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Piano Concerto - Forum pianoforte

maestrosfredda

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  1. Straordinario! Morì nel 1993 all'età di 101 anni! Dimostrazione di quanto insegnava la Levi Montalcini, sulla possibilità di essere pienamente vitali e creativi anche in età avanzatissima.
  2. Benvenuto Claudio. Con duemila euro dovrai evidentemente rivolgerti al mercato dell'usato. Se riesci a trovare un Yamaha o un Kawai sei fortunato. Altrimenti, l'unica possibilità di valutazione sta nella prova dello strumento: dovresti avere la possibilità di provare prima di scegliere. Per essere sicuro, devi provare tutti i tasti e cercare di capire innanzitutto se c'è omogeneità di suono e di risposta al tocco. In secondo luogo, valuta se la tastiera ti sembra di pesantezza adeguata alle tue aspettative e se il suono complessivamente ti soddisfa. Sicuramente a Brescia trovi qualche negozio dove vendono strumenti usati.
  3. Benvenuto Gennaro e complimenti per la tua passione musicale
  4. Grazie Terenzio, ottima iniziativa. Aveva contatti culturali con Gounod la mia bisnonna Flora Piccoli Mancini (figlia del ministro e giurista Pasquale Stanislao Mancini), poetessa e musicista, animatrice di un salotto musicale. Abbiamo anche rievocato questo salotto in un concerto (eseguito a Napoli, Vicenza, Rovereto) nel quale ovviamente sono state cantate Romanze da camera rare di Gounod
  5. Anche io conosco il testo di Bent-Drabkin, "Analisi musicale", edizione italiana a cura di Claudio Annibaldi, ed. EDT 1991, che dedica all'analisi schenkeriana le pp.100-105 e 137-144.
  6. Grazie Daniele per questa iniziativa su un grande compositore del Novecento che attualmente mi sembra un po' dimenticato. Grazie anche a Terenzio per l'informazione utile sulla numerazione. Mi pare si possa supporre che queste varie riprese dal numero 1 siano come "nuovi inizi" della attività conpositiva.
  7. Un video che può darti qualche indicazione (in inglese, ma molto facile da capire, anche per gli esempi che fa):
  8. Per fortuna è andata così: evitando il lavoro "meccanico" e "seccante", ha donato al mondo una produzione straordinaria e ricchissima, nonostante la morte così precoce.
  9. Sono d'accordo con entrambi; aggiungo solo che Pavarotti aveva un orecchio formidabile (altro che "aritmico"!), cosa che gli permetteva di imparare le parti con facilità, anche senza una accurata analisi dello spartito. Ha cantato con i maggiori direttori del suo tempo; può darsi che a qualcuno non sia piaciuto, ma senza dubbio con molti di loro ha realizzato produzioni e registrazioni memorabili. A me era molto simpatico (lo ho anche conosciuto di persona), però effettivamente negli ultimi anni ha assecondato forse troppo questo gusto un po' "kitsch", vòlto ad assecondare un pubblico vasto e non acculturato: forse per questo ha suscitato alcune reazioni negative. Ma i suoi meriti artistici restano indiscutibili, secondo me.
  10. Benvenuto e complimenti. Anche io ho origini teramane (Pineto).
  11. Anche io ho notato l'ascesa rapidissima di questo direttore (dirige anche in Arena a Verona). Il problema però è molto antico: la professione di direttore d'orchestra ai piani alti del sistema musicale è una questione di potere. Rimane ottimo il libro di Norman Lebrecht, "Il mito del maestro. I grandi direttori d'orchestra e le loro lotte per il potere" (Longanesi 1992): è scritto da un giornalista inglese, arguto ed informato, che comincia la sua storia da Hans von Bülow nella seconda metà dell'Ottocento.
  12. Sono assolutamente d'accordo con Pianoexpert. E' importante conoscere e fare esperienza dei meccanismi fondamentali della tecnica pianistica, ma questo non signifca passare ore quotidiane per svolgere esercizi avulsi da un contesto musicale. Quindi il mio suggerimento è: individuare i meccanismi fondamentali, farne esperienza sullo strumento e poi riconoscerli e applicarli sulle pagine musicali.
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