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Piano Concerto - Forum pianoforte

pianoexpert

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  1. perché non funziona. Dopo poco tempo o in presenza di ambiente umido, la pelle non scorre più. Questa è la mia opinione.
  2. Sono d'accordo con te. Del resto anche la mia generazione è stata "vittima" dei Caroselli. Quando scoprivano, alle feste, che sapevo suonare il pianoforte, qualche ragazza mi chiedeva : "....uh mi suoni Angelino supertrim?"( figurati se non gliela suonavo!!!) . Si trattava della marcia turca di Mozart, che in quel periodo di "capelloni" era il pezzo classico più conosciuto.....Bhe...merito di Calimero, il pulcino nero che, lavato con Supertrim diveniva bianco!!!!!! In quel momento, dove regnavano i gruppi rock, Calimero dava una mano a noi che non suonavamo la chitarra e portavamo i capelli corti Anche io ero un po' indignato....ma ciò mi divertiva. Ancora oggi si parla di Supertrim, anche se il detersivo non esiste più. Molti hanno imparato che quella musica apparteneva a Mozart...e magari si sono interessati ad altra sua musica. Benvenga la pubblicità che ci fa ascoltare buona musica.....ma hai ragione...bisognerebbe citare titolo e autore.
  3. Caro Matteo, credo di essermi reso conto del problema. Non so se tu abbia pagato molto o poco questo pianoforte e spero che tu lo abbia provato prima dell'acquisto. ( Lo hai acquistato? O è magari un piano di famiglia?) Va bene. Quando ci troviamo in presenza di materiali misti siamo quasi sempre nei guai. Questa è la mia idea. Non riesco a capire quale maledetto risparmio possano realizzare le Case con questa "filosofia". Naturalmente questo non riguarda il Carbonio. Sembra che sia un materiale affidabile. Ho notato che il montante di scappamento è imperniato alla forcola con una rondella di Teflon( così mi sembra). Molto spesso l'assorbimento dell'umidità è tutta a carico del feltro che sta intorno al perno e ciò provoca un attrito irreversibile. Poi molta polvere. Bisogna verificare il funzionamento generale e soprattutto gli attriti dei perni di centro. E' un lavoro che deve essere affidato ad un tecnico competente e risolto. Altrimenti la scorrevolezza della meccanica credo sia compromessa. Magari, però, il suono è buono e nel complesso lo strumento dà discreti risultati. Una revisione credo sia necessaria. Controllerei, ripeto, non solo i montanti di scappamento, ma anche tutti i perni di centro della meccanica. Fammi sapere. Ciao Paolo
  4. Bisogna capire molto bene quale sia il "gesto", ossia il movimento che le mani devono compiere. Può darsi che una mano faccia accordi in caduta e l'altra alterni delle note in rotazione. Oppure che tutte e due debbano usare lo stesso gesto fondamentale di base. Ricordarsi che il giusto approccio corporeo fa risparmiare tempo nel coordinamento. Sempre in evidenza l'interdipendenza delle dita e non la sola indipendenza. Suonare con la spalla, col braccio, con l'avambraccio, con le dita e affidare ai muscoli più forti losforzo che quelli più piccoli non riuscirebbero a sopportare. Massima rilassatezza, dalla quale vengono energia e potenza. Indipendenza delle mani significa anche saper ciò che fa una mano rispetta all'altra. Quasi sempre c'è una logica e un "elegante" coordinamento. L'osservazione della tranquillità dei movimenti ci fa da verifica.
  5. Caro Francesco, Lo Schimmel è il principe dei pianoforti....ma mi riferisco ai verticali: Le code non mi piacciono. I verticali sono meravigliosi. Direi che 2 Hz non decidono niente sul pianoforte, specie se il telaio è ben robusto. Si pensi che su Steinway, quando si cambiano le corde si possono innalzare(a scopo assestamento) le corde dei bassi ti circa un tono, come pure i medi e gli acuti di mezzo tono!!!!! Comunque la timbrica con accordature al di sopra o al di sotto del 440 cambia.
  6. Se ho ben capito si tratta di caviglie a vite. Vidi uno di questi struymenti da un collezionista. Il sistema, però non sembra funzionare bene. La caviglia "vive" bene nel legno. Quando si gira avviene una frizione e il successivo"appoggio" con molleggiamento fissa la sua posizione. La vite, anche se di "raffinato" e "micrometrico" movimento, manca di questa ultima fase, che permette di contrastare il "calo" della corda durante la vibrazione. Insomma, direi che il "rozzo" sistema del "cavicchio" nel legno, girato, appoggiato, fermato dal movimento del polso dell'accordatore ( sensibile a questo sistema di fissaggio) funzioni a meraviglia. ...(a meno che i fori non siano divenuti laschi)
  7. Il Reblitz consigliato da Camy è uno di questi. Sandor è un libro fondamentale, se si prende per il verso giusto. Anche il "cinese" è formidabile, anche se a volte stenta a concludere e/o contiene qualche contraddizione ( forse colpa della non buona traduzione) .
  8. Caro Francesco, bentornato. E' un piacere e una fortuna per me essere tuo amico. I giovani sono i nostri soli Maestri, perchè ci specchiamo in loro senza inganni e veniamo allo scoperto sinceramente. Ci fanno vivere la dimensione del nostro tempo e tengono "freschi" i concetti, le decisioni, gli approfondimenti. Accelerano i nostri ritmi pacati e svegliano le nostre motivazioni. Evviva!!!
  9. Alcuni libri sono troppo tecnici, alcuni non parlano affatto dello strumento. Comincerei da un libro fondamentale: "Il pianoforte " di A. Casella. un altro libro fondamentale è "come si suona il pianoforte" di G. Sandor. Guarda, se vuoi, anche i miei articoli sulla sez. articoli del sito.
  10. Ripasso prima mentale! Poi a frasi, tenendo conto delle modulazioni. Rendersi sempre conto di dove siamo! Posizioni morbide. Niente rigidezza. Partecipazione della spalla del braccio e dell'avambraccio, poi le dita, punti terminali dei muscoli più grandi. Pensare all'atmosfera del pezzo. Non dannarsi per qualche imprecisione o qualche nota sbagliata. "Riallacciare" le frasi con pazienza. Buono studio
  11. Benvenuto Matteo. La musica ti aprirà un Mondo e noi saremo con te. Ciao Paolo
  12. In genere per il materiale misto si usa colla epossidica (epoxi) oppure colle a base di cianacrilati. Non conosco le colle usate da Kawai; speriamo che nel tempo le parti di materiali diversi incollati tra loro non diano problemi. La Case costruttrici sono molto attente ai materiali leggeri, tipo il carbonio, che sembra dare risultati eccellenti, grazie alla leggerezza e alla robustezza. Staremo a vedere
  13. Diciamo che sarebbe meglio spostarsi sull'apposita sezione. Ci aiuterà Thesimon. Comunque questo limite spetta al Costruttore. L'eccessiva inclinazione significa avere un verticale molto basso e una coda molto corta. Sui verticali si parte da cm.105 e sul coda da 155. Misure più piccole non sono opportune. Tutto viene "forzato" inevitabilmente e ciò non favorisce una sufficiente "armonicità" dello strumento (e non solo). La meccanica diventa corta e poco agevole. Le possibilità dello strumento molto sacrificate.
  14. pianoexpert

    Amelie

    Caro Gian! Che piacere risentirti e riascolatre le tue belle "proposte". Benvenuto una seconda volta!!!!!!Arricchisci il nostro Spirito. Un saluto affettuoso Paolo
  15. Caro Masiimo, Mi fa comunque piacere risponderti. Il peso di ritorno del tasto è molto importante. Ci fa sentire al sicuro e garantisce la "ripetizione della meccanica". Come dice Casella, le dita sono aderemti ai tasti come le gomme dell'auto sull'autostrada e quando il peso di ritorno è scarso, questa "aderenza" viene a mancare. In quasi tutti i pianoforti dovremmo essere intorno ai 20 grammi. Quando il peso di ritorno è basso e quello di abbazzamento è alto siamo in presenza di eccesso di attriti ( Vedi lezione 3). Se il peso di abbassamento è basso e il peso diritorno è basso...forse siamo in presenza di una errata "pesatura" della tastiera. L'inerzia è importante. Le masse o meglio i pesi, anche se ben bilanciati, non devono essere eccessivi. Partire sempre dall'esame degli attriti. Saluti e benvenuto tra noi Paolo
  16. ma certo! Invece di caricare e scaricare le molle con l'apposito ferretto ad uncino, quella vite permette ci caricare o scricare in modo minimale la molla stessa. Complimenti per l'attenta osservazione e Buon Ferragosto
  17. Auguri, Camy, ........ammazza quanto sei giovane!!!!!! Augurissimi!!!!!!!!!!
  18. Meraviglioso, soprattutto ci insegna quel "legato mentale" del quale parlavo in altra sezione di studio.
  19. Giusta la notizia di Pianoscholar!!!!!
  20. pianoexpert

    Arpeggi

    Giustissimo tutto, Giacomo!!!!!
  21. Leggere il libro e poi ne riparliamo tutti!!! Bene, buona esperienza!!! P.S. Non sempre quello che abbiamo appreso o che ci hanno insegnato, anche se non proprio giusto e/o non efficace, deve essere condannato. "il travaglio del negativo" porta verso una crescita ( purchè in una una direzione giusta!)
  22. E' così. Anche se leggermente. in alcuni modelli di verticale con tasto particolarmente corto, l'inclinazione è più accentuata. Ciao
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