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Piano Concerto - Forum pianoforte

Tecnica o manierismi?


Marziano
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Direi tecnica, sfrutta il peso per fare un suono molto potente nello staccato senza affaticare la muscolatura. Mi sembra una cosa intelligente per non dover soffrire a livello muscolare ed arrivare a fine brano ancora rilassato. Fare quel suono senza cadere dall'alto richiederebbe un eccessivo sforzo muscolare, contrazione e dunque tendiniti.

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Direi tecnica, sfrutta il peso per fare un suono molto potente nello staccato senza affaticare la muscolatura. Mi sembra una cosa intelligente per non dover soffrire a livello muscolare ed arrivare a fine brano ancora rilassato. Fare quel suono senza cadere dall'alto richiederebbe un eccessivo sforzo muscolare, contrazione e dunque tendiniti.

 

Sono pienamente d'accordo con Lory: la sua risposta è molto precisa e corretta.

E' evidente che l'esperienza e il "mestiere" del grande pianista può anche avergli dato occasione per enfatizzare certi movimenti, al fine di fare "spettacolo" ( e si noti la presenza di quattro dame nella prima fila del pubblico...), però la vera natura del gesto è assolutamente tecnica e mi pare che il video sia veramente esemplare in questo senso.

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Basta mettere le mani sul pianoforte e fare delle prove. Mettiti con le mani attaccate alla tastiera e suona quella parte, ripeti il movimento come ha fatto Rubinstein e poi tira le conclusioni. Io sono molto meno tesa nella seconda condizione...

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Ho conosciuto personalmente il grande pianista. Non era il solo a prendere accordi dall'alto. Ha ragione Lory, mi trovo d'accordo. Vedendolo suonare, all'inizio molti pensavano all "scena", compreso me. In seguito penso di aver capito. L'effetto sonore e muscolare è ottimo.

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Io non trovo l'intervista ma ricordo di aver letto che proprio riguardo a questo brano lo stesso Rubinstein parlava dell'effetto sul pubblico. Magari ricordo male... Ad ogni modo per utilizzare il peso bisogna avere il tempo "fisico", sarebbe interessante controllare se in quei brevissimi spazi temporali è possibile sfruttare il peso oppure non c'è materialmente il tempo per poterlo fare.

 

'notte

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Secondo me il video è montato in postproduzione, altro che "peso per ottenere suono potente" :lol: sui trilli si potrebbe anche discutere (sono attaccati con un forte accento), ma gli accordi non sono il risultato di quel movimento, fatto solo per le telecamere.

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Ho conosciuto personalente il Maestro, tanto è vero che mi rilasciò una bellissima personale dedica su un suo 33 giri che potete vedere suo mio sito personale. Eravamo giovanissimi quando ci trovavamo davanti all'entrata dell'Auditorium di via della Conciliazione alle 5 del mattino per fare la fila e acquistare gli ultimi "posti di palchettone" a prezzo ridotto, dietro, sì, al pianoforte, ma...vicino al pianista. Eravamo io e un ragazzo Iraniano ad arrivare con il thermos del caffé. Alle dieci, all'apertura del botteghino, i pezzetti di carta numerati e da noi firmati...valevano oro. Circa 25 posti! Rubinstein era molto socievole e non si stancava mai. Mi stupiva, ci stupiva l'energia che aveva anche in tarda età. Era sempre sorridente e faceva battute spiritose. Chi ha pouto osservarlo suonare da sotto il palco, ricorderà che molto spesso prendeva accordi con sicurezza anche a diverse minime o massime distanze dalla tastiera. Del resto se osserviamo altri grandi interpreti della sua generazione ( video tipo " the art of piano") noteremo che "la vecchia scuola" suggeriva spesso di suonare "dall'alto", cioe di servirsi più della forza di gravità della caduta dell'avambraccio che della partecipazione della spalla( Accordi preparati). A parte l'effetto scenico, gli accordi ripetitivi e altenati, tipo quelli della danza del fuoco, risultano, secondo me, più faticosi, ad una certa velocità, suonati con preparazione e pressione. Lo slancio del braccio impone anche un certo ritmo a tutto l'apparato muscolare. Provare. Teniamo conto pure che Il pezzo in questione è una trascrizione e può essere suonato con maggior libertà. Tornando al grande Arthur, fece lui stesso, su nostra insistenza, accolta benevolmente, il movimento sulle sue ginocchia, sostenendo in un mix di lingue( ma prevaleva il francese), che l'effetto sonoro era per lui straordinario. Naturalmente questi incontri furono sempre brevi, ma ormai era di rito salutarlo e chiedere qualcosa dopo i concerti. La sua presentazione a me fu più completa e più lunga quando fui accompagnato dal suo accaordatore di Roma, Riccardo Orsini, che era anche il mio. Orsini, l'ho raccontato più volte, gli salvo l'incisione di tutte le mazurche di Chopin all'RCA di via tiburtina a Roma, preparando il pianoforte come Lui voleva. Quella incisione fu fatta di seguito senza correzioni dall 15 del pomeriggio alle 23. L'indomani Rubinstein doveva partire per New York. Forse esiste qualche filmato che io vidi da ragazzo. Filmati allora stampati in 16 mm dalla S.Paolo Films in bianco e nero dove Rubinstein parla di alcune sue soluzioni tecniche. Chiunque sia in grado di rintracciarle, ce ne dia notizia, sono rarissimi.

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Sicuramente Simone o Foster correggeranno ciò che sto per dire ma io ci provo lo stesso.

Per poter utilizzare la forza di gravità dignitosamente ce ne deve essere il tempo. Se supponiamo che la distanza massima fra le braccia del povero Arthur e la tastiera quanto sarà, 35, 40 cm e ipotizziamo che le sue braccia non facciano altro che cadere dall'alto a peso morto avremmo un moto uniformemente accelerato e quindi Spazio = 1/2 acc. di gravità * t(2) e quindi 0.35 = 5 * t(2) da cui abbiamo t = 0.25 circa, cioè 1/4 di secondo. Mi sembra che in un secondo Rubinstein compia almeno 4 di questi movimenti, considerando poi che non solo le sue braccia "cadono" ma si devono anche "rialzare" per tornare a compiere lo stesso movimento mentre prima si considerava semplicemente una caduta dall'alto priva di velocità iniziale (tralaltro). E quindi si muove ad una velocità direi quasi doppia! A questo punto, quanto è importante la gravità e quanto sono invece importante i suoi muscoli? Agli scienziati l'ardua sentenza...

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Provo a rispondere.Naturalmente la gravità non è "pura", ma accompagnata da due aiuti: un poco di spinta muscolare e da un rimbalzo ottenuto creando una presa- resistenza delle dita all'impatto. E' difficile descrivere. Cercherò nel prossimo video sulla tecnica di fare un esempio. Purtroppo non potreme registrare ancora niente a breve.Ma la pausa estiva, spero, ci permetterà di editare un video sulla tecnica e due sulla tecnologia, cioè "regolazioni personalizzate della meccanica di trasmissioni" e "Programma temporale di manutenzione della meccanica e di tutto lo strumento"

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