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Piano Concerto - Forum pianoforte

pianoexpert

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Tutto postato da pianoexpert

  1. Sono d'accordo nel conservare l'identità del pianoforte. Si può restaurare lasciando la meccanica viennese. Bisogna vedere i martelli. Alcuni ci quel tipo sono rivestiti in pelle. Potrebbe essere un restauro interessante, ma secondo me il pregio storico richiede che si lascino più possibile le parti originali. Bisogna anche verificare la tenuta dell'accordatura e lo stato delle corde nonché il carico della tavola di risonanza. Sostituire la martelliera( opportunamente riprodotta identica, non significa sostituire tutta la meccanica.
  2. Bravo. Venvenuto tra noi
  3. Queste tue ultime tue frasi le avrei scritte io! Io sono personalmente contrario al Silent. Ma è una mia opinione. Non mi piace questa forma "meticcia", piena di fili e di contatti. Preferisco consigliare di mettere in programma un digitale come secondo strumento. Con poco più di 1000 euro se ne possono scegliere di buoni. Sono d'accordo sulle altre tue considerazioni.
  4. E' sempre il "principe dei verticali". A me è capitato a Napoli di vedere uno Schimmel dalla meccanica durissima. Ma lì difettava di meccanica. Dico sempre che se la meccanica è fluida e non ci sono durezze, probabilmente i perni di centro sono buoni (attriti), La martelliera mi pare buona. Uno sguardo alla tavola armonica e vedere se difetta di tenuta di accordatura. Guarda anche lo stato delle corde. Un tecnico deve vederlo, comunque
  5. Mi sembra un buon piano. Credo con una buona accordatura, intonazione e regolazione ,posaa suonar bene.Anche la martelliera mi sembra in buono stato. Un Bravo Tecnico potrà, con poca spesa, portare il tuo piano ad una buona qualità sonora e di funzionamento.
  6. Leggo ora Solminore! Giusto! Poi parleremo delle giuste regolazioni.
  7. Ripeto anche a te, che sei arrivato adesso, che bisogna assolutamente verificareprima gli attriti dei perni della meccanica. Smonta un paio di martelli e verifica se le forcole sono dure (dovrebbero muoversi con circa 3-5 gr.). Poi verifica i cavalletti. Smontane qualcuno e fai lo stesso controllo sulla focola e sul montante di scappamento. Quest'ultimo, sganciata la molla, dovrebbe cadere sotto il proprio peso. Non ultimi, verificare la meccanica degli smorzatoi. Bisogna anche verificare le guarnizioni anteriori e centrali della tastiera e il feltro dei talloni dei cavalletti. Solo dopo queste verifiche si può misurare il vero peso di abbassamento e di ritorno del tasto. Pesi che non devono essere influenzati dalla meccanica degli smorzatoi. La sostituzione evenetuale degli stessi è cosa da esperti e consiglio di usare solo alesatori dritti ( non conici). Nella sostituzione si deve avere la cura di montare perni maggiorati, alesando, appunto,ma al punto giusto, il Cachemire dei fori delle forcole. NIENTE LUBRIFICANTI NE' GRASSI NE'SECCHI ( eccetto un velo di polvere di teflon) Fammi sapere
  8. Benvenuto. Se sei appassionato delle regolazioni. Registrerò a breve un Tutorial sulle regolazioni personalizzate....anche se interessano molto più il coda che il verticale. Comunque suggerirò, parallelamente, anche le regolazioni personalizzate del verticale ( un po' più limitate)
  9. Benvenuto Paolo, abbiamo lo stesso nome. Sento che hai molta passione per la Musica. Spero ti troverai bene in questo Forum.
  10. Ma, certamente bisogna andare per esclusione. Allora bisogna, in questi casi, fare come hai fatto tu, Gorino. Proprio stoppare tutte le corde con un feltro continuo, avendo l'accortezza di non "forzare" la posizione delle corde stesse. Poi si possono liberare i suoni uno per uno, segnando con un gessetto gli smorzatoi che lavorano male. Alla fine si procede a centrarli bene e...successivamente si ripete l'operazione. Credo che si possa arrivare ad un buon risultato. E' chiaro che il "buon risultato" dipende anche dall'usura dei feltri degli smorzatoi stessi.
  11. Sono d'accordo nell'investire nello Seinway.
  12. Basta un ferro da stiro non molto caldo per non far deformare le placchette. Naturalmente frapporre un panno. Poi usare un cutter o una sottile lama per staccare delicatamente l'avorio. Per l'incollaggio non usare colla a contatto, che scurisce. L'avorio lascia trastarire il colore. Sarebbe meglio la speciale colla in polvere da sciogliere. Per l'incollaggio sono necessari gli speciali morsetti. Prima dell'incollaggio bisogna ovviamente rimuovere la veccchia colla sulla placchetta. Sul legno, fare attenzione a non rimuovere la teletta bianca che, se è stato eseguito un lavoro a dovere, dovrebbe essere presente. Buon lavoro
  13. Sagge e giuste parole!!!! Mi associo alle belle considerazioni di Simone.Se posso suggerire un testo: Renate Klopperl- Training mentale per il musicista- Ed. Curci
  14. Benvenuta/o ( voglio copiare Frank )
  15. E' molto difficile, così a distanza fare una diagnosi. Potrebbero essere i martelli che "scappano" troppo vicini alla corda. E' solo una ipotesi. Quando c'è la sordina bisogna regolare le leve di scappamento in modo che i martelli scappino a corca 3,5 dalle corde. Io personalmente sono contrario alla sordina, sia dal punto di vista musicale che "strettamente meccanico"
  16. Bhe, usato pochissimo....non tanto. La pelle delle noci non si scava con poche ore di lavoro. Il pianoforte è stato venduto per nuovo? Inoltre se si è arrivati allo scavo delle pelli, la martelliera sarà molto segnata e bisogna verificare anche lo stato dei perni dei martelli e dei cavalletti nonché dei montanti di scappamento. Bisogna vedere che inconveniente può generare, la sola usura della pelle e/o tutto il resto. Sicuramente la meccanica è ancora efficiente, ma forse potrebbe funzionare meglio. Bisogna esaminarlo.
  17. Grazie Frank....ma direi che ciò che dice il grande Direttore non incarni il pensiero del nostro amico. Io interpreto così, e molto di ciò che suggerisco ( o ad un allievo o in un Tutorial..) vuole significare e vorrebbe divulgare proprio questo: Cioè che , come dice Furtwangler, la tecnica non può essere sviluppata se non attraverso il contatto con l'Arte stessa, la Musica. Ora nel caso di una così grande pianista, non può essere certo il contrario. Solo attraverso la comprensione profonda della Musica si può, caso mai, arrivare a così alti risultati tecnici. Questo credo. Anche se la Lisitsa o chiunque altro si "sfinisse" nel perfezionare passaggi difficili attraverso un estenuante "addestramento", non raggiungerebbe tali risultati. Direi, invece che certe scelte sono piuttosto formali. A volte un artista "formalista" e non "espressionista" ( come io amo classificare a modo mio) rinuncia a certe forme espressive della frase e punta sulla contrapposizione delle forme sonore. Sceglie, ad esempio una sola parte che si "staglia" nell'espressione quasi monocorde e lineare. Lo stile di Pollini percorre questa strada. Credo che il Grande sia ben capace di rendere più espressive alcune frasi Chopiniane..ma, per scelta rinuncia, o meglio abbraccia una forma di lettura che vorrebbe azzerare tutta quella ricerca espressiva che fino a lui è stata dettata. Non che le interpretazioni di Cortot siano da buttare, ma appartenenti ad un'altra epoca della storia dell'interpretazione. Credo che nell'ambito dello stile dell'Autore, si possa inquadrare e scegliere lo stile di esecuzione attualizzato, nell'ambito, ancor, del proprio stile personale. La pianista in questione, benché giovane, penso abbia percorso questa strada. Si può non essere d'accordo..o non sentire come Lei...ma la trovo coerente. Il grande direttore dice ancora una cosa immensa: più bravi sciatori...ma non più bravi artisti....L'immediatezza dimenticata!!!!! Il Musicista che si mette subito in contatto con l'opera da eseguire è sul giusto cammino. Molte scuole insistono sulla propedeudicità dello studio dei passaggi, variazioni ritmiche, fatiche estenuanti e culturistiche. Per me si rischia di perdere per sempre il contatto con il significato musicale. Certo noi non riusciamo ad immaginare un grande nome che si mette al pianoforte e INNANZITUTTO prende contatto con l'opera ....anche accettando qualche imperfezione. Ma è così. Il miglioramento e il perfezionamento dell'esecuzione non è secondario....ma è "al lato". Insomma si potrebbe parlare per giorni e forse rimanere su posizioni opposte. Questa è semplicemente la mia opinione, ma volevo prendere spunto dalla citazione riportata intelligentemente da Frank per dare una mia "lettura" di quelle parole. Grazie
  18. Bella esecuzione. La conoscevo. Rinnovo i complimenti a Simone
  19. Benvenuto Lorenzo. Il mio è un modello B 211 del 1982, ma il 188, Mod. A trovo sia un ottimo strumento.....qualche volta può suonare addirittura meglio del B.Mi fa piacere che anche tu apprezzi il particolare suono Steinway! A presto
  20. Risposta "drastica"....ma efficace!!!! E' vero. Sono pienamente d'accordo con Simone. Il gesto della Lisitsa, secondo me, vuole richiamare anche al valore della Musica. E ciò le fa onore. Quando un grande nome si espone alla gogna mediatica con un gesto del genere, merita rispetto. Se non facesse questo chi fa parlare di se, quali voci sarebbero ascoltate? Uto Ughi si espose totalmente, giudicando negativa l ascelta del Parlamento a chiamare Allevi per dirigere il "concerto di Natale". Ad ognuno il proprio posto e là, Allevi, non poteva rappresentare la Musica in Italia, facendo dimenticare insigni Nomi. Altri esempi negativisi potrebbero riportare in questa Italia....non certo "dei Valori".
  21. A parità di affondo....o i martelli "scappano" a distanze diverse e non uniformi dalle corde e/o la diatanza martelli-corde non è uniforme. COmunque sono anche io d'accordo sulla regolazione completa di precisione, preceduta da un comtrollo di pre-regolazione delle parti dei cavalletti.
  22. ok, caro e competente Dave,attendiamo con interesse!
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