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Piano Concerto - Forum pianoforte

Livello tecnico.....il mio...


maquieto
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Che brutto termine il "giudizio", mi ricorda Terminator... Chiamiamoli come preferisci tra "Ragguagli, consigli, dritte, indicazioni, pareri"!

Io comincerei come si facevano gli esami di pianoforte una volta... Ora con il nuovo ordinamento non so cosa si faccia in realtà. 

 

Perché non posti un bel video dove inizi con le cadute, scale (per moto parallelo, contrario, obliquo ovvero 2/3 e 3/2, terze e seste; ti risparmio le doppie terze e doppie seste), scale per doppie ottave parallele e ottave spezzate (per vedere come te la cavi con la rotazione), così tanto per scaldarti e vediamo intanto come ti comporti con gli elementi basilari della tecnica pianistica?

 

Poi scegliti uno studio; non conosciamo il tuo livello quindi ti do solo alcuni spunti (Czerny, Kramer, Chopin, Liszt, ma anche cose semplici valuta te in base al tuo livello cosa farci ascoltare ecc.).

 

Un brano di Bach lo vorrei ascoltare senz'altro per avere un'idea di come ti comporti con la polifonia.

 

Un brano dal repertorio classico (magari una bella sonata di Mozart o di Beethoven) basta anche un primo tempo, e lo stacco di un adagio se non vuoi farcela sentire tutta.

 

Poi passerei al repertorio romantico (Schumann, Chopin...), insomma quello che hai pronto.  

 

Per ultimo se hai qualcosa di virtuosistico e ben accetto. 

 

 

Praticamente è la simulazione di un esame, così facendo uno capisce anche come sai gestire lo stress. 

 

Puoi anche mandarci un punto alla volta, non è che ti dobbiamo dare il voto e per te dev'essere un passatempo non un lavoro.

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Ma no è uno gioco tra amici, qua parliamo di brani a piacere, negli esami bisognava arrivare con 24 preludi e fughe dal clavicembalo ben temperato, 23 studi di Clementi, , però effettivamente se uno ci pensa perché i programmi d'esame del vecchio ordinamento erano pensati in questo modo?

 

Scale, arpeggi ecc. per una valutazione della tecnica raggiunta.

Bach, per valutare il pensiero polifonico.

Mozart per valutare la coscienza dello stile classico.

Chopin per valutare la capacità di sintetizzare una forma di rubato diversa da quella del periodo classico pur senza sdolcinare, anche qui si parla di stile.

Liszt per valutare la competenze tecniche applicate tutte insieme in brani d'autore

 

Io se fossi il presidente di una giuria che deve esprimere un'opinione su un'esaminando vorrei ascoltare almeno queste cose per potermi fare un'idea complessiva.

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Ma no è uno gioco tra amici, qua parliamo di brani a piacere, negli esami bisognava arrivare con 24 preludi e fughe dal clavicembalo ben temperato, 23 studi di Clementi, , però effettivamente se uno ci pensa perché i programmi d'esame del vecchio ordinamento erano pensati in questo modo?

 

Scale, arpeggi ecc. per una valutazione della tecnica raggiunta.

Bach, per valutare il pensiero polifonico.

Mozart per valutare la coscienza dello stile classico.

Chopin per valutare la capacità di sintetizzare una forma di rubato diversa da quella del periodo classico pur senza sdolcinare, anche qui si parla di stile.

Liszt per valutare la competenze tecniche applicate tutte insieme in brani d'autore

 

Io se fossi il presidente di una giuria che deve esprimere un'opinione su un'esaminando vorrei ascoltare almeno queste cose per potermi fare un'idea complessiva.

 

Questo post, che mi piace, incarna perfettamente alcune carenze interpretative dei giorni nostri. Io vorrei valutare almeno altri tre parametri:

 

- la capacità "improvvisativa" (non intendo il Jazz, ma l'alea)

- la gestione timbrica

- la gestione ritmica

 

E non a caso nella lsita mancano nomi del XX secolo (ne bastano 3)

 

Però senza queste secondo me oggi un interprete non può definirsi veramente completo.

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Hai certamente ragione. Non capisco solo cosa intendi per "gestione timbrica". Perché se per gestione timbrica intendi la capacità di variare la forma di un suono in funzione di un'esigenza musicale allora forse questo rientra nella questione della tecnica pianistica (usare i gesti fondamentali di base consapevolmente in funzione del suono che si vuole ottenere). 

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Hai certamente ragione. Non capisco solo cosa intendi per "gestione timbrica". Perché se per gestione timbrica intendi la capacità di variare la forma di un suono in funzione di un'esigenza musicale allora forse questo rientra nella questione della tecnica pianistica (usare i gesti fondamentali di base consapevolmente in funzione del suono che si vuole ottenere). 

Per capirci, eseguire un brano di liszt, seppur complesso sotto un milione di punti di vista, non raggiungerà mai la complessità ritmica di un brano di Messiaen...giusto per citare un grande assente della lista. Ma come Bach lo vedi come riferimento polifonico, a me piacerebbe sentire un aspirante pianista suonare anche Messiaen (non che sia finita li, ma basta per farsi una buona idea su una determinata capacità) ;)

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Scusa Simone, dicevi timbrica.

 

Certo, vero. Ma tutti i filoni indicati escludono l'utilizzo ad esempio della cordiera che richiede una sensibilità musicale e capacità tecnica/ interpretativa mirata ad altri e diversi modi di emissione del suono ... non di meno alla gestione non ristretta (solo tastiera) delle potenzialità sonore dello strumento. Forse più chiaro. Per cui il Liszt potrebbe non essere esaustivo e neanche "completo" dal punto di vista timbrico delle possibilità offerte dalla tastiera (glissandi, armonici, etc.).

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Ok adesso è chiaro. Certamente se si pensa al repertorio contemporaneo allora è chiaro che una grande fetta d'importanza la riveste anche l'uso, per così dire, "non convenzionale" del pianoforte. 

Per gestione ritmica e improvvisativa avevo capito perfettamente a cosa facessi riferimento. 

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:blink: scusate, ma tutte queste capacità che vorreste valutare potrebbero anche non essere presenti in un livello iniziale o per molte anche in un livello medio....per la gestione timbrica ma anche ritmica possono volerci anni....una vita ......due....per arrivare a cogliere le sfumature giuste....forse non vi vorrei in commissione  :wacko:

a meno che non mi sia persa un pezzo e non sappiate già che Fabio73 è  un concertista navigato che sta cercando una valutazione vedrei prima un video di quello che sa suonare e poi in base a questo partirei a cercare i suoi limiti e le sue competenze.chiedergli di dimostrarmi di avere l'abilità di plasmare il suono in base alle esigenze interpretative se magari è in una fase molto iniziale di studio mi sembra prematuro...è una capacità che svilupperà continuando a suonare. Ogni livello raggiunto ha dei limiti che si superano gradualmente e alcuni requisiti possono non essere valutabili subito....p fprse nn ho inteso il contenuto dei vostri messaggi e mi scuso.. :)

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:blink: scusate, ma tutte queste capacità che vorreste valutare potrebbero anche non essere presenti in un livello iniziale o per molte anche in un livello medio....

 

 

Invece no cara Nancy, è proprio per questo che ci sono delle carenze. Ci sono studi che partono dal primo anno di pianoforte dedicati allo sviluppo della capacità improvvisativa e all'utilizzo del timbro. Dipende dalla sensibilità del docente quando cerca di insegnare allo studente ... se fossi in te inizierei a coltivare autori tipo Kurtag, ti renderai conto che c'è l'abc anche per questi aspetti.

 

Eppoi, esiste il mio primo Chopin ... non a caso :)

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per così dire, "non convenzionale" del pianoforte. 

Io ormani direi "uso non ristretto" del pianoforte, dopo quasi un secolo dò per assodato che esiste una cordiera, che il pianoforte può essere preparato, etc. e si possono fare anche cose molto divertenti (per rispondere a un altro thread di fabio73) e ironiche. Dipende da cosa cerca/vuole il compositore.

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Invece no cara Nancy, è proprio per questo che ci sono delle carenze. Ci sono studi che partono dal primo anno di pianoforte dedicati allo sviluppo della capacità improvvisativa e all'utilizzo del timbro. Dipende dalla sensibilità del docente quando cerca di insegnare allo studente ... se fossi in te inizierei a coltivare autori tipo Kurtag, ti renderai conto che c'è l'abc anche per questi aspetti.

 

Eppoi, esiste il mio primo Chopin ... non a caso :)

 

in effetti come darti torto...

purtroppo nella mia abc queste cose non c'erano e quindi le ho apprese e le sto apprendendo ancora ora....vado a studiare Kurtag  :D  :D

comunque discussione moooooolto interessante!!   :thumbsu:

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Sapete....vi ho vpcapito tutti sul serio...non ci credevate è ?

Nancy comunque è la più mamma...mi ha tranquillizzato subito e messo a mio agio...ha ha..grazie.

Frank...cavolo...in realtà anche se la tua voce incute sempre un po' di timore sono in completo accordo...ma dai!!, il pianoforte preparato .....alla John Cage....incredibile...ho ascoltato alcuni brani su radio Rai..considera che parli con lo scapestrato che ha distrutto le corde del suo pianoforte ( Alexander Hermann ) a furia di mettere puntine da disegno sui feltri...beh! Avevo 14 anni ed al liceo impazzavamo per Gould e il clavicembalo di Bach e Scarlatti....bei tempi.. e che suono!!! Poi un giorno un do basso perse la pazienza è...stannn...una corda mi è quasi schizzata in faccia...tanto per dire che il mio piano era sempre spalancato come le finestre delle massaie alle sette del mattino..sono un poco povero d'orecchio a dire il vero..

Per tornare alla discussione, ( parentesi...non vorrei mai Simone in commissione ) ...mi hai fatto veramente paura...vi traccio un po' le mie strade tortuose e poi appena posso giuro che posto qualcosa ma sono 10 anni che non suono e dopo 5 anni di carpenteria navale abbastanza pesante mi sono ritrovato come Czifra dopo il periodo da spaccapietre...lui dovette fare una riabilitazione abbastanza lunga poveraccio...ma io non avendo il suo talento l'ho accusato parecchio il colpo...dopo tutto però anche certe difficoltà rafforzano ed ho allargato i miei orizzonti musicali anche in quel periodo...

 

Ho iniziato a 5/6 anni ed ero all'asilo,,,passavo più tempo sul piano a coda della maestra che in classe.e alla fine....iniziai a suonare.

Maestro di provincia e non vedente...tanti anni persi arrivai a suonare Debussy, e Mozart ricordo la k 545...

Interrotto verso i 10 anni amavo tantissimo rifare a memoria tutto quello che sentivo...anche la marcia alla turca la tirai giù da una cassetta se non erro suonava Skoda...con la clavietta a soffietto...poi controllando lo spartito...non mancava una nota e non c'era un errore.

Al liceo conobbi una amico che suonava il piano e stava proprio facendo alcune cose di Bach e la k 545... mi riprese un desiderio indescrivibile di continuare e feci l'errore di tornare la vecchio maestro...mi bastarono pochi anni per capire che sul serio non ci avrei cavato nulla...infatti smisi e su indicazione di un amico dei miei andai da un maestro serio..3 anni ed ho preparato il 5 anno.

Ho dovuto in pratica iniziare da 0 . Quindi già fuori regola con l'età...se non erro ho dato il 5 anno ed avevo 22 anni...in compenso ho portato sei preludi di Chopin...e per il resto è andato tutto ok.....9 nel repertorio romantico...9 nel dettato melodico dato l'anno prima etc...sporcai un po' Bach perché mi uscirono le tre invenzioni...quando avrei voluto anzi una suite inglese ...ma non uscì al sorteggio...poi mi uscì il 41 di Czerny e lo eseguii benissimo...

 

Iniziai subito a preparare per l'8 anno è così a ruota Beethoven , schubert , liszt , avevo già preparato una decina di preludi e dieci fughe dal clavicembalo ben temperato ma poi....problemi del mio maestro per vincita di un concorso...andai da un suo allievo per un periodo e poi vari problemi di lavoro, mutuo casa etc....ed eccomi qui che mi rendo conto di perdere terreno ogni giorno. In questi 10 ormai 15 anni in pratica ho solo letto tanto ma tutto a spezzoni e non ci crederete...se mi chiedete suonami qualcosa....non so nulla ...

Sono attaccato alla carta come una mosca alla carta moschicida...

 

La preparazione penso di averla e in questi anni credo di aver migliorato molto nell'ascoltarmi...cosa secondo me basilare per chi suona ma...prima non riuscivo proprio a capirci nulla.

Ora vorrei ricominciare da dove avevo lasciato ..al tempo quando smisi .stavo iniziando lo studio dell'opera 10 n 1 di Chopin e assieme iniziai lo studio degli arpeggi ...o meglio li iniziai due mesi prima....

 

Ho suonato in pubblico solo una volta prima del"esame...sempre con la carta davanti...

 

Scusate la lungaggine ma la situazione è questa..

Spero di progredire anche con il vostro appoggio perché purtroppo sembra che della musica...non importi più nulla a nessuno...

 

Ti dico una cosa Frank ...con il mio maestro avevo iniziato uno studio serio del. Mikrokosmos di Bartok e l'ho trovato incredibile...abbiamo letto fino al 3 volume ma si voleva andare avanti...lui si che era un gran maestro, colto e intelligente..

 

Quindi io di contemporaneo non ho altro....anche se Bartok penso che ormai....sia storicizzato...o no?

Grazie a tutti comunque...posto qualcosa appena riesco.

 

 

P.s. Ho sempre in mente la foto di Simone che mi attende vestito di bianco al banco degli imputati....ha ha ha..

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La mia foto del profilo incute timore vero? Ahahahah, no in realtà sono buono. Comunque facciamo così, facci sentire quello che riesci a preparare in poco tempo e vediamo come sei messo. Come ho già detto, lo torno a dire, non si può pretendere di insegnare la tecnica pianistica a distanza. Si può discutere ma soprattutto nelle prime fasi di esercizio è assolutamente necessario un Maestro. Qui al limite ti possiamo dare solo qualche indicazione. 

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Frank...cavolo...in realtà anche se la tua voce incute sempre un po' di timore sono in completo accordo...ma dai!!

Daniele è in soggezione, tu senti che la mia voce incute un po'di timore...al prossimo raduno parlerò solo dopo una deicna di bicchieri di vino :D :D :D

 

Scherzi a parte

 

 

...ma dai!!, il pianoforte preparato .....alla John Cage

E no, è come dire una fuga alla Bach. Non proprio se senti che evoluzioni ha avuto la fuga dopo Bach. Uguale per la preparazione del pianoforte, anche se Cage è stato uno dei primi (non il primo), poi l'argomento ha avuto una sua evoluzione e sicuramente oggi non è vissuta come esperimento o espressione filosofica ma come mezzo espressivo frutto di una propria ricerca atistica.

 

 

 

Ti dico una cosa Frank ...con il mio maestro avevo iniziato uno studio serio del. Mikrokosmos di Bartok e l'ho trovato incredibile...abbiamo letto fino al 3 volume ma si voleva andare avanti...lui si che era un gran maestro, colto e intelligente..

 

Come per tutto il resto devi distinguere tecnica da repertorio; a livello di didattica sicuramente Bartók, Kabalevskij e Kurtàg non guastano, anzi! Per il repertorio c'è l'imbarazzo della scelta.

 

Devo riconoscere però che come vedo carenze dal punto di vista interpretativo ... ci vedo carenze pure dal punto di vista didattico e questo è colpa dei compositori; è una cosa con la quale voglio farci i conti anche io. In effetti non molti si sono curati di lasciare opere didattiche, adatte ai principianti, propeteutiche a far assimilare sin dall'inizio certi mezzi espressivi. Qualcosa c'è ma sento che non basta, spero prima o poi di ruscire a contribuire anche io (nel mio piccolo) con qualche opera didattica....chi lo sa, in futuro ...

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Dimenticavo...interessante quel che diceva Frank sull'improvvisazione..

Io spesso improvviso al piano ma non so se quel che faccio ha un'utilità o meno o se ha un senso visto che non conosco nulla in fatto di improvvisazione e composizione. Avevo iniziato lo studio dei primi rudimenti di armonia rivolti etc ma ho interrotto dopo poche lezioni per le stesse ragioni di cui sopra...

Sento però che improvvisare dando un senso ritmico, timbrico a qual che faccio mi matura in qualche modo nel senso della scoperta dello strumento. A questo alludevi Frank? Oppure ho capito male?

Magari vi giro anche alcune mie pazzie d'improvviso.

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Sono STREPITOSAMENTE d'accordo con Frank quando dice che bisogna sin dal primo anno far capire alcune cose sul suono e sull'interpretazione. Sono dell'opinione che insegnare subito a percepire "il tutto" sia culturalmente importante : non sappiamo se l'allievo si arresterà dopo qualche anno o continuerà a studiare e praticare Musica, ma la completezza dovrebbe essere presente sin dai primi anni. Ciò, secondo me, vale anche per lo studio di una composizione, da parte di un musicista già esperto. Cercare di individuare subito il carattere e metterlo su musicalmente dovrebbe venire prima che studiare singolarmente le battute, le frasi, le pagine. La comprensione musicale stessa suggerirà al musicista le soluzioni tecniche e la strada da seguire per apprendere il brano

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