Jump to content
Piano Concerto - Forum pianoforte

Lo Studio Dell'esecuzione Degli Accordi


gianni69
 Share

Recommended Posts

Ciao, vi propongo quanto ho letto sul libro di Neuhaus, L'Arte del Pianoforte, a pag. 182 a proposito degli accordi.

 

"Per iniziare lo studio di una successione di accordi, consiglio di fare come faceva Chopin con l'esercizio delle cinque dita, obbligando a suonare gli accordi con un leggero portamento, ma "cantabile"...". Scusate l'ignoranza ma che cosa si intende per "portare un accordo"? E' il fatto che venga suonato quasi come un arpeggio?

 

Poi Neuhaus aggiunge in una postilla: "Uno dei consigli che si possono dare a chi studia gli accordi è il consiglio di Liszt: prender un accordo arcuando leggermente le dita in dentro, verso il palmo, senza lasciarle cadere sul pianoforte, come appendici inanimate".

Significa che le ultime due falangi delle dita (pollice escluso forse) sono un pò ripiegate all'interno verso il palmo della mano?

 

Ciao

Gianni

Link to comment
Condividi su altri siti

Portando: non staccato, non legato, portato...

Il consiglio di Liszt riguarda l'aggancio della mano sui tasti. Eseguire l'accordo facendo in modo che le dita aggrappino la tastiera... Come se dovessimo prendere qualcosa. È proprio il giusto gesto da effettuare per fare il portato. Al momento dell'esecuzione dell'accordo spalla, braccio e avanbraccio sono rilassati, l'accordo viene suonato con il peso. Il polso scende leggermente nel momento in cui si suona l'accordo (perchè viene sfruttato il peso) e le dita reagiscono irriggidendosi per trasmettere il peso al tasto, simulando questo movimento di aggrappamento ai tasti. Per passare all'accordo successivo si solleva l'avambraccio con il polso morbido che ricarica il peso per poi scaricarlo nuovamente sul nuovo accordo. Chiarmente le cose in velocità cambiano quindi i movimenti del polso sono molto meno accentuati ed il polso è leggermente più alto per muoversi agevolmente e si accentua di più il movimento di aggrappamento delle dita ai tasti.

Link to comment
Condividi su altri siti

No, fanno le stesse cose ma è chiaro che in velocità i movimenti vengono ridotti al minimo. Per minimizzare questi movimenti il polso resta un pochino più in alto proprio perchè appena sta scendendo è già ora che risalga per preparare il successivo accordo.

Link to comment
Condividi su altri siti

Bé dipende dai modi di suonare, in fase di studio personalmente uso accentuare determianti movimenti per rinforzare determinati muscoli. Nell'articolato mozartiano ad esempio appena suonata una nota di una ipotetica scala alzo completamente il dito per rafforzare gli estensori e per trovare la giusta uguaglianza delle note, ovvi che una volta imparate le ote ed il gesto tecnico nell'esecuzione minimizzo il tutto. In sostanza in fase di studio cerco di unire lo studio della tecnica allo studio delle note di un brano di repertorio. Ovviamente non è tecnica pura ma tecnica spesa sulla realizzazione di un elemento di un possibile brano da concerto.

Link to comment
Condividi su altri siti

Ciao Simone, intanto grazie per la risposta, per me sei stato molto chiaro su quello che intendeva Liszt, però non riesco a figurarmi il gesto per eseguire un accordo "portandolo", Neuhaus fa riferimento agli esercizi per le cinque dita di Chopin perciò ho azzardato l'ipotesi dell'accordo leggermente arpeggiato, puoi provare a descrivermi il gesto da applicare per portare un accordo prendendo ad esempio l'accordo di do maggiore.

Scusami se sono duro di comprendonio.

grazie

Gianni

Link to comment
Condividi su altri siti

Al "Rallentatore" mi piace!!!!!!!!! E' proprio così. C'è una profonda differenza e chi la coglie è un bel passo avanti. Cerchero di spiegarmi.

Ciò non vale solo per gli accordi, ma per la "Musica".

Prima cosa, questa definizione premia la mia convinzione che non bisogna alterare i gesti. Fare una cosa quando si suona "lento" e un' altra quando si suona "veloce" non va bene.-

Seconda cosa: gli accenti!! L'accentuazione dei tempi e a volte delle suddivisioni, nel lento, aumentano. Aumentiamo gli appoggi e ciò che dobbiamo suonare in 2 lo suoniamo in 4 o in 8. Ciò "snatura" il giusto ritmo e invece di suonare "al rallentatore" suoniamo "lenti". Si provi a suonare un pezzo "alla breve" in 2 ...lentamente sempre pensandolo in due!!!!!Soffriremo un po' per controllare il nostro "metronomo interno", ma ne scopriremo delle belle!!!!Riusciremo veramente a vedere cosa accade tra un accento forte e il successivo, senza peraltro alterare o aumentare i gesti necessari a realizzare la velocità. Come ha ben detto Simone, nella velocità i gesti divengono più piccoli, piccoli micromovimenti veloci di precisione.....Chissà se sono riuscito ad essere chiaro? L'accentuazione mi sta molto a cuore e forse ne parlerò in uno dei miei prossimi Tutorial, che ne dite?

Link to comment
Condividi su altri siti

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Rispondi a questa discussione...

×   Incollato come rich text.   Incolla come testo normale invece

  È permesso solo un massimo di 75 emoticon.

×   Il tuo link è stato incorporato automaticamente.   Visualizza come collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato.   Cancella editor

×   Non è possibile incollare direttamente le immagini. Carica o inserisci immagini dall'URL.

Loading...
 Share

×
×
  • Crea nuovo...