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Piano Concerto - Forum pianoforte

Analisi


DrJellyfish
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@ Bit & Margherita: in effetti parecchi accordi appartengono alla tonalità di Do maggiore, però prima di stabilire se un pezzo è modale o meno io cercherei di individuare gli accordi di settima di dominante - che non sono ambigui come un -7, per esempio- ; dopodiché controllerei se sono preceduti da un altro accordo appartenente alla stessa scala (per es. un II o un IV) e se dopo di loro c'è sempre un accordo di quella scala (per es. I o III). A quel punto ci sono buone probabilità che il brano o quella parte di esso sia in quella tonalità.

Se poi l'accordo è completamente slegato dal contesto (es: F / Bb7 / C) iniziamo a vagliare la possibilità che si tratti di una sostituzione o di un brano modale. cia'

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  • 1 month later...

Dico la mia: Ho attribuito ad ogni accordo la sua funzione esatta funzione armonica e la scala che ne deriva, quella più appropriata fra alcune possibili. E' stato inevitabile per me correggere alcuni accordi che ho ritenuto impropri in quanto sostituzioni o alterazioni dell'accordo armonicamente corretto dal punto di vista della analisi funzionale.

http://www.divshare.com/download/19192670-fd2

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Beh, se sostituisci degli accordi in base alla funzione armonica sarebbe utile sapere qual è questa. Personalmente ho difficoltà a trovare un filo conduttore in questa analisi:

tra sostituzioni, modi, scale etc. Poi ti volevo chiedere: che accordo è il secondo? (cosa c'è scritto dopo A, non riesco a leggerlo)

 

P.S. puoi caricare gli allegati direttamente qui usando l'editor completo ;-)

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http://www.divshare....ad/19192670-fd2 (per scaricare lo spartito con le mie correzioni)

 

Trattasi di brano tonale in F maj nel contesto del quale sono inserite tonalità secondarie modulanti con ritorno alla tonalità originale. Nella mia analisi sostituisco gli accordi sostitutivi, presenti nello spartito originale, con quelli strutturali non alterati e definendo la funzione armonica di questi ultimi. Indico prima la scala strettamente alleata con l’accordo e poi qualche scala scelta tra le più compatibili con l’accordo. Se l’accordo è ripetuto nel brano, non ripeterò l’analisi. Sarebbe possibile alterare gli accordi strutturali, e abbinare ad essi la scala che ne deriva ma poi la cosa si complica e diventa troppo lungo descriverla. Faccio questo solo per la triade di tonica.

 

1) F maj: scala F ionian ----F lydian---------triade di tonica-

possibile alterazione dell'acc. strutturale trasformandolo in F maj+5 ed abbinando ad esso la scala lydia aumentata di F oppure la scala a toni interi di F se si desidera il colore aumentato puro. Per una sonorità diminuita si può usare la scala diminuita ausiliaria semitono-tono che contiene la triade di tonica, con abbinato l'accordo diminuito di F. Per una maggiore dissonanza sull'acc. diminuito di F possiamo usare la scala diminuita ausiliaria tono/semitono di F.

 

2) A alt: scala A super locria oppure scala A phrygian-dominante secondaria isolata--

 

3) A-7: scala A dorian---elemento II del II-V-I che si estende su 3^-4^ e 5^ battuta

 

4) D7: da me corretto con D alt---quest’ultimo è elemento V del II-V-I minore- dominante secondaria-

 

Scala D superlocria, scala D phrygian.

 

5) G-7: elemento I del II-V-I minore---scala G dorian

 

7) Bb-7: elemento II del II-V modulante--------scala Bb dorian

 

8) Eb7: elemento V del II-V modulante--------scala Eb mixolydian.

 

Battute 9,10,11,12 come 3,4,5,6.

 

13) In questa battuta c’è un II-V minore. Il II è un E semidiminuito—scala locria di E---

 

Il V è Aalt, scala superlocria di A, scala phrygian di A,dominante secondaria-

 

14) II-V maggiore con D-7, scala dorian, G7 diminuito scala semit/tono, oppure G7 mixolydian.

 

Le battute 15 e 16 contengono un II-V maggiore con G dorian e C mixolydian e successiva risoluzione sulla triade di tonica in 17^ battuta.

 

Credo sia inutile proseguire nella analisi delle battute da 18 a 26 e da 29 a 32 in quanto ripetono situazioni armoniche già considerate.

 

Da guardare invece le battute 27 e 28 che contengono un II-V minore ove il I è un B semidiminuito, scala locria di B, e il V è una dominante secondaria: E alt, scala superlocria di E ,scala fhrygian di E, che in successiva battuta risolve fisologicamente in A-7, scala dorian.

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Sì è vero, ma tecnicamente parlare di modulazione senza il primo grado e, eventualmente una conferma, è arduo...

Tu non ci trovi un IV VII di Fa minore? E' una soluzione ricorrente di interscambio modale nel Jazz, usata per "allungare il brodo" in una cadenza plagale. Gli americani le hanno addirittura dato un nome "backdoor progression", in quanto è un II V che riporta al I dalla "porta di servizio". :-)

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per identificare una tonalità non è necessaria la cadenza sul I, basta il II-V, in quanto il V contiene il tritono che identifica due tonalità, in questo caso il tritono è costituito dale note G e Db. Tale tritono possiede due possibili cadenze, una in D maj e l'altra in Ab maj, è il II che ci indirizza verso la cadenza desiderata. Quindi abbiamo due possibilità offerte dal tritono G-Db: E-7-A7-D e Bb-7-Eb7-A.

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per identificare una tonalità non è necessaria la cadenza sul I, basta il II-V, in quanto il V contiene il tritono che identifica due tonalità, in questo caso il tritono è costituito dale note G e Db.

Per cui in progressione, ogni giro è una modulazione?

 

Chiedo, perchè la modulazione è un procedimento che prevede non solo il toccare due accordi di una certa tonalità ... ma pure permanerci e "confermarla", altrimenti come direbbero i classici, è solo una tonicizzazione.

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Credo che la terminologia sia importante ma ancora più importante è "il concetto", se noi siamo in chiave di Fmaj e per due misure andiamo in chiave di Ab, c'è un cambio di tonalità, questo è l'importante, poi il fatto che venga confermata gli conferisce il termine di modulazione, se non viene confermata...........Quello che interessa a noi è che durante l'esecuzione del tema e soprattutto durante l'improvvisazione, in quel punto dobbiamo passare dalla chiave di F a quella di Ab.

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Credo che la terminologia sia importante ma ancora più importante è "il concetto"

 

Beh, nel tonale, come nel modale e in tutte le cose, ci sono delle regole e di conseguenza una terminologia che bisogna usare con proprietà, a scanso di equivoci.

Se in un brano costruito su Re dorico ti dicessi che siamo in "chiave di Do maggiore" tanto è uguale, mi toglieresti il saluto (giustamente) :D .

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Per cui in progressione, ogni giro è una modulazione?

 

Chiedo, perchè la modulazione è un procedimento che prevede non solo il toccare due accordi di una certa tonalità ... ma pure permanerci e "confermarla", altrimenti come direbbero i classici, è solo una tonicizzazione.

 

...però esiste la progressione modulante, come la infilate nel discorso?

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...però esiste la progressione modulante, come la infilate nel discorso?

 

una progressione modulante modula per definizione, di default :D :D :D

piuttosto c'è un altro inghippo relativo alla terminologia: gli americani col termine progression intendono una sequenza di accordi, tipo una cadenza; non ha lo stesso significato che ha dalle nostre parti.

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Credo di aver capito cosa intendesse modale, cioè che al di là dell'analisi, nella pratica, se in Do maggiore troviamo un A-7 D7 ci suoniamo pensando comunque a un II V di Sol, quale che sia la funzione armonica in quel contesto.

Tuttavia l'utilità dell'analisi e del fare una differenza tra una modulazione e una sostituzione in alcuni casi ci aiuta a stabilire la scelta della note più appropriata.

Es: La Pantera Rosa: A- F7 A-. Se noi consideriamo il F7 estratto dal contesto e ci mettiamo su una qualsiasi scala compatibile con un V succedono cose strane, prova a metterci una superlocria o a usarla su una sostituzione di tritono...

Poi sicuramente nessuno ti impedisce di farlo, Herbie Hancock mette su un maggiore praticamente qualsiasi nota della scala cromatica e ci sta divinamente, ma a questo punto ci si affida solo all'orecchio e al talento, diventa inutile qualsiasi regola.

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Ragazzi, quando si modula si va in un'altra tonalità e ci si resta...altrimenti non è una modulazione. La modulazione, che qualcuno chiamava "temporanea" non è nient'altro che una tonicizzazione.

 

Esempino:

 

V/II II V/V V I ... per cui, senza complicarci la vita, in C: A7 D-7 D7 G7 C siamo nella stessa tonalità, non è che andiamo in D-, poi in G, etc

 

Diverso sarebbe sempre in C: A7 D-7 D7 G7 E7 A-7 A7 D7 G

 

Ad un certo punto siamo in G ;)

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Aggiungerei una constatazione personale: l'opinione che mi sono fatto chiacchierando con Modale (non me volere, Moda') è che lui trascuri, forse volutamente, alcune regole dell'armonia tonale. Il considerare la relazione scala-accordo prioritaria rispetto al contesto va bene per il modale, però se su un II V I di fa mi dici che sul G-7 usi un Sol dorico piuttosto che un Fa maggiore trovo che sia inesatto; in sostanza è la stessa cosa dirai, vero, ma se allora io ti dicessi che su So what si usano le scale di Do maggiore e Re bemolle maggiore? Torniamo al discorso che anche un II grado di una sonata di Mozart utilizza il modo dorico... Il fatto è che questo doppio approccio ad un pezzo decisamente tonale può generare confusione.

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