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Piano Concerto - Forum pianoforte

Chopinauer

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  1. Veniamo a due esempi pratici complessi: parlo del gradua ad parnassum di clementi I volume studi 9 (arpeggi) e 17 (5 dita mano sx) Perplessità: studio 9: applicando il sistema del passaggio pollice sopra gli arpeggi rischiano di essere discontinui studio 17: le dita devono suonare tirando e non premendo (ok), l'articolazione deve essere veloce ma non troppo accentuata (è un forte), il movimento del polso con tutti i saliscendi rischia di essere eccessivo (con sali e scendi anche da parte sua): come si può mantenere libero il polso riducendo al minimo i movimenti dello stesso (evitando manierismi esteticamente antipatici e praticamente ostativi)? Come suggerite lo studio del numero 17 ? grazie
  2. Ho visto i video di pianoexpert: grazie! Da quando frequento questo sito ho appreso molte cose sulla tecnologia del pianoforte ed ora anche cose importanti sulla tecnica. La cosa che reputo rivoluzionaria per me è il passaggio del pollice sopra… nessuno prima d'ora me lo aveva illustrato Ho fatto un piccolo sunto dei concetti fondamentali rilevati dai video. Quando usciranno i video sulle scale-arpeggi e soprattutto quello sul movimento fondamentale della rotazione? Grazie ancora Seduta: non troppo alti ne troppo bassi (maggior altezza= maggiore potenza; minor altezza= maggiore sensibilità dei tasti) Caduta: non da lontano; dopo la caduta non irrigidire le dita e fare attenzione al meccanismo di rilassamento del polso (il polso rimbalza, ammortizza). Per gli accordi complessi occorre una caduta con maggior aiuto muscolare (ma sempre non eccessivo) per rendere migliore il suono e far suonare i tasti tutti nello stesso tempo Occorre suonare immaginando di pizzicare le corde senza interposizione della meccanica ed in questo aiuta una seduta non troppo alta Polso flessibile, braccia morbide ma dita ferme per l’impatto. Nella caduta non far partecipare la spalla (sfruttare la gravità senza partecipazione della spalla) Nella preparazione alla caduta la mano e le dita lasciano la tastiera per ultimi Nelle cadute la gravità è la protagonista principale con un minimo apporto muscolare Le dita sono la parte terminale del braccio e vengono a contatto con la tastiera Mai suonare con le cinque dita senza conservare la flessibilità del polso Sono necessari leggeri aggiustamenti orizzontali delle dita mentre si suona per far si che ogni dito si trovi in asse con l’avambraccio Suonando il pollice questo viene a trovarsi con un polso più basso rispetto a quando si suona il mignolo: si suona infatti tirando con ogni dito (aggrappandosi leggermente) e non premendo… raggiungendo l’azione del quinto dito il polso si troverà leggermente più in alto (vedere video per comprendere) Avanzare con l’avambraccio per suonare sui tasti neri Terminare una successione melodica con il polso leggermente più in alto (sia se si parte con il pollice sia se si parte con il mignolo) Nell’esercizio delle cinque dita è fondamentale imparare a trasferire il peso da un dito all’altro senza irrigidire…è enfatico pensare al dito che ha già suonato ma occorre seguire la successione dello spostamento del peso sulle dita successive (senza articolare troppo: ciò spezzerebbe la continuità con la muscolatura dell’avambraccio) La gravità non è tutto: per ottenere forza e velocità di esecuzione occorre altro. La forza è data dalla velocità con la quale il martello impatta la corda e non dal peso applicato al tasto. La gravitazione serve per far conoscere dov’è il fondo del tasto. Il pollice è atipico perché ha 2 falangi. Il terzo dito è legato al quarto dito (interferenza dovuta a legamento). Passaggio del pollice sopra per non limitare il pollice e le altre dita ed evitare gli sbandamenti nell’esecuzione: per realizzarlo occorre un minimo spostamento dell’avambraccio, che avanzerà insieme alla mano nella progressione esecutiva Esercizi consigliati: Le cinque dita di Stravinsky Manuali consigliati: Denis Levaillant “Le Piano” Cortot “fondamenti di tecnica pianistica”
  3. Ne ho sentito parlare. Ma ad Imola vi sarà un rappresentante di detta tradizione didattica. Sapete chi è ? Che tipo di tecnica propone la scuola di Imola ? Le tecniche che si possono osservare in giro sono le più disparate ed ognuna ha dei dogmi rappresentativi 1) rilassamento e scarico del peso 2) controllo di ogni singolo dito (rilassando quello che non suona); ogni dito deve essere forte come gli altri, 3) seduta alta 4) seduta bassa 5) dita allungate 6) dita arricciate etc Vorrei solo fare un pò di ordine per stabilire delle verità fisiologiche fondamentali e non incorrere in tecniche sbagliate (convertirsi al meglio non è mai troppo tardi) Devo confessare di aver visto solo i primi due video di pianoexpert ed appena avrò tempo li vedrò tutti (interessantissimi) tanto per fare un esempio, nello studio n 17 del Gradus ad Parnassum (per lo sviluppo dell'agilità delle 5 dita della mano sx) come consigliate di procedere 1) fase di studio lento (come articolare?) 2) fase di studio veloce (come articolare?) 3) come rendere uniformi tutte le note ?
  4. Qualcuno può darmi dei consigli per ridurre il più possibile, o quanto meno per controllare, l'ansia da palcoscenico. Le mie performance quando suono davanti agli amici sono nettamente peggiori di quando suono da solo. Devo risolvere questo problema perchè gli esami si avvicinano. cosa fare? Qualche grande esecutore del passato(presente ha lasciato qualche consiglio in merito a ciò? vorrei sapere da chi non ha questo problema, come si approccia all'esecuzione, cosa pensa poco prima di suonare. Studiare tutto a memoria per aquistare massima sicurezza in ogni passaggio? Suonare più spesso in pubblico? Ipnosi? Meditazione? registrarsi e vedersi? Esercizi di concentrazione (quali?) Inutile dire che mentre suono di fronte al pubblico in alcuni momenti la mia mente si distoglie dal pezzo e pensa al pubblico, ma è una cosa che nasce spontanea Il primo effetto dell'ansia è la perdita del peso e del rilassamento degli arti (in particolare del sinistro che diventa più rigido e sospeso); ed in parte perdita di controllo sul peso delle singole dita. A casa posso suonare un pezzo senza errori ma in pubblico mi risulta impossibile
  5. Scusate l'ignoranza ma non conoscevo la scuola di Mozzati. Quali sono le scuole o filoni di approccio tecnico attualmente diffuse in Italia ? Non sarà solo quella di Vitale? Tra queste scuole quale reputa più fisiologica ed efficace, pianoexpert? Poi un'altra curiosità Molti dicono che la propria tecnica deriva da Listz, ma la cosa non mi convince. Storicamente Listz e Chopin avranno trasmesso la loro tecnica e creato degli allievi che poi hanno tramandato qualcosa ? (quanto meno un influsso anche perché gli strumenti di allora erano diversi e quindi anche la tecnica è differente)
  6. Qual'è la migliore scuola pianistica? Scuola di Vitali, scuola Russa o altre? In cosa si contraddistinguono i due approcci allo strumento? Esiste una scuola per ogni repertorio?
  7. Grazie per la risposta ! Appena avrò tempo vedrò con interesse i suoi filmati sulla tecnica pianistica. Complimenti per il sito e per il lavoro che svolgete con passione !
  8. E' possibile trarre degli insegnamenti nell'osservazione attenta di un grande interprete che suona in un video? Penso che in parte sia possibile, ovviamente solo colui che suona conosce le sensazioni che prova, e questa è una cosa che il video non può trasmettere. Vorrei però avere un parere da parte vostra sulla tecnica della Argerich in questo bellissimo concerto. A me parte che le sue dita nei passi veloci rimbalzino come fossero martelletti (è pur vero che sta suonando Mozart) osservate e dite cosa ne pensate grazie
  9. Grazie mille! Davvero ! Domani ho un esame su tale argomento
  10. Grazie per la risposta ! forse la spiegazione sull'efficenza del sistema sta banalmente nel fatto che il tasto è una enorme leva (relativamente al resto) di primo genere in cui la resistenza (il sistema cavalletto) si trova più vicina al fulcro: si tratterebbe quindi di una leva di primo genere vantaggiosa che sommando tutte le componenti in gioco comporta sempre un vantaggio lavorativo finale.
  11. http://www.canavesepianoforti.it/elementiditecnica.pdf A pag 8 delle dispense indicate si parla in realtà di principio della carrucola (una variante del principio della leva), che rappresenta l'originalità del progetto di B. Cristofori. Adottando il principio della carrucola il sistema cavalletto è sempre un sistema svantaggioso in termini di resa lavorativa?
  12. Vorrei sapere quali sono le differenze nella meccanica del pianoforte Erard, Renner ed infine dei nostri giorni (come si può trovare su uno Steynway o su uno Yamaha) A tal proposito allego le immagini delle relative meccaniche secondo la loro evoluzione. In sostanza cosa è cambiato tra il primo doppio scappamento di Erard, la Renner e le moderne meccaniche? A tal proposito ho sentito parlare di centro di gravità alto nelle prime meccaniche. Cos'è questo centro di gravità della meccanica?
  13. Chiedo una conferma sull'argomento in oggetto Il cavalletto è una leva di terzo genere (forza motrice tra fulcro e parte resistente), così come il martelletto che presenta la forza potente al centro rispetto alla resistenza (data dal peso dello stiletto e del martelletto). Riguardo la leva del montante, essendo interfulcrata è di primo genere, tuttavia poiché la parte potente è il lato corto della L è anch'essa svantaggiosa. Se il discorso è giusto tutto il meccanismo è costruito per consentire il doppio scappamento e una fine regolazione del movimento non per guadagnare in termini di resa lavorativa E' giusto il mio ragionamento? grazie
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