Jump to content
Piano Concerto - Forum pianoforte

pianoexpert

Super Moderatore
  • Posts

    3769
  • Joined

  • Last visited

  • Days Won

    168

Tutto postato da pianoexpert

  1. giovannig mi ha preceduto. Sono d'accordo su tutto. ovviamente , come già da lui affermato il tasto bianco e il nero dovrebbero avere lo stesso afterthouc ovvero quella piccolissima distanza a vuoto che si avverte quando il montate di scappamento ha lasciato il rullino ( o la noce) del martello. Tale distanza è dettata dalla Casa, ma all'incirca è tale che il martello non ebbe risalire visibilmente dopo la "caduta" ( nel coda), ma che permetta al montante di "scappare" agevolmente anche nel tocco pianissimo provocato con la sola delicata caduta del peso delle dita (jeu perlé).
  2. Non sono un medico e quindi parlo per esperienza vissuta. Io ho avuto un problema del genere e ho risolto con il Cartijoint ( normale e non quello forte che è altro prodotto). E' un integratore senza controindicazioni e va preso una volta al giorno per circa 3 mesi. Vedrai l'effetto. Poi si può interrompere e constatare cosa succede e dopo quanto tempo, Questo ti darà la dimensione della durata dell'interruzione. Molti ortopedici non credono negli integratori, ma altri sono convintissimi sulla efficacia. Io ho risolto. Il dolore a me arrivava quando provavo ad estendere molto la mano opp. in particolari posizioni.Ti consiglio comunque una accurata risonanza magnetica.
  3. Voglio dire che a seconda dell'anno di costruzione ( matricola) , Steinway ha usato forme e tipi di martelli diversi. Le corde devono rispettare i diametri consigliati dalla Casa. Gli smorzatoi devono essere quelli adatti per Steinway : tagliati secondo l'inclinazione delle testine in legno e tessuti orizzontalmente. A proposito della tastiera, deve essere lasciata alla luce, altrimenti ingiallisce. Il mobile non può essere rilaccato se in poliestere. Se invece è lucidato a gommalacca, allora può venire un ottimo lavoro...ma bisogna trovare una persona esperta col "nero" . La sola anilina nera, prima della gomma lacca non basta. assume un colore violetto. Si usa il nero in polvere e poi pomacciolo,gomma lacca e spirito e....olio di gomito. Vale la pena se l'artigiano lucidatore è bravo ed assicura il risultato! Un esperto dovrebbe controllare anche la "carica" della tavola di risonanza. Le corde dei bassi Steinway sono filate(cioè avvolte dal filo di rame) in senso antiorario. Inoltre la martelliera deve essere impiegata ed intonata con un procedimento di fabbrica ( Pre- intonazione radiale e intonazione finale) Tutto questo contribuisce a " costruire " il suono Steinway.
  4. grazie e buona musica a te
  5. Tutto da vedere! Bisogna accertare come è stato eseguito il restauro. Bisogna controllare che tipo di martelli e non ultimo la carica della tavola di risonanza. Sicuramente saranno stati gettati via i vecchi pezzi!!!!!! E poi stiletti? rullini? talloni? ripiegatura tastiera? E' stato rilavato? Come? Chi ha eseguito il restauro?
  6. Cara, leggo solo adesso il danno che hai subito!!!!!! Mi dispiace tantissimo. Per fortuna la tempestività di Giovanni ti ha tranquillizzato. Del resto se i martelli sono asciutti e anche la meccanica, tutto è recuperabile. Quando sarà tutto ben isolato e asciutto si potrà valutare se ci sia stato assorbimento di umidità che può aver influito sui perni di centro della meccanica. Ma vedrai che tutto sarà a posto. Copri con un telo e non lasciare che per terra, vicino allo strumento resti acqua. Naturalmente scopri lo strumento e fa circolare aria quando cessano le piogge. Mi dispiace molto, ma vedrai che tutto si risolverà. L'edea di chiamare un tecnico per verificare è saggia! Ti abbraccio
  7. Benvenuto Giuseppe. Hai citato grandi nomi. Ascoltarli è già una grande Scuola!!
  8. Mi fa piacere che tu lo voglia leggere. E' un libro piccolo ma bellissimo! Dici cose su cui sono pienamente d'accordo.
  9. "complesse e complete"....Mi piace!Io aggiungerei...piu' semplici e più complesse al tempo stesso. "meno fai e più fai" potrebbe essere un punto di arrivo ( non certo fisso e definitivo). Cioè, ci accorgiamo che la naturalezza e la perdita delle tensioni governano il nostro apparato muscolare-pianistico. Non mi stanco di consigliare la lettura di Monique Dechausses :"l'homme e le piano". Piccolo libro che tratta proprio di questo. Purtroppo è in francese....ma....cara Nancy, ricordando i consigli dell'Etnomusicologo Sorce Keller, che ho già raccontato, conviene avventurarsi nella nuova lingua, anche senza conoscerla. La conoscenza degli argomenti trattati aiuterà a comprendere....senza tradurre alla lettera (comunque un piccolo dizionario accanto, magari tecnico, ci può aiutare)
  10. Da qualche parte ho parlato dello studio con fermata sull'unità di tempo. Con ripetizione e senza ripetizione. Questo studio insegna a velocizzare il pezzo suonando veloce tra una fermata e l'altra osservando e perfezionando i micromovimenti che solo in velocità e quindi in esecuzione possono essere mostrati e corretti
  11. Facci Sapere. I Consigli di Giovanni sono saggi. Fare un test del suono non è male.
  12. Siete divertenti!!!!!!Hahahaha!!!! Naturalmente il video di Cortot è un po' Liberty......Il suo fantastico approccio alla musica romantica, oggetto di riflessione anche su alcuni suoi bellissimi libri, è modernamente , con rispetto parlando,un po' decadente. Belle le osservazioni di Nancy sulla comunicazione non verbale, alla quale la nostra Musica appartiene. Che l'interpretazione debba muovere dalla "chiarezza comunicativa" non c'è dubbio e su ciò, credo, siamo tutti d'accordo. E' comunque difficile e, come sostiene sempre la nostra amica, ci vuole tempo di assimilazione, di studio...o semplicemente tempo. Io credo, provare per credere, che la maturazione del pezzo avvenga anche in parte col passare del tempo, anche in assenza di studio. Cambia anche la nostra maturazione e ogni esperienza musicale ci apre nuove prospettive. Aver suonato ad esempio in pubblico un programma nuovo ci rende una grande esperienza, esperienza che, messa a dormire per qualche tempo, ci restituirà, alla ripresa di studio di quei pezzi, nuovi modi di intendere. Il pezzo insomma , per dirla alla francese, ci entra "par coeur".....Chissà se sono riuscito ad essere chiaro nella comunicazione?
  13. Come ti suggerisce correttamente giovannig, c'è differenza e anche io mi assicurerei che la sostituzione soddisfi le tue esigenze. Altrimenti è meglio lasciare per ora la vecchia.
  14. Mi trovo in linea con giovannig ....il suonare produce vibrazioni!!!!! Anche il sole giustamente secca l'aria....diciamo è bene un ambiente asciutto. Vedrai che il fenomeno si arresterà suonando . Prova. Tutti i giorni. Non credo che ci possano essere altri rimedi oltre alla camera a gas.
  15. E' vero esistono pochi testi che spiegano e non sempre possono essere esaurienti. Infatti da martelliera a martelliera l'intervento di intonazione può essere molto diverso, specialmente se ci si trova di fronte a martelli già pre-intonati dalla Casa. Sull'accordatura ci sono precise regole teoriche, che però possono essere modificate a seconda della disarmonici dello strumento.
  16. Ma diciamo che anche se è difficile rintracciare l'anno, è ipotizzabile pensare che sia fine ottocento. Se poi è a corde dritte, il valore è relativo . E' diciamo un pezzo da amatore. Bisogna essere molto attenti al restauro ed eventualmente sostituire parti adatte e/o casomai realizzate appositamente. Conviene? A meno che non vi sia un grande valore affettivo, non credo che il considerevole costo del restauro possa creare un notevole valore aggiunto
  17. Il problema sta nel fatto che è stata rasata e rasata non correttamente. La forma troppo arrotondata, specialmente sui medi e sugli acuti ha accorciato la sua vita. Naturalmente si è alleggerita...ma bisogna controllare il peso di ritorno del tasto. Comunque se per te va bene, falla ancora lavorare. Il suono non dovrebbe essere nitido perché la vedo piuttosto lanosa sull'apice.
  18. Mi trovo d'accordo sulle giuste considerazioni di Andry e di Nancy!
  19. Interessante ascolto e interessante sarebbe anche addentrarsi nel grande mondo dei temperamenti. Sono d'accordo sul fatto che alcuni temperamenti siano più congeniali ad alcune tonalità e che quindi, prima del temperamento equabile, al quale noi pianisti siamo abituati, aggrappati, confortati, ....molti altre soluzioni erano veramente più raffinate. Un bravo clavicembalista può essere capace a modificare la propria accordatura di volta in volta e quindi, perché no, ritornare ad appartenere ad una storica immagine del suono temperato. L'equabile volle e vuole solo fornire una soluzione ultra pratica per tutte le tonalità e oggi lo studente è disposto ad accettare di meno o per niente che ci fosse una ragione nella scelta di un do minore prediletto da Beethoven o di qualche mozartiano sol minore. Quindi l'osservazione di Nancy è non solo, secondo me, pertinente, ma denota anche una grande sensibilità all'ascolto. Complimenti per lo studio che stai facendo, antares86!!!!
  20. Più crescenti gli acuti......ne ho sentita una nuova. Direi che i concetti sono molto più raffinati,per esempio gli ultimi acuti risultano un poco crescenti...ma non all'orecchio...opp. si possono fare ottave più aperte ecc...Ma bisogna valutare da strumento a strumento. Il C3 ha un buon equilibrio tra bassi e acuti , anche se trovo tutti i modelli Yamaha di difficile accordatura. La cordiera è un poco "maggiorata" per dare più potenza, ma in alcune zone ciò può tradursi in disarmonicità. L'accordatore deve essere molto preciso con i movimenti della chiave, perché le posizioni delle caviglie hanno poca tolleranza di errore. queste solo alcune osservazioni che mi vengono in mente. Un buon accordatore sa come rendere brillante e cantabile una accordatura, se fosse così facile da spiegare in poche parole, direi che questa volta vince l'esperienza. L'intonazione è altra cosa. consiste nel restituire al martello quel giusto timbro ed equilibrio sonoro che può aver perso percuotendo a lungo la corda. nel martello esistono zone diversificate in fatto di durezza ed elasticità e ciò cambia man mano che percorriamo tutti i suoni della tastiera. Ci si serve di un intonatore, strumento composto da un manico e una serie di aghi che possono andare da 1 a 5 , per punzecchiare più a meno a fondo le zone del feltro e allontanare le fibre tra loro. Intervento difficile ed irreversibile, può donare ad una martelliera una eccezionale qualità sonora ...come può ucciderla. Una buona intonazione e una buona costruzione del martello, dovrebbe donare un chiaro pianissimo e un rotondo fortissimo e rivelare , muovendosi da un estremo all'altro della intensità sonora, una diversa progressività timbrica ( cioè una ricca qualità di armonici)
×
×
  • Crea nuovo...