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Piano Concerto - Forum pianoforte

maquieto

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Tutto postato da maquieto

  1. Ottimo il documento della lettera, non poteva calzare meglio. Mendelssohn infatti ebbe un'ottima cultura artistica curata fin dall'infanzia. Si adoperò inoltre anche nello studio del disegno e...non era neppure male. Ecco Firenze e Venezia.
  2. E pensare che non avrò mai il tempo per studiare. Ma dalla mensola delle partiture loro mi tormenteranno facendomi sentire in colpa e...questo sarà abbastanza per ricordarmi che anche la musica ha bisogno delle sue attenzioni. Spero sul serio di riuscire a metter su qualcosa.
  3. Anche io pensavo che in qualche modo si potessero riascoltare. Ma RAI, non ha anche il sito dove è possibile riascoltare la trasmissione del giorno precedente?
  4. Capito perfettamente; si parla di piombi e loro relativa distanza dal fulcro (naturalmente più il piombo è lontano dal fulcro e più sarà incisiva ed importante la sua prestanza d'inerzia). Per lo stucco infatti... non mi piace, molto meglio il legno. Nuovamente grazie.
  5. Hai capito Terenzio!!! Bel colpo e grande fortuna per te. Avevo guardato in rete ma...nulla.
  6. Si, ora ho capito meglio. Il Derling è sintetico giusto?
  7. Discussione vastissima direi. Veramente impossibile da circoscrivere in un giudizio all'interno di un post. Conosco Rattalino e feci personalmente due giorni di incontro da ascoltatore (al tempo stavo preparando il compimento inferiore di pianoforte) ed in sincerità devo dirti che anche io trovai molte cose che non mi andavano a genio. Ricorda che comunque è un pianista che non ha seguito la carriera del pianista fino in fondo ed ha per l'appunto sconfinato ed indagato molto su aspetti come la musicologia, la didattica assieme alla saggistica. Questo fattore a mio parere l'ha portato ad essere molto velenoso su certi temi spinosi per ogni pianista ( vedi le capacità tecniche, la scelta dei programmi etc). Ricordo ad esempio il rimprovero secco e senza mezzi termini verso un allievo che avendo preparato la sonata no.28 op 101 (se non vado errato) senza avere la tecnica adatta e sviluppata per l'esecuzione disse: "lei non ha la tecnica per eseguire questa sonata" ...ed oltre a questo anche le gestualità di certi passaggi in cui consigliava di buttare il braccio sui tasti non articolando di polso e senza cercare il legato (su questo rimasi perplesso e successivamente ebbi conferma del mio dubbio anche dal mio insegnante). Insomma...molte cose da prendere con le pinze ma sicuramente persona di grande cultura e finezza di ricerca (sto leggendo proprio in questi giorni un suo libro su Liszt "Liszt o il giardino d'Armida" EDT edizioni, che presenta uno scorcio veramente interessante su Liszt "l'uomo ed il pianista compositore" inserito nel contesto culturale dell'epoca; un racconto denso, intricato ma rivelatore della personalità del genio incorniciato dalla sua epoca assieme alle sue vicende più intime e dolorose. Tornando alla domanda direi che semplicemente quel che dici è verissimo; gli amici non potevano conoscere l'oggetto o il sentimento descritto dalle tue composizioni ma non avrebbero neppure potuto "immaginarlo" visto che nulla gli avevi fatto presagire. Capito quel che voglio dire? Ogni brano è composto da un cervello che immagina cose e le realizza ed allo stesso modo è percepito da un altro cervello che immagina nuovamente a seconda delle sue esperienze...in fin dei conti quel che diceva Luca "se senti e vedi un significato, vorrà dire che c'è e se non lo vedi, vorrà dire che non c'è". Descrivere un castello per un compositore vorrà dire mettere insieme tutti i mezzi a sua disposizione per realizzare l'architettura di quell'immagine in musica, ma potrebbe anche voler dire creare la suggestione di grandezza che un castello potrebbe suscitare, senza doverlo per forza di cose costruirlo con fagotti, trombe e tromboni. L'immaginario è personale, ma non la descrizione. Devo sapere quello che hai rappresentato in musica se devo darti un giudizio su come lo hai rappresentato, visto che parliamo di due trapassi differenti (musica che trasfigura in immagine), mentre credo che sarebbe impossibile nello stesso brano, anche senza sapere cosa hai rappresentato sentire un senso di leggiadria quando tu avevi invece pensato al castello; in questo caso non avresti comunque centrato l'umore di fondo. Ogni immagine creata in musica può generare mille immagini differenti ma...il tono non potrà essere opposto. Comunque soggettivo senza dubbio. Gran bella discussione ma...una curiosità: "Che dice il Rattalino sul significato della musica oggi?"
  8. Beh! Steinway direi. Dipende anche in che condizioni e quale Steinway.
  9. Bene. In sostanza la fimbria non è altro che un listello con tagli regolari alla stessa profondità. Li fai con quelle seghetto da corniciai oppure con la sega circolare da banco e lama abbassata? Credo di no comunque perché i tagli mi sembrano due mm...oppure di più? Ma precisamente quale è la sua funzione? Tra un taglio e l'altro va ad alloggiare un tasto? Li tiene in guida giusto?
  10. Grazie per la completezza. Ho notato che i pesi nelle leve dei tasti sono numerosi e messi ad una certa distanza, tanto da far pensare che la cosa sia sistemata in quel modo, per distribuire il peso degli stessi in una dispersione omogenea lungo la leva, evitando ad esempio, di mettere i pesi solo alle estremità. Inoltre in alcune forature ho visto ripristini con stucco metallico o a legno...possibile? Questa serie di rattoppi, non vanno in qualche modo a creare confusione nella distribuzione equa e precisa del peso? Rattoppi dovuti alla necessità di "ricreare" una sede centrata bene, non essendo più possibile utilizzare la vecchia per l'inserimento del peso a causa di corrosione o abrasione del foro stesso già presente? Quando hai tempo mi interesserebbe molto.
  11. Grazie Giovanni. Hai per caso anche immagini per capire meglio il posizionamento del peso sulle leve? Al limite dò un'occhiata nella sezione dedicata.
  12. Grazie Paolo, come vedo non avevo un'idea ben chiara sulle pesature. Infatti pensavo che con un maggior peso anche il ritorno del tasto nella sua sede fosse più rapido. Da quello che leggo mi pare di capire che sbagliavo. Se potessi far luce su questo punto, grazie in anticipo.
  13. Lo segnalo in quanto tristissimo evento ed allo stesso modo inevitabile. Ho subito pensato agli abominevoli e pesanti danni causati dall'uomo a discapito di un ecosistema perfetto ma......sbagliavo. http://www.ilpost.it/2017/02/10/le-foto-degli-oltre-400-cetacei-spiaggiati-in-nuova-zelanda/
  14. Bello veramente..ormai lo vedo già formato. Se ci pensi è incredibile. Ora è formato da semplici pezzi di legno e poi...con l'ingegno, l'impegno e tutte le altre diavolerie che l'umanità ha saputo creare e stratificare nei secoli, tirerà fuori la sua voce, proprio come una persona. Non è differente dalla nascita alla fin fine.
  15. Si questo è logico; infatti nelle esecuzioni staccate e veloci (ad esempio Giga etc.) io uso molte volte il pedale "una corda" anche se nel piano verticale è un pedale che avvicina solo i martelli alle corde riducendone la corsa e quindi velocità di attacco (per il minor percorso da fare) e minor volume dato dalla minor distanza (minor slancio) dei martelli, con conseguente minor scarico di forza/peso sulla cordiera. Sono molto più leggere le tastiere di clavicembali e clavicordi? Ed il fortepiano?
  16. Graditissimo elenco sulle cose da.....non fare...visto che anche io non razzolo bene. Non per difendere Piccinesco ma per amor di verità, anche io se scrivo su supporti poco visibili, tendo a spaziare più del dovuto; questo non toglie nulla a quel che avete detto. Grazie per le bacchettatte,le ho intese a fin di bene.
  17. Mmmm...in effetti il disegno sulla tavola non è semplice.. Poi tagli tutto con alternativo? E li carteggi uno per uno i tasti giusto?
  18. No no ...dicevo per dire...so che in effetti ogni pianista ha la sua esigenza di peso . Ad esempio molto amano le tastiere pesanti. Quando ho provato lo Steinway sono sul serio rimasto...sembrava di dover abbassare chissà quale peso.. Sicuramente in velocità torna peggio, però c'è anche da prendere in considerazione il fatto che nei fraseggi cantabili ed a fondotasto rende in modo incredibile..proprio il fatto di avere una certa spresistenza da l'idea di essere sulla corda..e questo per un pianista... Inoltre...non vorrei dire cabotate ma a quanto mi è sembrato di notare le tastiere leggere hanno anche un ritorno più lento e quindi ad esempio nelle note ribattute..si dovrebbero avere più problemi. Sarebbe bello sentire il parere di Paolo. @antares. ...tastiere sempre più leggere? In effetti...massimo rendimento con il minimo sforzo..che dici?
  19. Ha ha ha...non sarebbe male...buona idea...ma il mio piano fa veramente pena ora... Ora ho provato a registrare con soluzione più equalizzata. Sentiti su mio i pad sono perfetti. Forse poi ascoltati su altro supporto cambia molto.
  20. Ha ha ha...film horror...grandissima.. No invece a volte gli strumenti reagiscono bene agli sbalzi.. L'importante è che tutto si è risolto. Contento per te..ciao.
  21. Mi dispiace ma...al momento non ho altro. Spero di prendere un digitale al più presto e postare qualcosa di decente. Sul mio acustico non riesco ad incidere meglio di cosi. Grazie comunque per l'interesse. Ciao.
  22. Otttimoottimo....la tastiera mi gusta....
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