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foster12 ha iniziato a seguire Confronto tra Schimmel Yamaha e Sauter Krauss
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Buongiorno a tutti, propongo questo interessante confronto tra tre pianoforti registrati tramite una coppia di NT5. Yamaha U3A Schimmel 130T Krauss 118 (Sauter) https://youtu.be/vzrG8mbmZok
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Fai una cosa allora. Registra solo l'audio e mandamelo. Quando ho un attimo di tempo ti ci do una sistemata e te lo reinvio... Mandami il formato WAV non compresso tramite WeTransfer alla mail info@simonerenzi.com
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Grazie Simone per avermi ascoltato e dedicato del tempo! Grazie per le dritte. Mi sono comprato due nt5 usati e volevo provarli sotto, vicino alla tavola armonica. La stanza dove é stata effettuata la registrazione é 3x3 ed é piena di riverbero nonostante le pareti grezze, tappeto e tende, soffitto con trave e perline.
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thesimon ha iniziato a seguire Debussy Clair de Lune con nuovo setup
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Ciao Enrico. È bello rivederti qui... Grazie per aver condiviso la tua registrazione del Clair de lune di Debussy che è un brano che mi ricorda tante cose perché ci vinsi un concorso pianistico da bambino. Sin dalle prime battute si avverte che hai un controllo tecnico solido: l'arpeggio scorre pulito, gli attacchi sono netti e la lettura resta ordinata dall'inizio alla fine. In Debussy sono per non esasperare troppo il rubato ma si tratta di scelte stilistiche. Il pedale, su un verticale come il tuo è sempre un terreno minato: basta mezzo secondo in più e il suono si impasta. Tu lo usi con prudenza, lasciando le voci leggibili anche nei passaggi centrali dove si scende abbastanza sui bassi alla sinistra che rischiano di impastare tutto. Se volessi provare un velo di magia impressionista, potresti provare microcambi ancora più frequenti: mezzi pedali rapidissimi che fanno vibrare gli armonici senza creare una nuvola indistinta. La melodia, specie nei registri medio-alti emerge molto limpida; sempre nei bassi, dove il verticale non offre la stessa profondità di un coda, un leggero rilassamento di peso sulla mano potrebbe far cantare ulteriormente la linea superiore restituendo il "bagliore lunare" che emerge ad esempio in Michelangeli. Nel titolo si legge che hai utilizzato un NT4 per la ripresa. Trovo che catturi bene la brillantezza degli acuti e restituisca un'immagine stereo nitida. Considera che lo sto sentendo con due monitor Genelec da Studio quindi ho un ottimo ascolto. Ciò che manca, ma è fisiologico su un verticale, è un po' di corpo nelle frequenze gravi. Potresti sperimentare la posizione dei microfoni qualche centrimetro più in basso verso la tavola armonica, o aggiungere un room-mic leggermente distante per restituire più profondità di campo. Lo strumento sembra ben preparato. La tua lettura mi sembra elegante e sincera e privilegia la chiarezza del canto e un fraseggio coerente. La tavolozza timbrica è inevitabilmente limitata dallo strumento. Complimenti per il lavoro!
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Grazie Maestro. 🙏
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Sono assolutamente contrario ai diapason diversi dal 440.Il pianoforte è progettato per suonare a 440. Nel calcolo della lunghezza delle corde e del loro calibro si tiene conto delle frequenze standard. Le rispettive trazioni tengono conto della scelta del calibro rispetto alla loro lunghezza. Un diapason abbassato o eccessivamente alto snatura la scelta dell'ottimale tensione delle corde e potrebbe sacrificare la timbrica dello strumento. La temperatura può influire sulla accordatura. Temperatura e umidità relativa influiscono sul movimento della tavola e quindi delle corde. Ma secondo me non c'entra nulla con la "dilatazione delle ottave". Tutti gli intervalli si possono alterare, con la perdita dell'accordatura. Non è possibile "prevedere", tanto più che le scordature possono essere prodotte dal calo o dalla crescita delle corde e ciò può essere provocato dal movimento della tavola come pure dal movimento delle caviglie. Tutto si mostra alquanto complesso e quindi imprevedibile
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Buongiorno a tutti, Mi é capitato spesso di trovare accordature su pianoforti normali e suonati senza altri strumenti che sono stati accordati basandosi sul 438Hz oppure sul 442hz. Per non parlare della pseudoteoria sul 432hz... Qualcuno accennava alla possibilità di prevedere col cambio di temperatura la dilatazione nelle diverse ottave. Da fisico, mi sembra una roba da rabdomanti.
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foster12 ha iniziato a seguire Crepa su alcuni perni della meccanica e Debussy Clair de Lune con nuovo setup
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Buongiorno a tutti, volevo condividere questa registrazione con questo nuovo microfono e dopo aver sistemato un po' il pianoforte dopo l'inverno. Mi sembra che al di là della registrazione scolastica, il suono sia più gradevole dei miei precedenti. Sono assolutamente graditi commenti sia sull'esecuzione del brano, sulla qualità del suono e sul tipo di accordatura intonazione che ho cercato di portare a termine. Grazie a tutti. https://youtu.be/X3IwVwjca98?si=oO4-FXLalcYf16It
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Crepa su alcuni perni della meccanica
foster12 replied to foster12's topic in Problemi tecnici e loro risoluzione
Buongiorno maestro, ho visto che si trovano in commercio per pochi euro i perni del telaio in questione. Vediamo quanto reggeranno. -
Crepa su alcuni perni della meccanica
pianoexpert replied to foster12's topic in Problemi tecnici e loro risoluzione
Quello è un perno del telaio in ghisa. La tavola non c'entra. Per ora regge .Se dovesse rompersi, un tecnico la può cambiare. Il telaio è stato rispruzzato e sono stati verniciati anche i perni che dovrebbero essere cromati.Questi perno hanno una propria misura e lunghezza. si può provare a riempire con cautela la fessura( con siringa) con colla epossidica a due componenti -
foster12 ha cambiato la sua foto profilo
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Crepa su alcuni perni della meccanica
foster12 posted un topic in Problemi tecnici e loro risoluzione
Buongiorno, ieri facendo manutenzione al mio pianoforte mi sono reso conto che tre perni della tavola armonica presentano una sottile crepa. Pianoforte verticale del 1981. Probabilmente c'è sempre stata e non l'ho mai notato. Secondo voi: 1)"Lascio il mondo come si trova" e non intervengo? (Sono tre e sono nella settima ottava dove credo ci sia più tensione). 2)Si può fare una saldatura? Saldare a stagno serve a qualcosa? (Domanda da profano). 3)Se si dovesse rompere uno di quei perni c'è da buttare via tutto? -
thesimon ha iniziato a seguire Debussy, breve test sullo Schimmel 130T con nuovo microfono e Dopo una lunga latitanza!
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Ciao Scala, anche io sto bazzicando molto poco il forum che sono sempre super impegnato con il lavoro. Mi fa piacere risentirti!
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Debussy, breve test sullo Schimmel 130T con nuovo microfono
thesimon replied to foster12's topic in Musica Classica
Ciao Enrico, bazzico poco sul forum da un po' di tempo a causa dell'intensificarsi del lavoro. Valutare con una registrazione è sempre difficile. Diciamo poi che gli zoom sono microfoni general purpose però mi sembra che il tuo Schimmel abbia un bel suono. In merito all'esecuzione dai che sei sempre stato bravo. Io tendo ad ascoltare diverse esecuzioni per poi dimenticarle perché voglio sempre trovare una mia versione "convinta" del brano. -
Debussy, breve test sullo Schimmel 130T con nuovo microfono
foster12 posted un topic in Musica Classica
Buongiorno a tutti! Dopo diverse settimane di accordatura e messa a punto del pianoforte verticale in oggetto, pubblico una breve ed approssimativa registrazione condotta con lo strumento, ed un microfono Zoom H6. Lo strumento per come la penso non è ancora al 100% delle sue possibilità. Ha tuttavia un suono davvero interessante ed una risposta del tasto notevole per un verticale. Colgo l'occasione per ringraziare pubblicamente Pianoexpert e tutto il forum per il supporto egregio. Chiedo venia per aver storpiato Debussy con la mia esecuzione. Sarò lieto di ricevere vostri suggerimenti sia su questo brano che sto studiando basandomi molto sulle esecuzioni di Michelangeli e Gieseking, sia sul setup di registrazione, sia sulle questioni tecniche del pianoforte per quanto si possa ascoltare. Grazie a tutti per l'attenzione. https://youtu.be/gZwSVtjDvug?feature=shared -
Altra cosa: prova a mettere una goccia di svitol in corrispondenza del perno del capotasto dei bassi e anche qualcosa, pochissimo, sull'avvolgimento della corda alla caviglia. Assicurati che anche sui ponticelli le corde scorrano. altrimenti un poco di lubrificante anche lì. Che nulla coli. Eventualmente asciuga. Se hai spray al teflon secco, ancora meglio. Lo trovi anche a "le Roy Merlyn"
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anch'io mi sono diplomato all'Aquila nel lontano 1982. Le corde nuove è opportuno portarle UNA SOLA VOLTA su di mezzo tono e assestarle vicino ai perni del telaio e del ponticello. Quando incontri questi casi devi rifiutare. Poi se il proprietario insiste, deve essere consapevole dei grandi rischi che corre. Lucca è una città che mi piace molto, ci sono stato molte volte. La trovo bellissima. Fammi sapere se riesci ad uscire dall'incubo. Sicuramente ci riuscirai. Ma cerca di spiegare tutto quello che abbiamo detto al proprietario e fagli capire che il tecnico non può fare miracoli.
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Grazie Paolo. Come te, sono romano ho studiato all'inizio a S.Cecilia ma poi mi sono diplomato all'Aquila. Ti seguo dal 2012 Accordo e faccio regolazioni da piu' di 10 anni, dopo aver frequentato alcuni corsi in Francia, in Germania e poi tante lezioni private con un tecnico accordatore di Asti che mi ha insegnato tante cose, che poi puntualmente ho ritrovato in tutti i tuoi video, sempre interessantissimi e chiarissimi. Quello che ho scritto non mi era mai capitato e veramente mi ha spiazzato, per cui ho voluto condividerlo sul forum !! Seguirò il tuo consiglio anche se come scrivi, evidentemente per esperienza vissuta, il problema e' il cliente che nel mio caso non ha capito, e che attribuisce a me la responsabilità dell'accaduto. Per dirti si lamenta pure che le due corde nuove che ho montato dopo una settimana sono un po' calate !!! Adesso l'unica cosa che mi preme è chiudere in qualche modo , tanto con tutte queste corde cambiate sono già in rimessa, e poi bannarlo. Grazie ancora e complimenti per tutto.
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non so da quanto tu faccia questo lavoro, ma con le premesse che dici sulla meccanica e sull'umidità che ha preso lo strumento c'è da aspettarsi quello che è successo. Magari anche la carica della tavola armonica è sballata e la tavola stessa non ha più elasticità a causa dell'assorbimento di umidità par molto tempo. E' chiaro che il 442 impegna troppo il carico della tavola e la trazione delle corde. Tutto un po' sballato. Le piede di livellamento che si creano sul ponticello e al capotasto sono punti deboli e , se c'è ruggine, diventano punti critici, anche se siamo lontani dal carico di rottura! Alcuni o tutti questi problemi potrebbero essere le cause dell'insuccesso. L'importante è che il cliente si renda conto dello stato dello strumento Molto spesso, alcune persone pensano che basta chiamare l'accordatore per risolvere, con una accordatura, tutti i problemi. Sappiamo che non è così! A volte un pianoforte "dimenticato" può arrivare ad una condizione in cui non è il caso di intervenire, almeno con una semplice accordatura. Ora ci sei dentro e io ti consiglio di seguitare solo se il cliente è a conoscenza dei rischi. ora non conviene abbassare, perché sposteresti proprio la "piega di livellamento". Suggerimento: aspettare ad ordinare corde di bassi fino a quando, in questi casi, non è finita l'accordatura. Buon lavoro...speriamo bene
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Vi voglio raccontare cosa mi e' capitato oggi e magari confrontami con qualcuno che ha avuto la stessa esperienza, anche perche una cosa del genere in piu' di 10 che accordo non mi era mai capitata. Pianoforte verticale YAMAHA U1 probabilmente di una decina d'anni, non accordato da tre anni., vado tranquillo, questi ottimi pianoforti in un paio d'ore si fanno. Entro in questa casa e sento un fortissimo odore di umidita'. Mi portano nella stanza dove sta il piano. Mi sembra in buono stato, scordato, meccanica un po dura....diversi tasti quando rientrano fanno un TOC sospetto. Lo apro.....vedo qualche segnetto di muffa qua e la' e dico subito al proprietario che deve trovare una soluzione, non c'e' un igrometro ma sicuramente siamo oltre 90% di umidita' Inizio ad accordare, con il mio fido Verituner, ma quasi subito questo toc dei tasti mi da ai nervi e voglio capire cosa e'. Scopro quasi subito che e' la colla che tiene incollato lo stiletto del martello alla noce, sono quasi tutte criccate e lo stiletto "ciottola" nel foro e quando rientra e sbatte sulla barra di feltro fa TOC. Probabilmente l'umidita' ha dilatato il legno e la colla di coniglio e' saltata. Che faccio ? mi fermo ? incollo o accordo ? Incollare sul posto non e' facile....decido di accordare...poi vediamo. il LA centrale e' circa a 442Hz, quindi decido di ripristinare il 442Hz. Ottimo pianoforte...fila tutto liscio fino al do, tasto 88. Qualche tritono fuori posto ma complessivamente tutto tranquillo. Ritorno su LA 442Hz e mi accingo a fare i bassi. . Finche' sono sulle note con tre corde tutto tranquillo, arrivo alle corde ramate dei bassi ..... non sono nemmeno tanto scordate....allento un po' per riportarla in accordatura....risalgo.....BANG si rompe la corda. Ma come ? non l'ho mica tirata piu' di prima. Mah ! la cambio e vado avanti. Passo a quella a fianco per metterla all'unisono, la allento un po' poi la tiro leggermente......BANG pure lei !!!.E cambio pure questa. Le accordo e passo al MI. Allento la prima la riporto su....tutto tranquillo, meno male ! Passo alla seconda corda, allento un po...tiro.....BANG e pure questa salta. A questo punto non so piu' che fare, ho finito le corde di ricambio.. Nota, tutte e tre si sono rotte non sul perno, ma sulla caviglia, esattamente dove inizia a girare. Provo a fare il nodo, lo so e' una soluzione porcheria ma qualche volta mi ha salvato. Faccio il nodo, rimonto la corda....tiro tiro tiro e prima ancora di arrivare a quel MI si rompe di nuovo, sul tratto della corda vecchia questa volta in corrispondenza del perno. Insomma il tratto di corda nuovo sulla caviglia ha resistito, quella vecchia si e' rotta sul perno, quindi sono le corde di questo piano. Domanda : puo' essere che l'umidita' abbia ossidato o deteriorato le corde dei bassi? e perche no quelle degli acuti , che in genere si rompono di piu' ? Non e' che la combinazione rame +acciaio + umido ha scatenato un qualcosa tipo elettrolisi, che ha corroso e reso piu' vulnerabili le corde dei bassi ? p.s. come e' finita l'accordatura ? ancora non e' finita, Ho ordinato la corda dei bassi che non avevo, e ci ritornero'', ma devo capire che strategia usare, abbasso tutto ? ma e' quello il problema ? secondo me e' l'allenta e ritensiona che indipendentemente se accordo piu' alto stressa queste corde dei bassi. Voi ( Pianoexpert soprattutto) che mi suggerite ? Grazie
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D'accordo, grazie mille Paolo
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Aldo, mandami, se vuoi, le dimensioni della noce del martello....può darsi che io la abbia . Mandami su mia mail ferpao50@gmail.com. tutte le dimensioni compreso diametro dello stiletto e lunghezza del paramartello e della bretellina. anche colore punta bretellina e colore spighetta bretellina. La forcola, mi sembra di capire che ce l'hai. Ciao ....sempre che tu voglia provare a sostituirla da solo...
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Punto di battuta dei martelletti
pianoexpert replied to foster12's topic in Problemi tecnici e loro risoluzione
Col tempo alcuni martelli possono decentrarsi. Per centrarli si allenta la vite della forcola e si centra l'astina+ testa del martello. Ma questo non si può fare ora, dopo anni che il martello si è "segnato" sulle corde; cambierebbe il timbro perché, nonostante il positivo fatto che il martello colpirebbe tutte le tre corde in modo uniforme, verrebbe a lavorare la parte del martello non compattata. Quindi non farei nulla. Quando sostituirai la martelliera si vedrà. Altra soluzione è centrare i martelli fuori asse e ascoltare. Quindi intervenire con una intonazione per uniformare, per quanto possibile, le differenze di suono.(Tecnico esperto) Altra cosa:assicurarsi che i martelli siano tutti perpendicolari alle corde. Se alcune teste risultano non parallele alle altre, bisogna intervenire con la fiamma sulle astine per svergolare le stesse e correggere l'inclinazione dei martelli. Poi verificare che tutti i martelli colpiscano simultaneamente le tre corde ( o le due sui bassi) L'inclinazione dei martelli nella fase di partenza, sia nel verticale che nel coda, può essere leggermente a sinistra (bassi) o a destra (acuti) in modo che arrivino alle corde veramente perpendicolari ad esse. Infatti. a seconda dell'angolo di foratura, i martelli, avvicinandosi alle corde, descrivono un arco, più o meno evidente, risultato geometrico proveniente da un calcolo matematico ...e non da un effetto ottico.Tutto questo influisce sul risultato sonoro finale e può compromettere e/o falsare l'intervento di intonazione Per intervenire con successo a ridosso di questi concetti Il tecnico deve essere un esperto. -
Si'. Sono uno l'inverso dell'altro. Hai detto giusto.