Zedef Posted March 6, 2014 Report Share Posted March 6, 2014 Prendo spunto da una domanda sul setticlavio. C'è un'utilità a vostro parere nello scrivere le prove polifoniche del corso di composizione (parlo del Basso imitato e fugato e della Fuga del vecchio ordinamento) nelle 4 chiavi antiche (comprendendo anche quella del basso)? Se la risposta fosse sì, per quale motivo? Il mio parere è che sia piuttosto inutile (e a volte anche dannoso ai fini dell'esame). Se la motivazione è l'ambito delle voci, credo che uno al IV e tanto più al VII sappia quale sia l'estensione delle 4. Tra l'altro, ditelo chiaramente se siete docenti, leggete alla stessa velocità nelle 4 chiavi rispetto alla scrittura di stampo corale (sol, sol, sol ottavato, basso)? Grazie delle risposte. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
antares86 Posted March 6, 2014 Report Share Posted March 6, 2014 bella domanda vediamo che risposte escono.... io non ho un opinione in quanto poco più che neofita.... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Gerardo Posted March 6, 2014 Report Share Posted March 6, 2014 Non me le hanno fatte mai usare e non le faccio usare Zedef. Oggi come oggi, secondo me relativamente utili. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Aspirante Posted March 6, 2014 Report Share Posted March 6, 2014 Io non ne capisco moltissimo, ma per capire meglio, cosa intendi con chaivi antiche? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Zazza Posted March 6, 2014 Report Share Posted March 6, 2014 Io lo trovai utile per lettura della partitura, qualcuno ricorderà la prova di lettura dei brani scritti in chiave di Soprano, Contralto, Tenore e Basso (@Aspirante). Ricordo ancora tal Rigacci (o Brunelli che sia) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
RedScharlach Posted March 7, 2014 Report Share Posted March 7, 2014 Penso che abbia ancora la sua utilità per quanto riguarda lo studio della polifonia antica (Mottetto, Madrigale, Doppio coro...) come allenamento per la lettura nelle chiavi originali. Riguarda soprattutto chi studia musica corale, quindi: è uno strumento fondamentale per affrontare le fonti dell'epoca. A proposito del Basso imitato e della Fuga, credo anch'io che non abbia molto senso. 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Frank Posted March 7, 2014 Report Share Posted March 7, 2014 A parte quotare Red, dato che ormai la fuga vocale in senso stretto non si studia più, un'alternativa idonea per la fuga (secondo me, ovvvio) può essere quella di usare le chiavi del quartetto d'archi. Per eempio uno degli organici di riferimento è l'orchestra barocca, dove ovviamente si deve padroneggiare il rigo dedicato alla viola Io tendo sempre a far scrivere fughe in relazione all'organico, se uno sceglie l'organo, i righi dovranno rispettare anche nella scrittura la strumentazione...per cui doppio pentagramma + uno per il pedale. E' la cosa più funzionale oggi. L'approccio didattico, anche moderno secondo me, è fuga verso orchestrazione...basta "astrazioni" fini a se stesse ... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Oracolo Posted March 7, 2014 Report Share Posted March 7, 2014 dato che ormai la fuga vocale in senso stretto non si studia più Ma non è vocale la fuga che si studia al settimo? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Frank Posted March 7, 2014 Report Share Posted March 7, 2014 Ma non è vocale la fuga che si studia al settimo? Certo, quando ci vedrò scritto un testo...il dovere sarà di usare l'organico vocale ... dato che un testo non c'è più da anni (alludevo al "senso stretto"), per me resta strumentale. Tu hai mai sentito (o visto) musica vocale senza testo? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
RedScharlach Posted March 8, 2014 Report Share Posted March 8, 2014 Io non ne capisco moltissimo, ma per capire meglio, cosa intendi con chaivi antiche? Ad esempio queste http://petrucci.mus.auth.gr/imglnks/usimg/6/6e/IMSLP82227-PMLP114850-Band_XXI.pdf Mi è venuto in mente un altro motivo, oltre a quelli detti finora, per non relegare definitivamente in soffitta le chiavi antiche: mettersi al pianoforte e leggere una Messa di Palestrina in chiavi antiche è un esercizio di ginnastica mentale degno di un sudoku. Un esercizio un po' fine a sé stesso, però utile come allenamento... e anche appassionante, volendo! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Zedef Posted March 23, 2014 Author Report Share Posted March 23, 2014 Io distinguo la lettura delle chiavi antiche, che si pratica comunemente sia come esercizio scolastico sia come attività musicale, dalla forzatura dell'obbligo di copiatura degli esami ministeriali. Perché tale è. Io ai miei suggerisco di scrivere su 6 righi, i 4 canonici con chiavi antiche e 2 di riduzione pianistica per la lettura (e soprattutto per la correzione). Non ho letto pareri riguardo la seconda parte: la velocità di lettura (e in caso di esame di correzione) è la stessa nella 4 chiavi antiche o nelle 4 moderne? Il buon prof. Daniele Bertotto credo fosse uno dei pochi in grado. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Oracolo Posted March 24, 2014 Report Share Posted March 24, 2014 Non ho letto pareri riguardo la seconda parte: la velocità di lettura (e in caso di esame di correzione) Il mio maestro correggeva la fuga a tavolino ... non l'ha mai suonata e mi ha sempre fatto le pulci su tutto Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Frank Posted March 24, 2014 Report Share Posted March 24, 2014 Premesso che resto del mio parere: usare le chiavi dell'organico al quale è rivolta la fuga (ci sono conservatori su questa linea, vedi Como) la velocità di lettura (e in caso di esame di correzione) è la stessa nella 4 chiavi antiche o nelle 4 moderne? Sicuramente leggere su 2 righi al posto di 4 è una facilitazione Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
cristiank83 Posted April 3, 2014 Report Share Posted April 3, 2014 Il mio pensiero è in linea con quello del mio maestro... Stiamo parlando di programmi del 1917 mi pare per quanto riguarda il vecchio ordinamento. Considerata la diffusione dei mezzi di comunicazione nel 1917 in Italia se non sapevi usare il trasporto e le chiavi antiche non potevi "accedere" alla lettira della polifonia e nemmeno ridurre le sinfornie al pianoforte. Oggi siamo nel mondo dei media quindi ognuno tiri le proprie conclusioni... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Elfo Posted April 3, 2014 Report Share Posted April 3, 2014 Il mio pensiero è in linea con quello del mio maestro... Stiamo parlando di programmi del 1917 mi pare per quanto riguarda il vecchio ordinamento. Considerata la diffusione dei mezzi di comunicazione nel 1917 in Italia se non sapevi usare il trasporto e le chiavi antiche non potevi "accedere" alla lettira della polifonia e nemmeno ridurre le sinfornie al pianoforte. Oggi siamo nel mondo dei media quindi ognuno tiri le proprie conclusioni... ...e se a uno serve ... cosa fa? Trascrive tutto in finale e trasporta? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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