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Piano Concerto - Forum pianoforte

Pierpier

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  1. Grazie Francesco, sono quasi quarant'anni che posseggo pianoforti e avrò provato nel tempo non meno di 6-7 tecnici diversi: nessuno è mai stato in grado di risolvere in maniera saggia ed equilibrata questo problema...: o ti tieni il piano diciamo "a sbalzi" o fai intonare e ti ritrovi un piano la cui timbrica è annullata.. un piano il cui suono è come fosse "nascosto" sotto quattro coperte di lana pesante... veramente deprimente 'sta cosa...
  2. Ed insomma in una tastiera che fino a poco prima era equilibrata ad un certo momento alcuni martelli cominciano a "sparare" e altri rimango invece al livello in cui si trovavano prima con un suono più dolce.. creando grossi problemi per l' eguaglianza e la regolarità timbrica... come accade questa cosa? eppure i tasti li suoniamo tutti.. Trovo straziante questo problema anche perchè ancora più straziante è la soluzione: "intonare" il piano affondando gli aghi del punzonatore nel feltro dei martelli.. cosi poi per mesi o magari anni si ha un piano bello omogeneo ma drammaticamente ovattato...!!!! aiuto!!!
  3. I fascicoli di rossomandi non vanno studiati in contemporanea attento! ho detto che le sezioni all' interno di ogni singolo fascicolo rossomandi consiglia di lavorare in contemporanea perchè ognuna è dedicata ad un tipo di tecnica diversa. Riguardo gli studi affronterei prima 849 di Czerny che è piu elementare insieme con quelli di heller, poi l' op 299 e dopo ancora il Gradus. Detto ciò studiare da autodidatta è un terno al lotto.. rischi di incappare in difetti, in errori di vario tipo musicali e di impostazione allo strumento che poi è difficile togliersi.... vero è che tante volte poi, pure studiare con qualcuno è un terno al lotto... se non hai la fortuna di incontrare un insegnante competente e che si armonizza con la tua personalità... in bocca la lupo!
  4. Non so come fai a dire che Lisitsa non li usa... è un tutto uno svolazzare di polsi, avambracci e gomiti... guarda anche solo i primissimi istanti del video che ho postato quando prepara l' attacco del brano.. un grande respiro col polso alzato che si porta dietro avambraccio e gomito sino al terminale del dito che tocca infine il tasto... dopo il primo intervallo di sesta già il polso si rialza e a seguire infinite volte... e non credo che sia solo per dare eleganza al gesto ma credo siano movimenti che hanno delle precise motivazioni acustiche e fisiologiche... Il libro di Sandor lo conosco bene, uno dei concetti su cui maggiormente insiste è: polso basso all' inizio della frase o gruppo di note, polso alto alla fine della stessa; fa molti esempi con tanto di frecce su e giù... il che non mi sembra affatto in contrasto con quello che fa sia la tipa della lezione sia Lisitsa sia molti pianisti della nuova generazione russa.. Quello che a prima vista può sembrare manierato come dici te non è detto che lo sia.. altrimenti è manierato ad es. pure il fatto che muoviamo le braccia quando camminiamo: gesto inutile! a che serve muovere le braccia se è le gambe che dobbiamo muovere quando camminiamo..?? eppure anche involontariamente le braccia si muovono perchè il corpo è uno e non si possono separare i segmenti corporei come fossimo robot: ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria...
  5. Molto interessanti sono i volumi di Florestano Rossomandi, dovrebbero ancora trovarsi, ogni fascicolo viene suddiviso in cinque parti che trattano dei vari aspetti della tecnica e che l' autore consiglia di lavorare contemporaneamente, sono accompagnati da didascalie e note che chiarificano il pensiero dell' autore e danno utili suggerimenti per come approcciare lo studio.
  6. Paolo un pò mi soprende la tua risposta perchè mi era sembrato di capire da altri post che fossi un fautore di questo tipo di approccio in cui si partecipa alla produzione del suono con tutti i segmenti corporei ben coordinati, dita, polso, avambraccio, gomito, braccio, spalla, schiena... mi era sembrato che elogiassi molto ad es. Valentina Lisitsa che è l' apoteosi di questo modo di suonare... un esempio tra i mille suoi che si trovano in rete: https://www.youtube.com/watch?v=tV5U8kVYS88 Riguardo la scuola russa o non-russa la tipa del video sostiene di insegnare la scuola russa io non so se sia vero o meno... ha tutto un suo canale con varii video ecc.ec ecco cosa riporta: "Join my Piano Coaching Program to get access to hundreds of exclusive piano playing tutorials (including step-by-step courses) where I share the professional principles of the Russian piano school " Riguardo Rubinstein, Richter, Gilels anche a me sembra che non suono proprio in questo modo ma mi chiedo: esiste forse un "nuova scuola russa"??? Un altro celebre russo giovane che mi pare suoni cosi è Danil Tifonov
  7. Salve mi sono imbattuto in questa video lezione sulla preparazione di un notturno di Chopin "approcciato" con i principi della scuola russa, che ne pensate?
  8. Salve cercavo notizie riguardo i pianoforti Boehmia fatti da Bechstein europe: non li conosco, non li ho mai provati ma mi incuriosisce il legame con la Bechstein.. sono strumenti di qualità, che caratteristiche hanno? avete notizie? Grazie,
  9. Eccolooo!!! Mi sono andato a rileggere la storia di Glenn Gould.. e del suo piano...pare avesse un rapporto morboso con questo strumento che aveva trovato per caso in un magazzino dove giaceva da anni e che poi lo accompagnò per tutta la vita; a un certo punto durante un trasporto il piano subì dei gravi danni e Glenn arrivò a spendere alcune miglialia di dollari di allora per farlo riparare.. "La storia di Gould e del suo pianoforte ha un qualcosa di profondamente romantico. Gould lo scoprì nel 1960, nel retro della sala da concerti della Eaton’s Company, un grande magazzino che vendeva anche strumenti musicali, nel centro di Toronto. Il pianoforte era lì da anni, dimenticato e abbandonato dopo aver fatto una buona decade come strumento per i concerti dei pianisti che passavano in città. Gould lo vide, sollevò il copritastiera, fece qualche passaggio rapidamente, in piedi, con una mano sola. Aveva addosso quella specie di disattenzione di chi prova ma non ci crede veramente. In quel breve passaggio, però, capì che quello era il pianoforte che stava cercando da tutta una vita: lo Steinway CD 318. La storia di quel piano è (ovviamente) singolare. Prodotto nel 1941, in piena Guerra Mondiale. Le fabbriche erano riconvertite e la Steinway non ne era esente. Produceva alianti per aeroplani e pavimenti per elicotteri, poi, essendo una fabbrica di tecnici e artigiani altamente specializzati, li fecero smettere e cominciarono a produrre bare. Il legno selezionato e tutta la perfezione dei pianoforti fu messa al servizio dei morenti caduti di guerra. Nel mezzo, quando possibile, si faceva qualche pianoforte l’anno. Il CD318 era uno di quelli. Gould lo comprò solo nel 1973, ma lo usò per tutto il tempo nel mezzo (1960–1973). Smise la carriera pubblica suonando quello Steinway e poi usò solo quello per fare quasi tutti i suoi dischi." https://lacaduta.it/bach-il-genio-e-i-soccombenti-glenn-gould-una-storia-9a88f43a786e
  10. Salve a tutti, sono affascinato dall'idea di possedere un piano bechestein verticale essendo un pò stanco di tutti i vari giapponesi, cinesi e coreani... cerco un piano con un suono potente e ottime capacità timbriche e dinamiche, un piano sul quale ci si possa permettere una profondità interpretativa e una bella ricerca sul suono... ora tutti i bechestein che vedo negli annunci hanno non meno di 90 anni... che consigliate in generale per l'acquisto di un simile pianoforte? immagino uno dei principali problemi potrebbe essere la tenuta dell' accordatura..? Ps. che ve ne pare di questo? (sorry me lo hanno mandato al rovescio...) Video.MOV
  11. Qualcuno sa dirmi che differenza c'è tra i pianoforti siglati Stainway & Sons e quelli siglati unicamente Stainway ( e con un carattere grafico leggermente diverso)? Ricordo che al conservatorio di Roma la stragrande maggioranza apparteneva al primo tipo ce n'era poi uno in una stanzetta dove ogni tanto mi rifugiavo a studiare che riportava solo Stainway questo piano mi risultava particolarmente favorito, aveva una risposta meccanica che mi soddisfaceva molto. che metteva particolarmente a mio agio, "easy and friendly" mi verrebbe da commentare.. piuttosto diversa dai "Stainway and Sons" delle altre stanze.. si percepiva in maniera inequivocabile la "corsa del tasto" a differenza degli Stainway and Sons che mi hanno sempre dato una sensazione di "gommosità" al tocco e di scarsa nettezza meccanica.. Poi riguardando alcuni video di Glenn Gould mi sono reso conto che lui utilizzava proprio questo piano "Stainway" per esattezza il cd 318 e che solo questo voleva detestando tutti gli altri S&s che la ditta gli proponeva...
  12. Grazie Paolo, giacchè in commercio ne esistono svariati tipologie ecc. puoi indicarci qualche marca adatta o girare una foto di un prodotto che ritieni adeguato per questo uso? (L' altro giorno sono stato da un autoricambi chiedendo del polish, non ce l'aveva... ad ogni modo mi fa: ma che voi fa diventà bianchi pure i tasti neri..?!?? ?
  13. ma il polish non è un prodotto che si usa per le auto?
  14. Pierpier

    Pulizia piano

    Mi son sempre chiesto: come effettuare correttamente e con che prodotti la pulizia del mobile senza fare danni? anche nel caso di grasso accumulato, per ottenere una bella finitura lucida?
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