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Piano Concerto - Forum pianoforte

Maestro Rattalino, Grazie di tutto!


Chopin
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Va bè dai, ha una certa età, non la suona da 50 anni che pretendevano ? L'esecuzione perfetta ? Già è tanto che l'ha accennata. Mi fanno ridere questi che criticano, vorrei vedere loro studiarla, e ripresentarla ad occhi chiusi dopo solo un anno e vedere che cosa combinano. Certi brani di una certa difficoltà se non si tengono sempre sotto fanno questa fine, a rimetterli in piedi però non ci vuole nulla. Basta rimettersi lì una mesata e tornano come nuovi anche migliori, perché nel tempo li abbiamo digeriti. Prendete gli studi di Chopin, studiatene uno lasciatelo per un mese e poi suonatelo di nuovo. Sono certo che blocchi e note steccate non mancheranno...

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Ok ma non dimentichiamoci anche che Rattalino non è stato reso famoso dal concertismo e dal suo modo di suonare, anzi di concerti non credo ne abbia fatti tanti, è molto conosciuto per i libri sugli autori e sull'interpretazione. Alla fine ad ognuno il suo compito. Che poi abbia fatto una figura di m.... questo mi sembra palese. Al suo posto non avrei accettato di suonare e avrei semplicemente detto che erano anni che non toccavo il pianoforte essendomi dedicato ad altro in campo musicale e che avrei lasciato il compito di suonare a chi merita quel posto, magari anche in modo scherzoso. Non ci sarebbe stato nulla di male... Sarebbe stata senz'altro cosa più degna di stima.

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Forse la questione della critica che si sta cercando di fare è data dal fatto che è evidente che chi si pone nella posizione di "critico" deve avere della competenza specifica, altrimenti potremmo dare inizio all'era in cui in giuria ci possiamo infilare chiunque.

 

Va bene che è l'era della Ventura (che non mi risulta avere una preparazione musicale specifica) e di X Factor; però io il mondo del pianoforte l'ho sempre immaginato un po' più serio da questo punto di vista.

 

Ma è del tutto evidente che mi sbagliavo...

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C'è dadire che Io non ho mai incontrato in vita mia il M° Piero Rattalino ma ho invece acquistato i suoi libri e li ho letti sempre con avidità, curiosità, ammirazione e soddisfazione. In alcuni casi ne ho anche fatto omaggio ad amici e studenti poichè trovavo (e trovo) che risultino assai interessanti. Non posso però non rimanere deluso di fronte ad un episodio come quello che viene proposto durante una trasmissione televisiva su un canale nazionale. Indipendentemente da quello che si può pensare di Augias trovo fuori luogo incolpare il conduttore della debacle: in fin dei conti il M° Rattalino siede davanti ad un pianoforte, non davanti ad un tavolino o un computer. Trovo perciò prevedibile -se non ovvio- che lo si invitasse a suonare. Mi risulta inoltre incomprensibile come non siano state cassate a posteriori la domanda e la successiva imbarazzante esibizione. Va da sè poi che -probabilmente- nessuna persona in Italia sia maggiormente competente nel campo della storia dell'interpretazione al pianoforte e nella storia di questo strumento; ma questo davvero per me c'entra poco con l'esecuzione al pianoforte e, conseguentemente, con la partecipazione attiva in veste di giurato a concorsi pianistici importantissimi o con l'insegnamento presso l'Accademia di Imola (che rappresenta l'eccellenza nel nostro paese) che possono lanciare la carriera di un giovane artista. Ad onor di memoria, a questo proposito, stupiscono anche certe sue affermazioni passate rispetto ad interpreti che potranno anche non piacere per le loro interpretazioni ma che son stati o sono innegabilmente pianisti di calibro, come Sergio Fiorentino o Andrea Lucchesini.

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Su questo concordo, infatti, mi ripeto, al suo posto mi sarei rifiutato di suonare, magari anche in modo sarcastico piuttosto di fare una figura del genere. Resta il fatto che per me Rattalino è una persona veramente molto preparata nel campo di suo interesse (che non è il concertismo). Tolto questo avvenimento comunque continuo ad avere stima di lui e dei suoi trattati che ritengo sempre molto interessanti ed approfonditi.

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  • 3 weeks later...

Conosco Rattalino "quasi" di persona, dato che la mia ragazza ha studiato all'interno dell'accademia di Imola dove lui insegna. Mi ha raccontato che un giorno alcuni anni fa l'ha sorpreso in un'aula a suonare la sonata in si minore di Liszt ed è scoppiata a ridere (vista l'esecuzione), e lui da quel giorno ogni volta che la vedeva la guardava male ahahah. Diciamo che lì dentro non è molto ben visto (sinceramente non ne capisco il motivo, forse perchè abbatte praticamente tutti criticamente e fa bene).

Beh di suonare suona ogni tanto. Non è una cima, non è il suo compito principale..

 

Grandissimo biografo, tanto di cappello, se non fosse per lui mancherebbe all'appello un sacco di materiale importante. Sui pianisti del novecento soprattutto, quasi sono reperibili solo i suoi scritti

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Ok Mephisto, concorderai che per criticare bisogna saper anche fare...no? Capisco che nell'era degli opinionisti della TV, tutti si sentono in dovere di esprimere un parere più o meno autorevole. Ma un conto sono le biografie, un conto è saper suonare. Se vedo all'opera un pianista, come faccio a dire che ha problemi tecnicci se io sono il primo ad averne? Come faccio a sostenere che ha problemi di musicalità, se le tue interpretazioni (ce ne sono?) sono prossime allo "0"? Come faccio a sostenere, perchè o compreso e dimostrato in qualche performance, che quell'interpretazione ha un certo valore?

 

Quali sono i criteri per fare ciò e per cui uno è titolato a far parte di una commissione e dire: "ok" o "ko" a un candidato?...e ovviamente questo discorso vale per tutti.

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Non capisco su cosa lanci la critica, sulla scelta di accennare la polacca di Chopin nonostante sapesse di andare incontro ad una figuraccia

 

Scusa, non avevo letto questo post.

 

...ovviamente mi riferisco al contenuto del video, ovvero al fatto di essere nella condizione di valutare un altro...quando questo video testimonia un certo livello di preparazione.

Proprio la consapevolezza di essere quello che è, avrebbe dovuto spingerlo ad opporsi alla pubblicazione di questo video. Qualcuno dirà, ma allora avrebbe dovuto nascondesri?

 

Non lo so, però se io fossi stata al suo posto, visto che come ci ricorda Mephisto : "abbatte praticamente tutti criticamente"...prima di acconsentire avrei fatto molta autocritica ... e mi sarei abbattuta con conseguente non consenso alla visione pubblica della mia performance.

 

Poi sui suoi scritti nulla da dire, chi non ci è passato...però secondo me si tratta di due lavori diversi...e due specializzazioni diverse.

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Rattalino a mio avviso non è un buon critico per il semplice fatto che si lascia condizionare moltissimo dai gusti personali, che io condivido molto in parte, la sua passione per Vladimir Horowitz per esempio, non condivido affatto invece il declassamento totale di Georges Cziffra, ma lui essendo un critico dovrebbe essere oggettivo. Ma tralasciando questo, io che non sono un critico posso decretare se voglio il pianismo moderno per una questione filosofica mia, se invece fossi in una commissione il mio criterio valutativo sarebbe completamente diverso. In parole povere succede un po' questo, per questo in accademia non è ben visto.

 

@Chopin, rispondo che secondo me la critica è ben fatta quando oggettiva e competente, e da persone che contemporaneamente hanno un buon orecchio nel caso della musica, Rattalino non ha dedicato la propria vita a suonare il pianoforte ma nonostante tutto le sue conscenze gli consentono di conoscere a fondo gli aspetti tecnici, filologici, e storici delle esecuzioni, ha ascoltato tantissimo, il problema è che le utilizza per elevare unicamente chi preferisce. Quello non è far critica ma esprimere i propri gusti.

 

Se io pongo una persona dotata di buon orecchio musicale ma che non si è mai interessata a suonare uno strumento, e gli faccio confrontare un'esecuzione palesemente scadente con una degna di lode, questa mi dirà quale è la migliore, tuttavia, non avendo le conoscenze e non avendo mai ascoltato nulla, avrà difficoltà a stabilire invece quale tra due esecuzioni pressocchè di pari merito sia premiabile. Lì si prendono in considerazione gli aspetti tecnici e filologici di cui stiamo parlando.

Che Piero Rattalino abbia un cattivo orecchio ne dubito, ma probabilmente non ha mai avuto le qualità nervose e fisiologiche per diventare un concertista affermato, che sono una cosa completamente diversa dall'essere musicali o meno, ammesso che da giovane fosse la sua ambizione principale. Conosco persone dotatissime che nella vita hanno scelto di fare altro . Prima di poter parlare dovremmo sentire qualcosa di ben registrato, magari del periodo di maggiore attività. Non dimentichiamoci che ad una certa età i muscoli si irrigidiscono, i riflessi vengono meno, figuriamoci per uno che tocca la tastiera ogni tanto.

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Concordo con MephistoPheles, non so se sei consapevole del fatto che il tuo post contempla fra le righe il fatto che più uno non è tecnico e più facile sarà potato a dare pareri soggetivi in quanto si può affidare solo alle proprie emozioni...che sono la cosa più soggettiva del mondo.

La tecnica, al servizio di un' estetica (che secondo me non è dicutibile/giudicabile) è l'unica cosa valutabile...

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@DiesIrae

 

 

Sì sono d'accordo, tuttavia ho aggirato la questione per evitare fraintendimenti, è vero che chi ha un buon orecchio e non è competente ha il dono della purezza d'animo che gli consente di essere soggettivo. Oggi è più una questione di tecnica fine a sè stessa nella "filologia" moderna che di bellezza estetica ahimè, chiamiamola anche ermetica se vogliamo; per questo serve qualcuno che è anche tecnico. C'è una concezione di "sobrietà" che io non accetterò mai, perchè privare un albero di tutte le sue foglie? Non ha alcun senso. Suonano tutti allo stesso modo! E' come dire "La musica ha una personalità ma mi guardo bene dal renderla un po' esplicita". Questo ovviamente è un mio parere personalissimo che non ha a che fare con la discussione, qui sfoceremmo in un altro argomento completamente differente.

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