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Piano Concerto - Forum pianoforte

pianoexpert

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Tutto postato da pianoexpert

  1. Credo che pretendere un buon tecnico non ci sia nulla di male. Quando ero ragazzo, mia madre mi comprò un verticale Petrof che provai dalla Gloriosa ditta Ciampi. Erano i primi Petrof che si affermavano in Italia e io li trovavo bellissimi. Mandarono l'accordatore, ma io sentivo il pianoforte scordato. Andai dalComm. Ciampi, una persona che ricordo con molto affetto e stima. Persona competente e deliziosa. Dissi: "Commendatore, mi scusi, ma quel magnifico Petrof non riesco.....a sentirlo ben accordato.....da che può dipendere?" Il commendatore sorrise e ne suo elegante vestito beige mi disse.."Ho capito ...adesso verrà Orsini" Orsini venne a casa mia e quando uscì pensai di possedere un altro strumento. Ebbi con lui un lungo rapporto di conoscenza e di amicizia; mi rivelò molti aspetti dell"accordare". Era l'accordatore che salvò ad A. Rubinstein la registrazione integrale dell Mazurche di Chopin nell'allora stabilimento di via Tiburtina a Roma. Da qual momento il Maestro lo voleva sempre dietro le quinte. Orsini era semplicemente un meraviglioso accordatore; per lui tutto era naturale ed intuitivo. Era per lui facile ed ovvio quello che forse per alcuni altri era irraggiungibile. Questa storia può incoraggiarti a chiedere un Tecnico che soddisfi le tue esigenze.
  2. Ma come? E' interessantissimo. Grazie di averlo postato.
  3. Assolutamente no. L'attività fisica favorisce lo studio. Fare sport ossigena. Purchè non si metta a dura prova la muscolatura che ci serve per suonare. Certo fare pesistica o giocare a tennis, non va bene, ma altra attività ok. Anzi si consiglia anche ai pianisti che devono studiare per un esame o per un comcerto, di praticare almeno una bella passeggiata prima di studiare. Il cervello è molto più ben predisposto la mattina e dopo una bella "ossigenata".
  4. Esatto!!! E' questione di metodo e ...di pratica. Un buon sistema per imparare a leggere in tutte le chiavi ...è non far riferimento alla chiave imparata precedentemente o far riferimento a quella che si conosce meglio. Pensiamo alle lingue: Bisogna imparare a pensare direttamente nella nuova lingua. Così si fa una sola operazione. Si impara che "maison" è dove abitiamo e che "book" è cio che leggiamo. Passare attraverso la traduzione italiana di "casa" e di "libro"ci obbliga a fare una operazione in più, con dispendio di tempo ( mancanza di immediatezza) ed energia. Nel setticlavio conviene imparare, per es, la chiave di tenore pensando e visualizzando il do sul nostro dito indice. Toccando le altre dita pronunceremo i nomi delle note, percependo, al tatto, la loro posizione. Tra un dito e l'altro le note sugli spazi. Toccare le dita e prononciare le note. Quando, in velocità, non si sbaglia più, si prende un foglio di carta rigata e si mettono pallini a caso, per poi scrivere rapidamente il nome delle note sotto al loro segno ( prima il segno e poi il nome). Esercizio inverso. E' importante farle tutti e due gli esercizi. Così, in venti giorni di studio si può imparare il setticlavio, riconoscendo la fisionomia delle note in ciascuna chiave senza far riferimenti alle altre. Provare per credere. Certo, nessuno di noi legge con facilità il setticlavio se non lo continua a praticare. Che ne pensate ?
  5. Un video molto importante. Eterna diatriba come suonare oggi la grande musica di ieri. Io penso che bisogna immaginare e dedurre l'idea del compositore fino in fondo. Un "Immenso" come Bach che pensava direttamente in modo polifonico, non poteva pensare le voci con colore unifirme. Credo che il fatto che abbia Lui potuto suonarle su strumenti che non rendevano giustizia e onore alla sua grande idea, non ci esclude dalla possibilita di realizzare la grande Idea su uno strumento moderno che ci permette di diversificare il colore delle voci: Credo che Bach approverebbe sentire, nello strumento moderno, questa possibilità. Non pensate?
  6. Mi scuso della tarda risposta (24 ore!!!!). Ci sarebbe da parlare per ore. Ho già trattato in altri post riguardo alla velocità. Ho messo a confronto lo studio lento e quello veloce e ho parlato di come, nel veloce, i movimenti cambino. Cambia anche il coordinamento e l'immagine mentale. Ripeto il suggerimento. Prova a velocizzare un brano, studiandolo a frammenti, a frasi....ma fermandoti sugli accenti. Se il brano è i 4/4, fermarsi ogni quarto, suonando velocemente e ripetendo la nota di arrivo rendendola nota di partenza. Ascoltare le cellule e individuare dove qualcosa non vada. Quindi, trovata la causa ( diteggiatura, gesto errato ecc..)ripetere il frammento. Via via , sempre con fermata, si può suonare una intera frase e poi un periodo.l grande Carlo Zecchi, dalla scuola del quale ho l'onore di discendere, studiava così. Si acquista padronanza dei gesti corretti e si individuano le mancanze. Nello stesso tempo non si "snaturano" le esecuzioni veloci, che non possono rimanere "lente" in eterno!!!!! La spiegazione è molto sommaria e me ne scuso. L'occhio vigile del Maestro è indispensabile almeno all'inizio di questa forma di studio. Per la muscolatura: Quello che dice Simone, che mi ha preceduto nella risposta, è giusto. Un buon intervento è anche immergere le mani e gli avambracci in acqua calda, quandi si proviene dallo sforzo di un lavoro manuale. Il riposo è la cosa migliore. Non si può pretendere di lottare nell'alternanza tra i due lavori muscolari, il primo basato sullo sforzo e sulla tensione, il secondo basato sullo sviluppo energetico fuori tensione.
  7. I ronzii possono dipendere da tante cose. Vorrei sapere se per caso si verificano nelle note corrispondenti all'ncrocio delle corde. Seconda domanda: riguardano note corrispondenti a corde fasciate in rame? Il pianoforte, uno come questo deve essere stabilizzato. Allora anche se si suona molto, l'accordatura si deve muovere in modo uniforme. Bisogna rivederlo una volta all'anno. Per orecchi più esigenti anche prima. Questi difetti di cui mi parli devono essere eliminati. Potrebbe essere un ferro di uno smorzatoio che fa contatto con la corda quando questa vibra, frusta, quando viene suonata fortissimo. Fai la prova suonando piano, forte e fortissimo. Sono comunque ipotesi. Il pianoforte, da quello che mi dici manca di intonazione. Richiedi "piccole correzioni" dell'intonazione. Meglio andare per gradi. Sperando che il tecnico sia veramente competente su questo difficile intervento. Non bisogna coprire troppo il suono!!!! E' un intervento dal risultato pressoché irreversibile, se fatto "a fondo". Quindi è il caso di apportare piccole correzioni e inmodo superficiali.
  8. pianoexpert

    Ciao

    Benvenuta Gilda!! Ti suoni uno strumento che amo e che è il più vicino alla voce umana. Parlaci di lui!!!!!!
  9. Onore e dolce ricordo per una grande cantante, bella e brava, dalla voce straordinaria, dal talento straordinario. Purtroppo a volte l'Artista non riesce, forse,più a trovare contatto col Mondo circostante, non riesce più a condividere. E' solo. Si sente inutilmente "in alto", distaccato, oltre il successo, con la sua solitudine. Però non muore, svanisce. Non può morire, se è passato sul Mondo riuscendo ad esprimere la sua parte Divina.
  10. Non tutti i Maestri, però, non sono giusti. Il Maestro è fondamentalmente utile e può essere fondamentalmente dannoso. L'esperienza personale è preziosa e il Maestro fondamentalmente utile la trasmette in "pillole" al suo allievo. Qualsiasi libro o esperienza personale non sostituisce la lezione, quella buona. Un buon Maestro deve dire all'allievo prima di tutto quello che NON deve fare e lasciare libera, ma controllata, la sua personalità. E' un rapporto molto complesso che prescinde a volte dalla pura preparazione del MAestro. Una buona comunicazione è alla base e anche una buona fiducia e credibilità. Le regole ci sono e, pur osservandole nella libertà, ci guidano nello studio, specialmente all'inizio. Quindi ti consiglio di "avvicinare" persone nelle quali puoi intravedere il tuo nuovo Maestro. Buono studio
  11. Sui tasti non vedo dove si possa passare la grafite!!!! La grafite si passo sui montanti di scappamento, ma se il probema è un altro, ciò non serve a risolvere. La grafite maigliora, ma non compensa il mal funzionamento di una parte ( per esempio per quello che riguarda i perni o le molle!!!)
  12. Bellissimo strumento. Complimenti e Benvenuto
  13. Il suono mi sembra piuttosto compatto. Comunque l'intonazione è brillante. Prova a battere con una piccola barra di legno od ottone sul ponticello. Alcune note mancano anche di accordatura. Per decidere l'intonazione del cantabile bisogna valutare tutta l'intonazione dello strumento.
  14. può dipendere dal perno di centro del montante di scappamento, oppure dalle guarnizioni di Kasimir anteriori o di centro tasto, oppure dal cucchiaino che alza la leva dello smorzatoio. Il montante deve avere un minimo di gioco per tornare sotto la noce. Controllare anche la molla.
  15. può dipendere dal perno di centro del montante di scappamento, oppure dalle guarnizioni di Kasimir anteriorio di centro tasto, oppure dal cucchiaino che alza la leva dello smorzatoio. Il montante deve avere un minimo di gioco per tornare stto la noce.
  16. pianoexpert

    Help

    Benvenuta....con accento musicale!!!!
  17. Grazie a tutti e soprattutto ai vostri preziosi contributi culturali. Speriamo di essere all'altezza e avere la forza per continuare a crescere. Saluti a tutti Paolo
  18. Non so rispondere a questi "fenomeni". Si potrebbero fare discorsi "spirituali", ma potrebbero non essere accettati da molti. Molte doti innate sono in noi e quello che ad un adulto può sembrare insormontabile, può essere facile per un bambino. Si pensi che un bambino appena nato, se messo con i piedini su una piccola scala, tende a salire. Dopo poche ore perderà questa capacità istintuale. Credo che le potenzialità dei primi anni, in alcuni, si capisce, possano essere cancellate dalle nuove strutture conoscitive che remano contro. Speriamo che in questo caso prevalga la consapevolezza di rispettare le grandi doti di questo bambino e la continuazione dello studio ininterrotto.
  19. Mozart amava il Marzemino, vino leggero e dolce. Mi pare che anche nel Don Giovanni si nomina questo vinello!!!
  20. bisogna sempre vedere ed ascoltare lo strumento prima di decidere e quantificare la spesa di restauro. Sarà cura di un buon Tecnico valutare la possibilità e rilasciare un preventivo
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