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Piano Concerto - Forum pianoforte

L'orchestrazione Di Mozart: Parliamone


Ratatouille89
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Ho capito Carlos, interessante questo tuo ultimo post. Nel mio primo post volevo solo segnalare che comunque, almeno nelle "intenzioni", Beethoven sentiva l'esigenza di far emancipare sto benedetto cb. Con cautela, mostra questi segni ... Timidamente nella quinta, sicuramente nella settima, come dici, non ce l'avrebbero mai fatta i cb a sostenere quel disegno, quel ritmo, etc. ...

 

Richiedo, ma allora per Mozart a cosa e a quale opera ci si riferiva (anche per tornare in topic)?

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Scusate, ero andato a memoria.

 

Croma diceva

 

P.S. Giusto per ribadire una cosa aderente al tema, farei notare che Mozart è tra i primissimi ad emancipare i bassi (fagotti, viole e violoncelli) dal raddoppio consueto del primo sinfonismo. E, se non ricordo male e segnatamente per i fagotti, ciò accade innanzitutto nei suoi concerti per pianoforte.

 

ok, tutto chiaro

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Mahler prevede quasi sempre un rigo apposta per i contrabbassi, e questo già la dice lunga. Brahms ancora no e i cb restano molto vincolati al ruolo di semplice rinforzo della linea del basso. Nelle sinfonie di Mahler la questione è un po' diversa e Mahler usa molto spesso i cb come "prolungamento verso il basso" dei violoncelli, ... niente male, grande Gustav ;). Tra l'altro, ci tengo a sottolineare che Mahler, quando vuole un "unisono" tra celli e bassi, scrive i cb all'ottava superiore rispetto ai violoncelli, perché il risultato sia davvero unisono e non ottava. Comunque il cb in orchestra non si emancipa mai del tutto e, ancora nel Concerto per orchestra di Bartók, o nei balletti di Stravinski, o nei poemi sinfonici di R. Strauss, anche se naturalmente, oltre al fatto di non essere più scritto in coppia con i celli, ma in rigo dedicato, viene usato molto di più e in modo spesso autonomo (ma sempre insieme agli altri) il cb "sparisce" al comparire di passaggi particolarmente virtuosistici (a meno, naturalmente, di suonarli insieme ai celli, ovvio). I motivi sono, a questo punto, soprattutto di ordine timbrico: il contrabbasso ha un timbro e un'estensione che, nel grave, rende difficile percepire i suoni in maniera esatta (e d'altra parte: provate ad eseguire un passaggio veloce nel registro estremo grave di un pianoforte: nemmeno lì è così facile capirci qualcosa...), quindi è chiaro che un compositore avveduto non può non tener conto di questo aspetto, cruciale. A tal punto che, lo stesso Beethoven, ne approfitta (faccio un salto indietro) e sfrutta il ruolo "rumoristico" del c.basso (mi perdoneranno i contrabbassisti se leggono). Nella "Pastorale", durante la "Tempesta" alla lettera C della partitura B. divide celli e bassi: i celli suonano quintine a ripetizione, i bassi quartine. Il passaggio rappresenta l'arrivo del temporale, tuoni in lontananza, bufera in arrivo: laggiù non c'è niente di melodico e la concomitanza di quintine e quartine rende ancor più "farfugliato" il tutto: B. lo sapeva benissimo e, mai come questa volta, si è servito di un limite oggettivo, trasformandolo in un effetto timbrico (qui sì che si può parlare di "orchestrazione"!). Un altro esempio irrinunciabile, ma, per le sue caratteristiche, quanto mai emblematico, è il solo di c.bassi (tutti! non uno solo come spesso ancora si sente eseguire) nel 3. movimento della Prima Sinfonia di Mahler. Quel solo, di otto battute (Frà Martino in re minore) sfrutta un registro acuto (e non comodissimo?) del contrabbasso e dobbiamo anche supporre che negli anni in cui Mahler scrisse quella sinfonia, ai contrabbassisti riuscisse davvero impervio quel passaggio; altro esempio di come "far di necessità virtù", ovvero un solo che richiama un motivo popolare, in origine lieto, riproposto in una bieca e torva tonalità minore, affidato ai contrabbassi nel registro acuto dove suona(va)no senz'altro poco intonati, per scarsa familiarità con quelle posizioni e dove il cb ha un timbro decisamente nasale e "vuoto". Chiamatelo scemo... :P Scusate, intanto che ci sono e visto che il discorso mi appassiona, aggiungo una cosa, che non c'entra coi cb, ma che mi è venuta in mente a proposito di soli affidati a strumenti nei loro registri più scomodi. Un esempio equivalente che non si può non fare è l'inizio della Sagra della primavera di Stravinski. Il fagotto oggi suona (quasi) bene e ha perso nella stragrande maggioranza delle esecuzioni qualsiasi cenno di incertezza, brutto suono, titubanza. I fagottisti sanno che quello è un solo che devono saper fare. Ma siamo nel 2012 e sono passati esattamente cent'anni. A Stravinski, molti anni dopo che aveva scritto la Sagra, qualcuno disse «Ha visto, Maestro? Finalmente i fagottisti adesso riescono a eseguire perfettamente quel difficilissimo solo, nonostante il registro acuto!» e Stravinski rispose «Se lo avessi mai immaginato avrei scritto quel solo una quinta sopra!». :blink: Capito il senso? Lui voleva che suonasse male e aveva scritto il solo in un registro che, a quell'epoca, era quasi tabù per i fagottisti (immaginate cosa deve essere uscito alla prima esecuzione: lo credo bene che hanno lanciato le sedie!). Visto che si parlava di orchestrazione, ecco: io considero queste cose annoverabili nella casella "orchestrazione", mentre quando si parla di Mozart il discorso è talmente embrionale che, se non ci fosse l'eterno dilemma sul fatto che i due termini siano o meno sinonimi, io parlerei semplicemente di "strumentazione", intesa come distribuzione delle forze in gioco, né più né meno.

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quando si parla di Mozart il discorso è talmente embrionale che, se non ci fosse l'eterno dilemma sul fatto che i due termini siano o meno sinonimi, io parlerei semplicemente di "strumentazione", intesa come distribuzione delle forze in gioco, né più né meno.

 

Penso che questo incarni perfettamente quello che volevo dire o comunque che non riuscivo ad esprimere....alla fine forse è un pregio di Mozart, a me piace e infatti aprivo il topic non in senso dispregiativo. Diciamo che all'ascolto sembra "più interessante" (leggete fra le righe) poi in partitura cosa trovi...? ... appunto

 

Grazie a tutti per l'interessamento, se vi va, continuate pure a discorrere liberamente ... penso di aver soddisfatto la mia curiosità...

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Forse dico una cosa a sproposito, ma non so se sia interessante ricordare che un breve uso "indipendente" dei c.bassi sta nelle prime battute dell'Incompiuta dove, sull'ostinato dei soli violoncelli, hanno quasi la funzione di "timpano in sordina". Pizzicati anche qui, se non ricordo male.

 

Hmm non è proprio così... ^_^ Dopo l'intro di celli e bassi insieme, l'ostinato è dei violini e quell'effetto di "timpano in sordina" è realizzato da celli, bassi e viole (!) insieme...

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