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Piano Concerto - Forum pianoforte

Chiavi antiche nelle prove di composizione


Zedef
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Prendo spunto da una domanda sul setticlavio.

 

C'è un'utilità a vostro parere nello scrivere le prove polifoniche del corso di composizione (parlo del Basso imitato e fugato e della Fuga del vecchio ordinamento) nelle 4 chiavi antiche (comprendendo anche quella del basso)?

Se la risposta fosse sì, per quale motivo?

 

Il mio parere è che sia piuttosto inutile (e a volte anche dannoso ai fini dell'esame). Se la motivazione è l'ambito delle voci, credo che uno al IV e tanto più al VII sappia quale sia l'estensione delle 4. Tra l'altro, ditelo chiaramente se siete docenti, leggete alla stessa velocità nelle 4 chiavi rispetto alla scrittura di stampo corale (sol, sol, sol ottavato, basso)?

 

Grazie delle risposte.

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Penso che abbia ancora la sua utilità per quanto riguarda lo studio della polifonia antica (Mottetto, Madrigale, Doppio coro...) come allenamento per la lettura nelle chiavi originali. Riguarda soprattutto chi studia musica corale, quindi: è uno strumento fondamentale per affrontare le fonti dell'epoca. A proposito del Basso imitato e della Fuga, credo anch'io che non abbia molto senso.

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A parte quotare Red, dato che ormai la fuga vocale in senso stretto non si studia più, un'alternativa idonea per la fuga (secondo me, ovvvio) può essere quella di usare le chiavi del quartetto d'archi.  Per eempio uno degli organici di riferimento è l'orchestra  barocca, dove ovviamente si deve padroneggiare il rigo dedicato alla viola ;)

 

Io tendo sempre a far scrivere fughe in relazione all'organico, se uno sceglie l'organo, i righi dovranno rispettare anche nella scrittura la strumentazione...per cui doppio pentagramma + uno per il pedale. E' la cosa più funzionale oggi.

 

L'approccio didattico, anche moderno secondo me, è fuga verso orchestrazione...basta "astrazioni" fini a se stesse ...

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Ma non è vocale la fuga che si studia al settimo?

Certo, quando ci vedrò scritto un testo...il dovere sarà di usare l'organico vocale ;) ... dato che un testo non c'è più da anni (alludevo al "senso stretto"), per me resta strumentale. Tu hai mai sentito (o visto) musica vocale senza testo?

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Io non ne capisco moltissimo, ma per capire meglio, cosa intendi con chaivi antiche?

Ad esempio queste http://petrucci.mus.auth.gr/imglnks/usimg/6/6e/IMSLP82227-PMLP114850-Band_XXI.pdf

 

Mi è venuto in mente un altro motivo, oltre a quelli detti finora, per non relegare definitivamente in soffitta le chiavi antiche: mettersi al pianoforte e leggere una Messa di Palestrina in chiavi antiche è un esercizio di ginnastica mentale degno di un sudoku. Un esercizio un po' fine a sé stesso, però utile come allenamento... e anche appassionante, volendo!

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  • 3 weeks later...

Io distinguo la lettura delle chiavi antiche, che si pratica comunemente sia come esercizio scolastico sia come attività musicale, dalla forzatura dell'obbligo di copiatura degli esami ministeriali. Perché tale è. Io ai miei suggerisco di scrivere su 6 righi, i 4 canonici con chiavi antiche e 2 di riduzione pianistica per la lettura (e soprattutto per la correzione). Non ho letto pareri riguardo la seconda parte: la velocità di lettura (e in caso di esame di correzione) è la stessa nella 4 chiavi antiche o nelle 4 moderne? Il buon prof. Daniele Bertotto credo fosse uno dei pochi in grado.

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Premesso che resto del mio parere: usare le chiavi dell'organico al quale è rivolta la fuga (ci sono conservatori su questa linea, vedi Como)

 

 la velocità di lettura (e in caso di esame di correzione) è la stessa nella 4 chiavi antiche o nelle 4 moderne?

 

Sicuramente leggere su 2 righi al posto di 4 è una facilitazione :)

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  • 2 weeks later...

Il mio pensiero è in linea con quello del mio maestro...

Stiamo parlando di programmi del 1917 mi pare per quanto riguarda il vecchio ordinamento.

Considerata la diffusione dei mezzi di comunicazione nel 1917 in Italia se non sapevi usare il trasporto e le chiavi antiche non potevi "accedere" alla lettira della polifonia e nemmeno ridurre le sinfornie al pianoforte.

Oggi siamo nel mondo dei media quindi ognuno tiri le proprie conclusioni...

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Il mio pensiero è in linea con quello del mio maestro...

Stiamo parlando di programmi del 1917 mi pare per quanto riguarda il vecchio ordinamento.

Considerata la diffusione dei mezzi di comunicazione nel 1917 in Italia se non sapevi usare il trasporto e le chiavi antiche non potevi "accedere" alla lettira della polifonia e nemmeno ridurre le sinfornie al pianoforte.

Oggi siamo nel mondo dei media quindi ognuno tiri le proprie conclusioni...

...e se a uno serve ... cosa fa? Trascrive tutto in finale e trasporta? :D

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