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Piano Concerto - Forum pianoforte

pianoexpert

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Tutto postato da pianoexpert

  1. certamente. Guarda anche i miei video tutorials
  2. Non credo ne valga la pena. Inoltre credo che la copertura foto sia originale Yamaha. Esistono comunque coperture più opache o che danno la sensazione dell'avorio. La sostituzione offre moltissime scelte.(sostituzione che deve essere fatta da un tecnico esperto)
  3. Fai controllare gli attriti. Vanno controllari i perni delle forcole dei martelli, i perni delle forcole dei cavalletti, i perni delle forcole dei montanti di scappamento. Questo da un Tecnico competente
  4. C'è chi ha bisogno di riscaldarsi. Io personalmente non ne sento il bisogno, ma invece sento che è determinante suonare tutti i giorni...anche poco, proprio con un approccio spontaneo. E' evidente che nel corso degli studi si debbano esaminare e risolvere le formule tecniche proposte dagli appositi testi ( Rossomandi lo consiglio). Conoscere l'essenza delle difficoltà e non ripeterle ginnasticamente. Questo penso. E', per esempio, importante risolvere il passaggio del pollice nelle scale e negli arpeggi, piuttosto che ripetere , ripetere anche in modo sbagliato. Imparare a percepire le tensioni muscolari ed abbandonarle. Sviluppare una grande energia che parte dalla rilassatezza, dall'equilibrio e dalla compartecipazione dei piccoli e grandi muscoli.........
  5. Anche secondo me la rilassatezza sta alla base dello sviluppo dell'energia muscolare, quella senza contratture o irrigidimenti. Si tratta di partire da un "punto zero" che ben illustra la Monique Deschausser nel suo piccolo-grande libro "L'homme e le piano". In un mio video tutorial illustro con un esempio come si può separare la fermezza delle dita unitamente alla rilassatezza dell'apparato muscolare più grande ( braccio, avambraccio..), Ma gli esercizi sono molti. Mi soffermerò ancora su questi concetti in occasione di altri miei futuri tutorial.
  6. In genere una buona chiave ha il manico allungabile.
  7. Siamo tutti d'accordo sul fatto che, con l'età avanzata, la tavola dello strumento è bene controllare che sia alleggerita come carico. Caro Saverio, la cosa non è visibile ad occhio nudo. La carica andrebbe misurata con un comparatore centesimale ( v.foto nel testo di G. Bettin edito da Ruggimenti)
  8. perspicace domanda di giovannig che chiede l'età del pianoforte!!!! Credo si riferisca anche alla quantità della carica della tavola di risonanza.Controversa è l'opinione di "quanto" caricare la tavola. Sembrerebbe che con l'età del pianoforte la carica dovrebbe diminuire..addirittura ai bassi pochissima. E' necessario tuttavia come ben consiglia giovannig, di verificare le due misurazioni prima e dopo il disarmo della cordiera....Un bel lavoro!!!!!
  9. Ho provato i Boston e gli Essex a Francoforte alla Steinway House. Sinceramente non mi hanno entusiasmato.... Direi che vale la pena fare un piccolo sforzo e dirigersi a Steinway. Naturalmente ribadisco che il suono più o meno morbido può dipendere dalla differente intonazione dei martelli. Anche due Steinway a confronto possono sembrare l'uno più aspro dell'altro, ma, secondo me, non è là il "lepre". più è modesta la qualità degli strumenti messi a confronto più una leggera differenza di intonazione produce una diseguaglianza maggiore. Insomma bisogna ascoltare le possibilità dei colori "forti" della timbrica e la chiarezza nel "cantabile". Il suono complessivo non deve risultare "magro" e "povero" specialmente nelle zone di "passaggio". Non è facile giudicare il suono pianistico ed è giusto che il pianista scelga quello più vicino alle proprie sensibilità. Le grandi Marche lasciano al tecnico la possibilità di avere a disposizione una estesa scelta della gamma timbrica di intonazione con la quale l'artista può ottenere un suono "corposo" dal più lieve pianissimo, al forte più aggressivo!!!
  10. Le forcole devono cadere dolcemente sotto il peso della propria vite. Il montante di scappamento deve cadere da solo dopo essere sganciato dalla molla. Sostiyuire i perni di centro è cosa da esperti ed è necessario portar via la meccanica per qualche giorno.
  11. Poi vedo lo spessore sul feltro di riposo dei tasti. Questo è un procedimento di emergenza, ma falsa la regolazione ( anche se prima di un concerto può facilitare la tastiera) Infatti noto che è molto falsato l'allineamento del montante di scappamento con l'anima in legno del rullino. Ciò inibisce il forte e da' un senso di poca potenza nel tasto. Insomma bisogna controllare molte cose e in modo interdipendente
  12. Visivamente mi sembra un pianoforte in buono stato. L'unica cosa che vedo sono le guarnizioni dei perni delle forcole dei martelli che sono annerite. Potrebbe, in passato essere stato utilizzato liquido sbloccante tipo ballistol o altri falsi lubrificanti? Se così dopo un poco le cose peggiorano. Ma è solo un ipotesi. Bisogna smontare le tre forcole e verificare sotto quale peso cadano ( attriti). Poi riverificare talloni e guarnizioni tastiera, ( anteriori e di centro)che se sporche o usurate o falsamente lubrificate, possono impedire la discesa del tasto in modo molto discontinuo. Poi controllare la regolazione e la piombatura originale della tastiera. Pulizia e teflon ai rullini. Misurare di nuovo con appositi pesi. La martelliera mi sembra originale.
  13. Sono personalmente contrario a questo procedimento
  14. E' considerato d'epoca ( 85 note) . A prescindere dalle condizioni della meccanica, non credo che possa valere quella cifra. Può oscillare tra i 3000 e i 4000 , ammesso che non ci siano danni alla tavola armonica e che tenga l'accordatura.
  15. Sicuramente è talco. Bisogna rifare le misurazioni. Ricordami la marca e fammi delle foto.
  16. Vanno rifatte IDENTICHE prendendo bene le misure e saperle montare.
  17. Credo che rimarranno così. Non so darti un rimedio. I liquidi danneggiano l'aderenza della filatura in rame, creando ossido che si frappone tra il rame e l'acciaio.
  18. PRIMO: bisogna vedere come sono stati misurati. Secondo: mi sembrano valori molto discontinui. Terzo: bisogna osservare l'uniformità della piombatura della tastiera e se possono esserci altri attriti eccessivi ( tipo tra pilota e tallone) Quarto: vedere se la martelliera ( magari se sostituita) è troppo pesante. Quet'ultima potrebbe essere perché vedo che gli abbassamenti sono piuttosto alti e anche i ritorni. Come va il ribattuto? dovrebbe essere difficile. Con che vivacità ritorna il tasto?
  19. non affondo ma peso di abbassamento. Non facciamoci però intrappolare dai valori matematici. Ogni meccanica viene progettata con un suo peso di abbassamento e di ritorno. La constatazione successiva è il rapporto tra i due. Ma è pur vero che entra in gioco la massa normale delle parti e della piombatura della tastiera. Non basta aumentare la piombatura, per es., per raggiungere certi valori. I valori potrebbero essere rispettati ma con eccessiva inerzia. Il problema degli attriti è riscontrabile osservando come le forcole della meccanica cadono sotto il peso della propria vite. Una volta stabiliti i giusti attriti si osservirà se il peso di abbassamento è eccessivo ( per esempio per aver sostituito una martelliera con una più pesante) e quanto questo influisce sull'inerzia. Anche la prova di un pianista è importante per far descrivere a lui le sensazioni riguardo alla risposta della meccanica.
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