Jump to content
Piano Concerto - Forum pianoforte

pianoexpert

Super Moderatore
  • Posts

    3777
  • Joined

  • Last visited

  • Days Won

    168

Tutto postato da pianoexpert

  1. Caro Angelo, devo dire che hai una capacità notevole di individuare le cause del mal funzionamento. Questo ti rende molto ben predisposto ad imparare come "curare" il pianoforte.Comincio col dire che non ti devi aspettare da un pianoforte con" meccanica a baionetta" ( mi sembra di capire che si tratta di questa meccanica) smorzi bene il suono. Purtroppo con quel tipo di meccanica gli smorzatoi sono montati al di sopra dei martelli e gli acuti non hanno quasi spaziosufficiente per smorzare il suono. inoltre il sistema lavora per "gravità" ed è ben differente da quello successivamente moderno che che è aiutato da molle. Ti devi contentare, anzi il feltro vecchio, perché segnato dalle corde, smorza un po' meglio di quello nuovo. E' chiaro che ti devi assicurare che le baionette scorrano bene e che i perni della meccanica degli smorzatoi non sia "pigra", altrimenti l'efficienza diminuirebbe. Bene per il feltrino mancante! il click dipende proprio dal rumore del montante di scappamento che non si riposa sul feltrino. Per il perno hai fatto bene....ma spesso non dipende solo dalla piastrina lenta bensì dal perno lento sui laterali fori guarniti di panno. In quel caso. allentando la piastrina( comodo sistema) si può sostituire il perno con uno di misura maggiore ( a volte basta una misura più grande ad es: da 1,30 a 1,325) Poiché per te è difficile reperire i perni, cerca di misurare con un micrometro il diametro esatto e individua quanti tasti hanno il problema. Se è solo qualcuno , ti spedisco io in una bustina qualche perno magari di di misure diverse ( mi manderai, se vuoi, l'indirizzo in privato sui messaggi) Per l'accordatura, mi sembra di capire che le caviglie hanno una buona tenuta. Bene a presto!Paolo
  2. Ciao Angelo e benvenuto. La tua storia è interessante e non è vero affatto che i dischi di Fabbri editore fanno ridere. Anche io li possiedo e devo dire che è stata un'opera ammirevole. Forse la qualità del vinile e dell'incisione lascia un po' a desiderare oggi, era del digitale, ma il valore editoriale è alto. In quanto al tuo pianoforte, bisognerebbe vedere perché messo in vendita ad un prezzo così basso. Io lo farei vedere ad un tecnico della zona e mi farei consigliare a riguardo. Comunque attendiamo, su apposita sezione, foto e notizie. Ciao
  3. Anna lascia un grande vuoto nel teatro moderno. Una grande innovativa espressione della comicita' e dell'ironia
  4. Benvenuta Viola...sei una musicista che ascolta...non è poco. Addirittura, posso dirti che durante alcune lezioni di "lettura di partitura" alle quali partecipai molti...ma molti anni fa, la classe era composta di musicisti diversi, pianisti, cantanti, strumentisti a fiato ecc. Ora esaminare una sinfonia di Beethoven fu di grande difficoltà per i non pianisti ( e difficile alche per questi!). Il docente, pianista e Direttore d'orchestra decise di mettere in atto una "lettura passiva" cioè attraverso l'ascolto. Io ti posso garantire, di aver conosciuto non musicisti, raffinati ascoltatori, che, penso, "sappiano" di una sinfonia...molto più di alcuni musicisti.... L'ascolto è una grande analisi, se non ci si ferma solo passivamente a goderne della bellezza. Benvenuta
  5. Un acustico è sempre un acustico. Anche dal punto di vista educativo-tecnico- musicale. Se lo Yamaha è ben "preparato" ( regolazione, accordatura intonazione martelli) e se non ha problemi meccanici, Allora può essere un buon riferimento.
  6. Anche io Kaway. Anche il Roland F 110 non lo vedo male
  7. Il 23 sono già al mare....ma voi fatela....poi....caso mai....ce rifamo!!!
  8. .....dice: "io purtroppo rimango in Sardegna....Embeh'!!!! Capirai...una delle più belle isole del Mondo!!!!!! Buone vacanze a tutti!!!!
  9. ...Le pensano tutte!!!!!!! Dopo la dimostrazione di Gianni Morandi che si mostrò in mutande a Sanremo per far schizzare l'ascolto alle stelle......hanno imparato tutti!!!! Quale sarà la prossima trovata? ....Se ce la avete, non ditela!!!!!! Assolutamente no!!!! Io invece non voglio essere "avaro" e vi dirò che avrei ideuccia di suonare, la prossima volta che mi trovo in Aeroporto ( dove ormai ad ogni Terminal, sempre che non vada a fuoco da solo, è stato collocato un pianoforte a coda, meta di molti che suonano appunto Einaudi, ricevendo fragorosi applausi!)..dicevo avrei in mente di suonare anche io....Bhe fino a qui niente di strano, direte, se non fosse che le mie mani spunteranno da una valigia!!!! ...Adesso non me lo copiate!!!!
  10. AUGURONI o Armando........possibile reincarnazione di Beethoven!!!! Saluti e Auguri ...anche se in rirardo!!!!!!!
  11. Sono d'accordo con gli Autori, anche se non ho letto questo saggio. Io ho sempre, a mio avviso, sostenuto che la Musica possa dettare le soluzioni tecniche...."grazie- disse l'allievo di sci , mentre il maestro gridava di chiudere gli sci- non ti arrabbiare, cribbio, - grazie, tu sai sciare!!!!! Lui voleva gridare : pensa, devi pensare e basta!!! Ma sembra l'uovo di Colombo!!!!E allora? E' vero "il campo dell'interpretazione resta un bel campo minato". Ascoltando molto, cercando di capire il fraseggio, sviluppando la musicalità, arricchendo la familiarità con lo stile di scrittura dell'Autore ecc.. E attraverso la "musica" si possono trovare le soluzioni tecniche. Anche Arrau e qualche altro Grande disse questo in un intervista. Spesso si crede che questi Grandi, affermino questo...proprio perché abbiano superato tutti i problemi...ma come superarli? Noi potremmo stare tutta la vita a suonare tutti i libri di "tecnica" tutto il giorno e tutti i giorni...ma senza risolvere il problema. A volte, io credo, si può tentare di risolvere un difficile passaggio proprio mettendo le nostre "possibilità" al servizio della musica. Potremmo scoprire che modificando un peso, una posizione, o marcando degli accenti e/o trovandoci in anticipo su un accordo, ciò ci fa superare il passaggio. Spesso, ad esempio, suonare con leggerezza ci fa intravedere i "micromovimenti" necessari alla velocità di quel passaggio e anche "abbozzare" la soluzione, ci può aiutare ad "entrare" nella soluzione giusta pian piano. Per quello che riguarda l'esperienza sulla mia pelle, mi sono trovato con passaggi che mi sembravano insuperabili e ho scoperto, allora studente, di ostinarmi a ripetere accanitamente, esigendo ad es. la perfetta definizione delle note. Ricordo uno dei tanti: il finale di Pagodes, la prima delle tre Estampes di Debussy, che potete ascoltare sulla sezione Audio registrata in un mio concerto live. Decisi di abbandonarmi completamente alla leggerezza dell'avambraccio e ricercare la giusta, ma presente sonorità necessaria e sufficiente ad accompagnare a mo' di arabesco il tema , per l'ultima volta e con senso di lontananza, enunciato dalla sinistra. Dapprima, naturalmente proprio i micro movimenti, non essendo giusti, generavano accenti disturbatori, ma dopo un po di studio, l'equilibrio della mano e dell'avambraccio si perfezionarono seguendo l'esigenza della "Musica". A poco a poco tutte le note divennero più uniformi seppur in uno scenario di "sfondo". Anche la scelta dei piani sonori aiutano. Si ascoltino gli accordi finali :per arrivare al pianissimo con tre p fu necessario di scegliere un "piano" di inizio non troppo piano. Scoprii infatti che quello che governava l'effetto non era tanto il "colore" assoluto del "piano" quanto la differenza della successione dei piani sonori. Il piccolo piano a coda Yamaha non mi fu davvero di grande aiuto!!!!Ma chiesi all'allora tecnico preparatore di regolare in modo sensibile la distanza di scappamento e di alleggerire le molle di ripetizione.
  12. Può essere proprio a causa della inattività. Suonalo e se arrivi a toccare il montante di scappamento, praticagli un "massaggio" per scaldare il perno. Alcuni tecnici fanno uscire parzialmente il perno e lo scaldano materialmente con la fiamma. Io sono contrario:infatti il calore riscalda e dilata il perno che momentaneamente. raffreddandosi scorre meglio...ma ciò dilata il foro in legno della parte centrale. parte che deve tenere ben stretto il perno per non farlo fuoriuscire dalla sua sede con il continuo movimento. "massaggiando" su e giù si scalda solo la parte a contatto con i fori guarniti di feltro. Ci sarà un miglioramento, che però potrebbe essere anche temporaneo. Se ripercorra, bisogna cambiare i perno difettosi. Con l'occasione si controllano anche altri a campione.
  13. Parliamo dei "respiri". Secondo me e non solo, una Musica senza respiri ....non può vivere. I respiri possono essere più o meno evidenti e non rubano, come ladri silenti, al tempo! Diciamo subito che si possono realizzare respiri senza o sotto pedale. E' differente se si suona dal vivo o su incisione. L'elemento visivo conta e come!!! Per fare un simpatico e quasi comico esempio pensiamo a Celentano....sì sì, proprio lui, il "re degli ignoranti" ( ma che ignorante non è per niente!!! Anzi....molto acuto). Lui, da sempre, gioca comicamente con i lunghi silenzi di attesa, prima di una battuta. E' famoso per questo, oltre che per la sua Musica. E' divertente sentirlo e rivederlo in TV realizzare questo trucco comico. Ma lo ricordo una volta proprio in TV, durante un intervento fatto telefonicamente mettendo in atto questo simpatico "espediente di attesa". Le sue pause sembravano interminabili...tanto che il conduttore si sincerò che lui fosse ancora all'altro capo del filo. Mancava lui, l'elemento visivo e tutti i "tempi" sembravano più lunghi del giusto...In concerto, la presenza e il gesto del musicista giustifica molto più i "respiri" che ascoltando lo stesso in una incisione. Ognuno trovi quindi la giusta proporzione, con gusto musicale. L'importante è non credere che ci sia "un vuoto". Se ci assale questa paura, la frase non sarà mai tranquilla e flessibile. Tutto apparirà rigido e sarà anche difficile comprendere le intenzioni delle frasi stesse. Il fraseggio comporta una successione di respiri e come il sapiente oratore "minimizzerà" il "prendere fiato", così il musicista si abituerà a dialogare naturalmente, senza dare la minima impressione di "perdere il tempo". Tutto ciò è segno di maturità artistica, ma, sempre secondo me, bisogna cominciare a studiare prendendosi i respiri che ci necessitano. Impareremo solo successivamente a minimizzarli e noteremo questo quando, nel pezzo studiato, impareremo ad essere sempre più pronti ad "anticipare" quasi, mentalmente," le posizioni del gesto. So di non avere tutti "alleati", ma questa è la mia opinione ( sempre che sia riuscito a farmi comprendere a parole!)
  14. Sulla laccatura non posso suggerirti niente. Esistono dei Kit... ma difficili da usare e senza perfetti risultati. La lucidatura a poliestere puo' "rompersi" come il vetro, perché ha un considerevole spessore. Riguardo la durezza, tu suggerisci un non ritorno di due tasti che ci dice che ciò possa dipendere proprio dall'eccessivo attrito dei perni di centro. Forse. Accordatura, regolazione e intonazione dei martelli. Poi verificare il peso di abbassamento e il peso di ritorno di ciascun tasto: se il peso di abbassamento è alto (55-60 gr +) e il peso di ritorno molto basso(-20 gr.) allora c'è un impedimento dovuto all'eccessivo attrito dei perni. Diversamente, il peso di abbassamento può essere "altino", ma accompagnato da un buon peso di ritorno. Allora è accettabile. Senza una discreta proporzione tra i due valori ( come rapporto circa gr. 2,5) la scorrevolezza non e la ripetizione non è garantita
  15. Benvenuto. Ti preghiamo di postare le domande sull'apposita sezione. Comunque lo Schulze & Polmann, proprio quelli degli anni '50 sono un po' duetti anche a causa delle molle degli smorzatoi un po' robuste. Non puoi cambiare la pesatura della tastiera. La terza vite, se esiste deve essere rimossa per poter smontare il castelletto della meccanica. La durezza della meccanica potrebbe dipendere anche dall'impigrimento dei perni di centro dei cavalletti, dei montanti di scappamento e delle forcole delle noci dei martelli....nonché di quelli della meccanica degli smorzatoi. Il lavoro è cosa da esperti e non basta seguire i tutorial per eseguirlo. Benvenuto
  16. Bravo! Sono dalla parte di Nancy sul fatto della croma puntata, comunque è vero, tu senti giocare i bambini...Adesso non cancellarla!!!!!!Devi essere soddisfatto. ( mi sembra che tu lo sia!!!!!)Ciao P.S. Mai come in Schumann troverai diversità di interpretazioni ed opinioni!
  17. Bhe martelli, corde e giusto carico della tavola di risonanza. La nuova martelliera deve essere ben preparata anche come " intonazione"
  18. benvenuta e buono studio
  19. Bene, sei sulla giusta strada!
×
×
  • Crea nuovo...