Jump to content
Piano Concerto - Forum pianoforte

CromaDiBrera

Membro
  • Posts

    558
  • Joined

  • Last visited

  • Days Won

    27

Tutto postato da CromaDiBrera

  1. Ma infatti, era una "normalissima" minore melodica...
  2. Certo, ma non era curato per niente . Se ti interessa ascoltare un playback più espressivo, puoi ascoltare questo: http://www.myspace.c...84055905&ac=now . Poi qui, nella sezione "questo l'ho fatto io", c'è anche una mia piccola invenzione a due voci con un video da YT, di cui pure ho curato abbastanza il playback. Tu cosa hai usato per riprodurre lo spartito? Il campione del piano, comunque, mi è sembrato molto buono!
  3. Premesso che non frequento un conservatorio, ma un insegnante privato, come studente pretendo di essere edotto su tutto ciò che mi consenta di scegliere. Non si studia per essere "instradati", ma per essere liberi di formulare un proprio percorso. Accoglierei volentieri l'invito a "sganciarmi dalla tonalità" (che poi, francamente, bisogna anche intendersi...), se ciò fosse aderente ad una fase particolare del mio percorso di studi, perché ciò sarebbe necessario alla completezza della mia formazione. Altrimenti no. E' vero che un alunno non è in grado di mettere in dubbio l'oggetto dell'insegnamento; però, secondo me, può discuterne lo scopo. Einaudi ha studiato con Berio, eppure si è sempre dedicato a tutt'altro (mentre era suo allievo, tra l'altro, suonava jazz progressive con i Venegoni & Co.). Il mio insegnante cerca di insegnarmi di tutto, ma ha sempre l'atteggiamento di un cameriere che ti favorsce il menù dal quale puoi scegliere quello che preferisci, non di uno che ti dice cosa devi mangiare. E a me questo piace molto. Cerca di capire se ti chiede solo di fare una cosa sola per fartela apprendere (il che mi sembra più probabile, sinceramente, senza voler mettere in dubbio quello che dici...), oppure se la tua sensazione di sentirti "modellato" a sua immagine e somiglianza sia fondata.
  4. Lo so che durano minuti e che ce sono di eccellenti; ne ho già alcuni (forniti nel pacchetto Apple per Garageband) e volevo cercarne altri, ma non ne ho trovati molti. Magari, posso non essere stato bravo a cercarmeli... Io, veramente, ho fatto riferimento ad una corrente artistica, per la quale l'autenticità dell'esperienza rappresentava un contenuto imprescindibile. Temo che stiamo immaginando ambiti diversi, a proposito dell'uso di questi suoni. Figurati, lo dici a me che ho appena dato mille euri all'East West...!
  5. Ma che crisi e crisi, dai...! Se avete bisogno di un'idea intuitiva di come funzioni la cosa, provate ad aiutarvi con questa canzone dei Doors, dove c'è un celebre stacco 3 su 4, se ascoltate la grancassa del batterista (il primo va da 0:36 a 0:38). La grancassa è importante, quindi vi consiglio di alzare bene il volume (o i bassi, insomma di poterla sentire bene). Insomma, l'effetto è questo. http://www.youtube.com/watch?v=6M_0nU7RdPU
  6. Cioè (scusa se insisto nel volermi spiegare meglio): se io voglio raccontare un villaggio di rom, o gli uccellini al mattino presto sul mio balcone, o il mio mercatino rionale preferito, o le giostre di un tal quartiere, e poi assemblare il tutto con altri suoni che ne sottolineino la suggestione particolare, magari abbinando anche altri suoni che ne evidenzino una contraddizione o un aspetto singolare, non posso proprio usare le tracce precostituite...! Con quelle posso allenarmi su qualche idea, ad esempio: prendo una track di suoni autostradali, poi ci metto su quella di un latrare di un cane, condisco con un suono più o meno musicale (basta una nota tenuta) e faccio subito il cane abbandonato che sta per essere travolto dai tir... Ma poi? E' sempre quel cane e quel tir, e poco dopo non basta più, così come i loop di violino di cui sopra non potresti usarli più di una volta ciascuno, in un disco... No? Ecco, spero di essermi spiegato bene.
  7. Non discuto che non si debba provare a lavorare con i campionamenti di FX che si trovano sul web in gran quantità (anche se spesso di qualità scadente), ma il discorso è che se si vogliono elaborare i suoni di ambiente in modo artistico penso che il discorso sia diverso, perché non si può fare a meno di documentare l'esistente, visto che le correnti artistiche che hanno usato i suoni ambientali hanno fatto proprio questo: documentare suoni da contestii reali per rielaborarli in logiche artistiche. Questo è quello che è stato fatto fino ad ora, almeno. I suoni d'ambiente, per chi li compone, non sono come (per fare un esempio) i campioni orchestrali; piuttosto, sono come i loop di frasi musicali bell'e fatti, con quelle note e quel modo di suonarle (ci sono loop di frasi di violino, per esempio, che io non comprerei mai...!); ecco perché è importante andare oltre quello che si trova e poter elaborare materiale sempre nuovo: la circostanza di ripresa costituisce un elemento troppo significativo di quello che si vuole andare ad esprimere, che è soprattutto fatto di estemporaneità. Perciò, se elaboro suoni d'ambiente preconfezionati, il lavoro può perdere gran parte della sua ragion d'essere, visto che il processo di autenticità (o verità, che dir si volgia) può essere molto più importante della qualità della ripresa. Anche Luigi Nono si è cimentato in queste cose, senza curarsi troppo della qualità di ripresa... Poi può non piacere, certo, tantopiù che opggi siamo molto "viziati" dalla qualità di timbri e dinamiche.
  8. E' un discorso affascinante e immagino che la musica del futuro tornerà senz'altro a queste esperienze "veritée", quando si sarà stancata del campione d'ultimo grido a 24 bit e 96 Khz... Te lo dice uno che, nell'acquisto di campioni e nella possibilità di gestirli, ha appena speso più di quello che poteva... Ma quello di cui parli è enormemente affascinante e colmo di contenuti ancora tutti da esplorare sul piano artistico. Questa è la mia opinione, almeno. In bocca al lupo, insomma...
  9. I suoni sul web e su librerie varie li conoscono tutti, quindi ha assolutamente ragione Thallo: devi attrezzarti per fare un lavoro specifico, se vuoi ottenere qualcosa di originale. Anche molti anni fa esistevano riprese belle e pronte (su nastro 1/2 pollice e vinile) da usare in cinema e in teatro, ma chiunque abbia coltivato l'environmental music (Brian Eno in primis) non si è mai sognato di usarli. Molti anni fa ho conosciuto un ragazzo, musicista, che ha investito quello che poteva solo in attrezzatura per riprese ambientali, ed è stato lui a farmi innamorare di questo discorso... Purtroppo non sono più in contatto, altrimenti gli chiederei tutte le informazioni che ti occorrono. In ogni caso, al tuo posto penserei a chiedere a qualche tecnico audio che lavori sulle immagini (documentari e simili).
  10. Fare una buona colazione e, nei pasti, magiare leggero: frutta in primis (per le vitamine e gli zuccheri), poi verdura e proteine. No pane, no pasta, no sughi, soprattutto di sera. Per le proteine, pesce, legumi o carni bianche (pollo e coniglio). No grassi, soprattutto da carni rosse, perché appesantiscono la digestione e dànno sonnolenza. Lascia stare i superalcolici (grappe, digestivi, amari...) e, casomai, beviti un buon bicchiere di vino rosso a pasto. Poi bevi molta acqua e cerca di fare delle passeggiate (basta un quarto d'ora al giorno). Lascia perdere le sostanze nervine (caffè, cioccolata, tè). E vedrai che, nel giro di una settimana, sarai un leone.
  11. Evidentemente, l'acquario dell'800 non era l'allegro arnese casalingo illuminatissimo, con bollicine, pietruzze e pesci sgargianti come quello del video, cui siamo abituati...! Per me è chiaro che, stando al Maestro, si trattava piuttosto di un incubo... Grazie Carlos, per avermi ricordato questo pezzo che mi aveva impressionato da bambino e che, in effetti, avevo proprio dimenticato.
  12. Non sono un esperto di magia ma, anche se lo fossi, magari eviterei di parlarne qui... In ogni caso, le scale ottatoniche eseguite sugli accordi che ne risultano (soprattutto di settima diminuita) suonano un tantino "spiritici", La scala esatonica che ti hanno suggerito è un po' più "sognante", mentre l'uso delle scale modali ove la sopratonica sia in intervallo di semitono (insistendo nello stesso ambito armonico) possono evocare una dimensione "arcana". Anche il timbro può fare la sua parte (dico in modo improprio, perché si parla sempre del piano), se si preferiscono pochi tocchi delicati nel registro più acuto... Sono spunti buttati lì, perché bisognerebbe sapere davvero meglio cosa intendi per "magico". Una volta mi è capitato di realizzare una scena teatrale dove, però, l'effetto era di una magia spettrale: ho usato una melodia ottatonica di semitono-tono, in falsetto femminile molto fermo (non vibrato), su semplici triadi perfette suonate da arpa e celesta, che poi evolveva in modo corale; sulla scena, due donne asciugavano con stracci del sangue dal pavimento e, via via, ve se ne aggiungevano altre... L'effetto è stato veramente "straniante"... Comunque, l'esempio proposto da Carlos è senz'altro più utile di qualsiasi altro: è veramente un capolavoro del genere, ripreso innumerevoli volte anche nel cinema. Noterai che, anche qui, si usano suoni acuti, ricchi di armonici, delicati ma risonanti, un po' ad "effetto carillon" che sul piano potresti riprodurre bene. Cercare questa partitura (non dovrebbe essere difficile) potrebbe essere un'idea eccellente, se sei particolarmente interessata ad approfondire.
  13. A me non sembra affatto che dica questo, sinceramente.
  14. Dipende anche dai modi che usi (e dal genere in cui le pratichi), ma spesso è con le progressioni. Vedi che sono di coccio? Non ho capito... Comunque non fa niente... Basta intendersi, però, che, quando si parla di modalità, siamo comunque in ambito tonale.
  15. Ogni tanto, quando leggo certe vostre discussioni, mi sembra di essere "de coccio", come si dice a Roma... Cioè non capisco A prescindere dal fatto che la scansione ritmica (ma anche il ritmo armonico) è dato dalla scrittura, e non da come lo suona il computer (dico a margherita), non riesco a seguirvi sul discorso classica, jazz, tonale, atonale e via dicendo; cosa è "classica"? Per quello che ne so, un accordo di settima di seconda specie senza preparazione è già "non classica", senza che ciò sia "jazz" o "atonale". Quanto al modale, non è che sia una prerogativa del jazz, anzi! Microcosmos di Bartok è tutto modale, senza aver nulla a che spartire con il jazz; lo stesso Rachmaninoff e tutti i russi prima e dopo di lui (Ciaikovsky, Borodin, Musorgsky...); il nostro Respighi ha persino scritto un "concerto dorico", oltre a molti lavori di recupero della modalità antica; persino Bach usa, di passaggio, cadenze "bitonali"... La musica classica è piena di episodi modali, anche se non si può dire che nel '700 fossero altrettanto frequenti che in tempi successivi (o anche di molto precedenti). Voglio dire che non c'è realmente un elemento musicale capace di far appiccicare etichette: dipende, invece, dal contesto d'insieme: Kapustin, per esempio, usa moltissimi elementi musicali del jazz, ma nessuno lo classifica in quel genere... P.S. La 9 è mia.
  16. Credo si intenda che ha un account anche su Fb (sempre che si sia iscritto con lo stesso indirizzo e-mail, penso...).
  17. Beh, ma se aveva voglia di essere lento e meditativo, perché dovremmo arrivare noi, un secolo appresso, a dire che "era troppo"...?!? Oh, mamma...! Sarà che a me piace coltivare l'illusione romantica per la quale con la musica si possa esprimere l'estemporaneità di uno stato d'animo... Del resto, tra il tempo di Freud e quello di Voltaire ci sono un po' di differenze e non è che il buon Sergeji tenesse a lasciare ai posteri, con il brano in questione, un mero compitino d'armonia...
  18. Io ho trovato qualcosa di molto buono in tutti, ciascuno a suo modo. Non ho ascoltato nulla che mi abbia annoiato, come ho letto esser capitato ad altri; i "vecchi" dei labs hanno un loro percorso, dal quale però non mi pare si siano mossi troppo. Cioè, sono pochi quelli che osano uscire da un percorso certamente rispettabile, ma già ampiamente dichiarato, e che non sembrano tentati dall'osare qualcosa di estraneo alla propria dimensione (se non qui, quando?). I nuovi mi hanno incuriosito e anche sorpreso; in particolare margherita1, perché nelle troppo poche battute ho sentito che possa essere stato/a troppo intimorito dal certamen, mentre c'è qualche guizzo interessante e personale ancora troppo "compresso". Deve uscire dal "compito", secondo me, e mettersi uno zaino leggero sulle spalle, che consenta di muoversi agilmente: la musica è arte, bisogna guadagnare in scioltezza ed aver fiducia nella personalità che si è in grado di esprimere, senza inutili "timidezze"; insomma a me sembra che qui ci sia qualcosa dai notevoli margini di miglioramento e mi piace aggiungere che, una volta tanto, forse non è solo il caso di studiare armonia ma, invece, di capire la frase, il periodo e la forma in genere (ma il suo spirito, non gli aridi schemi!) quel tanto che basta per sciogliere le briglie e lasciarsi andare con cipiglio artistico. P.S. Io qui mi sono lanciato in una cagata pazzesca, completamente fuori stile e con competenze rabberciate (la bossa nova); scusate ma mi interessava sperimentare, quindi vedere se potesse piacere o meno ... Sono dell'idea, che ho sempre ribadito qui, che i lab dovrebbero servire più per sperimentare, che per "fare a gara": non auguro nulla di peggio all'impegno di Frank che questi lab diventino delle parodie di esami... W l'arte, abbasso gli esami!
  19. E' una discussione molto interessante, ma mi sto chiedendo (non in modo retorico) come mai sia tanto avvertita la necessità di definire (anzi, di più: di stabilire) inflessibilmente gli ambiti delle cose, anche quando potrebbero essere serenamente affidate al senso comune (premesso un minimo di conoscenze dell'argomento, si intende, quali qui hanno un po' tutti).
  20. Sembrerò blasfemo a chi ha sudato per anni sul Pozzoli, lo so, ma penso che il sistema più rapido sia quello di usare un software di notazione. Del resto, oggi, la tecnologia esiste... Perché non usarla anche per nobili scopi di studio?
  21. Bisognerebbe che tu chiarisca cosa intendi per "magia", perché anche l'esoterismo vero e proprio, in musica, è stato evocato con modi e stili assai vari e diversi. Un conto è evocare la lampada di Aladino, un altro sono le streghe di Benevento, un'altra ancora è lo spiritismo, ma poi c'è anche un certo modo "new age" di intendere la magia, che è ancora molto diverso... Se hai in mente qualche brano di riferimento, si può partire dall'osservare quello. Penso sia la cosa più semplice.
  22. P.S. Scusate, avrei voluto modificare qualcosa al volo per rendere più chiaro il tutto, ma "non ho il permesso". Pazienza...
  23. Credo di aver già scritto (e, comunque, mi sembrava evidente dagli esempi anche un po' strampalati che ho proposto) che la fantasia e l'immaginazione sono complementari l'una rispetto all'altra: la loro combinazione determina quella che si dice creatività. Una persiona che sia fantasiosa, ma incapace di immaginare il risultato delle proprie "fantasticherie" (cioè senza quella che io definisco immaginazione) non può produrre nulla perché non ha uno strumento essenziale all'autocritica, cioè alla facoltà di selezionare il meglio tra le proprie idee accantonando quelle poco profique. Viceversa, una persona che sa immaginare i risultati senza avere il dono della fantasia resta estraneo a quella che chiamiamo creatività. Personalmente, ho conosciuto musicisti dell'una e dell'altra specie: un bravo tecnico del suono, per esempio, è ricco di immaginazione, ma non di fantasia: la sua abilità sta proprio nel rendere tangibili (alle orecchie, si intende) le fantasie altrui. Vi sono dei compositori, invece (anche qui sul forum, li conosciamo tutti... Non faccio nomi per discrezione), che si concentrano sulla fantasia sentendo il realizzare le proprie scritture, invece, come qualcosa di intimamente estraneo: la loro soddisfazione si realizza con la creazione "in sé". Per esempio, a me piace comporre, ma ho più immaginazione che fantasia. Tanto è vero che il solo fatto di avere una libreria di suoni anziché un'altra mi porta subito a scrivere altre note, o per altri strumenti, cioè ad adeguarmi ai mezzi di cui dispongo per "realizzare" le mie idee. Se io fossi sulla proverbiale isola deserta, non scriverei mai un quartetto d'archi, ma una partita per conchiglie soffiate e tronchi percossi... Non so se mi spiego. Invece, c'è a chi interessa soprattutto scrivere, creare, senza curarsi delle possibilità di realizzare concretamente le idee, o almeno scindendo i due momenti (giustamente forse, dopotutto...): ecco, a questa seconda specie io dico che appartengono quelli che hanno più fantasia che immaginazione. La questione ha profondi risvolti pratici, reali, che non approfondisco ora per non essere prolisso; ma ci sono state tante discussioni, in questo ed altri forum, riconducibili alle differenze "di testa" cui ho fatto riferimento ora.
  24. Insomma, non puoi "affossarti" in sistemi obsoleti... Prenditi un accidente di software piratato, se è il caso, e datti da fare...! L'onestà va bene, ma nessuno ti condannerà se si tratta di SOPRAVVIVERE. Chiaro?
×
×
  • Crea nuovo...