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Piano Concerto - Forum pianoforte

pianoexpert

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Tutto postato da pianoexpert

  1. Sì, che il pianoforte più aperto sembrerà più disponibile è vero, ma solo apparentemente. Tutto fa i conti anche con la regolazione e soprattutto col peso di ritorno. Non si può raggiungere un peso di abbassamento eccessivamente leggero a discapito del peso di ritorno.
  2. Mi è capitato su un altro pianoforte a baionetta . Sono sincero, non saprei la vera ragione. già il fatto che siano 88 tasti è insolito
  3. Questo magari dovremmo constatarlo da vicino, ma il fatto che le code non siano state sagomate già compromette la parata e la ripetizione. E' tutt'altro che una pignoleria "Michelangelesca" e credo, ripeto, che sia compromessa anche la pesatura della tastiera ( spero che non sia stata aumentata la piombatura a discapito dell'inerzia).
  4. Giovanni, mi fa piacere che concordi. Io sono sempre molto prudente nelle opinioni, ma questa volta la cosa mi sembra esagerata. A questo punto io consiglio di controllare anche il punto di battuta e l'inclinazione della foratura nonché l'altezza della foratura e la perpendicolarità dell'asse dei martelli ( meglio se a 91-92 gradi)...e molte altre misure.
  5. Cioè...assurdo! Credo che sia tutto sballato. Martelli lanosi. Dubito anche sulla giusta foratura e sul perfetto allineamento montante di scappamento- anima interna del rullino...altro che pignolo come Michelangeli!!! Scusa ma non credo sia stato fatto un buon lavoro
  6. MA.....mi sembra assurdo che non siano state preparate le code dei martelli. Non capisco come il paramentello possa parare il martello e come possa essere stata bilanciata la tastiera!!!!!!!O vedo male?
  7. potrebbe dipendere da molte cose. Potrebbe essere un rumoretto che viene dagli smorzatoi o chissa'....
  8. Infatti a volte si creano delle leggende intorno a questi fatti. Sicuramente il pianoforte di Horowitz era preparato molto particolarmente da Franz Mohr , ma alcuni valori non si possono molto personalizzare. Ad esempio non si possono portare i pesi di abbassamento troppo leggeri a discapito dei pesi di ritorno. Magari si può intervenire in modo particolare sulla regolazione e sulla intonazione. Michelangeli ha suonato su molti pianoforti...perfino sul grancoda petrof, in Vaticano alla sala Nervi. E' vero, era esigente, come dovrebbe essere ogni pianista. Lo hanno fatto passare per un maniaco tutte quelle persone che non sono state all'altezza di assisterlo. Conosceva molto bene il funzionamento dello strumento . Esiste un audio che fa sentire un colloquio con Tallone ,che fu assistente del Maestro in un buon periodo della sua vita, e si capisce molto bene quali conoscenze avesse. In un ultimo video, dove Michelangeli suona le ballate di Brahms, si può straordinariamente notare da vicino quanto naturale fosse posizione della mano e delle dita. Si "affida" molto allo strumento, invece di "sfidarlo" , come mi disse l'allora Direttore all'Importazione Steinway Stefan Vertes, negli anni '80 durante un pranzo a casa mia. Lui, Vertes, sosteneva e diceva spesso nelle presentazioni, come lo strumento dovesse essere tale, nella qualità del progetto e nella messa a punto, per far sì che il pianista potesse affidarsi a lui, e in questo video il concetto è palese, visibile. Concludendo penso che i Grandi volessero e vogliono semplicemente sentirsi a proprio agio nel suonare e nell'esprimersi senza dover mettere in atto inutili trucchi ed artifici. E io credo che la crescita tecnica di un pianista debba mirare a questo. Questo penso
  9. Bollani è Grande e preparatissimo. A me piace moltissimo ed è anche simpatico. Oggi non esiste più quella distanza dei grandi artisti di una volta. Altri tempi. Comunque Rubinstein era Grandissimo! Aveva inoltre un fisico eccezionale. Cambiava fuso orario per il mondo e suonava senza recupero. Fumava 3 sigari al giorno. Si sentiva pigro e diceva di non studiare mai abbastanza. Aveva una memoria eccezionale. Come dice suo figlio John , il suo segreto era la semplicità. Dalle sue esecuzioni non c'era da aspettarsi cose "strane". Osservava una stretta lettura del testo, che, a quel tempo. primi del secolo, in pieno Liberty, diede una ventata di modernità e di stile, soprattutto per quello che riguarda le interpretazioni di Chopin. A volte però era teatrale. Lui stesso racconta in un video che suonò a New York lo studio op 25 n 11 con una destra molto imprecisa e poco chiara. Si basò tutto sull'evidenza estrema del tema della sinistra e ciò fece letteralmente "impazzire" il pubblico. Cio' in disco non lo potremmo mai sentire. Ci mancano molte incisioni di Beethoven che non fece mai e molta musica spagnola che suonò frequentemente in concerto durante il primo periodo maturo della sua vita. Insisteva molto sul peso della mano destra e sulla trasmissione del peso del braccio e avambraccio sulla parte estrema delle dita. Anche Pollini racconta di aver sentito sulla sua spalla un esempio di "appoggio" della destra del Maestro. Cio' gli permetteva di sviluppare un eccezionale legato e una bellissima cantabilità, forse obiettivo primario da raggiungere nel nostro strumento.
  10. Ma non si può dire a distanza. Bisogna vederne lo stato
  11. ..Madamina...il catalogo è questo. Benvenuto!!!!
  12. Leggo ora. Sì l'ho conosciuto molto bene e ci ho parlato molte volte. A quel tempo ero un giovane pianista -studente e mi assisteva Riccardo Orsini, suo accordatore personale nel territorio romano. Grazie a lui ho potuto avvicinare il Maestro . Molti ricordi. Non è che ho partecipato ad una incisione. Fu un racconto di Orsini. Lui lo conobbe partecipando all'incisione delle Mazurche a via Tiburtina a Roma. Semplicemente, il pianoforte era scordato e non si poteva procedere all'incisione. Lui, Orsini, allora accordatore ufficiale dell'RCA di Tiburtina, fu chiamato per tentare di sistemare il pianoforte che non andava. Lui mi raccontò che era, secondo lui, soltanto scordato. Si prese due ore di tempo e quando Rubinstein sedette al pianoforte tutto andava bene. Il maestro fu costretto ad incidere le 56 mazurche di seguito, dalle 15,00 fino a tarda serata. Fantastico! Quella incisione marcata LM esiste ancora.Il giorno dopo lo attendeva un concerto a New York. Orsini fu per me di grande aiuto. Mi diede a quel tempo molti suggerimenti sull'accordatura e sul funzionamento della meccanica. Suggerimenti dettati più dall'intuizione che dalla "scienza", ma era una persona che entrava veramente in comunicazione con il nostro strumento!!!
  13. Una mia amica usava mettere, in auto, un CD delle Nozze di Figaro di Mozart, e faceva ascoltare questa musica ai suoi due piccoli figli. Dopo poco tempo, quando i bambini entravano con lei in auto chiedevano alla mamma: "...Mamma, metti Figaro...?" e ...tutti a cantare insieme "Non più andrai farfallone amoroso...". Che bello! Ora quei bambini sono adulti e amano la Musica, la ascoltano, la praticano. Niente di più naturale, no?
  14. pianoexpert

    Ciao!

    Benvenuto. Io amo il libro di Leobovitz. Credo che l'intenzione tenda a sviluppare nell'orchestratore la capacità di strumentare ad un alto livello. Non necessariamente, forse, l'allievo raggiungerà, nella ricerca e nelle scelte, la stessa soluzione del compositore, ma non mancherà di stupirsi di queste geniali soluzioni, che hanno reso Grandi i compositori stessi.
  15. ..Ma che ci vogliamo aspettare da uno Stato e da una Scuola che non educa all'Arte? Tra due generazioni o forse già oggi, la Musica è o sarà cosa da specialisti veri e non si avrà più il discernimento di ciò che si suona o/e si ascolta. Pessimismo?. Credo realtà!. La musica non interessa più a molti. Lo spettatore che esce da casa e la lascia la sua Multimedialità, vuole qualcosa di sorprendente e si vuole soprattutto divertire. Ecco che il Teatro, la Musica , la Danza, si trasformano in Brignano( peraltro bravissimo), in Karaoke e in "ballando con le stelle". Chi sarebbe disposto in Italia a prenotarsi ad un prezzo alto per vedere ed ascoltare l'intero "flauto magico" di Mozart? A Salisburgo ho visto con i miei occhi comprare biglietti da € 230,00 per il Festival con fila al botteghino. Finchè ci distrarranno con le chiacchere e il malcontento sarà così e sempre peggio. Scusate questa "botta" di pessimismo!
  16. Cari amici, siamo in presenza di una registrazione Welte. I rulli Welte non sono molto attendibili e molti non erano firmati dall'esecutore per il permesso all'editing. I rulli perforati sono più o meno fedeli alla reale esecuzione, alla quale si è andati molto vicini con il sistema Duo-Art che riproduceva ben 16 livelli di espressione e diversi livelli di pedalazione. Ho partecipato in passato alla registrazione di 13 dischi riproducenti esecuzioni con questo sistema. In particolare in quello dedicato ai preludi di Chopin suonati da Busoni ho firmato la direzione musicale, cioè il controllo della perforazione rispetto al testo. Ricordo di aver trovato pochissimi errori.Quelle incisioni edite dalla Ditta Fonè di Livorno ( etichetta che non so se ancora esistente) furono molto apprezzate e in quella e in altre occasioni si è potuto riscontrare l'enorme differenza della fedeltà del sistema Duo-Art, rispetto ad altri del passato, tra cui il Welte. Tra i 13 dischi, quello dei preludi di Chopin vinse il gran prix du dusque. Era vanto dell'allora possessore della intera serie dei preludi, l'allora Direttore del Museo degli strumenti Musicali di Roma, Antonio Latanza, che appunto mise a disposizione tale collezione. Quindi, quello che ascoltate non è detto che sia ciò che Faurè abbia suonato. SI notano, infatti, all'ascolto banali diseguaglianze dovute alla non precisa perforazione e anche una inespressività, compresa la cattiva pedalazione, che , a volte , era addirittura assente in quel sistema di registrazione.
  17. I 50 credo dell'op. 740 , a parer mio, sono i più belli e i più efficaci. Alcuni sono dei veri e propri pezzi da eseguire con soddisfazione sia di chi suona che di chi ascolta.
  18. Giovanni, fai bene a rispondere! Noi dobbiamo interagire tutti. Va benissimo. E poi ci integriamo a vicenda.Video sempre interessanti.
  19. Arrivo tardi, ma sono pienamente d'accordo con Giovanni
  20. Sono d'accordo con tutte le precisazioni. Vorrei aggiungere che , per simulare il peso della meccanica esistono degli speciali piombi da attaccare ai paramartelli ( se trattasi di coda) o, come in questo caso, poggiati sul retro del tasto. Si può livellare la tastiera del verticale anche senza tali piombi, togliendo tasto per tasto e aggiustando le rosette. E' un lavoro lungo. Consiglierei di far riposare la tastiera a lavoro finito, per poi perfezionare qualche tasto che ha subito assestamento
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