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Piano Concerto - Forum pianoforte

pianoexpert

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Tutto postato da pianoexpert

  1. Bisogna vedere che cosa è stato fatto e come. Un intervento sugli apici, per di più senza estrarre la meccanica è cosa di "fortuna"! Non si deve fare! Per evitare ulteriori danni basta NON continuare ad intervenire in questo modo. Ora bisogna vedere il risultato della rasatura alla quale sono contrario per una serie numerosa di ragioni già esposte in altri post, sui tutorial e che posso circostanziare a voce. Solo quando i martelli sono nuovi e viene fatta l'intonazione di base, allora si possono ripassare dolcemente i nuovi martelli per uniformare le punzecchiatura( senza assolutamente perdere o alterare la forma dei martelli). Ma ciò è previsto in sede di montaggio perché si è avuta cura di lasciare un piccolo margine di maggior distanza tra la foratura e l'apice. Invece rasando, e magari non in modo opportuno, durante la vita avanzata della martelliera, si alterano molte cose, non ultimo il punto di battuta, specie nel cantabile e negli acuti ( ciò perché se si sente la necessità di una rasatura, vuol dire che i martelli sono molto segnati e quindi diviene necessario asportare una certa quantità di feltro per far scomparire i solchi) ( in quel caso bisogna valutare se lasciare così e attendere di decidere la sostituzione dei martelli, quando sarà proprio indispensabile). Comunque tutto da vedere. Fammi sapere. Per maggiori dettagli puoi chiamarmi gratuitamente al n. 3393395980 . Su questo numero, su WhatsApp puoi mandarmi le foto dei martelli rasati ( specie quelli critici). Vorrei vederli, se vuoi.Consiglio, per ora di "rimandare "l'intervento di intonazione e altri ulteriori interventi. Saluti Paolo
  2. Non sappiamo quale meccanica "interna" sia montata. Per quello che mi dici puoi usare il teflon, ma credo che il problema possa essere anche all'interno della simulazione del meccanismo ( abbastanza strano. il K 58 ha una buona risposta....) Non riesco comunque a vedere le foto
  3. sono personalmente contrario alla rasatura. tutto cambia, perché cambia la geometria della meccanica e il bilanciamento cioè la proporzione tra peso di abbassamento e peso di ritorno dei tasti( ho già trattato l'argomento su molti post e anche sui tutorial). Inoltre se non viene fatta rispettando la forma dei martelli ( specie nel cantabile e negli acuti dove i martelli non devono essere assolutamente arrotondati), presto il suono diverrà impreciso. Inoltre la superficie del martello deve colpire simultaneamente le tre corde. Quindi bisogna controllare il contatto di ciascuno di essi quando il suono è impuro. L'intonazione va praticata con cautela rispettando quella impostata dalla Casa. Questo intervento è irreversibile, perché andando troppo avanti il martello potrebbe divenire "inservibile". Il pedale sinistro attenua il fenomeno di non simultaneità perché esclude una corda e quindi diminuisce il confronto di una parte del martello rispetto a tutte e tre. Guardarsi attentamente dall'insistere a praticare l'intonazione sull'apice del martello!!!!
  4. certamente. Nel coda i martelli non devono poggiare sulla barra di riposo ( o sui cuscinetti di riposo se trattasi di Yamaha o Steinway). Questo perché, lavorando la meccanica del coda per gravità, è richiesta la massima aderenza della leva di ripetizione al rullino. Se ciò così non fosse, verrebbe alterato il peso di abbassamento e falsato anche quello di ritorno. La Casa stabilisce i pesi e le dinamiche e dal progetto della geometria tasto-cavalletto- martello viene realizzata una "prontezza" della meccanica sotto le dita del pianista. La barra di arresto dei martelli deve stare a circa 3-4 mm dalla stiletto, in modo da parare il colpo fortissimo, senza che questo impegni totalmente il rullino, che verrebbe ad appiattirsi in breve tempo
  5. Gent. Lucao Mi sembra di capire che è un verticale? Comunque o verticale o coda le osservazioni sono due: l'attrito o le poca docilità avvertita dai tasti dipende dai perni ( in questo caso dal perno del montante di scappamento o del martello). Magari su questo tasto lo avverti di più perché il fenomeno di eccessivo attrito è al limite...forse anche su molti altri il processo è avanti, cioè i perni non hanno il giusto coefficiente di scorrevolezza, pur conservando la fermezza della rotazione( comunque mi sembra di capire che hai controllato tali attriti...). Secondo : bisogna controllare il giusto affondo dei tasti in rapporto alla distanza martello-corda. Un rapporto sbagliato fa sì che il montante non compia correttamente la fase di scappamento. Tutto questo può sicuramente portare ad una riduzione della dinamica. Insomma, la meccanica va controllata nel suo insieme e se è solo questione di regolazione, il pianoforte tornerà a suonare bene. Un bravo tecnico deve saper risolvere il problema. Da escludere qualsiasi lubrificante!!!! ...se non un poco di grafite strofinata della pelle della noce o del rullino ( del verticale o del coda). Una ultima cosa: i tasti neri devono avere un giusto rapporto di affondo rispetto ai bianchi e devono essere uniformemente elevati rispetto a questi di 12-12,5 mm. Quello che tu constati è l'afterthouch ovvero quella piccola distanza a vuoto che il tasto deve avere ad avvenuto scappamento. Questa distanza di circa mm 1,00- 1,2-1,5( sul tasto) dovrebbe essere quasi uguale se non uguale sia sui bianche che sui neri. C'è un modo tecnico per poterlo misurare con precisione. Non vedo foto . Le puoi postare qui per i nostri iscritti e puoi, però, inviarmele su wattsapp al n. 3393395980 ( ultimamente sul forum non riesco ad aprirle...) Fammi sapere Paolo Ferrarelli P.S. Riferisciti anche ai miei video tutorial che illustrano la regolazione
  6. Che cosa dice il tuo Maestro? All'inizio tutto deve essere tenuto sotto controllo da una persona esperta che vigila da vicino. Le tensioni e le rigidezze portano fuori strada nello studio e creano non pochi problemi fisici. Quindi affidarsi al Maestro, che ti darà gli opportuni consigli
  7. Mi sembra che tu sia a Roma. Se vuoi mandami video su wattsapp al 3393395980. Questi non riesco a vederli. Ciao Paolo Ferrarelli
  8. Non riesco a vedere i video, comunque da quello che mi dici devi ricontrollare tutti i perni della meccanica. Probabilmente sono bloccati. Ci vuole un tecnico esperto
  9. perché il rullino deve poggiare sulla leva di ripetizione senza vuoto.
  10. Un tirante collegato con la manopola e con la barra della sordina che si abbassa
  11. Con i cachemire bisogna fare delle prove. L'importante che , specie nelle mortase anteriori ci deve essere un minimo di gioco. Probabilmente non tornano i conti perché anticamente alcuni usavano in cuoio ( che non scorre), molto poco spesso, e quindi la mortasa è troppo stretta. Consiglio anche di cambiare i perni, altrimenti l'ossido o la ruggine consumeranno presto le guarnizioni. Naturalmente non vedendole, suppongo. Quindi tutto da vedere da vicino. Se sei in possesso di una fresatrice di precisione, puoi tentare di allargare la mortasa, che però deve essere comunque perfettamente centrata.L'esperienza, certo aiuta, quindi sperimentare sì... qui si può sbagliare ....e si torna indietro. La colla purché sia a caldo a bagnomaria ( non superare i 60°). Perline tipo Zurigo, credo sia pelle.
  12. Guarda, quella è la sordina a mano. Sicuramente muove un meccanismo al quale era attaccata la barra della sordina
  13. Non è corretto dare ulteriori informazioni. La Ditta ha già risposto. Bisogna rivolgersi ad un tecnico! E' come chiedere: dove posso acquistare un motore per cambiarlo alla mia auto? Questo Forum e questo sito non nasce per incoraggiare i pianisti al "fai da te". Questo perché , come dice giustamente Francesco, potrebbe far credere che tutti possono mettere mano a qualsiasi intervento sul pianoforte. Non è assolutamente così. Il lavoro del tecnico, nella sostituzione della martelliera, rappresenta più dei 2/3 del costo totale. Questo NON perché costituisce un "ricarico", ma perché remunera una competenza e una professionalità indispensabili per poter ottenere un buon risultato. Le operazioni da compiere sono numerose, con l'ausilio di apparecchiature speciali. Nonostante tutto, con buona competenza ed esperienza, bisogna essere attenti a non commettere errori di forma, foratura, bilanciamento ecc... errori che potrebbero annullare il buon risultato finale. Quindi, insisto ancora, ammesso che il tuo strumento necessiti veramente di una sostituzione di matelliera, ti invito, eventualmente, a consultare un bravo tecnico, che possa anche garantirti per iscritto l'iter dell'intervento e il materiale impiegato
  14. Risposta: la parte superiore della molla si usa per caricare, quella inferiore per scaricare. E' evidente che quando esiste la vite di regolazione, si agisce solo su quella. La regolazione delle molle è cosa delicata e personale. alcuni pianisti vorrebbero le molle molto cariche perché pensano di avere una tastiera più pronta. Non è così. Molti vorrebbero molle appena sufficienti a sollevare il martello perché cercano il pianissimo sullo scappamento. Non è così. Per avere tutte le possibilità, innanzitutto, bisogna assicurarsi che gli attriti della meccanica siano giusti e che le molle non debbano "vincere" l'impedimento del movimento. poi si può valutare, nei limiti del progetto della meccanica, di dare alle molle la giusta carica...che va bene per tutto. Tutto quello che dici può essere giusto, ma personale. Musicalmente parlando, non dobbiamo farci "ammaliare" dalle sensazioni e curarle come se fossero la strada del giusto, sempre. A meno che non vi sia un impedimento che non faccia eseguire "oggettivamente" una formula della tecnica pianistica( note ribattute, rotazione, ottave ecc.), non bisogna molto "raccontarsi" ( Movimento laterale dei gomiti...ondeggiare e suonare in superficie...ecc...). A volte essere molto essenziali ci conduce sulla giusta strada. Essere esigenti sulla preparazione del nostro strumento: sì. Ma poi, musicalmente, dimenticare che si sta suonando su di una meccanica. Come dice nel libro " LE PIANO" Denis Lavaillant, dovremmo pensare alle nostre dita come se toccassero direttamente le corde. I martelli come nostro prolungamento e dimenticare tutto ciò che che si infrappone tra noi e il suono ( cioè tutta la meccanica di trasmissione). Ecco perché è importante che il pianista abbia di fronte uno strumento efficiente: non deve essere distratto da tutto ciò che gli impedisce di esprimersi liberamente e "deve affidarsi al pianoforte invece che sfidarlo"( Frase dell'allora Direttore e amico Stefan Vertes di Casa Steinway)
  15. Alcune Case lo fanno( ma lo sconsiglio), ma la procedura deve essere seguita da un tecnico perché i martelli devono essere successivamente preparati sullo strumento
  16. Feltri? Vorrai dire le "teste " dei martelli.....Abbiamo detto che nel caso del coda, non di scollano, ma si montano su nuovi stiletti.I vecchi martellii si devono lasciare incollati sui vecchi stiletti !!!!!!Nel caso del verticale ( e anche del coda)i martelli vengono rimossi con speciali estrattori. Anche qui sarebbe meglio sostituire tutto il pezzo noce-astina- martello, così da lasciare gli originali incollati e integri!!! Tutto questo anche perché, in caso di alcuni errori, si può risalire agli originali !!!!
  17. Caro Placido, La sostituzione dei martelli è cosa molto complessa e la procedura non si può descrivere con poche parole. Inoltre scelta della martelliera dipende da molti fattori e non sempre si possono/devono mettere martelli che siano semplicemente la copia dei vecchi. Riprendere i pesi è cosa complessa come pure la foratura, che deve essere eseguita con inclinazione graduale e rispettando le distanze opportune dall'apice del martello. Occorre una macchina che fisa ciascun martello e permetta al trapano a colonna di forare precisamente. Non ultimo l'intervento, il bilanciamento della tastiera è cosa da esperti. In ogni pianoforte deve essere valutato il possibile peso di abbassamento dei tasti in rapporto a quello di ritorno. Poi i martelli devono essere intonati preventivamente su banco per poi finire l'intonazione definitiva in presenza dello strumento. Gli stessi martelli devono essere rifiniti nelle loro code con una particolare rastremazione ( nel caso del coda). Anche gli stiletti ( nel caso del coda) devono essere preparati e la loro corsa verso le corde controllata nella sua verticalità. Tutto deve essere ricontrollato comunque dopo l'incollaggio, che deve essere eseguito rastremando il foro con alesatore conico e con colla naturale a caldo. L'incollaggio dovrebbe essere eseguito con l'aiuto di uno strumento di allineamento di precisione. E' necessaria molta esperienza e molti tecnici, anche dopo anni, commettono molti errori. Per esempio i punti di battuta sono cosa difficile da determinare, non sempre sono in linea retta come pure l'inclinazione dei martelli in posizione di riposo possono non essere perfettamente in verticale ( ciò perché i martelli con foratura a diversi gradi di inclinazione descrivono nella loro corsa alle corde un arco che è il risultato di un calcolo matematico, non un effetto visivo). Ogni martello deve colpire le tre corde o le due corde simultaneamente e un eventuale sfalsamento può appunto dipendere da come sale il martello o da un non uniforme planearità delle corde Molte altre attenzioni emergono durante l'intervento e quindi questo deve essere eseguito da un tecnico esperto. Occorre una attrezzatura opportuna e strumenti di precisione....e una discreta esperienza. Gli errori si potrebbero sommare e determinare un risultato non soddisfacente. Nel caso del coda, la martelliera sostituita deve essere ASSOLUTAMENTE CONSERVATA DAL PROPRIETARIO COSì INCOLLATA sugli stilettti. Si deve pretendere la restituzione .Ciò per poter risalire eventualmente a relative misure in caso di errori commessi sulla nuova.E non solo per questa ragione. Si può decidere anche di montare una martelliera leggermente diversa nella marca, nella forma, nella compressione del feltro e, quindi, nei pesi, ma l'originale rappresenta una parte dell'identità del pianoforte. Saluti Paolo
  18. Il particolare della durezza non è da poco! Non pensare che migliori. Ciò è dipeso dai perni della meccanica che hanno eccessivo attrito. Secondo: passare da un verticale ( che magari è discreto e non è stato mai masso a punto per bene!) ad un quartino potrebbe essere un buon cambiamento, tanto più che il buono e scorrevole funzionamento è fondamentale per chi suona, sia da principiante che da avanzato. Quindi tutto da vedere. Sarebbe interessante esaminare il verticale e farlo funzionare al meglio. A volte per affermare la vendita vengono esasperate alcune misure come l'affondo dei tasti oppure non viene eseguita a dovere la regolazione totale. Le insoddisfazioni si sommano e si arriva a cercare "fuori" qualcosa di diverso...che non necessariamente potrebbe essere migliore. Sembra un discorso strano, ma non lo è. Un verticale che funziona bene è anche meglio di una piccola codina che potrebbe avere dei limiti e/o un funzionamento non ottimale. un pianoforte del 1990 deve funzionare bene e niente "si deve sciogliere". Molto spesso dico che è meglio un buono spumante che un cattivo champagne...Non voglio demolire il tuo entusiasmo ma il pianoforte va esaminato attentamente o almeno valutare quali interventi devono essere eseguiti ( e decurtarli dal prezzo) per riportarlo in efficienza. In ultimo, non ci si deve sorprendere che, al contrario di ciò che afferma il venditore, anche pianoforti giovani o addirittura nuovi possano essere inefficienti. L'aumento della durezza può essere stata causata per la permanenza dello strumento in luogo umido o in magazzino e deve essere eliminate. Musicalmente non aumenterebbero le soddisfazioni e i progressi tecnici.Quindi attenzione. affidarsi ad un tecnico di cui si ha "personalmente" fiducia e cercare di arrivare all'obiettivo attraverso un esame "circostanziato" dello strumento.Valutare quindi anche "perché" il verticale non ti soddisfa ed esaminare da cosa dipende l'inefficienza. ti suggerisco di visionare il mio video tutorial ( viaggio all'interno del pianoforte) sull'acquisto di un pianoforte usato( non ricordo che numero è...). poichéBuona Musica P.S. Comunque , se vuoi maggiori dettagli, puoi chiamarmi al n. telefonico che ti invio sui messaggi personali (bustina in alto a destra) Magari prima con un messaggio wattsapp per farti riconoscere, perché è solo riservato agli iscritti
  19. non conviene assolutamente. Puoi fare una prova in un puntino a pennellare per vedere se attacca la grafite liquida sul verde. Ma in realtà il grafitaggio della leva di ripetizione viene fatta per eliminare la ruvidezza della superficie del legno. La vernice verde ottiene lo scopo. Invece insisto nell'usare bacchetta di grafite sui rullini oppure, ancora meglio, micropolvere di teflon ( assolutamente NO TALCO!) sempre dopo aver rasato dolcemente con una smeriglio 1200 nel verso dello scappamento
  20. E' tutto gratuito e si può vedere on-line al link segnalato dal'Amministratore Simone Renzi (thesimon)
  21. E' un tipo di vernicetta. Bisognerebbe tirarla giu'...Allora consiglio lasciarla stare e di passare sui rullini, delicatamente carta smeriglio prima 600 poi 1000 e 1200, nel senso dello scappamento, e poi leggermente passare una bacchetta di grafite direttamente sui rullini stessi. Le bacchette di grafite molto morbide e cilindriche si acquistano nei negozi di belle arti.
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