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Piano Concerto - Forum pianoforte

pianoexpert

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Tutto postato da pianoexpert

  1. Il pianoforte in questione, dopo essere ben accordato deve essere intonato. Deve farlo un Tecnico esperto. Puoi guardare i miei video tutoria e leggere anche alcuni articoli miei sempre su questo Sito.
  2. Ben venuta tra noi!!
  3. Quando ciò accade si entra in un ciclo vizioso. Bisognerebbe vedere il reale peso della martelliera, gli attriti, la conseguente pesatura. Bisogna raggiungere una giusta proporzione tra il peso di abbassamento e quello di ritorno. Bisogna anche vedere dove si va a bilanciare la tastiera. La non controllabilità mi fa pensare proprio all'errato peso di ritorno rispetto a quello di abbassamento, ad esempio.
  4. La maggior parte degli accordatori elettronici non misurano molto bene la disarmonicità, secondo me. Ho finito ora di preparare uno Steinway B destinato ad una libreria di suono pianistico. A dire di molti pianisti è risultato eccellente, anche e soprattutto per l'accurato lavoro di Simone Renzi che ha curato la ripresa del suono e l'editing. Ho iniziato a lavorare con Tunelab…ma alcune cose non andavano bene. Ho dovuto correggere notissime cose ad orecchio. Non è presunzione. Alcune frequenze nel medio, medio- bassi e anche nel cantabile non le trovavo giuste.
  5. L'alleggerimento può avvenire soltanto eliminando gli attriti. Alleggerire troppo significa compromettere il peso di ritorno dei tasti. Comunque la regolazione va ricontrollata
  6. Caro M.Pheles, sicuramente questa durezza dipende dai martelli mal intonati. Bisogna vedere però lo stato degli stessi e se "possiedono" quelle qualità dinamiche necessarie per poterli preparare bene. Anche la loro forma è importante.Ora, da quanto capisco, tu vuoi che ci sia il pianissimo, ma con una buona progressione verso il forte. Il fatto che non ci sia questa "escursione dinamica" mi fa pensare proprio alla qualità e allo stato dei martelli. Valuterai tu insieme al Tecnico come intervenire. Attenzione alla sostituzione: rispettare i pesi, le forme originarie…e la restituzione dei vecchi martelli!!!! ( IMPORTANTE). P.S. Mi sembra di capire che si tratti di un coda, quindi, eventualmente sostituire anche gli stiletti. Bisogna anche controllare i valori di attrito della meccanica.Comunque in che zona sei?
  7. Antonio , benvenuto tra noi.
  8. Non ho mai avuto la fortuna di insegnare nella scuola dell'obbligo e credo sia una grande esperienza. Ho avuto però la fortuna di discutere una tesi con Carlo Delfrati che ritengo un geniale promotore di nuovi percorsi scolastici a favore della musica. A quel tempo aveva scritto da poco "progetti sonori", che ancora oggi ritengo un libro bellissimo. E' vero, credo sia difficile interessare. Io ho saltuariamente provato alcuni esperimenti sulla Musica e sul Teatro, peraltro nei Licei, con risultati disastrosi. Sicuramente saranno dipesi dalla mia inesperienza circa la difficile strada comunicativa da adottare nelle classi. Credo quindi che si possa provare anche un senso di frustrazione ad essere e sentirsi un educatore musicale. Io credo che non sia colpa della impreparazione degli Insegnanti bensì dal fatto che della Musica…si parli poco. I Media non ne parlano affatto. Abbiamo bisogno di conoscere di più i Grandi Esempi. Oggi si parla di Abbado, forse non ancora sufficientemente, ma qualche anno fa non se ne parlava affatto! Quando Borg vinse Wimbledon ( spero si scriva così!) cinque volte di seguito..tutti volevano tenere in mano una racchetta. Se invece oggi apro ITunes, prima di trovare una sinfonia di Mozart, devo patire!!!! E poi…i soldi. Perché ogni scuola non ha un pianoforte e un certo numeri di strumenti musicali a disposizione? Chissà quante formazioni potrebbero nascere!!!!!! Lode quindi a tutti coloro che nelle estreme difficoltà vivono la Musica nelle scuole e un grande invito ai Grandi, e non solo, a scendere in campo…magari gratuitamente per infondere di persona la "Gioia della Musica"(…virgolettato con riferimento al grande libro di Bernstein, che consiglio di leggere!!!!)
  9. Eccezionale violinista!!!!Grazie di averla ricordata
  10. Mi sembra di aver già risposto in privato affermando che il diverso tipo di cavalletto produce lo stesso effetto. Inoltre non consiglio di sostituire i cavalletti che possono avere differente pesatura e geometria.
  11. Devo dire che questi strumenti non hanno un valore commerciale. Inoltre non sappiamo cose "c'e dentro": corde dritte? Corde incrociate? Meccanica a baionetta? Caviglie lente? Corde e molte parti della meccanica da sostituire….Insomma, se il pianoforte ha una buona voce e un buon progetto, sarebbe interessante procedere ad un restauro serio….ma altrimenti. E poi come si può valutare senza vedere e sentire? P.S. Vedo che è 85 note, quindi segna un periodo ben preciso: primi anni del '900
  12. Sono abbastanza poco fiducioso dei silent.
  13. Quasi sicuramente bisogna intervenire dopo tanti anni. Accordare più volte, d'accordo, ma sempre assicurandosi della tenuta delle caviglie.
  14. Bisogna provare la durezza delle caviglie con una chiave. Bisogna anche verificare l'angolo di vibrazione delle corde sul ponticello. Questo garantisce il non eccessivo sprofondamento dei ponticelli sulla tavola. Le caviglie possono essere state pulite e "imbellettate". Questo vale anche per le corde. Dopo questo tempo, anzi prima, le corde dovrebbero essere sostituite…almeno quelle della zona cantabile. Comunque anche quelle filate possono aver perso molta sonorità. E i martelli? Sono stati rasati? E come? Controllare: mai arrotondati negli acuti!!!! I martelli, anche se rasati e apparentemente "rinnovati", dopo tanti anni perdono di elasticità ed energia e devono essere sostituiti. Nel prezzo tener conto di questi restauri.
  15. pianoexpert

    Salve!

    Ben venuto Filippo
  16. Complimenti, Scala, per le tue iniziative. Se riesco a filmare, ti porterò dalla musikmesse di Francoforte le immagini del Salone dedicato alle scuole con strumenti proprio realizzati con materiali di scarto( spero che quest'anno ci sia). La trovo una grande iniziativa musicale e…creativa. Il fatto che tu insegni a "costruire" ai tuoi alunni è commovente. Io che sono un Musicista e nello stesso tempo un ricercatore della tecnologia del pianoforte, quindi anche un tecnico accordatore, lotto con questa mia doppia identità che sembrerebbe sminuire l'una e l'altra figura. Clementi costruiva pianoforti e conosceva bene ciò che accadeva nello strumento. Il fatto di stimolare alla creazione di uno strumento musicale, penso sia un percorso importantissimo che educa alla conoscenza dell'organologia e ci fa sentire l'appartenenza del proprio strumento. Complimenti
  17. Apten…la passione riaffiora sempre e di quella per la Musica avrai problemi a liberartene !!!! Benvenuto
  18. Benvenuto Antonio. Se posso permettermi di avanzare un primo suggerimento, credo sia utile per te trovare un bravo Maestro a cui fare riferimento. Noi ti offriremo tutto il nostro aiuto, ma come sempre dico, la presenza del Maestro è insostituibile!!!! Buono studio
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