Valchiria Posted August 21, 2012 Report Share Posted August 21, 2012 Ho notato che un collega fa "battere" il levare quando fa solfeggiare i suoi ragazzi. Come fa? Mano dx batte il tempo, facendo "risuonare" il battere sul tavolo, ma sovrappone alla mano dx la mono sx, in modo tale da rendere "sonante", seppur più piano, il levare. Come valutate questa "tecnica"? Vi vengono in mente contro indicazioni o comunque cosa ne pensate? Grazie Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
thesimon Posted August 21, 2012 Report Share Posted August 21, 2012 Onestamente non sono riuscito a capire il gesto... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Valchiria Posted August 21, 2012 Author Report Share Posted August 21, 2012 Mano Dx su e giù sul tavolo, quando tocca il tavolo ovviamente si sente il battere...il levare di norma è muto. Lui cosa fa fare, a circa 20...25 cm dal tavolo fa mettere la mano sx sopra la dx con il palmo rivolto verso il basso e immobile (tipo un "controtavolo" ) Quando la mano destra va giù "picchia" sul tavolo, quando sale il suo dorso picchia contro il palmo della sx...segnando il levare. Spero sia più chiaro Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Piccinesco Posted August 21, 2012 Report Share Posted August 21, 2012 Tuttto questo casino per far capire come interpretare questi due gesti ( intendo questa persona non tu che hai cercato di spiegare come fa ), sembra un pò incartata come situazione, mi da l' impressione ( e ho capito come fa ) che in questo modo invece ci si concentri troppo sul gesto in se e si "perda" un pò il senso dei due gesti che sono l' antitesi l' uno dell' altra. Penso che così possano sorgere dei problemi riguardo prima di tutto la concentrazione, come dicevo appunto prima, una persona che debba soffermarsi sull' acquisizione di un gesto del genere riuscirebbe con un pò di difficoltà a leggere correttamente lo spartito, poi appunto questa "sovrapposizione" o "sottoposizione" della mano destra alla sinistra, che rimane ferma ad indicare il levare, ed essendo poste praticamente tutte e due sullo stesso asse, per me provoca confusione, molto più semplice il tipico battere tenendo la mano "piana" e levare sollevando la mano inarcando il polso, cosi, per fare un esempio. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Carlos Posted August 21, 2012 Report Share Posted August 21, 2012 Mano Dx su e giù sul tavolo, quando tocca il tavolo ovviamente si sente il battere...il levare di norma è muto. Lui cosa fa fare, a circa 20...25 cm dal tavolo fa mettere la mano sx sopra la dx con il palmo rivolto verso il basso e immobile (tipo un "controtavolo" ) Quando la mano destra va giù "picchia" sul tavolo, quando sale il suo dorso picchia contro il palmo della sx...segnando il levare. Spero sia più chiaro L'unica cosa che dovrebbero fare gli insegnanti di solfeggio sarebbe quella di insegnare a solfeggiare utilizzando i gesti universalmente conosciuti, ovvero quelli che usano i direttori, che tra l'altro sono studiati per la spazializzazione del tempo e per la distribuzione degli accenti tra forti e deboli. L'abitudine di far battere tutto in giù è una sciagura, a mio parere, e questa trovata di far picchiare il levare in alto... beh, tanto varrebbe usare un metronomo che batte le suddivisioni. Per me è inutile, a dir poco. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Valchiria Posted August 21, 2012 Author Report Share Posted August 21, 2012 solfeggiare utilizzando i gesti universalmente conosciuti, ovvero quelli che usano i direttori, che tra l'altro sono studiati per la spazializzazione del tempo e per la distribuzione degli accenti tra forti e deboli. Il punto è che è diplomato in direzione corale (a parte composizione, organo, maestro al cembalo...senza contare approfondimenti seri in ambito jazz ed elettronica) ed è pure bravo ... mah!? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Valchiria Posted August 21, 2012 Author Report Share Posted August 21, 2012 Penso che così possano sorgere dei problemi riguardo prima di tutto la concentrazione Capsico che è complicato a descriversi, praticamente cambia poco e niente se non per il fatto che si "sente" il levare. Come diceva Carlos, un po' come se battessi con il metronomo le suddivisioni... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
thesimon Posted August 22, 2012 Report Share Posted August 22, 2012 L'unica cosa che dovrebbero fare gli insegnanti di solfeggio sarebbe quella di insegnare a solfeggiare utilizzando i gesti universalmente conosciuti, ovvero quelli che usano i direttori, che tra l'altro sono studiati per la spazializzazione del tempo e per la distribuzione degli accenti tra forti e deboli. L'abitudine di far battere tutto in giù è una sciagura, a mio parere, e questa trovata di far picchiare il levare in alto... beh, tanto varrebbe usare un metronomo che batte le suddivisioni. Per me è inutile, a dir poco. Quoto !! A parte la giusta iniziativa riportata da Carlos di usare il metronomo che batte le suddivisioni mi sembra che questa cosa vada bene finché si parla di tempi semplici, se vuole solfeggiare il 6/8 a suddivisioni che si inventa ? Batte una volta sul tavolo e due sulla mano ?? Questa cosa potrebbe andare bene sempre se si solfeggia solo sui tempi. Sulle suddivisioni questa cosa non funziona con i tempi composti. La norma di un'insegnamento dovrebbe essere di fare in modo che tutto funzioni sempre e non solo in certi casi... Immagina se le leggi di gravitazione funzionassero solo in certi casi quanti satelliti ci sarebbero caduti in testa !! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Frank Posted August 22, 2012 Report Share Posted August 22, 2012 La norma di un'insegnamento dovrebbe essere di fare in modo che tutto funzioni sempre e non solo in certi casi... Immagina se le leggi di gravitazione funzionassero solo in certi casi quanti satelliti ci sarebbero caduti in testa !! Diciamo che dal mio punto di vista la didattica non è proprio una scienza esatta nel senso che spesso bisogna adattare il metodo all'allievo. E gli allievi sono tutti diversi . Adesso bisogna capire se Valchiria a visto fare sta cosa con un allievo che magari era "de coccio", come dite a roma ... e che magari necessitava di un "rinforzino"...oppure è la norma. Effettivamente questa la trovo un ottima obiezione o meglio, Valchiria, sai come gestisce i 6/8? A parte la giusta iniziativa riportata da Carlos di usare il metronomo che batte le suddivisioni mi sembra che questa cosa vada bene finché si parla di tempi semplici, se vuole solfeggiare il 6/8 a suddivisioni che si inventa ? Batte una volta sul tavolo e due sulla mano ?? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
pianoexpert Posted August 24, 2012 Report Share Posted August 24, 2012 Il discorso sarebbe un po' lungo. Credo sia utile, all'inizio, almeno fino all'appendice al primo corso Ciriaco, opp fino al completamento del primo corso, far capire bene la suddivisione. Addirittura è necessario far capire ed interiorizzare la doppia suddivisione. Naturalmente, in esecuzione di solfeggio e in esecuzione musicale, la suddivisione e la doppia deve non essere evidenziata né dal gesto né dall'accento, ma solo interiorizzata e pensata quando serve. Naturalmente sto solo riepilogando cose che per molti insegnanti e non solo sono ovvie. Si prenda la prima pagina della Patetica op. 13 di Beethoven e si faccia questo esercizio anche sulla doppia suddivisione ( la biscroma) e otterremo la masima precisione della divisione dei tempi e delle figure che li rappresentano. E' anche ovvio che la frammentazione degli accenti, cioè l'evidenziazione degli stessi, aumenta con il rallentamento del tempo. In un grave, si attende un maggior numero di piccoli appoggi, e allora alcune suddivisioni divengono forti...anche nell'ambito di un tempo debole. Andando verso gli andamenti Adagio, allegretto, allegro, le accentuazioni diminuiscono fino ad arrivare a prendere in considerazione l'accento dei soli tempi forti o addirittura quello di inizio battuta. Classico è l'esempio di un 3/4 che in un andamento Presto si batte in 1. Opp. , eccezionalmente, non vi scandalizzate, un 6/8 molto lento che conviene dirigere in 6. Naturalmente, per ciò che riguarda il corso di solfeggio, è motivo di biasimo, all'esame, vedere un allievo che "suddivida", ma viene apprezzata molto la precisione ritmica e la naturalezza nella lettura di cellule ritmiche difficili, magari comprese profondamente( servendosi della visualizzazione delle suddivisioni) e "una volta per tutte e senza incertezze" in sede di studio col proprio Maestro. P.S. una lezione fondamentale è quella dedicata alle differenze tra tempi semplici e tempi composti. Ancora oggi, e a volte colgo un non assoluta chiarezza tra le due "differenti nature". 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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