diapasuono Postato Febbraio 7, 2012 Report Share Postato Febbraio 7, 2012 Metto questa discussione in gioco dato che da tempo nello studio di Bach non comprendo bene che cosa sia che lo faccia lentamente entrare nelle mani. Studio e ho sempre studiato con il metodo delle varianti con varianti ritmiche ma sono così utili? Memorizzare le entrate e le uscite delle voci rende di piu? Vorrei un consiglio su come sarebbe meglio affrontare la musica di Bach...o meglio...riuscire a studiarla apprendendo più rapidamente. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
thesimon Postato Febbraio 7, 2012 Report Share Postato Febbraio 7, 2012 Ciao, diapasuono. Anche io un tempo usavo spesso le varianti ritmiche. Ora non voglio scatenare con quello che sto per dire una rivoluzione su quale metodo sia giusto e quale sia sbagliato, però credo solamente che ognuno sappia per sé quale metodo da risultati e quale non ne da. Per questo credo sia una cosa soggettiva. A me, personalmente, lo studio con le varianti ritmiche non ha mai portato alcun beneficio. Sicuramente ci saranno persone che avranno senz'altro beneficiato invece di questo metodo, quindi, non posso che essere contento per loro. In Bach ritengo sia di fondamentale importanza lo studio sulla tecnica delle parti. Spesso un tema è accompagnato da un'armonia che viene eseguita con la stessa mano che deve suonare il tema, bisogna appunto saper distinguere e far emergere ciò che costituisce la voce principale, il soggetto, il contro-soggetto ecc. ecc. da ciò che è invece essenzialmente riempimento. La capacità di saper distinguere non vuol dire suonare forte ciò che è tema e suonare piano ciò che non lo è anche perché anche ciò che non è tema in Bach rappresenta comunque una linea melodica tutt'altro che superflua... La difficoltà in Bach è proprio questa. Il tema è un canto che poi viene riproposto nelle altre voci, bisogna dunque cantare il tema senza dare l'idea a chi ci ascolta che la cosa sia voluta. Per fare questo bisogna avere grande capacità tecnica nella distribuzione dei pesi nelle dita e soprattutto bisogna pensare i temi. Sembra strano ma cantando i temi nella testa, la voce nel pianoforte esce come dovrebbe uscire. Per pensare i temi bisogna ovviamente conoscere benissimo il brano da un punto di vista armonico (linea verticale) e melodico (linea orizzontale) ed osservando come si muovono le voci e dove sono i temi. Più che memorizzare le entrate e le uscite delle voci mi sento di dirti di cantare mentalmente i temi, se si conoscono tutte le linee melodiche e le entrate dei temi, cantando mentalmente, tutto risulta equilibrato e giusto. Spesso si pensa che basti leggere le note. Ok si fa presto a leggere le note ma poi ci si accorge che manca qualcosa. Allora forse è meglio partire come si deve, seguendo i giusti passi con estrema pazienza per ottenere il giusto risultato, alla fine ci accorgeremo che di tempo ne abbiamo risparmiato tantissimo. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
pianoexpert Postato Febbraio 7, 2012 Report Share Postato Febbraio 7, 2012 Giustissimo!!!! Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
sisifo1987 Postato Febbraio 12, 2012 Report Share Postato Febbraio 12, 2012 Anche io uso le varianti e a dire la verità mi fanno memorizzare i passaggi, anche se noto che applicandole mi occupo solo di memorizzare il gesto tecnico e non faccio lavorare l'orecchio. Ultimamente sto utilizzando il metodo che indica Simone e a dire la verità è tutta un altra cosa!! Io penso che si affronta piu' da musicista il pezzo (personalmente in passaggi un pò + difficili utilizzo cmq le varianti come tappa intermedia) Da quando non studio più musica con un maestro, sto riscoprendo il piacere di sperimentare e non seguire regole dogmatiche.(probabilmente non era l'insegnate giusto per me) Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
pianoexpert Postato Febbraio 12, 2012 Report Share Postato Febbraio 12, 2012 Non tutti i Maestri, però, non sono giusti. Il Maestro è fondamentalmente utile e può essere fondamentalmente dannoso. L'esperienza personale è preziosa e il Maestro fondamentalmente utile la trasmette in "pillole" al suo allievo. Qualsiasi libro o esperienza personale non sostituisce la lezione, quella buona. Un buon Maestro deve dire all'allievo prima di tutto quello che NON deve fare e lasciare libera, ma controllata, la sua personalità. E' un rapporto molto complesso che prescinde a volte dalla pura preparazione del MAestro. Una buona comunicazione è alla base e anche una buona fiducia e credibilità. Le regole ci sono e, pur osservandole nella libertà, ci guidano nello studio, specialmente all'inizio. Quindi ti consiglio di "avvicinare" persone nelle quali puoi intravedere il tuo nuovo Maestro. Buono studio Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
sisifo1987 Postato Febbraio 12, 2012 Report Share Postato Febbraio 12, 2012 Grazie per il consiglio!! So che un maestro é fondamentale e molto spesso sento la mancanza, di confronto o semplicemente di un incoraggiamento. Spero che la vita mi darà la possibilità di coltivare questa mia forte passione e di trovare una buona guida per il mio cammino. Ciao Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
diapasuono Postato Febbraio 18, 2012 Autore Report Share Postato Febbraio 18, 2012 In effetti.....il maestro manca parecchio anche a me ma mi sono ripromesso di riuscire a diplomarmi prima dei quarantacinque anni, anche se viste le nuove normative dei conservatori cercherò perlomeno di andare avanti per poter affrontare brani più densi e significativi per me. Il metodo mio come diceva infatti Simone era associare le due cose: ( varianti e armonie soggetti etc. ) ma ho sempre sentito le varianti come meccaniche. Infatti lavorando sulle voci sembra di non andare avanti quando un bel giorno il pezzo è fatto e fatto anche bene! La fatica è sempre quella di riuscire a superare la collina per avere poi il pezzo nella mano e gioire di quel che si è appreso. La fatica paga sempre è ? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Frank Postato Febbraio 29, 2012 Report Share Postato Febbraio 29, 2012 Metto questa discussione in gioco dato che da tempo nello studio di Bach non comprendo bene che cosa sia che lo faccia lentamente entrare nelle mani. Studio e ho sempre studiato con il metodo delle varianti con varianti ritmiche ma sono così utili? Memorizzare le entrate e le uscite delle voci rende di piu? Vorrei un consiglio su come sarebbe meglio affrontare la musica di Bach...o meglio...riuscire a studiarla apprendendo più rapidamente. Posso sapere a quali brani di Bach ci stiamo riferendo? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
diapasuono Postato Marzo 2, 2012 Autore Report Share Postato Marzo 2, 2012 Parlavo del Bach che comunque si prepara per il quinto anno. Se hai un consiglio...non male! Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Frank Postato Marzo 5, 2012 Report Share Postato Marzo 5, 2012 Io ritengo che le varianti siano un ottimo strumento didattico che però non può essere applicato ovunque e indistintamente. Chiedevo per l'appunto quale fosse il brano perchè in base agli elementi in esso contenuti si può decidere dove e quali varianti applicare... anche perchè ce n'è un infinità. Detto ciò, in linea generale, sono d'accordo su chi sostiene che essendo la musica di Bach polifonica, l'importante è lavorare a livello di voce, studiandole separatamente e combinandole, lavorare ull'evidenziare l'una o l'altra voce, etc. Però il discorso secondo me dovrebbe essere calato sul singolo brano, proponine uno che stai studiando e vediamo come ognuno di noi approccerebbe...anche in relazione alla domanda del topic. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Recommended Posts
Join the conversation
You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.