Tiger Postato Gennaio 10, 2013 Report Share Postato Gennaio 10, 2013 Conoscete Brian Ferneyhough? Cosa ne pensate? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
thesimon Postato Gennaio 10, 2013 Report Share Postato Gennaio 10, 2013 Mai sentito, confesso la mia ignoranza. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Frank Postato Gennaio 10, 2013 Report Share Postato Gennaio 10, 2013 Potrebbe essere interessante guardare brani tipo: Second String Quartet http://www.youtube.com/watch?v=wMB9239-fmo Versione con partitura 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
camy86 Postato Gennaio 10, 2013 Report Share Postato Gennaio 10, 2013 Non lo conoscevo. Ma non riesco a capirci un beneamato. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Arzigovolato3 Postato Gennaio 10, 2013 Report Share Postato Gennaio 10, 2013 Di che anno è la composizione? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Dino Postato Gennaio 10, 2013 Report Share Postato Gennaio 10, 2013 Di che anno è la composizione? registrato il 26/09/1980...la prima il 02/10/1980 Incredibile, già più di trent anni ... ormai già storia ... Incredibile il '900 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Piccinesco Postato Gennaio 10, 2013 Report Share Postato Gennaio 10, 2013 Ho sentito qualcosa mesi fa. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Piccinesco Postato Gennaio 10, 2013 Report Share Postato Gennaio 10, 2013 Sembrerò ridicolo usando questi termini, però che devo fa? Vorrei dire che riguardo la musica contemporanea, parlando di tecniche esecutive, mi piacciono molto alcune articolazioni sugli archi, ad esempio quei passaggi in cui l' archetto viene fatto "rimbalzare" su una corda fino a creare una sorta di ripetizione sempre più veloce, d un senso di morbidezza ed elasticità, oppure l' effetto che si ha passando con forza l' archetto sulle corde al di là del ponticello, ricreando un suono freddo, ruvido, e molte altre sfaccettature. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Rotore Postato Gennaio 11, 2013 Report Share Postato Gennaio 11, 2013 Non lo conoscevo. Ma non riesco a capirci un beneamato. All'inizio del brano c'è una legenda, conviene leggerla attentamente altrimenti effettivamente si può fare fatica. Anche un supporto cartaceo potrebbe maggiormente aiutare. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Tiger Postato Gennaio 11, 2013 Autore Report Share Postato Gennaio 11, 2013 Anche un supporto cartaceo potrebbe maggiormente aiutare. ... il problema è trovarla Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Tiger Postato Gennaio 11, 2013 Autore Report Share Postato Gennaio 11, 2013 Sembrerò ridicolo usando questi termini, però che devo fa? Vorrei dire che riguardo la musica contemporanea, parlando di tecniche esecutive, mi piacciono molto alcune articolazioni sugli archi, ad esempio quei passaggi in cui l' archetto viene fatto "rimbalzare" su una corda fino a creare una sorta di ripetizione sempre più veloce, d un senso di morbidezza ed elasticità, oppure l' effetto che si ha passando con forza l' archetto sulle corde al di là del ponticello, ricreando un suono freddo, ruvido, e molte altre sfaccettature. Probabilmente fa parte di un approccio esplorativo del timbro. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Frank Postato Gennaio 11, 2013 Report Share Postato Gennaio 11, 2013 ... il problema è trovarla ...per questo ci sono io Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Frank Postato Gennaio 11, 2013 Report Share Postato Gennaio 11, 2013 Non lo conoscevo. Ma non riesco a capirci un beneamato. Di sicuro non è semplice, ancora peggio alcuni brani di Lachenmann ... perchè li si alza uleriormente il livello di difficoltà. Prova ad ascoltare senza tentare di capire qualcosa, non è musica narrativa ... Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
micamahler Postato Gennaio 11, 2013 Report Share Postato Gennaio 11, 2013 Nuova complessità, a me piace, non ho però mai analizzato un suo brano per intero ( se c'è chi l'ha fatto merita solo x questo una pagina di wikipedia). Su youtube ci sono diverse partiture, fra le quali quella che ha postato frank, io ne ho anche altre - credo - se qualcuno fosse interessato Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Frank Postato Gennaio 14, 2013 Report Share Postato Gennaio 14, 2013 non ho però mai analizzato un suo brano per intero ( se c'è chi l'ha fatto merita solo x questo una pagina di wikipedia). Qualcosa si può anche dire sul brano, non ho mai pensato a scrivere articoli su Wiki ... io ne ho anche altre - credo - se qualcuno fosse interessato Se le hai in PDF me le spediresti? Grazie in anticipo Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
micamahler Postato Gennaio 14, 2013 Report Share Postato Gennaio 14, 2013 Intendevo dire che meriteresti una pagina su wikipedia in tuo onore del tipo Frank (xxxx - xxxx ) , musicista e forumista, ha fatto un'analisi completa di un brano di Ferneyhough! Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Destroyed Postato Gennaio 15, 2013 Report Share Postato Gennaio 15, 2013 Uno dei suggerimenti che viene spesso dato è quello di ascoltare molto perché è un arricchimento per il musicista che, se riesce ad interiorizzare l’ascolto, può attingere da un bagaglio maggiormente esteso. (non è una provocazione, eh!) Brani tipo questo che tipo di arricchimento dovrebbero lasciare? Cioè, io non ho memorizzato niente di quello che ho ascoltato, non che sia un problema, ma quindi come ci si pone in relazione all’assunto iniziale? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Xenakis Postato Gennaio 16, 2013 Report Share Postato Gennaio 16, 2013 Nuova complessità, a me piace "Nuova"? A me sa parecchio di datato...insomma, se uno scrivesse oggi così, saprebbe proprio di "vecchio". Alla fine questo musicista è un passo obbligato per chi si volesse accostare ad un tipo di scrittura complessa, è sottolineo scrittura...perchè in fin dei conti sostanzialmente è come se mettesse per iscritto anche il "rubato" di turno. 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Frank Postato Gennaio 17, 2013 Report Share Postato Gennaio 17, 2013 Concordo con Xenakis, interessante leggere gli aggettivi (un romanticone). Tanto pignolo sui valori e poi scrive a battuta 39 "flessibile"... Una cosa però c'è da dire, la sua visione, seppur utopica, è quella di arricchire la partitura del maggior numero di informazioni, quasi a dire: "Ok, vuoi fare il rubato, ma io lo voglio così". Ripeto, utopica ma che può avere il suo senso, del resto troppa libertà può anche voler dire lasciare l'interprete ai suoi "limiti"/"manierismi". Condivisibile o meno è un pensiero rispettabile. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
micamahler Postato Gennaio 18, 2013 Report Share Postato Gennaio 18, 2013 Ho scritto "nuova " complessità perchè così viene chiamata questa corrente 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
RedScharlach Postato Gennaio 18, 2013 Report Share Postato Gennaio 18, 2013 Nuova complessità (New Complexity) è il nome della "scuola" o "corrente" compositiva. Si utilizza l'aggettivo un po' come avviene per Nuova Scuola di Vienna, oppure per Nuova Musica (Neue Musik). L'indicazione flessibile citata da Frank mi sembra un ottimo esempio di british humor. E non lo dico per sminuire: Ferneyhough è senz'altro un paradigma per la musica del secondo Novecento! 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
RedScharlach Postato Gennaio 18, 2013 Report Share Postato Gennaio 18, 2013 Ars Nova, Neo Romanticismo, Nuova Oggettività (Neue Sachlichkeit) ... ecco altri esempi di "scuole" o "correnti" artistiche che hanno sentito la necessità di essere riconosciute - a loro tempo - come nuove. La novità come valore... è una vecchia storia! A far fronte alla Nuova Complessità, c'è stata la Nuova Semplicità (Rihm, anche se dubito che egli si riconosca o si sia riconosciuto in questa etichetta). Una cosa però c'è da dire, la sua visione, seppur utopica, è quella di arricchire la partitura del maggior numero di informazioni, quasi a dire: "Ok, vuoi fare il rubato, ma io lo voglio così". Vedo la questione in modo leggermente differente. La notazione di Ferneyhough è utopica, è vero. Impossibile eseguire "con precisione" certe articolazioni strumentali, impossibile solfeggiare "con precisione" certi ritmi irregolari (quintine che racchiudono terzine che racchiudono sestine...). La scrittura di Ferneyhough propone all'esecutore un eccesso di informazioni. Eppure Ferneyhough non chiede all'esecutore di suonare "approssimativamente": pretende anzi un solfeggio quanto più preciso possibile. L'esecutore si sottopone quindi a un compito impossibile, e la sfida nell'affrontare questa impossibilità (e la tensione e direi perfino lo stress a essa connessi) fanno parte del gioco compositivo. Propongo due altri ascolti: Carceri d'invenzione III (1985), parte di uno dei cicli più famosi - e paradigmatici, fin dal titolo - di Ferneyhough; e Unity Capsule, per flauto solo (il video dell'interpretazione di Matteo Cesari mette in luce un lato piuttosto high tech della composizione). http://www.youtube.com/watch?v=wCaOfEax8MM 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
thallo Postato Gennaio 18, 2013 Report Share Postato Gennaio 18, 2013 Non conosco bene Ferneyhough, anzi, ma da alcune letture "la sapevo" come la racconta RedScharlach. Le partiture di Ferneyhough sono ipercomplesse ma prendono in considerazione l'idea che l'esecutore non riesca a seguirle del tutto. Non voglio azzardare altre considerazioni, non ho ascoltato quasi nulla di Ferneyhough (che ha scritto molto di più di quanto viene normalmente suonato, c'è anche un'opera lirica...) e non ho mai letto suoi saggi o dichiarazioni di estetica. Ma la sua rimane una sperimentazione interessante. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
scelsi Postato Gennaio 19, 2013 Report Share Postato Gennaio 19, 2013 al di là delle scelte estetiche, di notazione, complessità ecc ecc (alcune delle quali oggi un pò obsolete per altro...) carceri d'invenzione rimane un ciclo di lavori veramente stupendissimo! Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Dino Postato Gennaio 19, 2013 Report Share Postato Gennaio 19, 2013 Ho scritto "nuova " complessità perchè così viene chiamata questa corrente A me sembra a livello di sintassi uguale uguale allo strutturalismo, da quello che ho letto infatti questo autori si inquadra fra i post-strutturalisti...un po' come i neo-classici in altri ambiti Secondo me la verà novità è effettivamente legata alla scrittura, per il resto (almeno il primo brano) è pressochè inascoltabile. Capisco che qualcuno doveva occuparsi di questo argomento, per cui ben venga. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
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