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Piano Concerto - Forum pianoforte

Coerenza in un brano musicale: quando? Perchè? Ha senso parlarne?


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Nell'ambito del discorso del brano di Yannick, secondo me Croma l'ha inserito in un contesto dove, vuoi per una questione di gusto, vuoi per una questione di riconoscimento di un certo tipo di struttura-forma, ha ritenuto opportuno segnalare delle sensibili e delle quinte. Detto questo, a Croma piace il rock (come ben sappiamo  ;)  ) e i power chords non sono forse successioni di quinte dirette? dubito che anche quelle non gli piacciono.... si vede che invece in questo altro ambito (il brano proposto) non le trova adatte.

 

Ma certo...! E il jazz, allora...? ;)

 

Veramente, non sono stato io a dire che il brano di Yannick non fosse coerente (anzi, al contrario); ho solo suggerito a Yannick di curare meglio l'aspetto armonico; mi sorprende molto che ciò abbia determinato una discussione, perché credo di averlo fatto in modo semplice e cortese, l'ho senz'altro incoraggiato e spero che abbia gradito il mio commento, magari trovandolo anche utile. Anche se è vero che ci sono persone, invece, che prima si dichiarano insoddisfatte delle proprie cose ma poi, se fai il favore di dare loro qualche consiglio, stranamente si offendono e vanno su di giri... Ma non sarà il caso di Yannick, che immagino intelligente e sensibile.

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Questa discussione la trovo inutile perchè ci stiamo fissando con una parola, e per ognuno ha un significato diverso...

Allora prima definiscimi la Coerenza.

Che cosa è ?

Quali sono i parametri della coerenza ?

Chi li ha decisi ?

Non cambia forse con l'evoluzione e la cultura di un popolo ?

Accetti il fatto che se per me un brano è coerente, per te può non esserlo ?

Devo per forza soddisfare un presunto ascoltatore, ? 

Magari scrivo perchè ho scelto la musica come mezzo di espressione, e per me creare musica è una esigenza di esprimermi, che non mi preoccupo se qualcuno lo capirà.

magari è solo questione di tempo perchè una persona possa entrare nella mio modo di esprimermi.

 

Dal mio punto di vista, parlare di coerenza significa parlare di forma. Anche se in un modo molto "allargato".

E' coerente un brano le cui sezioni hanno dei legami giustificabili. E, per correttezza, potrei virgolettare le parole "sezioni", "legami" e "giustificabili", visto che questa definizione è troppo generica per dire qualcosa di vero...

 

Lasciando in sospeso la definizione e affrontando la cosa da un punto di vista storico, nella storia della musica i brani hanno spesso avuto la "presunzione" di avere un filo logico, ovvero di creare legami logici tra le loro sezioni (per sezioni si può intendere di tutto, note, incisi, frasi, è un termine che si adatta in modo diverso a brani diversi). Se prima questo filo era assicurato soprattutto dal testo, e sui legami logici linguistici veniva basata la logicità di un pezzo musicale (con eccezioni), col tempo si sono create forme musicali specifiche, e articolazioni tipiche.

Le articolazioni fungono da legami logici. Se volessimo definire questi legami logici, potremmo prendere a prestito adattandola proprio la definizione di "connettivo logico", una definizione matematica: un connettivo logico è un elemento che collega due elementi, secondo diverse modalità, e ne crea un terzo. Nella logica tonale le cadenze sono tipici connettivi logici, perché creano dei legami, segmentano il discorso e lo indirizzano in una sorta di senso. 

E queste articolazioni operano all'interno di strutture formali "di superficie", ovvero le forme che ordinano le sezioni. Non so, la forma rondò, che ci dice che in che ordine dobbiamo mettere gli elementi, quali relazioni dobbiamo instaurare (relazioni tonali, di lunghezza, di "gerarchia").

A prescindere dallo specifico, che è MOLTO COMPLESSO (e quindi sarei grato che non arrivasse il simpaticone del caso a dirmi che Mozart o Beethoven non hanno rispettato le forme, perché lo so da me ;-) ), dobbiamo ammettere che dal '600 fino almeno a metà '800 la ricerca di coerenza logica è stata presente ed è stata una delle parti fondamentali dello studio della FORMA. Quindi, brano molto strutturato formalmente = brano coerente.

Da metà '800 le cose cambiano (e in un certo senso erano diverse anche prima del '600) e vengono rivalutati altri principi formali estranei a quelli interni alla logica tonale e diversi dai principi che ho definito "di superficie", che erano quelli delle forme fisse. Il modo migliore, secondo me, di definire questi nuovi principi formali è proprio quello di chiamarli "principi formali" e non "forme". Il concetto di principio formale è plotiniano, e considera la forma non come una superficie (che è definizione aristotelica) ma come un modello di sviluppo, forma formans. E' più semplice andarci al contrario: alcuni brani possono essere "ridotti" ad un principio generatore. Questo principio generatore è la cosa che dà a questi brani forma e coerenza.

L'esempio più immediato è quello dei mottetti isoritmici, che sono comunque brani poco frequentati da me e dagli altri utenti. Un altro esempio immediato è quello dello studio. Se io scrivo uno studio "sugli arpeggi" posso dire che la forma di quel pezzo è una forma bipartita, ma questa definizione in realtà dice pochissimo della coerenza e della VERA FORMA del pezzo. Potrei, piuttosto, parlare del suo principio generatore, che è l'oggetto dello studio, l'arpeggio. Questo "oggetto-soggetto" è stato declinato in vari modi: abbiamo brani costruiti su idee fisse (una nota, un accordo, un problema tecnico), su colori, su testi (come i madrigali di una volta). Questa voglia di trovare in un piano più profonda la coerenza di un brano ha portato a quella che spesso si definisce dissoluzione della forma, ma che in realtà è stata, storicamente, una riformulazione dei criteri formali.

Da qui, il discorso formale diventa sempre più complesso, ma non si è mai fermato. E assieme ad esso, la ricerca di coerenza. Il problema è che a volte questa coerenza non è udibile, è solo un principio compositivo, e lì bisogna avere l'accortezza di adattare il giudizio.... ci sono brani compositivamente molto coerenti che sembrano non avere capo né coda all'ascolto, e brani facili da ascoltare che sono così coerenti da essere del tutto privi di interesse (come una tautologia).

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..in realtà Micrologus andando al mulino ci si infarina :) ...e chiunque studia il XX° secolo si imbratta di farina ;)

 

Oggi un compositore non può ignorare un secolo di storia, se lo fa ... probabilmente è un mezzo compositore. Più che elucubrazioni è una sintesi, molto semplificata, di una parte delle cose da tenere conto quando si scrive ... ammenochè uno non si voglia limitare alla monnezza di cui ho letto, nell'altro topic,  si può ascoltare in giro...

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Secondo me se il compositore riesce ad imporre una nuova modalità d'ascolto ha fatto centro e i suoi criteri possono essere etichettati come coerenti e non solo autoreferenziali e basta (penso questo intenda Valchiria)...altrimenti il compositore ha fallito e i suoi bani restano esperimenti destinati a restare nei libri...se fortunato ...

 

forse sì, forse no...

o meglio non capisco bene i contorni dell'affermazione, non capisco se con nuova modalità di ascolto si intende uno stile, un genere o cosa altro.

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forse sì, forse no...

o meglio non capisco bene i contorni dell'affermazione, non capisco se con nuova modalità di ascolto si intende uno stile, un genere o cosa altro.

Quando Messiaen ha presentato il Quatuor pour la fin du temps il compositore ha "imposto" il suo linguaggio (vogliamo dire il suo stile), la sua estetica...ancora oggi ne godiamo e nessuno si sogna di dire che è incoerente perchè ci sono decine di suoi testi e migliaia di sue pagine di partitura che dimostrano che il linguaggio, lo stile, etc. è corente.

 

La stessa cosa potrei dirtela di Stravinskj quando ha presentato il Sacre du printemps, quando mai la gestione del ritmo è stata tale prima di lui? Eppure chi non la riascolta oggi? Chi direbbe che non è coerente...nessuno. Ci sono le analisi di Boulez, Messiaen e altri illustri compositori e musicologi che dimostrano al capello la sua coerenza...per cui, queste nuove cose hanno fattto "legge", "regola", "coerenza".

 

Sono solo 2 esempi, prima di Schenberg la Dodecafonia non esisteva, eppure S. ha imposto una nuova modalità d'ascolto...chi non ne gode ancora oggi? E non c'è nulla di più coerente di un sistema dodecafonico, soprattutto quello della seconda scuola di vienna.

 

Se vuoi andiamo avanti, anche quando Monteverdi ha fatto sentire per la prima volta la seconda pratica...poi è diventata una nuova modalità d'ascolto...e chi non ne gode ancora oggi e fra l'atrlo chi non si guarda le sue partiture per imparare qualcosa e cercare di portare a casa qualche strumento di mestiere? Ah, era coerente pure lui :)

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Aggiungo solo una cosa, dal mio punto di vista, a prescindere dalla scintilla che ha fatto nascere il topic, l'argomento può vivere di vita propria...la coerenza è un aspetto importante e ricercato ancora dai compositori (non dico tutti ma è anche un aspetto intrinseco nella musica dei grandi maestri, se ne può parlare e si può pure dissentire, ci mancherebbe altro), ...per cui "End" o non "End".... si può disquisire tranquillamente della cosa. Spero sia più chiaro il concetto.

 

Ma continua ad essere una parola astratta.

Se io cerco le chiavi della macchina che mi sono perso, stò ricercando un oggetto reale, evidente.

Ma se un compositore ricerca la coerenza, non lo fà solamente con il suo senzo di equilibrio, con la sua sensibilità musicale ?

 

Ammetti che le sue soluzioni possono essere in discordanza con la tua idea di coerenza ?

 

Quindi cos'altro aggiungere se non il fatto che ognuno ha una propria sensibilità, un proprio viaggio interiore.

E tu come fai a criticare il mio essere ?

Quali strumenti usi ?

Quali parametri ?

Perchè mai devo seguire te ?

Perchè mai hai bisogno di cloni ?

Per rafforzare il tuo Ego ?

 

Odio esere ripetitivo, ma convieni al fatto che se scegliamo un piccolo frammento musicale, 10 compositori differenti

troveranno 10 soluzioni diverse secondo il loro senso di coerenza ?

 

Quindi cosa è la coerenza in musica ?

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Quando Messiaen ha presentato il Quatuor pour la fin du temps il compositore ha "imposto" il suo linguaggio (vogliamo dire il suo stile), la sua estetica...ancora oggi ne godiamo e nessuno si sogna di dire che è incoerente perchè ci sono decine di suoi testi e migliaia di sue pagine di partitura che dimostrano che il linguaggio, lo stile, etc. è corente.

 

La stessa cosa potrei dirtela di Stravinskj quando ha presentato il Sacre du printemps, quando mai la gestione del ritmo è stata tale prima di lui? Eppure chi non la riascolta oggi? Chi direbbe che non è coerente...nessuno. Ci sono le analisi di Boulez, Messiaen e altri illustri compositori e musicologi che dimostrano al capello la sua coerenza...per cui, queste nuove cose hanno fattto "legge", "regola", "coerenza".

 

Sono solo 2 esempi, prima di Schenberg la Dodecafonia non esisteva, eppure S. ha imposto una nuova modalità d'ascolto...chi non ne gode ancora oggi? E non c'è nulla di più coerente di un sistema dodecafonico, soprattutto quello della seconda scuola di vienna.

 

Se vuoi andiamo avanti, anche quando Monteverdi ha fatto sentire per la prima volta la seconda pratica...poi è diventata una nuova modalità d'ascolto...e chi non ne gode ancora oggi e fra l'atrlo chi non si guarda le sue partiture per imparare qualcosa e cercare di portare a casa qualche strumento di mestiere? Ah, era coerente pure lui :)

 

quindi intendi dire che la coerenza c'è dove uno stile viene "accettato" dalla comunità? voglio dire, se un compositore riesce ad affermare il proprio stile allora la sua musica è "coerente"? perché no? potrebbe anche essere una definizione di coerenza in musica...

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Ma continua ad essere una parola astratta.

Se io cerco le chiavi della macchina che mi sono perso, stò ricercando un oggetto reale, evidente.

Ma se un compositore ricerca la coerenza, non lo fà solamente con il suo senzo di equilibrio, con la sua sensibilità musicale ?

 

Ammetti che le sue soluzioni possono essere in discordanza con la tua idea di coerenza ?

 

 

quindi sei d'accordo con Kappa?

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Quando Messiaen ha presentato il Quatuor pour la fin du temps il compositore ha "imposto" il suo linguaggio (vogliamo dire il suo stile), la sua estetica...ancora oggi ne godiamo e nessuno si sogna di dire che è incoerente perchè ci sono decine di suoi testi e migliaia di sue pagine di partitura che dimostrano che il linguaggio, lo stile, etc. è corente.

 

La stessa cosa potrei dirtela di Stravinskj quando ha presentato il Sacre du printemps, quando mai la gestione del ritmo è stata tale prima di lui? Eppure chi non la riascolta oggi? Chi direbbe che non è coerente...nessuno. Ci sono le analisi di Boulez, Messiaen e altri illustri compositori e musicologi che dimostrano al capello la sua coerenza...per cui, queste nuove cose hanno fattto "legge", "regola", "coerenza".

 

Sono solo 2 esempi, prima di Schenberg la Dodecafonia non esisteva, eppure S. ha imposto una nuova modalità d'ascolto...chi non ne gode ancora oggi? E non c'è nulla di più coerente di un sistema dodecafonico, soprattutto quello della seconda scuola di vienna.

 

Se vuoi andiamo avanti, anche quando Monteverdi ha fatto sentire per la prima volta la seconda pratica...poi è diventata una nuova modalità d'ascolto...e chi non ne gode ancora oggi e fra l'atrlo chi non si guarda le sue partiture per imparare qualcosa e cercare di portare a casa qualche strumento di mestiere? Ah, era coerente pure lui :)

 

Ma probabilmente tu stai scambiando la matematica con l'arte,

La matemetica ha bisogno di dimostrazioini,

Ma l'arte NO....

Se poi ti piace ridurre l'arte a dele formule matematiche, sei libero di eseguire i tuoi calcoli, e di ridurre la quinta di Beethoven

ad una serie di equazioni e dimostrare che è una sinfonia che ha raggiunto il massimo punteggio nei tuoi test...

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Ma continua ad essere una parola astratta.

 

Quindi cosa è la coerenza in musica ?

 

Mi piacerebbe partire da un esempio, fai una proposta concreta, e cerchiamo di capirci (dico entrambi, mi metto in gioco per primo io) sui contenuti...a prescindere dal temine, che comunque ha un significato.

 

In caso contrartio resterà per forza un discorso astratto.

 

Per non sembrare passivo ti propongo qualche artista attivo ancora in vita (così escludiamo i maestri del passato, ok?):

- Arvo Pärt

- Frank Bedrossian

- Lady Gaga

- Hans Zimmer

- Sofia Gubaidulina

- Chick Corea

 

Ci metto qualche italiano

- Danilo lorenzini

- Alessandro Solbiati

- Azio corghi

- Ennio Morricone

- Stefano Bollani

- Laura Pausini

L'importante è che le partiture siano reperibili, altrimenti finisce che parliamo del sesso degli angeli :)

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convieni al fatto che se scegliamo un piccolo frammento musicale, 10 compositori differenti

troveranno 10 soluzioni diverse secondo il loro senso di coerenza ?

 

In piccolo abbiamo fatto diversi esperimenti su questo sito, diversi compositori (di diversa estrazione: autodidatta, allievi, maestri, etc. ) sono partiti dalla stessa idea per creare qualcosa.

 

Lavori diversi, ovviamente, ma sarebbe carino cercare le eventuali coerenze/incoerenze. E' successo che qualcuno è rimasto molto discusso per problemi tecnici che sono sempre riconducibili a qualcosa...tolta la sperimentazione, sarebbe carino perchè possono esistere problemi tecnici?

 

Ecco, propongo questa domanda: da cosa nasce il problema tecnico?

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Ma probabilmente tu stai scambiando la matematica con l'arte,

La matemetica ha bisogno di dimostrazioini,

Ma l'arte NO....

Se poi ti piace ridurre l'arte a dele formule matematiche, sei libero di eseguire i tuoi calcoli, e di ridurre la quinta di Beethoven

ad una serie di equazioni e dimostrare che è una sinfonia che ha raggiunto il massimo punteggio nei tuoi test...

... probabilmente dovresti girare la domanda a Schoenberg, Stravinskj, Messiaen :) La storia ha già dato le sue ragioni...sfortunatamente non sono i miei test.

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Mi inserisco in questa difficile e accesa discussione

 4 DO e un FA non rendono ne coerente ne tantomeno migliore un brano rispetto ad un altro

Se uso i 4 do e fa come struttura della composizione direi che c'è coerenza, questo però non dice automaticamente che un brano è migliore di un altro. Ma questa è una delle prime cose che ha scritto Thallo.

 

Bisogna però riconoscere che tutta la musica che ci è arrivata ha sempre un sistema di riferimento, un sistema è tale solo se è coerente ... altrimenti che sistema sarebbe?

 

Scusate, ma VI II V non sono un sistema (coerente?)) Certo, in questo si sono espressi centinaia di grandissimi artisti e fra la'ltro ancora lo fanno...più matematica di questo. Non dipenderà dall'estro la solita formuletta armonica, no?

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Mi inserisco in questa difficile e accesa discussione

Se uso i 4 do e fa come struttura della composizione direi che c'è coerenza, questo però non dice automaticamente che un brano è migliore di un altro. Ma questa è una delle prime cose che ha scritto Thallo.

 

Bisogna però riconoscere che tutta la musica che ci è arrivata ha sempre un sistema di riferimento, un sistema è tale solo se è coerente ... altrimenti che sistema sarebbe?

 

Scusate, ma VI II V non sono un sistema (coerente?)) Certo, in questo si sono espressi centinaia di grandissimi artisti e fra la'ltro ancora lo fanno...più matematica di questo. Non dipenderà dall'estro la solita formuletta armonica, no?

 

Perfetto, tutto perfetto quello che dici, ma il problema è che forse non hai seguito per intero tutto questo dramma :P

Riassumendo, io ti faccio ascoltare un brano , una mia composizioine...

ATTENZIONE, NON STO' IMITANDO NESSUNO STILE, è una mia composizione originale...

Te la senti di venirmi a dire che verso la fine non sono stato coerente ? ( è proprio questo quello che è accaduto e che ha scatenato questa discussione, naturalmente la composizione non è mia ma di un'altro utente )

 

Se la composizione è originale, che parametri useresti per definire la mia incoerenza.

E se era quello il miio intento ?

Non sarebbe più saggio chiedere spiegazioni all'autore, visto che non è un compositore del passato oramai deceduto

ma è quello che ha postato l'esempio ?

Se io dichiaro sentite questa bella fuga in stile bach che ho scritto, e inizia con una serie di dodici note, evidente il fatto che non sia coerente con lo stile di bach.

Ma nel caso di una composizione originale, la coerenza, ( io preferisco parlare di equilibrio) non la decido forse io ?

Di certo non la decide un'altro, ne tantomeno una persona che poi apre un topic sulla coerenza spostando la discussione su altri binari.

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Perfetto, tutto perfetto quello che dici, ma il problema è che forse non hai seguito per intero tutto questo dramma :P

Riassumendo, io ti faccio ascoltare un brano , una mia composizioine...

ATTENZIONE, NON STO' IMITANDO NESSUNO STILE, è una mia composizione originale...

Te la senti di venirmi a dire che verso la fine non sono stato coerente ? ( è proprio questo quello che è accaduto e che ha scatenato questa discussione, naturalmente la composizione non è mia ma di un'altro utente )

 

 

In realtà sono il primo che l'ha ascoltata e commentata...per cui ho seguito tutta la vicenda.  E' una composizione che si muove in una salsa traitta e ritritta e in modo spesso maldestro. Per cui imita di brutto e non so neanche quanto originale, francamente...più che non coerente...intanto è scadente :)

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In realtà sono il primo che l'ha ascoltata e commentata...per cui ho seguito tutta la vicenda.  E' una composizione che si muove in una salsa traitta e ritritta e in modo spesso maldestro. Per cui imita di brutto e non so neanche quanto originale, francamente...più che non coerente...intanto è scadente :)

 

Vabbè, diciamo che non è il tuo genere musicale, magari a qualcun'altro potrebbe piacere

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Vabbè, diciamo che non è il tuo genere musicale, magari a qualcun'altro potrebbe piacere

E' decisamente il mio genere, sono un'appassionato di musica per immagini...probabilmente per questo non lo reputo degno di nota, si sente che ricerca l'imitazione di certi "attegiamenti" ma con procedimenti poco efficaci...da lì il mio commento che riporto: "non mi prende come forse desideresti". Se uno vuole andare a parare da una certa parte...ma non ci arriva...

 

Eppoi esistono le carenze tecniche (per cui oggettive) a prescindere dal gusto...e capita che NON mi piacciano opere scritte benissimo...ad esempio ci sono delle sonate di Haydn che non mi piacciono assolutamente, eppure ne riconosco il valore...per cui ...

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E' decisamente il mio genere, sono un'appassionato di musica per immagini...probabilmente per questo non lo reputo degno di nota, si sente che ricerca l'imitazione di certi "attegiamenti" ma con procedimenti poco efficaci...da lì il mio commento che riporto: "non mi prende come forse desideresti". Se uno vuole andare a parare da una certa parte...ma non ci arriva...

 

Eppoi esistono le carenze tecniche (per cui oggettive) a prescindere dal gusto...e capita che NON mi piacciano opere scritte benissimo...ad esempio ci sono delle sonate di Haydn che non mi piacciono assolutamente, eppure ne riconosco il valore...per cui ...

 

Quindi è il tuo genere musicale......

Ma sul livello tecnico c'è ancora da lavorare molto.

Mi sembra un guidizio saggio, non credo che ti prenda la briga di cambiarglielo, credo che sia un percorso personale dell'autore.

 

In realtà non c'è nenache bisogno che qualcuno tiri fuori la cosa, è già li ed è solo da consocere, se uno ha voglia ...

 

Benissimo studieremo tutti Messiaen e Shoenberg per risolvere il dilemma sulla coerenza...

Quindi basta documentare le tue composizioni con scritti per metterti a riparo da qualcuno che potrebbe darti dell'incoerente..

Tu la chiami coerenza, io la chiamo ipocrisia..

Pensa che gabbia che ti sei creato, sei diventato schiavo di stesso, hai scavato la buca e ci sei caduto dentro..

Ma non è meglio esseri liberi ?

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Se la composizione è originale, che parametri useresti per definire la mia incoerenza.

E se era quello il miio intento ?

 

Non sarebbe più saggio chiedere spiegazioni all'autore, visto che non è un compositore del passato oramai deceduto

ma è quello che ha postato l'esempio ?

 

 

Come dicevo in un altro topic un po' di tempo fa questa cosa può dipendere da tanti fattori, non ultimo quanto uno persevera nel rimandare ad un certo linguaggio/Stilema/Estetica e "costringe" la memoria uditiva di fasarsi su un sistema di riferimento noto.

 

Se il brano si muove effettivamente su un terreno nuovo il discorso può essere lecito, il fatto di studiare il brano per capirne i meccanismi e i criteri e non ultimo sentire il compositore....e non a caso, non essendoci più un sistema "condiviso" (e di conseguenza neanche una prassi esecutiva), il compositore oggi come oggi scrive tutto in partitura ed esprime i contenuti della sua opera "concettuale" (storia lunga, ormai iniziata agli albori dello scorso secolo).

 

Ovviamente non tutti, ancora oggi, sono per le opere concettuali

 

... io insisto sugli esempi pratici, non ho ricevuto ancora proposte :)

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Mi sembra un guidizio saggio, non credo che ti prenda la briga di cambiarglielo, credo che sia un percorso personale dell'autore.

 

 

Certo, Mozart andava da Padre Martini e Bach andava a piedi a Lubecca da quello che considerava il suo maestro ... personale fino ad un certo punto. La tecnica si impara e si può insegnare (per cui, altro che percorso personale.)...i contenuti no. Mi sembra più volte di aver letto di contenuti tecnici..

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