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Piano Concerto - Forum pianoforte

Sara' Registrato Da Un Acustico O Da Un Digitale ?


thesimon
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Cari amici, purtroppo nessuno ha superato la prova dal momento che l'unico pianoforte acustico presente è stato scambiato per digitale ed il superamento della prova prevedeva il riconoscimento del pianoforte acustico e fino ad un massimo di due errori per i digitali. .

La traccia numero 5 di Satié è di fatto acustica. Fa parte del cd "Notturno" del pianista Nazzareno Carusi, etichetta EMI, 2008.

 

Vi elenco le librerie utilizzate per le tracce.

 

Schumann - EastWest Quantum Leap Pianos Full - 3 Microphone Perspectives

Mozart - Garritan Authorized Steinway Professional - Microphone perspective: classic

Chopin - Galaxy II - Vienna Grand (Bosendorfer) + Rumori meccanica

Beethoven - EastWest Quantum Leap Pianos Full - Close + Player Perspectives

Satie - Acustico (Credo sia un pianoforte Yamaha, forse C7).

Liszt - EastWest Quantum Leap Pianos Full - Player perspective

 

Questi dati mi fanno comunque molto comodo assieme alla prova del preludio per vedere quali librerie sono più verosimili ai pianoforti acustici, è molto interessante, perché se la maggior parte delle persone non riconosce un acustico da un digitale anche se avvertiti di questa possibilità allora è molto probabile che in condizioni di normale ascolto non si sospetti minimamente l'utilizzo di un digitale.

 

Ecco le statistiche.

Schumann: Acustico 58,3% - Digitale: 41,7%

Mozart: Acustico 66,7% - Digitale: 33-3%

Chopin: Acustico 16,7% - Digitale 83,3%

Beethoven: Acustico 58,3% - Digitale 33,3% - Astenuti 8,4%

Satie: Acustico 0% - Digitale 100%

Liszt: Acustico 66,7% - Digitale 33,3%

 

Stanno uscendo anche i risultati della prova Preludio...

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A questo punto possiamo scrivere C.V.D.

 

Mi risulta di capire che è davvero difficile distinguere il suono di un pianoforte acustico da quello digitale se si utilizzano buone librerie.

Io che non sono riuscito a dare una risposta, volevo chiedervi quali sono stati i parametri che avete adottato e quali caratteristiche del suono vi hanno fatto capire la natura di esso .

Ci vuole davvero un buono orecchio per individuare che quello che si ascolta è la campionatura di un suono o per capire la ristrettezza(relativa) delle variazione timbrica e di volume che caratterizzano il suono del pianoforte digitale??

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Io che non sono riuscito a dare una risposta, volevo chiedervi quali sono stati i parametri che avete adottato e quali caratteristiche del suono vi hanno fatto capire la natura di esso .

In realtà io sono curiosa di Satie, francamente era l'unica che mi insospettiva...solo che dinanzi all'unanimità ho perso la mia lotta interiore ed ho scritto Digitale :(. Ovviamente vale quello che ho scritto ma il dubbio mi era venuto, solo a me?

 

Mi risulta di capire che è davvero difficile distinguere il suono di un pianoforte acustico da quello digitale se si utilizzano buone librerie.

In termini di risultato può essere, ma il percorso per arrivare a quel risultato è completamente diverso ... tant'è che il buon TheSimon ha studiato sull'acustico e poi si è accostato al digitale...i risultati, nel caso di un percorso al contrario, non sono così scontati ;)

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Cari amici, purtroppo nessuno ha superato la prova dal momento che l'unico pianoforte acustico presente è stato scambiato per digitale ed il superamento della prova prevedeva il riconoscimento del pianoforte acustico e fino ad un massimo di due errori per i digitali. .

La traccia numero 5 di Satié è di fatto acustica. Fa parte del cd "Notturno" del pianista Nazzareno Carusi, etichetta EMI, 2008.

 

Vi elenco le librerie utilizzate per le tracce.

 

Schumann - EastWest Quantum Leap Pianos Full - 3 Microphone Perspectives

Mozart - Garritan Authorized Steinway Professional - Microphone perspective: classic

Chopin - Galaxy II - Vienna Grand (Bosendorfer) + Rumori meccanica

Beethoven - EastWest Quantum Leap Pianos Full - Close + Player Perspectives

Satie - Acustico (Credo sia un pianoforte Yamaha, forse C7).

Liszt - EastWest Quantum Leap Pianos Full - Player perspective

 

Questi dati mi fanno comunque molto comodo assieme alla prova del preludio per vedere quali librerie sono più verosimili ai pianoforti acustici, è molto interessante, perché se la maggior parte delle persone non riconosce un acustico da un digitale anche se avvertiti di questa possibilità allora è molto probabile che in condizioni di normale ascolto non si sospetti minimamente l'utilizzo di un digitale.

 

Ecco le statistiche.

Schumann: Acustico 58,3% - Digitale: 41,7%

Mozart: Acustico 66,7% - Digitale: 33-3%

Chopin: Acustico 16,7% - Digitale 83,3%

Beethoven: Acustico 58,3% - Digitale 33,3% - Astenuti 8,4%

Satie: Acustico 0% - Digitale 100%

Liszt: Acustico 66,7% - Digitale 33,3%

 

Stanno uscendo anche i risultati della prova Preludio...

D'accordo hai vinto te, però...però se parliamo di condizioni di "normale ascolto" la questione, permettimi, si fa articolata, cosa si intende per normale ascolto? Oggi si può ascoltare in mille modi diversi a differenza di un tempo ormai lontano.

 

Non è polemica, credimi, vorrei fare un po' l'avvocato del diavolo per stimolare la discussione :D .

 

Il brano acustico è estrapolato da un cd? Allora è un brano digitale come gli altri :) .

Stiamo ascoltando dei file dalla rete? Allora sono tutti digitali :) .

Stiamo ascoltando in cuffia o dalle casse acustiche un suono analogico? E' la riproduzione del suono analogico, sempre diversa dal suono originale non amplificato :) .

Sistemiamo in una sala un pianoforte vero, nascondiamo dentro un pianoforte digitale e poi ascoltiamo ovviamente amplificato in sala? E' un suono digitale, anzi è la riproduzione di un suono digitale :) .

Ascoltiamo un pianoforte vero in una sala, però, per un qualsiasi motivo, il suono è amplificato e diffuso in sala? Allora non è il suono di quel pianoforte, ma la sua elaborazione :) .

E così via, si possono fare moltissimi altri esempi.

 

Altra considerazione: E' cambiata la nostra sensibilità all'ascolto da quando esiste la riproduzione acustica e l'elettronica in musica? Penso proprio di si.

 

Credo di aver messo molta carne al fuoco...

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mmm... adesso telefoniamo a Carusi... :ph34r:

:D

 

Ahahahah, se vuoi... Ci sono stato a cena insieme qualche mese fa con la moglie, il figlio, il M° Ferrati e la mia fidanzata... Il numero se chiamo la sua scuola di musica lo rimedio :D

 

Difficile distinguere: l'anello debole della qualità degli impianti HI-FI sono i diffusori, il pf poi è uno strumento difficile da riprodurre fedelmente soprattutto se la fonte è un mp3 a basso bitrate.

No no, gli MP3 sono ad altissimo bitrate (256bit partendo da un file AIFF non compresso PCM con sample rate 48000Hz ed una risoluzione di 24 bit, praticamente un file molto più dettagliato di quelli sul CD).

 

In realtà io sono curiosa di Satie, francamente era l'unica che mi insospettiva...solo che dinanzi all'unanimità ho perso la mia lotta interiore ed ho scritto Digitale :(. Ovviamente vale quello che ho scritto ma il dubbio mi era venuto, solo a me?

 

 

In termini di risultato può essere, ma il percorso per arrivare a quel risultato è completamente diverso ... tant'è che il buon TheSimon ha studiato sull'acustico e poi si è accostato al digitale...i risultati, nel caso di un percorso al contrario, non sono così scontati ;)

Ludovica sta centrando l'obiettivo... ;)

Per arrivare a risultati quasi indistinguibili c'è bisogno di partire da un acustico, conoscerlo benissimo, avere anche una buona esperienza di registrazione dell'acustico per fare in modo di arrivare a far sembrare un digitale -> acustico. Ci sono però "altre considerazioni da fare"

 

D'accordo hai vinto te, però...però se parliamo di condizioni di "normale ascolto" la questione, permettimi, si fa articolata, cosa si intende per normale ascolto? Oggi si può ascoltare in mille modi diversi a differenza di un tempo ormai lontano.

 

Non è polemica, credimi, vorrei fare un po' l'avvocato del diavolo per stimolare la discussione :D .

 

Il brano acustico è estrapolato da un cd? Allora è un brano digitale come gli altri :) .

Stiamo ascoltando dei file dalla rete? Allora sono tutti digitali :) .

Stiamo ascoltando in cuffia o dalle casse acustiche un suono analogico? E' la riproduzione del suono analogico, sempre diversa dal suono originale non amplificato :) .

Sistemiamo in una sala un pianoforte vero, nascondiamo dentro un pianoforte digitale e poi ascoltiamo ovviamente amplificato in sala? E' un suono digitale, anzi è la riproduzione di un suono digitale :) .

Ascoltiamo un pianoforte vero in una sala, però, per un qualsiasi motivo, il suono è amplificato e diffuso in sala? Allora non è il suono di quel pianoforte, ma la sua elaborazione :) .

E così via, si possono fare moltissimi altri esempi.

 

Altra considerazione: E' cambiata la nostra sensibilità all'ascolto da quando esiste la riproduzione acustica e l'elettronica in musica? Penso proprio di si.

 

Credo di aver messo molta carne al fuoco...

Mi è piaciuta la frase "hai vinto te"... :P Non è mica una gara a premi, ma mi premeva dimostrarvi il contrario di ciò che sento ormai da qualche anno: "Il digitale ? Che ci vuole a riconoscerlo"

Queste che hai scritto te sono le "altre considerazioni da fare" che speravo qualcuno facesse, anche se in realtà andrebbero fatte parecchie precisazioni.

La prima fra tutte: uno strumento analogico ha una quantità di dati incatturabile perché ci muoviamo nel campo continuo. La cattura digitale è un'approssimazione di ciò che realmente esce in analogico. Le possibilità espressive dell'acustico sono praticamente infinite, quelle del digitale sono 127, torniamo sempre agli insiemi di definizione: discreto (digitale) vs. continuo (acustico). A parità di volume (ampiezza d'onda) nell'acustico posso cambiare il timbro a seconda dell'entrata sul tasto. Entrata obliqua sul tasto suono più dolce entrata perpendicolare sul tasto suono più aspro. Nell'acustico posso sfruttare veramente il peso, nel digitale ciò che conta è solamente la forza con la quale si colpisce il tasto che si trasforma poi in velocità di discesa e dunque velocity (anche in questo caso c'è un'approssimazione di un valore che appartiene all'insieme dei numeri reali che viene convertito ad un sottoinsieme dei numeri naturali. Per ultimo, si fa per dire (ci sono molte altre cose anche tecniche da dire sulla cattura), è da considerare che le librerie vengono campionate nota per nota, suonando sull'acustico vengono sviluppati anche i parziali di altre corde per simpatia se alziamo gli smorzatori oppure se utilizziamo il pedale tonale oppure se teniamo un accordo con la sinistra e suoniamo con la destra. Nelle migliori librerie questo viene simulato (e posso farvi sentire come viene simulato se vi interessa), ma siamo ancora moooolto lontani dalla realtà.

 

 

Andando a monte, è cambiato vermente tutto da quando è stata scoperta la corrente elettrica ;)

 

Quoto a gran voce... Cerchiamo di non essere periferici e leggiamo tra le righe...

Prima della corrente elettrica le sensazioni e le attenzioni verso uno strumento acustico erano molto diverse. Si dice anche che l'orecchio dell'800 fosse estremamente diverso da quello di oggi. Era un orecchio più pronto e più potente, ed infatti gli strumenti dell'epoca erano molto meno potenti di quelli di oggi. Strumenti come il pianoforte, non erano come quelli di oggi (problematiche di tecnologia costruttiva a parte). L'esigenza di oggi che si ha di costruire pianoforti così potenti è solo quella di riempire le sale da concerto (per i gran coda), e per sopperire a questa mancanza di cattura da parte dell'orecchio (per pianoforti verticali e di piccole dimensioni). La corrente elettrica ha veramente cambiato tutto, anche il modo di fare musica se pensiamo ai primi sintetizzatori. Si è in un certo senso sviluppata proprio un'altra branca scientifico/musicale: quella dell'elettroacustica e successivamente è nato un nuovo stile musicale, quello della musica elettronica.

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La corrente elettrica ha veramente cambiato tutto, anche il modo di fare musica se pensiamo ai primi sintetizzatori. Si è in un certo senso sviluppata proprio un'altra branca scientifico/musicale: quella dell'elettroacustica e successivamente è nato un nuovo stile musicale, quello della musica elettronica.

Iniziamo a ragionare ;)

Sono partiti un po' "maluccio" (intendo negli anni '50), ma sapendo di fare una forzatura, mi sento di dire che oggi siamo nell'era della terza pratica ... ovvero la coesione fra voce, strumenti tradizionali ed elettronica.

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Senza stare a quotare, ma appunto ne avete già parlato:

- nell'ascolto ho cercato risonanze più complesse e dinamiche tra più corde (ma anche ovviamente con il piano e l'ambiente), ma senza grandi risultati...

- un'altra cosa che ho provato ad usare è stata quella di cercare di riconoscere una cattiva registrazione dell'acustico, cioè la parte digitale dell'acustico, ma senza grandi risultati...

- non conosco il campionamento dei vari pianoforti digitali, ma anche il CD non è a 16 bit? è la scheda audio del mio PC?

 

Via dicendo però il problema è sempre l'esperienza e l'orecchio.

E' anche vero allora che la qualità dell'ascolto è fondamentale e che se siamo in una sala di concerto si potrebbero dire tante cose in più...

 

Una domanda: come si registra un pianoforte digitale? in ambiente o a presa diretta?

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Si è in un certo senso sviluppata proprio un'altra branca scientifico/musicale: quella dell'elettroacustica e successivamente è nato un nuovo stile musicale, quello della musica elettronica.

 

La musica elettronica può voler dire tante cose e non direi quindi che è solo uno stile. Certamente vi sono stili musicali che vivono solo con la musica elettronica.

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E questa è la seconda argomentazione, infatti.

 

Concordo con la trattazione dei limiti del suono digitale rispetto al suono analogico.

 

Concordo con la trattazione della nuova estetica della musica elettronica.

 

C'è però anche la problematica della registrazione della musica prodotta e quello della ri-produzione del suono registrato. Anche qui ci sono dei limiti invalicabili.

 

Non sono argomenti da poco, consideriamo che nessuno di noi ha ascoltato nello stesso modo i file che Simone ci ha proposto.

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