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Piano Concerto - Forum pianoforte

Frank

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Tutto postato da Frank

  1. Armonizzazione dell'HI-LO ...la tabella completa è un po' estesa
  2. Sto dando un occhiata a: Theory - Berklee Course On Arranging. In effetti si tratta dell'armonizzazione delle tensioni, per esempio HI-LO sarebbe una Tension-Resolve. La lezione 10 è dedicata alla variazione dell' HI-LO: LO-HI-LO HI-CHROMATIC-LO LO-HI-CHROMATIC-LO
  3. Si Crisantemi, penso che Berklee sia la provenienza di questa terminologia
  4. Va bene Bianca, non ti preoccupare (peccato solo per la disposizione delle parti di alcuni accordi)
  5. Frank

    Perché 432?

    A tal proposito Righini scrive (penso già negli anni '90): Accordatura degli strumenti musicali – il LA “normale” Nei giorni dal 20 al 22 giugno 1970, a Toledo un gruppo di lavoro incaricato dal Consiglio d’Europa e composto da musicisti, musicologi, strumentisti, fisici, costruttori di strumenti ed esperti giuridici, che già aveva tenuto riunioni a Salisburgo (1968) e a Firenze (1969), ha chiuso definitivamente la centenaria questione del “LA normale”. Questo problema, che il governo francese pose in termini concreti or sono più di 100 anni, ha visto varie riunioni e congressi (Parigi, 1859 - Vienna, 1885 – Londra, 1939, 1953, 1955) senza tuttavia arrivare (se non ora) a una soluzione efficace. Intanto il disagio per la spinta continua verso un’intonazione sempre più alta era particolarmente lamentato, specialmente da parte dei cantanti, mentre si andava svisando persino il senso delle tonalità originali, tanto che in certi casi c’era da chiedersi se quella tal nota era un LA o un SIb. La convenzione internazionale di Toledo, elaborato col criterio del massimo rispetto per la libertà dell’artista e dell’esecuzione musicale, la cui misconoscenza aveva determinato l’efficacia delle precedenti iniziative, stabilisce tassativamente che gli strumenti musicali debbano essere fabbricati in modo da dare il LA3 (è il LA sul secondo spazio in chiave di violino) con la frequenza di 440 Hz, con una temperatura ambiente di 20° C. Tali debbono essere pure le condizioni per la taratura degli strumenti di riferimento, diapason, oscillatori elettrici o meccanici, etc. La medesima frequenza, ossia 440 Hz, è fissata in modo vincolante per l’accordatura degli strumenti musicali, di qualsiasi orchestra o complesso strumentale al momento iniziale della prova o dell’esecuzione. La convenzione prevede anche adeguati controlli. Poiché la questione, più che essere di vera tecnica musicale è di buon costume e di educazione artistica, la convenzione si rivolge espressamente a tutte le Scuole di Musica ed Enti, compresi quelli Radiofonici, che siano comunque interessati alla musica, quindi anche alle Società di concerti, non solo per la rigorosa applicazione delle nuove norme, ma anche per la divulgazione delle stesse, nell’ambito di una adeguata propaganda, che è una autentica profilassi di igiene musicale.
  6. E’ il più grande convegno mondiale sull’argomento. CALL FOR PAPERS Fourth International Conference on Analytical Approaches to World Music (AAWM 2016) June 8–11, 2016 Hosted by The New School, New York, USA World music traditions are receiving increasing attention in all areas of music research, including ethnomusicology, music theory and analysis, music history, music psychology, and music information retrieval. Analytical Approaches to World Music 2016 is the fourth in a series of conferences that bring together scholars from diverse disciplines and cultures, in order to foster interdisciplinary and cross-cultural dialogue and promote new approaches and methods for the study of world music. We welcome submissions that examine world musical traditions from any analytical and theoretical angles, including (but not limited to) ethnographic, historical, formal, computational, and cognitive perspectives. Submission formats include papers, posters, special sessions, and workshops. Please see below for information on conference organization and submission guidelines. Conference web site: http://aawmconference.com Organizing Committee Lawrence Shuster (College of Saint Rose, USA), Chair John Roeder (University of British Columbia, Canada) Michael Tenzer (University of British Columbia, Canada) Local Arrangements Committee Chris Stover (The New School College of Performing Arts, USA), Chair Evan Rapport (The New School Eugene Lang College, USA) Lynne Rogers (The New School College of Performing Arts, USA) Nancy Rao (Rutgers University, USA) Keynote Speakers Jay Rahn (York University, Canada) Richard Widdess (School of Oriental and African Studies, University of London, UK) Program Co-Chairs Panayotis Mavromatis (New York University, USA) Chloe Alaghband-Zadeh (University of Cambridge, UK) aawm2016@gmail.com Submission Guidelines Papers Proposals for spoken papers should be submitted in an extended abstract format with customary headings (Introduction, Analysis, Conclusions, etc.). They should be about 700 words in length, including footnotes but not counting examples and bibliography. They should be accompanied by a separate 200-word abstract. Accepted papers will be allocated 30 minutes for presentation plus 15 minutes for discussion. Posters Poster proposals should follow the same format as spoken paper proposals. Authors may submit a given proposal as a paper, a poster, or both. The program committee will make a final recommendation on the presentation format, taking the author’s request into consideration. Abstracts and full proposals of the accepted papers and posters will be published online. Special Sessions Authors of papers that share a common theme may propose to deliver them in a special session. Each paper should be submitted separately, and will be reviewed following the same process as that for spoken papers. In addition, a separate 700-word proposal and 200-word abstract should be submitted for the session as a whole. Workshops / Alternative Formats Proposals for workshops or other alternative formats should also take the form of a 700-word proposal and a 200-word abstract. The proposals should give as many details as possible about the precise format they will employ, how many participants can attend, and the size and type of space they will require. The submission deadline for all proposals is December 1, 2015. Notification of acceptance will be sent via email by early February 2016. Submissions will be accepted electronically starting July 1st using the following link: https://easychair.org/conferences/?conf=aawm2016 Further detailed instructions will be provided by the online submission system. Additional Information For additional information regarding the conference, including venue, transportation, and accommodations, please check the conference website: http://aawmconference.com Updated information will be posted there as soon as it becomes available.
  7. Frank

    Compiti estivi

    Premesso che sono sopravvissuto ai compiti estivi e come me tanti altri. La prima domanda a ruota libera che mi faccio è: "nel caso non li avessi fatti, come sarei oggi?" (migliore/peggiore, più o meno abituato allo stress, etc.). Detto questo, la cosa che mi convince di meno della mail sono le motivazioni finali che hanno tutto fuorchè un taglio didattico/pedagogico...in quel frangente traspare la seccatura da parte del genitore di stare a dietro all'impegno del figlio. Per me non è una motivazione ragionevole. Sarebbe stato molto diverso se avesse asserito motivazioni di altra natura...bastavano 4 righe sensate come ha fatto il buon Thallo o anche Lowseling. Per cui per me il genitore ha un po' ha "invalidato" il suo scritto anche se potrebbe essere nel giusto. Non so se esistono statistiche sul "valore" dei professionisti di oggi in relazione a compiti estivi si/no. Di sicuro il mondo del lavoro non lascia molte pause o pause trimestrali, per cui un'altra domanda potrebbe essere... la preparazione al mondo del lavoro fino a dove (e in che ambito) dovrebbe spingersi? Penso che ci siano forti relazioni anche a quesiti del tipo: - Esami di riparazione vesrus debiti - Esame alla fine della scuola primaria/secondaria: si/no Mi ripeterò ma in generale mi sembra che molti siano sopravvissuti a scenari di questo tipo e/o "ibridi". Penso che sia difficile dimostrare oggettivamente i benefici di cambi di questo tipo, servono scienza, tempo e statistiche
  8. Io mediterei sul fatto ad esempio che per la Pitch-class Set Theory la triade maggiore è uguale a quella minore Comunque sia è un'analisi meramente descrittiva
  9. L'ear training (in tutte le sue sfumature) serve sempre. Il Piston è un ottimo manuale di Armonia, ancamente non conosco Reicha. Mi è venuto in mente anche questo vecchio topic sui manuali di orchestrazione
  10. Non c'è cosa migliore che ascoltare con l'ausilio delle partiture e toccare con mano come viene realizzato un certo impasto sonoro. Molto formativo può essere quello di prendere brani pianistici di grandi compositori e vedere come sono stati orchestrati (la letteratura fornisce grandissimi esempi). Puoi prendere spunto anche da questo seminario: http://www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/forum/116-orchestrazione/ L'orchestrazione è materia complessa, ha delle implicazioni con la conoscenza della strumentazione, dell'armonia e della forma.
  11. Begli spunti. Provo a dire la mia. Il programma di sala è in forma scritta e non interlocutoria, per cui non adattabile "live" come un dialogo, una conferenza, etc. Partendo da questo assunto si può desumere che viene preparato per un' occasione e in asincrono rispetto all'evento che verrà. E' fondamentale conoscere il target, a chi ci si rivolge. Stiamo chiaramente parlando di lettori, ma soprattutto ascoltatori, persone. Per cui tutte queste persone saranno in sala per le più svariate motivazioni/esigenze. Uno scritto che soddisfi tutti non c’è mai ecco perché secondo me non esiste il programma di sala “ideale”. Di sicuro però l’esperienza mi insegna che in generale il tecnicismo (in tutti gli ambiti) non facilita mai la comunicazione in una platea eterogenea. Abbiamo strumenti linguistici molto potenti tipo la retorica, si può ricorrere ad immagini, sicuramente bisognerebbe puntare all’essenzialità...cito solo alcune cose sul quale fare leva. Probabilmente cose all’apparenza semplici, eppure ….
  12. Personalmente parlando ritengo che aprire la possibilità di contribuire anche economicamente non è mai un problema; era anche successo in passato che in un momento di crisi (non economica) si ragionava sulle sorti del sito ed emersero diversi forumisti disposti a dare una mano anche in termini economici. Da un lato penso che se Giovanni o altri volessero fare una donazione all’associazione che sta dietro piano concerto, nessuno si offenderebbe; dall’altro penso che chiaramente sia una scelta che può fare solo la proprietà. Per cui mi rimetto alle sagge decisioni di Paolo e Simone, che ringrazio per il loro lavoro. Condivido molto dello scritto di SImone e penso che mediamente molti siti analoghi solo nell’aspetto al nostro (mi permetto di usare il plurale maiestatis) siano o sprovvisti di sostanza o addirittura un’accozzaglia di downloader. Anche io sono un po’ a corto di tempo e soprattutto non sono stato molto bene. Diciamo che non sono in forma . Tutti abbiamo una vita reale e, visto il panorama virtuale, è già tanto che almeno esista un posto dove poter fare dialoghi liberamente senza ipocrisie e lecchinaggi vari “like” Facebook. Come sempre, buona musica.
  13. Discorso ovviamente aperto
  14. Ho aperto questo topic http://www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/4948-programmi-di-sala/ Probabilmente può dare un contributo anche ad alcuni interogativi emersi in questa discussione.
  15. Programmi di sala http://www.nuthing.eu/2015/06/programmi-di-sala.html?spref=fb di Andrea Agostini Mi annoiano profondamente i programmi di sala in cui il compositore mi spiega quali intervalli ha usato, su quale principio combinatorio è basata la forma del pezzo o quali inedite tecniche di trattamento del suono elettronico ha impiegato. Mi fanno sempre pensare che non ci sia nulla di più interessante da sapere sulla musica, su ciò che vuol dire o che vi posso leggere: mi interesserebbe piuttosto conoscere i libri o i film o i cibi preferiti del compositore, capirei di più. E se invece provassimo a immaginare, per i nostri pezzi o quelli dei nostri amici o dei nostri idoli, degli shameless ads, dei piccoli furbi testi che provino a suggerire a chi non è del mestiere, a chi se ne frega degli intervalli e della combinatoria e dell'informatica musicale, dove guardare, che cosa si può cercare in questo o quel pezzo e perché, magari, lo si potrebbe anche amare? Nel mio mondo ideale ci sarebbero dei bravi copywriter che farebbero questo mestiere. In mancanza di meglio, così, per scherzo o per esperimento, ci provo io, con tre pezzi che hanno fatto la storia (di uno avevo già parlato tempo fa, mi perdonate?), scelti apposta per rendermi il compito facile.
  16. Interessante intervista che concesse Sergiu Celibidache sulla sua amicizia con Arturo Benedetti Michelangeli. Rileva aspetti sconosciuti a molti e utili a compredere meglio la figura. http://archiviostorico.corriere.it/1992/ottobre/05/Celibidache_preso_per_mano_genio_co_0_9210053597.shtml?refresh_ce-cp
  17. Grazie Simone per il tuo prezioso lavoro...so bene quanto costa in termini di tempo e fatica sistemare questi casini. Avvisare con puntualità avrebbe permesso anche di fare un backup di sicurezza.
  18. Indicazioni di massima per orchestre ben bilanciate
  19. Come è conformato l'organo? Quante tastiere ha? Come sono posizionate nella chiesa le canne? Te lo chiedo perchè se ad ogni tastiera ci fosse dedicata una diversa spazializzazione delle canne, potresti usare ad esempio la tastiera che ha il minor tempo di latenza. Come suggerito, quando la latenza non è gestibile a livello umano ci si avvale di "strumentazione"... Fra l'altro trovo interessante scrivere brani per organo sfruttando la possibilità di spazializzare i suoni....in questo caso la scelta della tastiera sarebbe obbligata dalle prescrizioni del compositore
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