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Piano Concerto - Forum pianoforte

Terze (mozart - Sonata K331, Iv Var.)


DanelePiano
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Nella sonata k331 di mozart nella IV Variazione, dove ci sono le doppie terze e l'incrocio di mani mi fa un leggero male (cioè sopportabile) nella parte di sotto dell'avambraccio destro quando suono le terze alternate con il mi con la mano destra. Anche in altri casi ho dovuto diciamo "fare più forza" quando suono le terze e ho notato che in condizioni di normale rilassatezza le terze vengono troppo piano o con spinta di polso...quindi metto più forza nelle dita per evitare l'uso del polso con il risultato di avere l'avambraccio destro un pò teso (quello sinistro non accusa nessuna sensazione di dolore).

 

Spero di essere stato chiaro....la mia domanda è : è possibile suonare queste terze senza alcuna tensione (quindi c'è qualcosa nel mio approccio che non và) oppure è normale che succeda quello che ho descritto sopra??

 

Grazie 1000

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Ciao Daniele. Io suono tutt'ora quella sonata e non la macino molto bene visto che sono anni che non studio seriamente ma quella variazione non è certo la più semplice. La parte cantabile è sempre al soprano e quindi la sinistra che passa sopra ha il ruolo di canto mettendo le terze della destra nella posizione di accompagnamento. La destra quindi non dovrebbe sforzare molto ma dovrebbe a mio parere essere ben appoggiata con peso ma rilassata, cercando di distribuire il peso della mano in modo più consistente nelle note più alte per cantarle al meglio.Considera che le terze della destra devono essere be legate dato che nella revisione di Fischer che ho io alla seconda battuta abbiamo 4/2 sul sol si ma 5/3 sul la do mentre lui consiglia 5/4 per il si re permettendo una bella appoggiatura legata. Non facendo lungaggini cerca di rilassarti e ascolta i consigli di Paolo e Simone che di sicuro ti saranno più utili dei miei. Ciao e buono studio.

 

La brutta cosa è che l'ha scopiazzata anche Tozzi questa....ma!....Roba da matti!

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Ma certo. La destra suona con leggera rotazione ( lezione sesta..ne parleremo) con assenza di fatica. La sinistra scavalca suonando all'ottava le terze. Questo passaggio si può pedalizzare ( nessuno scandalo antiMozart!!!!!) purché il pedale sia messo in battere. Se si ascolta Horowitz ...lui esagera...ma funziona...anche se poco mozartiano. Ascoltatelo. Quindi nessuno, dico nessuno sforzo.

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Si non è un passaggio facile, contare che nel secondo tempo c'è il trio in Re maggiore che è peggio! La destra deve essere molto leggera e appoggiata, si deve cercare di fare sentire le note esterne per rendere la "cantabilità" che va a combaciare con le note che suona la sinistra. La K 331 non è estremamente difficile tecnicamente, ma non è facile da rendere come del resto tutte le sonate di Mozart anche la 16 in Do maggiore che è la più facile ha delle difficoltà di cantabilità e resa se andiamo a vedere

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Ciao Elenka, anche se nello spartito della K. 545 ci sia scritto "(facile)", secondo me è una sonata tutt'altro che facile. E' sicuramente di facile lettura ma molto difficile nella pulizia in velocità e nell'espressività. Per non parlare del terzo tempo che io ritengo tutt'altro che facile se eseguito come si deve. L'adagio poi è di uno spessore inaudito ! Come nella K. 332. Un tema bellissimo li accomuna, molto legato e cantato. Sei d'accordo ?

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Infatti ! La ritengo un ottimo allenamento per le 5 dita. Ricordo quando la studiai da bambino, ma ad un saggio eseguii solamente il primo tempo. Do - sol - do - mi - sol - mi - do - mi - fa - re - si - re - do ecco qui le 5 dita, per non parlare dell'uguaglianza nelle scale. Certo con il senno del poi ci sono sonate più difficili, ma la K. 545, sarà perché è un ricordo d'infanzia non la metterei tra le più semplici.

Vi lascio il video del saggio che feci da bambino... Sdentato

 

http://www.youtube.com/watch?v=rQZKPlWelsQ

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Sono d'accordo. La quarta var. della 331 non è facile da rendere. Bisogna sincronizzare bene le mani e far prevalere la sinistra nella parte acuta. Insinto sul pedale che deve essere "appoggiato" . Sì , Elenka, le scale di Mozart non sono quelle di Hanon. Ecco l'esempio principe per capira che la musica ci detta le soluzioni tecniche. Esse vanno cercate al servizio della "resa" musicale.

Camplimenti a Bambin Simone...che, a quel tempo, era già bravo!!!!

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Bella davvero questa discussione aperta su Mozart...il mio preferito diceva appunto Orowitz. Mi hai dato fiducia Simone con questo tuo dire " Bell'intervento! " Grazie...dato che ne ho bisogno. Solo che volevo subito smentire il legato della destra dato che l'ho riletta subito dopo e mi sembra veramente arduo legare senza pedalizzare, ricalcando quel che diceva Paolo ma....per quanto mi riguarda il pedale non è scandaloso; dato che la considero una possibilità e quindi la si possiamo utilizzare restando naturalmente nel solco.

 

Idem sulla K 545 che non è per nulla semplice, con il tempo centrale che è uno tra i più belli assieme a quello della 332. Sono sonate che ho studiato molto e quando penso a Mozart....ci sono sempre loro.

Molto bello condividere con voi tutto questo. Grazie mille.

 

 

Ultimamente ho ascoltato l'interpretazione della Larocha sul tempo centrale della 332 e sono riuscito a tirare fuori il canto nella sinistra dall'ottava battuta il bellissimo la si sol e......mi si la...che se non erro è la voce di tenore vero? Che grande maestro!! Penso che suonerò Mozart fino alla fine dei miei giorni!! Spero quindi di avere lunga vita.

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Occhio a Gould!!! L'approccio di Gould al pianoforte è molto pericoloso. Come tutti gli studenti anche io ho avuto il mio periodo Gouldiano ma.....mi ha fatto parecchio male! La visione di Gould ma soprattutto il suo approccio con il "modo" di intendere strumento e partitura è talmente personale da divenire pericoloso; un pò come per un pittore avvicinarsi troppo ad artisti come Van Gogh o Picasso....e non saprei cos'altro dire per spiegarmi. Penso che le sue interpretazioni siano visionarie, pazze e commoventi ma restano sue e discutibili al di fuori di un contesto ristretto. Non sarebbe male parlarne anche con Paolo per sentire anche il suo parere e spero che si faccia sentire.

 

@ per Mozart nonostante io ne stimi la ritmica e la scelta di alcuni tempi non è il pianista che amo di più e .....a mio parere, di Mozart perdiamo molte cose in certe sue esecuzioni.

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Tutte le esecuzioni di "grande personalità" possono essere fuorvianti. Quando si studia, la cosa migliore è non ascoltare esecuzioni, specialmente dei Grandi interpreti. Dobbiamo assolutamente trovare la nostra versione e capire il testo, che ci suggerisce tutto. Solo quando saremo pronti ad eseguire il brano...allora potremo ascoltare. Capiterà una cosa stranissima: non tutte le insigni esecuzioni ci piaceranno....forse quasi nessuna. Dipende dal fatto ( positivo) che abbiamo trovato la nostra. Capteremo, invece qualche sapiente soluzione nel gestire i tempi, il ritmo e i respiri e ci stupiremo di come i Gandi abbiano risolto alcuni punti che ci fanno soffrire e che ci hanno fatto "impazzire". Provare per credere.

P.S. Nel caso di Gould, che dire? Di fronte ad un Gigante non possiamo parlare, però dobbiamo, è vero, avvicinarci con cautela ai suoi nobili esempi. Non sempre le sue scelte sono in linea col pensiero dell'Autore. E' uno di quegli interpreti che sentono il bisogno di rivisitare il brano. Nella sua vita ci ha lasciato però dei capolavori da ammirare e non da imitare. Un piccolo esempio si trova nella sarabanda della prima suite francese di Bach. Lentissima, struggente, meravigliosa!!!! Ascoltatela.Nel secondo tempo del concerto italiano, di Bach(stupendo il primo e terzo tempo), ci "ossessiona" con l'incessante nota al basso. Alcune volte stravolge i tempi e inventa, però, cose meravigliose. Quindi, certo, attenzione, quando si entra in questi Templi di interpretazioni che sconvolgono il nostro Credo.

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