi raccomando rispondete!!!!!!!!!!

Ma la matematica è ovunque... serve a rappresentare con precisione o con relativa approssimazione tutti i fenomeni che esistono! ?

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On ‎21‎/‎10‎/‎2019 at 23:32, Magyar ha detto:

Ma la matematica è ovunque... serve a rappresentare con precisione o con relativa approssimazione tutti i fenomeni che esistono! ?

Vero, ma la domanda soggiacente sussiste: "la matematica serve per descrivere un processo creativo a posteriori o può essere già parte del processo creativo?" Considera che in tutta la musica, soprattutto in quella tonale, il bello è  l'eccezione ... che guarda caso non è riconducibile ad un "equazione".

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La musica è matematica ma la matematica può diventare musica. Due differenti modi di vedere la questione.
Allo stesso modo si potrebbe dire: Guarda che bel arcobaleno ! si, ma è solo una rifrazione della luce solare...
Oppure: senti come è poetico questo vento tra i capelli ! si, ma è solo uno spostamento di masse d'aria.
Sono due opposte tensioni dell'animo: L'una vuole vedere il miracolo che si costruisce attraverso dei mattoncini,
L'altra vuole smontare il giocattolo mostrandone gli ingranaggi per svilirne la poesia.

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6 ore fa, DiesIrae ha detto:

Vero, ma la domanda soggiacente sussiste: "la matematica serve per descrivere un processo creativo a posteriori o può essere già parte del processo creativo?" Considera che in tutta la musica, soprattutto in quella tonale, il bello è  l'eccezione ... che guarda caso non è riconducibile ad un "equazione".

A mio parere descrive soltanto il processo creativo. Descrive il sistema (noi siamo un sistema, come persone, che percepiamo attraverso il cervello, ogni cervello con le sue caratteristiche anatomiche, infatti i cervelli non sono tutti uguali, fra l'altro...), descrive fino a dove ci si può spingere mediamente con il suono e con l'interpretazione affinché gli altri gradiscano (anche la media è matematica). Descrive approssimativamente i tempi da adottare in relazione allo specifico sistema da cui il pezzo nasce, cioè il "sistema del compositore". Insomma, per me descrive ciò che già esiste. Descrive i nostri bisogni fisiologici (le soglie di tolleranza). Descrive, di conseguenza, anche Noi rispetto alle Nostre abitudini di ascolto, che in parte ci plagiano.
Ma descrive anche ciò che non sappiamo ancora, cioè l'incognita. E l'incognita non sempre è possibile ricavarla, specialmente quando ci mancano le variabili. Tutto questo è molto complesso e ci è dato pensare poche cose alla volta razionalmente, per cui anche se riuscissimo a scoprire che ci sono esattamente 2300 variabili, non saremmo in grado di emularle, come nessuno è in grado di copiare esattamente il modo di suonare di un altro pianista... ma questo è il bello. E' il limite umano ma anche la nostra forza.

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10 ore fa, DiesIrae ha detto:

Vero, ma la domanda soggiacente sussiste: "la matematica serve per descrivere un processo creativo a posteriori o può essere già parte del processo creativo?" Considera che in tutta la musica, soprattutto in quella tonale, il bello è  l'eccezione ... che guarda caso non è riconducibile ad un "equazione".

Anche l' "indeterminato" "l'impossibile" l' "infinito", sono tutti concetti espressi nel linguaggio matematico... appunto è un linguaggio per dire delle cose o per "prendere le misure" di qualcosa che si vuole creare, ma all'interno di qualcosa che già esiste. Che poi quel qualcosa sia apprezzato o utile è un altro discorso.
Lo spazio non l'abbiamo creato noi, come neppure il tempo... 

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