SammyChopin Postato Luglio 16, 2013 Autore Report Share Postato Luglio 16, 2013 sammy il difficilissimo è sempre relativo.... ti riferivi ai notturni perchè mi riferivo a quelli Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
antares86 Postato Luglio 16, 2013 Report Share Postato Luglio 16, 2013 ti riferivi ai notturni perchè mi riferivo a quelli dicevo in generale vale per tutto Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Marziano Postato Luglio 16, 2013 Report Share Postato Luglio 16, 2013 .... almeno sul 3 su 4.... sul 2 su 3 spero di si non fai metà Chopin Sul 3 contro 4 (io avevo scritto 4 contro 3 che in effetti è diverso) avevo aperto questo topic http://www.pianoconc...791-4-contro-3/ Persino in Clementi ci sono esempi ... andrebbe assolutamente smarcato il problema ritmico, ove esistente... Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
SammyChopin Postato Luglio 16, 2013 Autore Report Share Postato Luglio 16, 2013 ma in che senso intendi "relativo"? (Antares) Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
gianni22 Postato Luglio 16, 2013 Report Share Postato Luglio 16, 2013 Sarà ..."relativo alle proprie (reali) capacità"... Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
SammyChopin Postato Luglio 16, 2013 Autore Report Share Postato Luglio 16, 2013 ma queste difficoltà ritmiche come si superano? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
ttw Postato Luglio 16, 2013 Report Share Postato Luglio 16, 2013 ma queste difficoltà ritmiche come si superano? Studiando negli anni e con tanta pratica...sostanzialmente sono problemi di solfeggio che si dovrebbero risolvere in "giovane" (inteso come anni di studio) età 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
SammyChopin Postato Luglio 16, 2013 Autore Report Share Postato Luglio 16, 2013 Anche se ho letto quel topic, ho capito ben poco di ciò. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
SammyChopin Postato Luglio 16, 2013 Autore Report Share Postato Luglio 16, 2013 ma avendo in precedenza superato una terzina contro duina posso facilmente superare anche 3 contro 4, magari basandomi anche su di essa? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
SammyChopin Postato Luglio 16, 2013 Autore Report Share Postato Luglio 16, 2013 o meglio 4 vs 3 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Marziano Postato Luglio 16, 2013 Report Share Postato Luglio 16, 2013 Anche se ho letto quel topic, ho capito ben poco di ciò. Forse conviene continuare li...altrimenti qui non si capisce più una mazza Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
SammyChopin Postato Luglio 16, 2013 Autore Report Share Postato Luglio 16, 2013 Forse conviene continuare li...altrimenti qui non si capisce più una mazza ho già scritto lì Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
antares86 Postato Luglio 16, 2013 Report Share Postato Luglio 16, 2013 ti rispondo lampo qui 4 su 3 è molto peggiore di 2 su 3 o 3 su 2 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
pestatasti Postato Luglio 18, 2013 Report Share Postato Luglio 18, 2013 Riprendo il discorso originario per dare la mia personalissima opinione che spero sia un gradito contributo per SammyChopin. Anzitutto (sembrerà banale ma) è fondamentale considerare che le difficoltà espressive in Chopin sono pari (se non superiori) a quelle tecnico-meccaniche. Senza padronanza del rubato, del legato (o meglio dei legati), e con un timbro piatto, qualsiasi brano, anche (anzi direi soprattutto) quello apparentemente più abbordabile perde spessore, diventa sporco e scadente tanto quanto un pezzo "difficile" suonato senza tecnica. Per questo, sencondo me, i preludi sono in assoluto pezzi... da 90. Tra i più difficili... Secondo il mio punto di vista (e la mia esperienza), fatta eccezione per qualche pezzo (tipo op. 69, n. 1) per affrontare Chopin conviene partire subito dall'opera che ne concentra tutto lo "strumentario": gli studi. Si dirà: "ma il livello tecnico non me lo consente ancora". A quest'obiezione risponderei con una serie di osservazioni. In primo luogo nessuno "nasce imparato". Lo scopo è quello di crescere e allora anziché rischiare di imparare male uno Chopin apparentemente facile fossilizzando errori difficili da sradicare è meglio approcciare con assoluta umiltà all'opera "didattica" per eccellenza. In secondo luogo non dimentichiamoci che Chopin è stato un pioniere della tecnica disvelando una serie di gesti (uso di polso, braccio, avambraccio e corpo, sfruttamento del peso) sino ad allora misconosciuti; gli studi sono una sorta di abbecedario di questi gesti tecnici, trasmettono i codici per decriptare le difficoltà del pianismo "maturo": non andrebbero visti soltanto come pezzi "difficili", quanto piuttosto come pezzi che aiutano a vincere le difficoltà. In terzo luogo tenendo a mente gli insegnamenti ricevuti e, soprattutto, osservando come si muove chi suona veramente bene (si parlava in un altra recente discussione di Valentina Lisitsa), comprendendo come si deve affrontare ogni signolo passaggio, seguendo un buon metodo di studio fatto sopratutto di concentrazione e, perché no, grazie a buone letture, si possono fare anche in poco tempo passi da gigante. 2 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Frank Postato Luglio 20, 2013 Report Share Postato Luglio 20, 2013 "Rachmaninov Preludio Op.23 n.7 in Do m" Se è quello che ricordo io, il fatto che esiste una trascrizione a 4 mani la dice abbastanza lunga Io conosco la trascrizione per pf a 4 mani di quello in sol- Io uno sforzo la farei per il Preludio in do# minore, con un po' di talento, se si è fra quinto e ottavo si dovrebbe portare a casa 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
SammyChopin Postato Luglio 23, 2013 Autore Report Share Postato Luglio 23, 2013 Riprendo il discorso originario per dare la mia personalissima opinione che spero sia un gradito contributo per SammyChopin. Anzitutto (sembrerà banale ma) è fondamentale considerare che le difficoltà espressive in Chopin sono pari (se non superiori) a quelle tecnico-meccaniche. Senza padronanza del rubato, del legato (o meglio dei legati), e con un timbro piatto, qualsiasi brano, anche (anzi direi soprattutto) quello apparentemente più abbordabile perde spessore, diventa sporco e scadente tanto quanto un pezzo "difficile" suonato senza tecnica. Per questo, sencondo me, i preludi sono in assoluto pezzi... da 90. Tra i più difficili... Secondo il mio punto di vista (e la mia esperienza), fatta eccezione per qualche pezzo (tipo op. 69, n. 1) per affrontare Chopin conviene partire subito dall'opera che ne concentra tutto lo "strumentario": gli studi. Si dirà: "ma il livello tecnico non me lo consente ancora". A quest'obiezione risponderei con una serie di osservazioni. In primo luogo nessuno "nasce imparato". Lo scopo è quello di crescere e allora anziché rischiare di imparare male uno Chopin apparentemente facile fossilizzando errori difficili da sradicare è meglio approcciare con assoluta umiltà all'opera "didattica" per eccellenza. In secondo luogo non dimentichiamoci che Chopin è stato un pioniere della tecnica disvelando una serie di gesti (uso di polso, braccio, avambraccio e corpo, sfruttamento del peso) sino ad allora misconosciuti; gli studi sono una sorta di abbecedario di questi gesti tecnici, trasmettono i codici per decriptare le difficoltà del pianismo "maturo": non andrebbero visti soltanto come pezzi "difficili", quanto piuttosto come pezzi che aiutano a vincere le difficoltà. In terzo luogo tenendo a mente gli insegnamenti ricevuti e, soprattutto, osservando come si muove chi suona veramente bene (si parlava in un altra recente discussione di Valentina Lisitsa), comprendendo come si deve affrontare ogni signolo passaggio, seguendo un buon metodo di studio fatto sopratutto di concentrazione e, perché no, grazie a buone letture, si possono fare anche in poco tempo passi da gigante. Ero incredulo al momento di leggere il tuo post: pochissimi la pensano così e sono felicissimo di aver letto questo tuo pensiero non affatto insignificante, ameno per me. Grazie davvero Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
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