Barbara Posted December 18, 2012 Report Share Posted December 18, 2012 Scusate l'ignoranza, ma considerando i seguenti accordi: fa#- la- do- mi- in che tonalità potrei trovarmi? Sarebbe bello anche conoscerne i motivi. Grazie a chi vorrà aiutarmi a trovare una risposta... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Dante Posted December 18, 2012 Report Share Posted December 18, 2012 ...intesi di fila? Intendo, se fa# fosse diminuito, potresti essere in sol maggiore ad esempio: mi- VI do- IVminore la- II fa# (appunto dim) VII 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
DiesIrae Posted December 19, 2012 Report Share Posted December 19, 2012 Successione strana, nel senso che sembra messa giù a caso...è di tua invenzione? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Barbara Posted December 19, 2012 Author Report Share Posted December 19, 2012 ...è di tua invenzione? Si, mi piacciono come suonano e volevo andare avanti ... ma ho delle evidenti difficoltà Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
geppino12575 Posted December 20, 2012 Report Share Posted December 20, 2012 La tonalità che più riesce ad avvicinare questi accordi, di per sè lontani (anche perchè fa# min ha i diesis e do min ha i bemolli) è proprio mi minore, intendendo il fa#- come II grado della scala dorica di mi, il la - non ha bisogno di interpretazioni perchè è un IV grado e do - è un VI grado che in tonalità di mi minore dovrebbe essere maggiore, ma è stato reso minore giocando sulla duplice valenza del mib che enarmonicamente può fungere da sensibile di mi (re#) e ciò avvicina questo due accordi. Questo passaggio VI min I min mi ricorda il brano The duel of jester and tyrant dei Return to forever di Chick Corea, in cui c'è un passaggio piuttosto simile: la m, si m, do m, mi m.... 4 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Dante Posted December 20, 2012 Report Share Posted December 20, 2012 Che bella interpretazione Geppino, grazie! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
DiesIrae Posted December 20, 2012 Report Share Posted December 20, 2012 do - è un VI grado che in tonalità di mi minore dovrebbe essere maggiore, ma è stato reso minore giocando sulla duplice valenza del mib che enarmonicamente può fungere da sensibile di mi (re#) e ciò avvicina questo due accordi. Curiosità, quale sarebbe il più naturale proseguimento della successione armonica, in vista proprio di quel mib en armonico di re#...? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Barbara Posted December 20, 2012 Author Report Share Posted December 20, 2012 Grazie Geppino, temevo di essere del tutto suonata io...invece. Mi ha acceso una certa curiosità DiesIrae, visto che non so bene come "proseguire"...vista la presenza della sensibile, sarebbe troppo scontato un mi-? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Gerardo Posted December 24, 2012 Report Share Posted December 24, 2012 Se avete capito il post di Geppino, probabilmente avete la risposta Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
AleGozzo Posted December 25, 2012 Report Share Posted December 25, 2012 Geppino è un esperto in materia, io mi limito a osservare che sono tutti accordi in rapporto di 3a (F# A C E). La sonorità un po' da film non è casuale perchè sono molto usati in questo ambito. per la continuazione dipende da cosa vuoi fare. potresti sfruttare il Si magg che sta bene come dominante di mi (però si percepisce poco come dominante e questo funziona bene); oppure potresti ancora sfruttare il rapporto di 3a e andare in Sol#- e da lì rifare in progressione lo stesso giro (Sol#- Si- Re- Fa#-) (magari dopo il Fa#- ci piazzi il Do# magg così se vuoi ricominci da capo ) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
pianistamaggiorenneDi38 Posted March 2, 2013 Report Share Posted March 2, 2013 Scusate l'ignoranza, ma considerando i seguenti accordi: fa#- la- do- mi- in che tonalità potrei trovarmi? Sarebbe bello anche conoscerne i motivi. Grazie a chi vorrà aiutarmi a trovare una risposta... il FA#- e il LA- non fanno parte della stessa tonalita'....si sente subito. Il perche' suonano in qualche maniera collegati, e' per via della nota in comune. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Dilettante Posted March 3, 2013 Report Share Posted March 3, 2013 il FA#- e il LA- non fanno parte della stessa tonalita'....si sente subito. Il perche' suonano in qualche maniera collegati, e' per via della nota in comune. Qualcuno in altri argomenti simili fa cenno agli accordi ipotetici...ma non ci ho mai capito una mazza... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
rstrauss Posted March 8, 2013 Report Share Posted March 8, 2013 le continuazioni potrebbero essere diverse ... dipende dal carattere che vuoi dargli ... senza considereare le successioni armoniche o le tonalità le possibilità ci sono e ci sono vari metodi ... puoi scegliere di tenere fissa una nota e variare le altre 2 : es. 1 fisso il sol e le altre due vanno per moto contrario per semitono otterresti quindi un accordo di do min che darebbe un carattere piuttosto drammatico. es. 2 fisso il mi con sol e si che scendono di semitono ... otterresti così un accordo di fa#7 3°riv dal carattere interlocutorio che potrebbe risolvere in si minore o maggiore. e così via ... devi solo scegliere quello che più ti soddisfa. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Dilettante Posted March 8, 2013 Report Share Posted March 8, 2013 Ok RStrauss, ma come inserire il tutto in un discorso "funzionale"? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
rstrauss Posted March 8, 2013 Report Share Posted March 8, 2013 Ok RStrauss, ma come inserire il tutto in un discorso "funzionale"? se per "funzionale" intendi come incastrare questo in una composizione ci sono da valutare 2 aspetti : 1. cosa c'è prima 2. cosa il compositore vorrebbe che ci fosse dopo la modulazione slegata dal contesto armonico, e per questo intendo quando fai andare le parti in una certa direzione indipendentemente da quale tonalità prenderai dopo e solamente perchè vuoi che le parti si muovano in un certo modo, può essere utile per saltare in tonalità lontane o per inserire un episodio di rottura o ancora per cambiare repentinamente senza preparazione l'atmosfera ... per intenderci ti faccio un esempio : prendiamo l'accordo diminuito sul fa# fa#-la-do-mib da qui dove andiamo ? risolviamo su di magg 2° riv. : spariscono tutte le alterazioni e c'è un senso di illuminazione risolviamo su do minore 2° riv. : teniamo do e mib e tutto si scurisce andiamo su un'altro diminuito su o giù : aumentiamo la tensione andiamo a fa7^ (5° grado di sib) : spostiamo solo il fa# e lo facciamo scendere a fa e avremo una sensazione di calma ma non troppo essendo un accordo sospeso. e avanti così ... se i primi due esempi sono armonicamente (armonia classica) corretti, il 3 e il 4 no essendo formati solo da una conduzione delle parti. esempio contrario ... sei su un bel pedale di tonica e stai per risolvere, ma vorresti inserire qualcosa di diverso prima di chiudere ... es. accordo di fa magg. tieni fermo il fa e vai con il la a la bem e con il do a reb creando un accordo di reb magg 1° riv. e poi torni a fa magg. questo conferisce un certo rilassamento oppure tieni sempre il fa mandi il ma a lab e il do a si beq. creando un accordo diminuito sul fa e questo conferisce tensione. ecc. 2 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Barbara Posted March 9, 2013 Author Report Share Posted March 9, 2013 Interessante Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
pianistamaggiorenneDi38 Posted March 12, 2013 Report Share Posted March 12, 2013 ottima post Rstrauss, se non ti scoccia troppo e non ti prende troppo tempo a mettere l'esempio che hai fatto in un programma di notazione e lo posti, me lo studiero' bene perche' ovviamente sai di cosa parli. Mi piacciono quelli che spiegano come te, negli ultimi due anni ho preso qualche lezione da un compositore romano (non faccio nomi) che 'e bravo musicalmente ma come insegna non va, non e' abbastanza tecnico a livello di teoria. Mi fa sempre due palle cosi' e mi dice 'non studiare piu' teoria, libri, ecc'. Secondo lui, io ho studiato troppa teoria. Io penso che sta male con la testa. Vabbe'.... PS. Senza impegno, naturalmente Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
rstrauss Posted March 12, 2013 Report Share Posted March 12, 2013 ottima post Rstrauss, se non ti scoccia troppo e non ti prende troppo tempo a mettere l'esempio che hai fatto in un programma di notazione e lo posti, me lo studiero' bene perche' ovviamente sai di cosa parli. Mi piacciono quelli che spiegano come te, negli ultimi due anni ho preso qualche lezione da un compositore romano (non faccio nomi) che 'e bravo musicalmente ma come insegna non va, non e' abbastanza tecnico a livello di teoria. Mi fa sempre due palle cosi' e mi dice 'non studiare piu' teoria, libri, ecc'. Secondo lui, io ho studiato troppa teoria. Io penso che sta male con la testa. Vabbe'.... PS. Senza impegno, naturalmente Allora ... come ho sempre sostenuto, ma anche altri di questo forum, lo studio dell'armonia e del contrappunto deve essere fatto assolutamente. Guarda che anche il mio maestro di composizione mi faceva il mazzo con la teoria, ma questo lo devi fare prima ... certo puoi comporre lo stesso, ma avrai dei limiti evidenti senza lo studio di base ... quindi chiunque sia il tuo maestro, non posso concordare con lui sullo studio ... e tanto per citare me stesso : solo se conosci le regole le puoi trasgredire. Gli esempi li ho già pronti ... del resto li uso nei miei brani. File1.pdf (tratto da un opera che ho appena finito) Guarda le ultime 2 battute della pagina. Esempio di modulazione con sola conduzione delle parti che si muovono per semitono o restano ferme. Accordo di do magg. che va a la bem. magg. dal carattere molto interlocutorio e sospeso. In questo contesto avevo bisogno di una successione armonica che mi desse un momento sospeso in quanto quel personaggio poi deve declamare qualcosa in recitativo ... sarebbe stato troppo lungo preparare la fermata in tonalità e avrebbe avuto meno effetto. File2.pdf (tratto dalla stessa opera) batt. 13 e 14 modulazione da la magg. 2° riv. a re bem. fondamentale questa modulazione conferisce una grande luminosità. Il questo contesto il personaggio dice qualcosa che lascia l'altro personaggio molto turbato e quindi avevo bisogno di qualcosa che creasse pathos. File3.pdf (dal mio Alma Redemptoris Mater, che trovi nei laboratori) batt. 70-71 si va da un accordo diminuito sul VII° grado in 2° riv. alla 7^ di dominante muovendo solo la nota più bassa. File4.pdf (dal mio brano Ultim Mandi per coro e pf.) Batt. 101-102-103 questo è il finale con l'accordo 'particolare' in mezzo. da fa magg. sul pedale di tonica vado in re bem e ritorno in fa magg. Se vuoi le partiture complete L'Alma Redemptoris lo puoi scaricare da questo sito, Ultin Mandi lo puoi scaricare dal mio sito (link sotto l'avatar) mentre per l'opera non posso darti di più in quanto sono ancora in fase di rifinitura. file4.pdf file3.pdf file2.pdf file1.pdf Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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