gianni69 Postato Giugno 8, 2012 Report Share Postato Giugno 8, 2012 Ciao, vi propongo quanto ho letto sul libro di Neuhaus, L'Arte del Pianoforte, a pag. 182 a proposito degli accordi. "Per iniziare lo studio di una successione di accordi, consiglio di fare come faceva Chopin con l'esercizio delle cinque dita, obbligando a suonare gli accordi con un leggero portamento, ma "cantabile"...". Scusate l'ignoranza ma che cosa si intende per "portare un accordo"? E' il fatto che venga suonato quasi come un arpeggio? Poi Neuhaus aggiunge in una postilla: "Uno dei consigli che si possono dare a chi studia gli accordi è il consiglio di Liszt: prender un accordo arcuando leggermente le dita in dentro, verso il palmo, senza lasciarle cadere sul pianoforte, come appendici inanimate". Significa che le ultime due falangi delle dita (pollice escluso forse) sono un pò ripiegate all'interno verso il palmo della mano? Ciao Gianni Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
thesimon Postato Giugno 8, 2012 Report Share Postato Giugno 8, 2012 Portando: non staccato, non legato, portato... Il consiglio di Liszt riguarda l'aggancio della mano sui tasti. Eseguire l'accordo facendo in modo che le dita aggrappino la tastiera... Come se dovessimo prendere qualcosa. È proprio il giusto gesto da effettuare per fare il portato. Al momento dell'esecuzione dell'accordo spalla, braccio e avanbraccio sono rilassati, l'accordo viene suonato con il peso. Il polso scende leggermente nel momento in cui si suona l'accordo (perchè viene sfruttato il peso) e le dita reagiscono irriggidendosi per trasmettere il peso al tasto, simulando questo movimento di aggrappamento ai tasti. Per passare all'accordo successivo si solleva l'avambraccio con il polso morbido che ricarica il peso per poi scaricarlo nuovamente sul nuovo accordo. Chiarmente le cose in velocità cambiano quindi i movimenti del polso sono molto meno accentuati ed il polso è leggermente più alto per muoversi agevolmente e si accentua di più il movimento di aggrappamento delle dita ai tasti. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Crazypiano Postato Giugno 8, 2012 Report Share Postato Giugno 8, 2012 Chiarmente le cose in velocità cambiano Per cui uno nello studio lento deve fare una cosa e poi in velocità un altra o com'è il discorso? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
thesimon Postato Giugno 8, 2012 Report Share Postato Giugno 8, 2012 No, fanno le stesse cose ma è chiaro che in velocità i movimenti vengono ridotti al minimo. Per minimizzare questi movimenti il polso resta un pochino più in alto proprio perchè appena sta scendendo è già ora che risalga per preparare il successivo accordo. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
ttw Postato Giugno 8, 2012 Report Share Postato Giugno 8, 2012 Penso che sia meglio studiare i passaggi a rallentatore senza cadere nella tentazione di ampliare i movimenti quando siamo nella fase "studio lento". Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
thesimon Postato Giugno 8, 2012 Report Share Postato Giugno 8, 2012 Bé dipende dai modi di suonare, in fase di studio personalmente uso accentuare determianti movimenti per rinforzare determinati muscoli. Nell'articolato mozartiano ad esempio appena suonata una nota di una ipotetica scala alzo completamente il dito per rafforzare gli estensori e per trovare la giusta uguaglianza delle note, ovvi che una volta imparate le ote ed il gesto tecnico nell'esecuzione minimizzo il tutto. In sostanza in fase di studio cerco di unire lo studio della tecnica allo studio delle note di un brano di repertorio. Ovviamente non è tecnica pura ma tecnica spesa sulla realizzazione di un elemento di un possibile brano da concerto. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
gianni69 Postato Giugno 8, 2012 Autore Report Share Postato Giugno 8, 2012 Ciao Simone, intanto grazie per la risposta, per me sei stato molto chiaro su quello che intendeva Liszt, però non riesco a figurarmi il gesto per eseguire un accordo "portandolo", Neuhaus fa riferimento agli esercizi per le cinque dita di Chopin perciò ho azzardato l'ipotesi dell'accordo leggermente arpeggiato, puoi provare a descrivermi il gesto da applicare per portare un accordo prendendo ad esempio l'accordo di do maggiore. Scusami se sono duro di comprendonio. grazie Gianni Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Carlos Postato Giugno 10, 2012 Report Share Postato Giugno 10, 2012 Penso che sia meglio studiare i passaggi a rallentatore senza cadere nella tentazione di ampliare i movimenti quando siamo nella fase "studio lento". Sante parole. «Al rallentatore» non lentamente è la chiave Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
pianoexpert Postato Giugno 10, 2012 Report Share Postato Giugno 10, 2012 Al "Rallentatore" mi piace!!!!!!!!! E' proprio così. C'è una profonda differenza e chi la coglie è un bel passo avanti. Cerchero di spiegarmi. Ciò non vale solo per gli accordi, ma per la "Musica". Prima cosa, questa definizione premia la mia convinzione che non bisogna alterare i gesti. Fare una cosa quando si suona "lento" e un' altra quando si suona "veloce" non va bene.- Seconda cosa: gli accenti!! L'accentuazione dei tempi e a volte delle suddivisioni, nel lento, aumentano. Aumentiamo gli appoggi e ciò che dobbiamo suonare in 2 lo suoniamo in 4 o in 8. Ciò "snatura" il giusto ritmo e invece di suonare "al rallentatore" suoniamo "lenti". Si provi a suonare un pezzo "alla breve" in 2 ...lentamente sempre pensandolo in due!!!!!Soffriremo un po' per controllare il nostro "metronomo interno", ma ne scopriremo delle belle!!!!Riusciremo veramente a vedere cosa accade tra un accento forte e il successivo, senza peraltro alterare o aumentare i gesti necessari a realizzare la velocità. Come ha ben detto Simone, nella velocità i gesti divengono più piccoli, piccoli micromovimenti veloci di precisione.....Chissà se sono riuscito ad essere chiaro? L'accentuazione mi sta molto a cuore e forse ne parlerò in uno dei miei prossimi Tutorial, che ne dite? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
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