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Piano Concerto - Forum pianoforte

Confessione del professore d'orchestra


Dino
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Dedicato ai direttori della community :D

 

CONFESSIONE DEL PROFESSORE D'ORCHESTRA

 

O Direttore possente e misericordioso, abbiamo errato e ci siamo allontanati dalla tua Bacchetta come gregge disperso. Troppo abbiamo seguito l'intonazione e il tempo dei nostri cuori. Abbiamo peccato contro le Tue indicazioni dinamiche. Non abbiamo suonato le note che dovevano essere suonate e abbiamo suonato note che non dovevano essere suonate. E non c'è più sostegno nel nostro suono.

 

Ma Tu, o Direttore possente e misericordioso, abbi pietà di noi miseri suonatori. Soccorri che si trova nelle difficoltà tecniche. Ristora coloro che hanno bisogno di prove a sezioni. Risparmia coloro che hanno la matita a portata di mano. Perdona i nostri errori e confida che d'ora in poi seguiremo il Tuo gesto e suoneremo insieme in perfetta armonia.

 

Amen

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Lasciando da parte per un momento l’ironia e i luoghi comuni, che si ricordi l’interpretazione di uno o dell’altro direttore è del tutto normale, visto che è proprio il compito del direttore quello di coordinare un ensemble dal punto di vista musicale. Una grande orchestra, pur composta di musicisti sommi, avrà bisogno di essere coordinata da un musicista solo, e lo dimostra il fatto che una stessa orchestra (anche di grande valore e con grandi tradizioni) esegue sotto la guida di diversi direttori molte volte gli stessi brani raggiungendo esiti a volte opposti. Il fatto che i singoli strumentisti abbiano un’idea musicale è sacrosanto, ma non è possibile assecondarle tutte e quindi deve esserci una persona che decide, piaccia o no. Non è questione di essere onnipotenti o meno, ma la figura del direttore si è consolidata storicamente proprio per la crescente necessità di un riferimento musicale unico e per la crescente difficoltà delle partiture. Non si tratta quindi di “intelligenza” nel riconoscere la validità di un’idea rispetto ad un’altra. La questione è molto diversa: il direttore ha una visione d’assieme che uno strumentista in orchestra non può avere e conosce la partitura in modo totalmente differente da come possono conoscerla i singoli musicisti, anche quelli che hanno suonato quella partitura molte volte. Dovrebbe far pensare, a tal proposito, il fatto che spesso e volentieri strumentisti d’orchestra (anche di grandi orchestre) che si dedicano alla direzione non ottengano risultati proporzionati al loro stesso valore di strumentisti. Dove il direttore e lo strumentista si confrontano è in presenza di “soli” particolarmente impegnativi o di estrema rilevanza musicale, ma, anche in quel caso, lasciando da parte le difficoltà strumentali (se ce ne sono) che possono incidere sulla scelta di una velocità più o meno sostenuta, alla fine l’ultima parola spetta al direttore, non perché è onnipotente, ma perché quella è la responsabilità del suo ruolo. Non so chi di voi abbia esperienza nella musica da camera. Se l’avete, saprete che dai tre musicisti in su è sempre più complicato raggiungere un’unità di intenti e il compromesso è necessario. Emerge, comunque e sempre, una figura dominante, che si trova in maniera naturale a prendere le redini della situazione. Immaginate cosa potrebbe significare un’orchestra, anche di dimensioni ridotte, che si trovi a provare, che so, l’Eroica di Beethoven senza un direttore (per dire di una partitura scritta quando la figura del direttore era agli albori). Non parliamo del tardoromanticismo né, per carità, dell’opera (senza contare, nell’opera e in partiture del repertorio tardoromantico, l’oggettiva impossibilità di suonare senza una guida). Vi garantisco che è un discorso ben più articolato del semplice decidere “quanto è buona un’idea seppur venga da un orchestrale” e, nauralmente, si può continuare a parlarne, se volete.

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Ma certo ! Penso che tutti siamo consapevoli dell'importanza del direttore in orchestra, questa mi sembrava comunque solo una satira da prendere col sorriso che evidenziava il pensiero di un ipotetico elemento dell'orchestra che a volte può ritrovarsi a suonare cose di cui non contempla determinate scelte stilistiche del direttore. Del resto l'hai detto anche te che ci si ritrova a suonare le stesse cose che possono avere risultati anche opposti ed in quel caso particolare di esecuzione mediocre l'elemento dell'orchestra magari poteva aver ragione. Certamente poi è ovvio che mettere d'accordo 100 musicisti ne richiede uno che li riunisca e che si assuma anche le responsabilità per rispondere ad una critica, quindi tanto di cappello.

È giusto però dare anche spazio alle idee viste da altre prospettive, in questo caso, perché no, anche in modo simpatico utilizzando la satira da parte di un elemento dell'orchestra... ;)

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Una grande orchestra, pur composta di musicisti sommi, avrà bisogno di essere coordinata da un musicista solo, e lo dimostra il fatto che una stessa orchestra (anche di grande valore e con grandi tradizioni) esegue sotto la guida di diversi direttori molte volte gli stessi brani raggiungendo esiti a volte opposti. Il fatto che i singoli strumentisti abbiano un’idea musicale è sacrosanto, ma non è possibile assecondarle tutte e quindi deve esserci una persona che decide, piaccia o no.

 

(…)

 

il direttore ha una visione d’assieme che uno strumentista in orchestra non può avere e conosce la partitura in modo totalmente differente da come possono conoscerla i singoli musicisti, anche quelli che hanno suonato quella partitura molte volte.

 

Che è quello che appunto cercavo di rire io in 2 parole.

 

Vi garantisco che è un discorso ben più articolato del semplice decidere “quanto è buona un’idea seppur venga da un orchestrale” e, naturalmente, si può continuare a parlarne, se volete.

 

Aggiungo e ribadisce quello che già ha scritto Carlos, l’idea dello strumentista può riguardare la sua parte, al massimo il suo reparto nel caso ci sia una gestione delle prove con collaboratori.

Ma alla fine l’idea deve essere unitaria. Forse l’unica eccezione è la presenza di un solista, dove al massimo ha una via preferenziale nel rapporto con il direttore stesso.

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Tu sai come prova l'Orchestra "Spira Mirabilis"? Perché se non lo sai questo link vale poco. Fanno prove lunghissime e per preparare un concerto lavorano a volte una settimana, parlando e discutendo lungamente durante le prove per confrontare le rispettive opinioni. Sono una (se vuoi felicissima) eccezione, ma tale resta e alla fine c'è una spalla (Lorenza Borrani, se vuoi sapere il nome) che ha in mano l'orchestra (come si vede chiaramente dal video); orchestra disposta in modo che tutte le prime parti possano vederla. Da lì ad avere un direttore sul podio il passo è breve. Così, perché non si pensasse che non avevo studiato... :lol:

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Sì, l'avevo letto nel loro sito... Una specie di "musica da camera" allargata.

Peccato che la maggior parte delle orchestre non abbia altrettanto tempo da dedicare alle prove!

 

Mah sai, loro sono musicisti che si trovano una volta ogni due/tre mesi, lavorano una settimana a un "progetto" e poi suonano (un pezzo per ogni programma: quindi suonano programmi di 40 minuti e provano per un tempo che è almeno il doppio di quello che un'orchestra normalmente impiega per preparare un programma di un'ora e mezza; fa' i tuoi conti...). Non sono un'orchestra organizzata in maniera normale. Certo, le altre orchestre provano meno (ma non molto meno, in realtà), ma è un gatto che si morde la coda: se vuoi fare senza un direttore, sei obbligato a provare molto di più...

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Intanto vi adoro perchè riuscite a rendere interessante anche qualcosa che parte magari scherzosamente e senza pretese :)

 

Io ho ascoltato diverse formazioni senza direttore, ma erano piccole, che trattavano il repertorio barocco e con il continuista o il violinista che dava gli attacchi.

 

Vorrei vedere un'orchestra che suona la sinfonia dei 1000 di Mahler senza direttore, allora si che si può dire che se ne può fare a meno :D

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Intanto vi adoro perchè riuscite a rendere interessante anche qualcosa che parte magari scherzosamente e senza pretese :)

 

Ci mancherebbe! Tra l'altro è l'unica cosa di cui posso parlare con un po' di cognizione di causa, figurati se mi lascio sfuggire l'occasione... :D

 

Io ho ascoltato diverse formazioni senza direttore, ma erano piccole, che trattavano il repertorio barocco e con il continuista o il violinista che dava gli attacchi.

 

Vorrei vedere un'orchestra che suona la sinfonia dei 1000 di Mahler senza direttore, allora si che si può dire che se ne può fare a meno :D

 

Questo, già di per sé, sarebbe un ottimo argomento. Non bisogna dimenticare, infatti, che la figura direttoriale come la conosciamo ha avuto un'evoluzione lunghissima e si è consolidata nel modo "classico" per motivi del tutto pratici. Di "direttori" si sente parlare fin dalla prima metà del '700, ma anche JSB dirigeva (come Gluck e Haydn) dalla sua posizione di primo violino. La direzione al clavicembalo è stata di norma fino a Beethoven (che di fatto è il primo compositore che dirigerà senza suonare), ma ad esempio per la "Creazione" di Haydn, nel 1785, vennero impiegati cinque direttori (cinque!!!) perché c'erano così tanti esecutori e disposti così largamente nella Cattedrale di Westminster che non sarebbe stato possibile diversamente.

 

A parte tutto questo, però, si dovrebbe anche considerare un aspetto più nascosto, di cui accennavo sopra, che riguarda la direzione musicale di un qualsiasi brano. Non avete idea di quante volte mi sia stata rivolta la domanda classica, ovvero «ma il direttore... cosa fa? In fondo, l'orchestra sa già quello che deve suonare, no?». E lì, vagli a spiegare le sfumature...

 

Peter Lichtental scriveva, a proposito del "1. violino direttore" (figura che porterà in maniera quasi naturale al direttore sul podio, senza violino ma con la bacchetta), «non ha bisogno di essere sonatore da concerto [...] ma deve possedere maggiori cognizioni musicali e sentimento dell'arte». E, badate bene, Lichtental nacque nel 1780. Pensate che a quell'epoca non era nemmeno uso di chi iniziava a dirigere dal podio e con la bacchetta di utilizzare la partitura intera... Esistevano delle riduzioni (nate ad uso proprio del primo violino direttore che doveva avere una guida per dare gli attacchi principali), ma abbiamo testimonianza di Angelo Mariani che, per dirigere lo Stiffelio, chiese la partitura, «perché "il principale" lo usa il primo violino cosiddetto di spalla», dove per "principale" si intendeva con tutta probabilità il cosiddetto "spartitino" o "violino conduttore", cioè la parte del primo violino con le guide per le voci principali. Vale a dire che la conoscenza della partitura era considerata una facoltà possibile solo al compositore (ed effettivamente le competenze di un direttore sono molto simili anche oggi), mentre chi dirigeva aveva una funzione, fino a quel momento, solo pratica. A questo si deve il rilievo di Lichtental: già a quell'epoca iniziava a sentirsi l'esigenza di qualcosa di più profondo di un semplice battitore del tempo.

 

Comunque, per terminare, vi dirò quale spiegazione ho elaborato per spiegare a chi non è musicista, cosa fa un direttore. Io uso una metafora pittorica e spiego che un'orchestra senza un direttore sarebbe come se Leonardo avesse fatto uno schizzo a matita della Gioconda, poi avesse messo lì i pennelli e i colori e avesse detto a sette o otto pittori di dipingere uno la mano sinistra, uno la mano destra, uno il viso, uno i capelli, uno lo sfondo, uno il vestito... ma contemporaneamente e senza che nessuno vedesse cosa faceva l'altro. Certo, a tutti era stato detto che colori dovevano essere usati per ciascuna parte del dipinto, ma... cosa sarebbe saltato fuori?

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