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Piano Concerto - Forum pianoforte

Arrangiamento al pianoforte


pianistamaggiorenneDi38
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Io riassumo tutta la faccenda in una parola: "credibilità".

 

 

Secondo me uno è veramente un compositore se è credibile. La credibilità è data da una serie troppo variegata di fattori che non può essere riconducibile ad uno. La cosa positiva è che, con le dovute sfumature, è una questione  oggettiva e che una partitura è perfettamente in grado di raccontare senza troppi giri di parole.

 

 

Anche per questo i laboratori di composizione sono mezzi per raccontare di se e mostrare il proprio punto di vista (che è leggermente diverso da raccontarlo a parole).

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Onestamente mi sembra che fai troppa confusione fra gli aspetti interpretativi e quelli compositivi. In generale se uno suona bene non è detto che scriva bene altrettando e viceversa.
 
Guarda, onestamente, hai la testa piena di sciocchezze , se mi stai dicendo che Clementi non scriveva bene,

 

Io penso che tu non sappia leggere (almeno l'italiano. Giusto per inciso io leggo in 4 lingue diverse, per cui la buona notizia è che Dio c'è, ma rilassati, non sei tu) in quanto scrivevo:  In generale

 

Che centra Clementi? Per di più che lo trovo un compositore interessante.

 

Comunque hai deciso di restare nel tuo brodo di giuggiole (hai letto parreri diversi dal tuo, non sei solo al mondo), per cui in bocca al lupo.

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forse il solo motivo per cui sono contento di non essere andato in conservatorio

Forse è l'unico motivo per la quale dovevi andarci, la didattica può occuparsi solo delle cose passate e non presenti che non si sa neanche se avranno futuro.

 

Non ci vuole molto ad accedere ai programmi ministeriali:

 

 

COMPOSIZIONE

Programmi ministeriali - Esami di compimento

I.

Esami di compimento del corso inferiore

Armonizzazione a 4 voci, con imitazioni, di un basso dato.

Armonizzazione di una melodia per canto e pianoforte.

Composizione di un breve pezzo per pianoforte su tema dato.

Per ciascuna di queste prove sarà dato un tempo massimo di ore 10.

Interrogazione su la teoria dell'armonia.

II.

Programma degli esami di compimento del corso medio

Composizione di una fuga a 4 voci su parole e tema assegnato dalla Commissione da eseguirsi nel tempo massimo di 18 ore.

Composizione di contrappunto a doppio coro su canto assegnato dalla Commissione da eseguirsi nel tempo massimo di 18 ore.

Composizione di romanza senza parole, per pianoforte, su tema assegnato dalla Commissione, da eseguirsi nel tempo massimo di 12 ore.

Lettura al pianoforte di un'aria antica scelta dalla Commissione tra quelle dell'Ottocento.

Prove di cultura:

a) saggio estemporaneo di modulazioni al pianoforte;

b ) analisi scritta di una fuga o di altra composizione contrappuntistica vocale scelta dalla Commissione, da eseguirsi nel tempo massimo di 6 ore;

c) discussione orale su questioni d'indole armonistica e contrappuntistica.

 

 

 

Come vedi c'è tutto quello che ti interessa e che di fatto non è quello che mediamente i compositori di professione fanno oggi :). Per cui il tuo suona solo di pregiudizio oppure del tipo: La volpe che non può prendere l'uva dice che è acerba.

 

I libri sulle texture esistono, sono migliaia di opere dei compositori da analizzare, conoscere, esplorare. Non è musica pop che si può liquidare con un centinaio di paginette di un libro.

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ah, comunque un paio di ultime cose, Dante:

 

 

ma che stupidaggini, evidentemente tutto lo studio superficiale che hai fatto non ti ha insegnato che anche tutti i migliori compositori hanno imparato da altri e sono stati inspirati da altri, in seguito aggiungendoci le prorie idee e sviluppandole naturalmente. Molti lavori di Beethoven sono state influenzate sia da quelle di Mozart cha da quelle di Clementi, e ci sono tanti altri esempi di tanti compositori storici. Ma che andate raccontando?

 

Anche Mozart disse che chi pensa che la sua Arte sia venuta a lui facile, si sbaglia completamente, perche' non c'e' UN compositore influente che lui non abbia studiato. Forse tu sei comparabile a Mozart in quanto ti

 

La gestione delle texture è oggetto del corso inferiore di composizione

 

Mi spiego meglio, e per l'ultima volta, poi chiudiamo la cosa: ho gia' scritto pezzi di pianoforte, musicalmente mi soddisfano pienamente (cosa che non potevo dire della mia musica fino a qualche anno fa, perche' mi sono dato da fare)  e in gran parte li ho anche improvvisati e al tempo stesso sapevo esattamente cosa stavo facendo. Non ho detto che non so scrivere un pezzo per pianoforte, e Clementi l'ho menzionato per il suo stile nell'accompagnamento del pezzo in questione, ho scelto un esempio facile perche' non volevo complicare le cose nelle mie domande. I miei pezzi sono musicalmente e strutturalmente coerenti e musicali, perche' i miei studi me li sono fatti e ho allenato il mio orecchio in maniere che probabilmente non ti hanno nemmeno insegnato al conservatorio,  e ho ricevuto elogi e complimenti sul mio talento anche da  persone la quale esperienza e' indubbia: da un compositore e  insegnante di composizione, poi un  musicologo e insegnante di composizione , e non uno, ma tre concertisti con molta esperienza.  Tutti loro sono rimasti davvero sorpresi non solo perche' ho  le mie idee ma  il fatto che il 90 per cento di quello che so l'ho imparato da solo, e l'ho imparato bene. Nella mia discussione volevo  solo sapere se qualcuno ha scritto un libro sul comporre direttamente sul pianoforte, perche' no, visto che sono stati scritti centinaia di libri sul pianoforte per ogni tipo di cosa, dalla tecnica all'improvvisazione, all'accompagnamento ecc.

 

Non ho detto che non sapevo comporre, intendevo dire che voglio creare un accompagnamento piu' classico ma che sia abbastanza imprevedibile e piu' contrappuntistico, appunto una mistura fra armonie in blocco e contrappunto, e mi e' venuto in mente Clementi. Non ho detto che ascolto solo Clementi.

Guarda, non so come suoni e componi , spero solo che la tua musica non sia al livello assurdo delle baggianate che dici :)  Il problema che hai e' che hai una mentalita' da conservatorio dove la composizione pianistica e' 'oggetto del corso inferiore di pianoforte'. Ma che stupidaggine ridicola, la composizione pianistica va dalla cucaracha suonata con un dito solo, a tutte le difficilissime composizioni create da menti assurdamente tecniche. Conclusione: la gestione della texture e' oggetto del corso inferiore di composizione, materiale che io gia' conosco bene, e infatti parlavo dei livelli piu' avanzati, non di quelli inferiori.

 

Che perdita di tempo. Grazie per nulla :)

 

ah, comunque un paio di ultime cose,Lidevosvuotare:

 

1. Ci sfido che Beethoven era influenzato da Mozart, erano coevi ma perfettamente riconoscibili...non è che imitavano Bach, attingevano da Bach che è diverso.

 

2. Non hai chiesto solo di un testo, hai sparato a zero su ciò che non era Clementi

 

3. Hai esordito dicento che volevi approfondire Clementi, e l'unico posto che te lo può fare approfondire è il conservatorio....o percorsi paritetici. L'hai provato e ti è andato male, hai provato un maestro di composizione e ti è andata male...allroa ti senti autorizzato a fare di tutta un erba un fascio. Sei un qualunquista, come probabilmente lo è la tua musica di riflesso.

 

Se ti serve un testo chiedilo e basta, ma se tiri in mezzo altri aspetti non pui pretendere che la gente stia a leggere le tue divagazioni senza dire nulla.

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  • 3 weeks later...

non ho letto le risposte scritte dalla mia precedente risposta, perche' senno' chissa' quante discussioni ne uscirebbero, ma volevo solo aggiungere un'altra cosa che credo sia importante: ho scritto quello che ho scritto sui complimenti che mi hanno fatto le persone che ho menzionato prima, ma non volevo dire che sono Gesu' Cristo, non mi illudo in quanto sono sicuro di avere interpretato i complimenti di quelle persone nella maniera corretta: sto andando bene e continuero' ad andare bene SE mi daro' da fare, e di lavoro da fare ce n'e', ma e' anche vero che sono sicuro che almeno una buona meta' l'ho fatto. Non mi illudo, ho ancora molto da imparare, ma e' anche vero che non sopravvaluto nessuno, ne' sottovaluto nessuno, di certo non sottovaluterei mai uno come Clementi e mi viene da ridere pensando che chiunque oggi lo possa fare. E' successa una cosa simile in una discussione su Czerny, quindi mi sa che con me e' un tema ricorrente che e' meglio evitare. Secondo me solo perche' cambiano le tendenze dei compositori, o i gusti del pubblico, non significa proprio nulla, fatto sta che dubito seriamente che ci sia chiunque che abbia fatto una gavetta intensa come quella di un Clementi. Un maestro rimane un maestro, e questo tipo di maestro non era il tipo di 'maestro' che si metteva a ciondolare al piano un'oretta al giorno con tutti i comfort che ci sono oggi, ai tempi di Clementi la vita era molto piu' dura, eppure guarda che cosa hanno combinato, spesso nel corso di pochi anni. Le critiche su uno qualsiasi di questi maestri le accetto solo da un altro, vero maestro, e da nessun altro. Punto. Secondo me anche uno come Stravinsky diceva delle scemenze insensate, tipo quella che disse su Vivaldi.....intanto Vivaldi nacque parecchie generazioni prima e la sua musica se la studio' anche Bach, e oggi chi si compra un disco della musica di Stravinsky? Le Quattro Stagioni sembra vendano molto di piu', ci hanno fatto anche le pizze, :)

 

Pero' ancora ancora, a Stravinsky la cosa su Vivaldi la condono, almeno lui era Stravinsky. Quindi la conclusione e': non sto cercando di fare il musicista d'avanguardia, ne' mi interessa, sto solo esplorando stili e tendenze che mi piacciono, solo perche' mi piacciono. Tutto qua. Un musicista non ha bisogno di nessuna giustificazione, e di certo non una socio-culturale. Poi non dico nemmeno che Clementi sia attuale.....non lo e', e questo lo sanno tutti, incluso io, ma non significa che solo perche' non e' attuale uno deve per forza ignorarlo. Se e' per questo, la realta' e' che nessuno crea uno stile completamente nuovo....come scrisse Don Sebesky nel suo libro di arrangiamento, uno stile nuovo e' in realta' solo uno stile vecchio con aggiunte delle cose leggermente nuove.

 

A meno che uno non e' Schoenberg o qualcuno cosi', sta di fatto che anche Schoenberg aveva studiato tutto quello che era venuto prima di lui

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Ma la gente (non tutta) mica è stupida o insensibile, non è mica detto che il parere di autorevoli compositori o persone dell'ambiente siano più importanti di altre persone che la musica la scrivono, soprattutto per quanto riguarda l'aspetto primario, cioè la prima impressione, che in alcuni casi, diciamolo chiaramente, "fa comodo", perchè se anche chi (come presumi) ti ha criticato e magari "sotto sotto" non ci capisce niente, ti fa i complimenti, anche in quel caso il "suo giudizio" non assume valore?

Io ci credo poco, perchè i complimenti fanno piacere a tutti, poi c'è chi li "analizza", li pesa, e non si fa condizionare (appunto) da dimostrazioni di "stima" da parte di persone che non ritiene preparate, con le palle e quant'altro, e da una parte questo può anche essere giusto, comprensibile è meglio come termine, però a questo punto torneremmo alla doppia interpretazione, ambivalenza appunto, tra parere, giudizio (parola, termine che da molti è inteso come discriminante e incline alla sottovalutazione a priori, quando al contrario è un termine che contempla anche aspetti positivi), impressione, valutazione del semplice ascoltatore (che magari ha una sua capacità di percepire una spiccata musicalità, ma non per questo è laureato) e della persona che conosce molto bene la materia.

E' indubbio che la seconda ha più peso, ma nel momento in cui si parla di gusto, di sensibilità, di impressioni, ecc..il tutto si riduce (o espande) ad una personale valutazione.

Che faccio, ad una persona a cui dico "per me sei proprio stupida" (poi magari sono più deficiente io), se 2 secondi dopo mi fa i complimenti, questo mi fa cambiare parere e mi alliscio?

Certo potrebbe esserci un pò di imbarazzo, ma come la mettiamo?

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ho ricevuto differenti feedback da persone che si occupano di musica: compositore di professione; per diletto; direttore d'orchestra; pianista; clavicembalista; e senza ora specificare da chi ho avuto quel determinato giudizio o parere, le parole sono state: hai gusto; è musica senza senso; a mio parere sono valide idee; non le capisco e non ho piacere nel suonarle; a me piacciono; lei ha del talento; non sai scrivere per pianoforte, ma si sente che un pò lo hai studiato, perché non puoi suonare così se non hai comunque studiato; per me in 5 anni puoi completare lo studio del pianoforte. A chi dovrei dare retta? Quello che è sicuro è che non ho la spinta emotiva di una volta, non ho mai studiato seriamente uno strumento, tantomeno composizione visto che devo ancora iniziare le progressioni. Forse non conoscerò mai i miei limiti, perchè puoi conoscerli solo se hai delle solide basi, da lì parti e vedi cosa riesci a fare, ma se parti limitato ed in più con pochi stimoli (per vari motivi), è difficile anche migliorare. I giuduzi o pareri sono variegati, e solitamente quelli più incoraggianti provengono da strumentisti, gli altri dai compositori e non è un caso, ma ci sono anche eccezioni che riguardano compositori professionisti e docenti, ma non per questo quello che scrivo acquista valore, anzi sento fin troppo che non va.Una cosa che mi è sempre piaciuta riguardo i pareri di un maestro di composizione, è che non mi ha mai detto bravo, ma al contrario invece di far credere che stessi scrivendo o avessi scritto qualcosa di veramente buono, mi ha fatto notare che le idee devi svilupparle meglio, e questo è un qualcosa che si lega (per me) strettamente al vussuto, è inscindibile. Se la tua vita non è mai stata e non è regolare, difficilmente tutto il resto può esserlo, lo provo in prima persona.

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Dal mio punto di vista non ci si è proprio capiti, un compositore non ha problemi ha scrivere con un linguaggio storicizzato perchè la sua formazione gli permette di scrivere come ne ha voglia, che fosse Bach, Vivaldi, Clementi o Beethoven.

 

Per cui non è necessario un libro su Clementi per il semplice fatto che se uno è un compositore non ha nessuna difficoltà a cogliere gli elementi stilistici di un altro compositore ed "imitarli".

 

Allora  qualcuno potrebbe dire; "se uno non è ancora un compositore magari ha bisogno di un testo per scrivere come Clementi". No, i testi sono pensati e finalizzati a creare compositori, lo scrivere come Clementi è implicitamente compreso nel corso di composizione (in qualsiasi posto esso sia svolto).

 

Di conseguenza qualcuno ha indicato dei percorsi di studio per diventare compositori, fra la'ltro si è sentito in dovere di ricordare che una delle prime cose che si affronta (in Italia) è proprio un linguaggio settecentesco.

 

Tutto qui.

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Sono d'accordo con Gerardo, ma devo aggiungere che lo studio non fa diventare compositori, ma tecnici della composizione, il che vuol dire che si avranno tutti gli strumenti storici e tecnici per potersi esprimere. Per sintetizzare, essere compositori vuol dire scrivere in totale libertà la musica che esce dalla propia testa, usando la tecnica e mettendola al servizio della propria musica.

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E in effetti RStrauss, come penso sia chiaro a tutti, la ricostruzione stilistica è solo una prima tappa per diventare autonomi, fra l'altro in conservatori tipo Milano esiste un corso nel triennio che si chiama "Tecniche tonali e modali" dove si può cogliere l'occasione per approfondire lo stile di un compositore a scelta. Perchè non Clementi? Ma anche Gesualdo? O Messiaen, Stravinsky, etc.

 

Ognuno ha le sue predilizioni :)

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