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Piano Concerto - Forum pianoforte

gianni69

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  1. Ciao, vorrei sottoporvi questo sito http://www.audacter.it/indexi.html, qui trovate la sezione "Chopin e il Pianoforte" dove il titolare del sito ha pubblicato gratuitamente le Edizioni Critiche del Prelude op. 45 e della Ballade op. 47 da lui stesso redatte, dategli un occhio e ditemi cosa ne pensate. Ciao Gianni
  2. Ciao a tutti, leggo solo questo topic, e poichè sto leggendo il libro di Rattalino "Chopin racconta Chopin" vorrei precisare che quanto riportato da DanielePiano non mi sembra corretto, e cioè nel libro non c'è scritto che la recensione sul Musical World fu scritta da Mendelssohn. Chopin nel descrivere il suo arrivo a Londra nel 1848 scrive a pagina 121: "...Londra era ancora tutta per Mendelssohn, scomparso da appena un anno, che era stato il coqueluche della giovane regina Vittoria. E quasi otto anni prima il Musical World aveva recensito in un modo persino più che insultante le mie Mazurche op. 33...", segue poi il testo della recensione che già avete letto e riportato da DanielePiano. A mio avviso non c'è scritto che fu Mendelssohn a scrivere questa recensione, ciò non toglie che le invidie esistevano come oggi. Ciao Gianni
  3. Ciao Simone, intanto grazie per la risposta, per me sei stato molto chiaro su quello che intendeva Liszt, però non riesco a figurarmi il gesto per eseguire un accordo "portandolo", Neuhaus fa riferimento agli esercizi per le cinque dita di Chopin perciò ho azzardato l'ipotesi dell'accordo leggermente arpeggiato, puoi provare a descrivermi il gesto da applicare per portare un accordo prendendo ad esempio l'accordo di do maggiore. Scusami se sono duro di comprendonio. grazie Gianni
  4. Ciao, vi propongo quanto ho letto sul libro di Neuhaus, L'Arte del Pianoforte, a pag. 182 a proposito degli accordi. "Per iniziare lo studio di una successione di accordi, consiglio di fare come faceva Chopin con l'esercizio delle cinque dita, obbligando a suonare gli accordi con un leggero portamento, ma "cantabile"...". Scusate l'ignoranza ma che cosa si intende per "portare un accordo"? E' il fatto che venga suonato quasi come un arpeggio? Poi Neuhaus aggiunge in una postilla: "Uno dei consigli che si possono dare a chi studia gli accordi è il consiglio di Liszt: prender un accordo arcuando leggermente le dita in dentro, verso il palmo, senza lasciarle cadere sul pianoforte, come appendici inanimate". Significa che le ultime due falangi delle dita (pollice escluso forse) sono un pò ripiegate all'interno verso il palmo della mano? Ciao Gianni
  5. Ciao Frank, sicuramente è un pò ardita ma come dicevo il lavoro comincia a dare i suoi risultati in fondo sono due mesi che la studio assieme ad altro materiale + di tipo didattico, e poi tenendo presente che studio un ora al giorno ci sta che mi ci vorrà del tempo...ma io non ho fretta, cmq il passaggio in questione come dicevo diventa ostico aumentando la velocità e tendendo a quella ideale, cioè a quella che rende la frase come dovrebbe. Le varianti non le conosco o almeno non so associare a questo termine esercizi specifici, però sto usando oltre ai consigli di Sandor anche la tecnica dell'attacco ad accordo e gli insiemi paralleli suggeriti da Chang per la scaletta che chiude le quartine, e dei risultati ci sono, però mi piacerebbe un confronto con chi studia da anni e magari ha anche suonato "Per Elisa". Ciao Gianni
  6. Io non ho scritto nessuna diteggiatura (ancora) ho preso quella che c'è e cmq mi sembra funzioni, il problema non è la diteggiatura ma la/e soluzione tecnica per risolvere il passaggio, la soluzione tecnica non è detto che si strettamente correlata al fraseggio, l'importante è quello che tiriamo fuori comerisultato. Cmq grazie. Gianni
  7. Ciao a tutti, scusate ma non capisco il senso delle risposte di Marta23, Gianni22 e Crazypiano, forse non sono stato chiaro io, cmq il brano l'ho letto attentamente e non mi sono sfuggiti aspetti come quelli indicati nel sito (che cmq avevo già letto tempo addietro), e aggiungo che nessuno mette in discussione il valore di Beethoven io lo adoro e se cosi si potesse dire "ho consumato il mio disco fisso" a forza di sentire Arrau che esegue le 32 sonate. Il mio topic nasce dall'esigenza di avere un confronto sulla soluzione tecnica di quel/i passaggi, vorrei capire se ho intrapreso una soluzione che può condurre a buoni risultati e se esistono soluzioni alternative magari migliori. Tutto qui. Ciao Gianni
  8. Ciao, per chi mi conosce sa che ho iniziato da pochissimo (31/01/2012) lo studio del pianoforte e già dal secondo mese ho iniziato lo studio di "Per Elisa", volevo studiare qualcosa che fosse musicale oltre a quello che mi da l'insegnante, e devo dire che anche se con un bel pò di fatica qualcosa inizia a funzionare, vorrei però confrontarmi con voi sulla soluzione tecnica più appropriata per risolvere le battute relative al primo intermezzo difficile dove lavorano molto le dita 1(2 in due occasioni) e 5 della mano dx, in modo alternato. La diteggiatura che sto seguendo è quella indicata nello spartito che ho allegato e non mi trovo male, e per affrontare il passaggio sto applicando quello che suggerisce Sandor in queste situazioni cioè l'uso della rotazione dell'avambraccio con la giusta partecpazione delle dita nella fase di slancio ma non in quella di caduta (quindi niente volontario avvicinamento al tasto da parte del dito), e sempre seguendo i consigli di Sandor cerco di applicare quei piccoli spostamenti orizzontali in modo che i muscoli delle dita siano allineati con l'avambraccio (questo l'ho fatto già con il tema principale del brano e direi che la cosa funziona bene). Le difficoltà maggiori che trovo, se tento un tempo vicino a quello ideale, sono nella prima quartina dove si passa da 2-5 a 1-5 e conseguente apertura della mano per raggiungere l'ottava (qui a volte faccio cilecca), e poi nell'ultima quartina nel passaggio da 1-5 a 2-5 prima della scaletta che chiude la sequenza di quartine, in questa situazione la mano comincia ad essere raccolta e la rotazione diventa più difficile (per me) quindi sposto leggermente il gomito in fuori e la mano va verso sx (guardando il pf) e quindi passo a 2-5, cosi mi sembra vada meglio e l'avambraccio e le dita sono più in linea, problema è farlo in velocità! Poi nella scaletta che segue le quartine il problema principale è che aumentando la velocità mi mangio dei tasti nella parte discendente in particolare nelle note che coinvolgono le dita 5-4 e 4-3, ma penso che questo sia dovuto a delle dita ancora poco sciolte e quindi va da se che è normale. Questo intermezzo se fatto ad un tempo moderato funziona il problema è quando accelero. Dopo questa esposizione spero abbastanza chiara (per quanto nel giro di qualche mese vorrei postare un video, cosi potete vedere che è + semplice che a parole) vi chiedo un vostro parere, se avete già affrontato questo brano o cmq se avete dei suggerimenti per affrontare meglio questi passaggi. Grazie Gianni ps la mia insegnante mi ha consigliato di cambiare diteggiatura e di usare sempre 1-5, mentre per la scaletta nessun esercizio in particolare...solo andare lenti. Per Elisa.pdf
  9. Ciao Frank, non ho curisoità in particolare però sicuramente la musica di Beethoven con la revisione di Liszt è un bella cosa, almeno è una mia sensazione. Ciao Gianni
  10. Ciao Frank, ma questo cimelio esiste ancora in commercio? Gianni
  11. Ciao tgdgit, io sono un piccolissimo studente di pianoforte e se posso permettermi ti suggerisco di ascoltare e vedere (ma magari lo hai già fatto) Claudio Arrau alle prese con questa sonata? Personalmente ritengo che la sua esposizione del contenuto musicale sia più chiara di quella di Kempff e questo può essere di aiuto per individuare gli aspetti tecnici utili ed efficaci, cmq lascio la parola al Maestro Ferrarelli. Ciao Gianni
  12. Grazie Simone, si effettivamente ho molta voglia di fare, e di arrivare a suonare quello che mi fa scuotere l'anima, ma devo impare a portare pazienza e a godermi quello che viene di giorno in giorno. Ciao Gianni
  13. Ciao Simone (se posso darti del tu), la tua risata vuole dire che sono nella cacc..? Ciao Gianni
  14. Ciao a tutti, eccomi qui di nuovo, le mie lezioni di pianoforte sono iniziate l'ultimo lunedì di Gennaio e lunedì prossimo siamo alla terza lezione, una ogni due settimane soprattutto xchè ho una ora al giorno x studiare. Lo studio consiste nell'utilizzare questo metodo semplice intitolato "la mia prima tastiera" di Lane edito da Ricordi, dove progressivamente vengono introdotte le difficoltà, al momento il metodo si sofferma su un estensione di 3 ottave, i brani che sto studiando non hanno alterazioni in chiave e sono piuttosto semplici (musicalmente), es. giro giro tondo, la vecchia fattoria, il motivo dell'Inno alla Gioia, un breve brano di Clementi, ecc., quello che ho notato è che tutti i brani fanno uso di note ribattute (con lo stesso dito nel 99% di casi) che ho scoperto essere una cosa non proprio scontata da fare. Quindi al momento niente tecnica né discorsi su gesti ed elementi (cosa che nei libri di Sandor e Chang ma anche sul forum ho letto con molto interesse), lei mi dice di suonare tutto uguale per ora, vuole che sia tutto molto freddo mi dice, non vuole che muova troppo il polso (dopo che le ho parlato di Sandor mi ha detto che quelle sono cose che riguardano l'interpretazione, boh!) e di essere rilassato e morbido, e cmq di affondare il tasto senza esagerare. Al momento la difficoltà maggiore che trovo è quella di fare tutto uguale non essendo a digiuno di musica dopo 5 anni di chitarra, mi viene spontaneo metterci del mio. La cosa che trovo buona anche se molto faticosa è che mi chiede di andare lento e di leggere tutto subito, le due mani, i segni relativi alla dinamica, i respiri di farli, di anticipare la lettura della battuta successiva mentre chiudo la precedente, ecc., questo mi sta aiutando ad apprendere la lettura della chiave di Basso e ha familiarizzare con uno spartito + ricco di quel per chitarra. Per il resto i risultati sono buoni xchè in circa tre settimane le mie mani riescono a suonare questi brani seppur veramente semplici, insomma che dire mi piace molto il pianoforte è veramente la Ferrari fra gli strumenti musicali, e per ora, come mi avete già suggerito, lascio fare all'insegnante il suo lavoro...ma sarà impossibile per me non essere critico. Ciao a tutti e scusate il lungo post. Gianni ps l'ultimo video sulla tecnica è molto interessante...tanto che ho preso il testo di Cortot...però posso solo leggerlo...non oso proporlo alla mia insegnante visto che al momento lei va per altre strade.
  15. Ciao Simone, non credo che tu farai brutte figure, almeno non con noi, e cmq suonare è il sacrosanto tributo che dobbiamo pagare alla nostra amata musa...la musica, come mi sembra di aver capito dalle pagine del libro di Sandor la cosa fondamentale è dare una interpretazione convincente, fare arrivare a chi ascolta le emozioni che l'artista ha messo sottoforma di note (e fare arrivare anche le nostre direi) e per quel poco che ho sentito da te non vedo problemi. A proposito ragazzi è arrivato lunedì ed è in funzione il mio DP-990FSB della Roland, bel suono e soprattutto mi sembra una buonissima tastiera (http://www.roland.it/prodotti/prodotti_scheda.asp?categoria=Pianoforti digitali&sottocategoria=piano_stylish&titolo=DP-990FSB&vista=Serie Stylish) e lunedì ho la mia prima lezione di pianoforte, sto a mille!!! Ancora complimenti e aspettiamo con trepidazione di sentirti. Gianni
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