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Piano Concerto - Forum pianoforte

pianoexpert

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Tutto postato da pianoexpert

  1. pianoexpert

    Hanon addio?

    Personalmente sono contrario ad Hanon. E' possibile che ancora si ne parli?Non me ne vogliate. Bisogna distinguere la "tecnica" dal "meccanismo". Secondo me Hanon non fa che scaldare le articolazioni. Se è questo che serve ...allora va bene. Ma io credo che la tecnica debba essere cosciente e fatta , caso mai, di formule. Rossomandi e Longo mi sembrano buoni libri come pure il metodo di Cortot. Anche Beringer. A proposito degli studi di Chopin c'è una bella differenza !!! Chi accede ormai a questa tecnica superiore...di Hanon non se ne fa niente! Non me ne vogliano gli amanti di Hanon!
  2. Non sono intervenuto sino ad ora perche' trovo molto giusti i consigli di chi ti ha risposto prima di me. Certo io mi affiderei ad un tecnico di fiducia che seguira' in futuro il tuo strumento. Bisogna vedere sull'usato cosa si trova. Conviene uno strumento piuttosto recente e non " manipolato" ovvero toccato con interventi non opportuni. Ti consiglio di guardare il mio video tutorial a riguardo. Potrebbe esserti utile. Sul nuovo qualche modello yamaha o kaway verticali possono andar bene. Schimmel e' un verticale superiore e direi anche Seiler. Bisogna vedere il prezzo. Le piccolissime code le escluderei. Partirei da un 180 cm in poi. Si pensa che la differenza dei 10-15 cm in lunghezza impegni molto lo spazio....ma non e' cosi'.l'ingombro della parte della tastiera e' uguale per tutti. Invece ci puo' essere una grande differenza tra un 170 e un 200 cm. E non solo di suono, ma anche di lunghezza di deva del tasto, cosa che rende piu' facile e professionale la gestione della meccanica da parte del pianista. Spero di esserti stato utile. Facci sapere
  3. Napoli, una delle più belle città del mondo! La pasticceria napoletana, un sogno del nostro palato. E la Musica? la vogliamo lasciare indietro? Niente affatto! Sei il Benvenuto e ti auguro di realizzare a breve il tuo sogno
  4. Sono d'accordo con Simone. Bisogna esaminarlo e misurare l'effettivo peso di abbassamento e il relativo peso di ritorno.
  5. sono d'accordo. meglio comprare separatamente.
  6. Un saluto ad Hans, che da così lontano ci racconta le sue esperienze e ci è vicino con le sue opinioni. Questa informazione sui cordini non mi era nota.!!
  7. Si cambia il perno. Giuste osservazioni Giovannig. E' chiaro che il troppo piombo modifica troppo l'inerzia e quindi è sconsigliabile. Gli attriti sono sempre da controllare, prima di misurare peso di abbassamento e di ritorno del tasto!
  8. I martelli mi sembrano molto buoni. Non vanno assolutamente rasati...sono appena segnati!!!!!!!! caso mai intonati, battuti, stirati. Quel mm è ininfluente. Comunque non bisogna continuamente rasare!!!!! Nessuno Steinway è perfetto e uniforme. Questo è un pregio. Il pregio sta anche nella "progressività del suono" che si modifica nella timbrica dal piano al fortissimo. Mi sembra che non ci sia da preoccuparsi, se non affidarsi ad un buon tecnico che sappia "conservare" più a lungo la buona intonazione dei martelli
  9. E' certamente un lavoro delicato quello di sostituire caviglie e corde. Naturalmente bisogna decidere la nuova misura a seconda della lentezza delle vecchie. Il procedimento di sostituzione è controverso. ognuno di noi dice la sua. C'è chi alesa il foro ...chi dice che non si deve neanche pulire....chi avvita soltanto ecc... Bisogna osservare che nella storia delle "patenti" cioè dei brevetti che questo nostro strumento ha collezionato, qualcuno ha tentato anche di inventare un sistema di regolazione delle caviglie con viti in sede metallica micrometriche che potessero solo girare e tener conto dei minimi movimenti di rotazione e di trazione della corda. Senza alcun successo. Sembra proprio che il sistema "rudimentale" di una caviglia filettata alloggiata in un foro a legno sia ancora insuperata. Ciò perché, come osserva la scuola americana, la caviglia ha un doppio scopo: quello di girare e di torcersi. Inoltre tali movimenti creano nel legno una sorta di "frizione" che "abbraccia" maggiormente e blocca la caviglia stessa. Da queste osservazioni se deduce che è molto importante conservare nel tempo l'integrità del foro originario, cercando di permettere il meno possibile l'ovalizzazione della sua sede. Durante l'accordatura, per esempio, personalmente, sono contrario all'aggiustamento della chiave mediante molleggiamento. Il foro viene molto meno sollecitato, se la caviglia viene assestata eliminando in una o due mosse di "gentile appoggio"la sua torsione. Ora sostituendo le caviglie bisogna tener conto di questi principi ed evitare qualsiasi sollecitazione eccessiva di "sbandamento" delle stesse. Inoltre conviene che la nuova caviglia sia inserita mediante avvitamento per creare la nuova sede della microfilettatura. Successivamente, però, dopo avvolte le corde, sarà opportuno "battere" le caviglie stesse creando quella frizione che contribuisce alla giusta aderenza. Bisogna essere molto attenti ad usare svitatori e avvitatori elettrici, che contribuiscono a produrre, anche se lieve, un leggero movimento eccentrico della caviglia stessa, in estrazione e/o in inserimento.
  10. i testi e i consigli suggeriti da pianoaccordatore e da salvopiano sono ottimi. Anche le osservazioni trovo giuste e devo ammettere che solo studiando e facendo continua ricerca in questo campo si può progredire.Anche sperimentare è necessario. Il nostro strumento, il pianoforte, è un mondo infinito dove ci si sente di essere sempre all'inizio. Ma non è così. Solo chi non cessa il tempo della ricerca può crescere. Sono orgoglioso di aver trasmesso con i miei modesti Tutorials l'amore per questa "cura" tecnica e per l'attenzione che ogni pianista dovrebbe sviluppare. Non accontentarsi mai del suono e della preparazione della meccanica fa progredire il pianista e lo mette sempre di fronte a nuovi traguardi.
  11. Non so cosa abbia fatto il tecnico. Comunque caso mai si interviene sull'intonazione e non sulla rasatura!!!!
  12. Benvenuto e grazie per i complimenti
  13. io sarei favorevole al Petrov . Bisogna naturalmente verificarne le condizioni. Verificare anche quali interventi nel tempo siano stati messi in atto e se possono aver alterato, nell'intento di buona presentazione del pianoforte, la geometria della meccanica.
  14. Se parliamo di "lentezza",la prima cosa da controllare sono le guarnizioni della tastiera come suggerisce giovanni. Poi anche come dice pianoaccordatore, controllare tutti i perni della meccanica. Tali interventi sono non facili e molto tecnici.
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