Jump to content
Piano Concerto - Forum pianoforte

Partendo da una melodia - 2014


Frank
 Share

Recommended Posts

Oggi ho nuovamente ascoltato il pezzo di Bianca, stavolta con le cuffie. Devo dire che soprattutto nella parte centrale, e quasi nel finale ci sono delle soluzioni piacevoli, soprattutto ritmicamente, quindi una vera esecuzione gioverebbe al pezzo. Ho potuto anche confrontarlo con il mio, e anche se chi scrive potrebbe essere "di parte", dico che il suo lavoro mi sembra migliore in particolar modo sotto il profilo ritmico e strutturale, non lo dico perché sono in cerca di consensi per il mio, ma per il fatto che criticamente parlando, per quanto mi riguarda non mi ritengo soddisfatto a prescindere, e a confronto fatto sono della stesso parere.

Ti ringrazio Piccinesco, credo che tu non abbia bisogno di cercare consensi, almeno per quanto mi riguarda. Il tuo pezzo mi piace moltissimo. L'ho ascoltato più volte e non trovo affatto che ci siano momenti di stanca. Se uno pensa di dover migliorare qualcosa è perché crede che ci siano margini di miglioramento e questo è solo positivo. Dare suggerimenti è sempre facile, darli buoni e appropriati un po' meno. Quello che ti posso dire è che ritengo che la sintesi sia una qualità la cui sopravvalutazione è caratteristica dei giorni nostri. Non è un principio che va applicato dappertutto e in ogni caso. Magari prima o poi il cervello umano si abituerà ad ascoltare musica in formato compresso (e magari la chiameranno zipmusik :) ), ma io non sono ancora giunta a questo stadio.

  • Like 1
Link to comment
Share on other sites

Le impressioni che hanno gli altri sono sempre strane, da una parte c'è l'approccio alla composizione che, ad esempio nonostante si parta tutti da uno stesso tema, il risultato sarà sempre diverso, e questo è il bello, dall'altra c'è il fatto che le sensazioni per ognuno sono diverse, e rimane un mistero il perchè a qualcuno riesca a piacere qualcosa che a noi non convince, anche questo è il bello (e strano).

Meglio zip che rar allora. :)

Link to comment
Share on other sites

L'attualità di un brano è data da tanti aspetti, anche il tenere conto dalla "sopravvalutazione" di un parametro; diciamo che l'uomo ha delle esigenze legate a tanti fattori (la formula 7x24 non si sta diffondendo a caso).

 

ritengo che la sintesi sia una qualità la cui sopravvalutazione è caratteristica dei giorni nostri.

 

Mezzo secolo fa poteva essere "non posso dire più nulla dopo Auschwitz", nel '700 poteva essere l'uomo galante ... oggi può essere la sintesi.

 

Sicuramente è un argomento che merita una grande riflessione, questione che ho affrontato durante la presentazione del mio ultimo brano che dura 14' ... uno potrebbe chiedersi cosa sono 14' rispetto ai 35' della sonata in si- di Liszt ...

 

Diciamo che ogni tempo ha i suoi tempi, comunque la durata non è mai un assoluto ... dipende cosa ci trascorre "nel mentre"

Link to comment
Share on other sites

@Frank cosa sarebbe questo 7x24? Per caso è una sorta di schema con il quale si stabiliscono dei precisi parametri da seguire in fase di composizione?

Riguardo la sintesi, intendevo la capacità di organizzarsi un lavoro, senza ritrovarsi in vicoli ciechi (i pezzi diciamo più "riusciti", sono quelli scritti in poco tempo, senza troppi ripensamenti).

Link to comment
Share on other sites

@Frank cosa sarebbe questo 7x24?

Penso si riferisca agli orari dei negozi, che negli USA sono 7x24 ai quali  progressivamente diverse realtà europee si stanno uniformando...l'esigenza è quella di avere gli store aperti quando i clienti hanno tempo...ovvero non di giorno. E riallacciandosi alla sintesi, se uno non ha tempo per andare a comprare il pane (ammesso che uno abbia i soldi, oggi come oggi non è da sottovalutare)...figuriamoci ad ascoltare 35' di sonata di Liszt.

 

Ovvio, è solo una mia interpretazione :)

Link to comment
Share on other sites

(i pezzi diciamo più "riusciti", sono quelli scritti in poco tempo, senza troppi ripensamenti).

Bisognerebbe spiegarlo a Beethoven, che rivedeva i suoi brani in continuazione. Per me dipende dal compositore...non può essere una regola che vale per tutti. Sicuramente Mozart non aveva ripensamenti.

Link to comment
Share on other sites

Ciao Piccinesco, mi fa piacere che tu l'abbia trovato piacevole, nonostante il pessimo playback :)

 

Quello che proprio non mi soddisfa, anche se si può appunto ascoltare con piacere, sono gli aspetti strutturali poco equilibrati (espandendo il pezzo le varie sezioni forse potrebbero risultare più equilibrate e meno "inespresse"), le cadenze un po' buttate lì e un certo disordine armonico/melodico nella costruzione delle frasi.

Insomma, se uno vuole fare un pezzo breve deve essere chiaro e limpido come quello di Frank, non certo come il mio :(

Link to comment
Share on other sites

Penso si riferisca agli orari dei negozi, che negli USA sono 7x24 ai quali  progressivamente diverse realtà europee si stanno uniformando...l'esigenza è quella di avere gli store aperti quando i clienti hanno tempo...ovvero non di giorno. E riallacciandosi alla sintesi, se uno non ha tempo per andare a comprare il pane (ammesso che uno abbia i soldi, oggi come oggi non è da sottovalutare)...figuriamoci ad ascoltare 35' di sonata di Liszt.

 

Ovvio, è solo una mia interpretazione :)

 

Se fosse questo il motivo, capisco in pieno le "motivazioni".

E' (dopotutto) collegato al tempo che stiamo vivendo, tutto di corsa, e paradossalmente la frase più ricorrente è "non ho tempo", che tradotto molto spesso significa non so sfruttarlo sempre al meglio (per me è così).

Link to comment
Share on other sites

Ciao Piccinesco, mi fa piacere che tu l'abbia trovato piacevole, nonostante il pessimo playback :)

 

Quello che proprio non mi soddisfa, anche se si può appunto ascoltare con piacere, sono gli aspetti strutturali poco equilibrati (espandendo il pezzo le varie sezioni forse potrebbero risultare più equilibrate e meno "inespresse"), le cadenze un po' buttate lì e un certo disordine armonico/melodico nella costruzione delle frasi.

Insomma, se uno vuole fare un pezzo breve deve essere chiaro e limpido come quello di Frank, non certo come il mio :(

 

Sul non equilibrio io trovo equilibrio, sarà per questo che ho avuto una buona impressione.

Ovvio che puoi migliorarlo, ma come primo acchitto ci siamo.

Link to comment
Share on other sites

@Frank

saltando i convenevoli vengo al dunque :)

La parte che mi sembra più interessante è la progressione centrale, che mi pare nel pieno del tuo stile (più che in quello di Fauré ;) )

Come dici tu i gusti sono gusti, però, visto che eri partito con uno schema che a me non dispiace (Accordo --  Accordo 7 sospeso), perché non portarlo avanti anche dopo battuta 26? A me un Lab7 messo lì spiazza un po', soprattutto per quello che segue: quasi quasi mi aspetterei un Do in secondo rivolto (che però ti avrebbe portato su un tono più lontano da quello che cercavi), invece mi ripresenti di nuovo un Lab ma con il sol al basso (guarda caso), che mi smorza gli entusiasmi... Avrei poi cercato un'altra soluzione dopo 34... ma lo so, il tempo è tiranno ;)

  • Like 1
Link to comment
Share on other sites

Grazie Bianca per il tuo intervento, chiaramente il B del brano è totalmente mio e si sente ma la mia melodia è ricavata dall'A (sempre come nel mio stile). Per quanto riguarda il dopo 26, da un lato penso che il gioco sia bello quando dura poco (ed un altro giro mi avrebbe irritato) e sarebbe stato troppo prevedibile... dall'altro a 29 voglio sentire la ripresa.

 

Purtroppo non ho capito a quale lab con il sol al basso ti riferisci.

 

Se per dopo 34  intendi la preparazione della ripresa dell'A (34-37), penso che il tempo tiranno non centri nulla, è stato scelto . In un brano semplice come questo (come dicevo, rivolto a giovani pianisti) anche il cambio di passo arromico fa la differenza e in realtà fa sempre la differenza. In questo caso, con la complicità dell'agogica, è anche una soluzione molto raffinata che crea molta aspettativa rispetto al mib del primo tema (che viene riproposto nel registro del vc) ma che allude anche ad un'ipotetica chiusura dell'arpeggio che chiude il B. Almeno, io l'ho sentita e cercata così.

Link to comment
Share on other sites

Credo che Bianca si riferisca a batt 28, però sarebbe sbagliato xè non è Ab con sol al basso, ma è G7 con appoggiature (che poi risolvono peraltro). Anche nella batt. precedente che B. interpreta come Ab7, secondo me hai messo il fa# per evidenziare una 6a ecc. di Do- e non un V7 di Mib. Fammi sapere se sbaglio ;)

In generale penso che B. ti abbia "rimproverato" di non abusare di effetti sorpresa di quà e di là (come puoi capire non mi trova d'accordo) :)

  • Like 1
Link to comment
Share on other sites

In generale penso che B. ti abbia "rimproverato" di non abusare di effetti sorpresa di quà e di là (come puoi capire non mi trova d'accordo) :)

Vedi Ale, siamo sempre li. Il brano è composto da circa 60 battute e non solo dalle battute del B. Questo per dire che se nell'A non ci sono effetti a sorpresa e si usano solo nel B, poi questa medesima sezione risulterà sicuramente "appiccicata"...e questo non fa parte della mia estetica. In realtà non so neanche quanto vaolore aggiunga al brano completo. Per capirci, dal mio punto di vista l'unitarietà paga sempre. Qundi al contrario, effetti "speciali" nell'A? Ottimi anche nel B...soprattutto se maggiormente sviluppati.

 

Con molto piacere ho visto che ti sei aggiunto al laboratorio, in realtà ho un po' di arretrati ma in questo periodo ho un po' di fattori "disturbanti" che non mi permettono di essere al meglio nei commenti...e probabilmente anche nel comporre.

 

Cercherò di rimediare a breve...so che arriverà anche il brano di R Strauss e poi come al solito condividerò l'originale, che come si sarà capito è di Faurè.

Link to comment
Share on other sites

 @Gassy

A me (simpaticamente ovvio), ha fatto pensare ad un funerale, nel senso che leggendo quello che hai scritto, e capendo che può succedere di incartarsi e non riuscire ad andare avanti, unito ad un'esecuzione molto lenta e con queste armonizzazioni, mi ha fatto pensare al "funerale" delle proprie intenzioni, quando non si riesce ad uscire da una situazione e la musica (ne parlavo con Frank) per forza di cose ne risente (ma questo avviene per ogni condizione, anche la più gioiosa, con risultati diversi, intendo di scelte). :)

Grazie per lo stimolo Piccinesco; ho allegato un altra versione ... sento che praticamente di mio c'è solo un 15% (ma sono le mie note o quasi :D)...però è stato molto istruttivo. Ma perchè esistono docenti fan cazzisti? Ho imparato più cose in questa settimana che  in un anno di corso :(

Rinnovo i ringraziamenti a Frank

  • Like 1
Link to comment
Share on other sites

@AleGozzo

Mi piace molto soprattuto la ripresa "abbreviata" del tema a 26 (do reb do) proposta in ottave. Forse è un po' carica di sedicesimi e mi soddisfa poco la fermata un po' improvvisa a battuta 13 e perseveri troppo intorno al minuto su quel giro melodico.

 

A discapito di quanto pensi a me non sembra proprio un lavoro poco limpido, ha anche una bella cantabilità...

Link to comment
Share on other sites

@Bianca

Nonostante l'alternanza di piunti troppo dissonanti rispetto ad altri molto consonanti, in generale mi risulta gradevole...intorno ai 3 minuti soffro un po' a livello d'ascolto, ma immagino che un pianista sappia alleggerire l'ascolto nella parte che subito precede l'episodio che poi finalmente arriva. Di sicuro mi è stato utile dare un occhiata al tuo lavoro, anche per vedere un altro approccio per affrontare una melodia. Dall'immagine che avevi postato praticamente hai preso la melodia come spunto armonico...e poi hai scritto un brano di riflesso, dal materiale ricavato.

 

Non ho capito il VI all'inizio cosa indica.

 

Comunque ho ricevuto un'impressione molto positiva

Link to comment
Share on other sites

@Frank

Se da un lato Herbert von Karajan diceva che se uno è soddisfatto del risultato raggiunto vuol dire che si è posto un obiettivo troppo basso, io se fossi in te non mi lamenterei. Ascoltando il tuo brano si riesce ad entrare in un'altra "dimensione", qualcosa che succede solo con i brani di repertorio...per cui non mi preoccupreri più di tanto di quei punti che poco ti soddisfano.

 

Leggevo che Brahms, che era Brahms, di una suo epera addirittura diveva: "Prima era solo la mia musica che non mi piaceva, ora nemmeno il titolo"

 

Alla prossima

  • Like 1
Link to comment
Share on other sites

@Piccinesco

Ti segnalo che ripeti il segno di mp sia 27...sia a 28.

E' un brano che mi richiede un ascolto un po' impegnato, probabilmente perchè non fa leva sulla gradevolezza (vedi quelo di Bianca) o una ostentata cantabilità. Secondo me la cosa più difficile da fare è quella di far conciliare quegli spunti Bachiani con il ritmo un po' da marcia. Forse il doppio punto durante l'esecuzione doveva essere più doppio punto, nel senso che lo segui come se fosse un puntato "semplice", ma non penso sia questo che influisca. La zona con i ribattuti mi sembra troppo scoperta (soprattutto quella finale); visto che fai l'occhiolino a Bach forse si poteva giocare un po' sul contrappunto...non saprei e forse sono l'ultima che può dare questo tipo di suggerimenti. Ma sento che ci manca qualcosa.

In effetti forse il tuo è il brano dove ho faticato di più come ascolto (ovvio, mio parere personale); per me non è la lunghezza in se, però non ho capito cosa mi provoca questa sensazione...forse come dice Bianca ho l'orecchio atrofizzato :D.

Ho trovato invece interessante l'idea di mettere la melodia al centro del brano.

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Loading...
 Share

×
×
  • Create New...