Hermann Postato Agosto 28, 2012 Report Share Postato Agosto 28, 2012 Quando si studia un brano per il pianoforte, quand'è che è meglio studiare separatamente la mano destra e la mano sinistra, e quando invece è meglio cominciare già con l'insieme? C'è una regola, o una logica, per decidere quand'è meglio fare una cosa o l'altra? Nella fattispecie sto studiandomi la sonata KV545 di Mozart, ma arrivato al primo movimento (ho iniziato dal secondo) m'è venuto questo dubbio.... Grazie Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
maestrosfredda Postato Agosto 28, 2012 Report Share Postato Agosto 28, 2012 Generalmente io studio qualsiasi cosa a mani separate e consiglio di fare altrettanto ai miei studenti. Comincio con la mano sinistra, che per me (come per molti) è "naturalmente" meno agile ed inoltre si tende (soprattutto se inesperti) ad ascoltare meno della destra. So che altri pianisti hanno un'abitudine diversa, preferiscono suonare subito a mani unite. Io mi trovo meglio con questo metodo anche per motivi strettamente musicali: ad esempio, proprio nella Sonata K 545, anche l'Andante può essere opportunamente studiato a mani separate! E' utile studiare la sinistra sola, per studiare bene le quartine di sedicesimi (il classico "basso albertino"), curando il suono e il fraseggio (sì, perché anche il "basso albertino" può avere un suo fraseggio). E poi naturalmente il canto della mano destra: suono, dinamiche, fraseggio. 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
thesimon Postato Agosto 28, 2012 Report Share Postato Agosto 28, 2012 Mi trovo perfettamente d'accordo con il Maestro Sfredda, lo studio a mani separate è fondamentale per capire bene i fraseggi della mano destra e della mano sinistra che è importante almeno quanto la destra. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
pianoexpert Postato Agosto 29, 2012 Report Share Postato Agosto 29, 2012 Sono d'accordo anche io sullo studio a mani separate. Magari non a lungo. Cercare di unire le mani cercando il coordinamento dei gesti, per poi tornare allo studio a mani separate, come approfondimento della conoscenza del pezzo. L'alternanza con lo studio a mani unite ( anche per piccoli frammenti o per piccole frasi) sarà utile per chiarire al pianista quali parti dovrà ancora studiare a mani separate e quali non. Lo studio della sinistra, sono d'accordo, è fondamentale. Addirittura nello studio della memoria, la "sinistra a memoria" e "mani separate a memoria" saranno utilissime! Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
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