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Piano Concerto - Forum pianoforte

pianoexpert

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Tutto postato da pianoexpert

  1. Riguardo alla ricchezza del suono, sarebbe interessante se ci fosse a disposizione un angolo. Nel verticale messo d'angolo il suono verrebbe valorizzato. Per ciò che riguarda la tavola armonica, dici una cosa giusta. Nel verticali "datati" si usava mettere un telaietto con sopra montata una speciale tela grigia o nera, appositamente tessuta in modo da non imprdire il propagarsi del suono. Modernamente non viene più fatto, ma si può realizzare facilmente. Invece non trovo vantaggioso rivolgere il retro dello strumento verso gli ascoltatori. Può essere vantaggioso, invece in alcuni casi, in presenza di altri strumenti, aprire il pannello verticale anteriore o soltanto il piccolo coperchio nella parte più alta del pianoforte per ottenere un suono più corposo. ( per esempio in caso di un complesso Jazz che si esibisce)
  2. E' in vendita una mezzacoda STEINBACH di una mia amica in perfetto stato.E' veramente uno strumento da non perdere! Il pianoforte è stato da me recentemente ristrutturato e i lavori sono documentati per iscritto con tanto di foto. Il suono è bellissimo e la meccanica pienamente efficiente. Martelliera sostituita come pure gli stiletti. Guarnizioni tastiera rifatte e controllato e regolato in ogni sua parte. Valore dei lavori circa 3.500,00 €.La proprietaria ha fissato il prezzo a 10.500,00 € trattabili. Chi fosse veramente interessato può rispondere a questo post. Fornirò poi io un recapito telefonico al quale chiamare. Lo strumento può essere visionato in ogni sua parte e provato.Si trova nei dintorni di Roma.
  3. Bhe, nell'ambito dell'intervento di intonazione dei martelli, bisognerebbe creare un piccolo morbido spessore sull'apice, ma NON con la pettinatura che solleverebbe la peluria del feltro! Un piccolo ammorbidimento che bisogna saper fare con aghi della profondità di non più di mm1,5 e successivo ricompattamento dell'apice mediante battuta dello stesso! ( si può usare un martellino o lo stesso calcio del manico dell'intonatore)
  4. Riguardo allo studio, sono personalmente contrario ad Hanon. Bisognerebbe capire prima di tutto il tuo livello e fare un programma, programma che deve essere però seguito da un Maestro e via via implementato e modificato. Anche qui non c'è una formula uguale per tutti. Un buon Maestro è proprio importante all'inizio, quando la guida e la correzione degli errori sono fondamentali. Nello studio di uno strumento non è sufficiente ripetere ed evitare le note sbagliate, ma bisogna trarre da ogni pezzo ( specie quelli didattici come gli "studi") il beneficio tecnico e musicale che ci aiuta a progredire.
  5. Non farei "pettinare "i martelli. Questa è una procedura sbrigativa per "ammorbidire il suono" e per rovinare L'apice. Bisogna pazientemente intonare i martelli e, infine, creare un "cuscinetto" del pianissimo, ma sempre ricompattando l'apice del martello, altrimenti il suono diviene opaco e la parte superficiale dell'apice è come se "morisse". Un pianoforte 1/ tono sotto non si tira su con una sola accordatura. Sono necessarie almeno una accordatura durante la quale si porta su il diapason ( anche un po' oltre 440Hz) e poi due di conferma. Prima delle due di conferma si lascia assestare il pianoforte per qualche giorno.
  6. Farei io un salto nel buio fornendoti una dimensione della spesa. Il fatto che tu abbia la necessità di sapere a che spesa andrai incontro, non è sufficiente per "immaginare" cosa ci sia da fare. Addirittura potrebbe darsi che non sia opportuno intervenire.Oppure intervenire ora o in un secondo tempo. E' tutto da valutare e qualsiasi valutazione potrebbe essere inopportuna e sballata! Non basta avere le foto e un audio di uno strumento per sapere quello che c'è da fare o che "si può" fare. Si può solo affermare che il pianoforte è molto scordato, ma non si sa quanto, ad esempio, siano capaci le caviglie e il somiere di reggere l'accordatura, ecc... Non si tratta di dichiarare una cifra con "approssimazione". Ciò è impossibile.Bisogna, ripeto, vedere e sentire lo strumento da vicino. Quindi io chiamerei un tecnico e metterei in programma di pagare un diritto di chiamata che potrebbe aggirarsi dai 50, ai cento Euro. Naturalmente questa cifra massima potrebbe, dico potrebbe, comprendere una stima "circostanziata" di eventuali interventi o l'esclusione parziale o totale di essi. Spero di essere stato definitivamente utile.
  7. Ma come si può dare una valutazione dei costi? Non è possibile. Ogni strumento può richiedere interventi diversi ed eseguiti in modi diversi. Il suono mi sembra corposo. E' scordatissimo e bisogna vedere la tenuta di una eventuale accordatura. Bisogna controllare il telaio, la tavola di risonanza, i ponticelli, le corde, ecc...si devono fare molte valutazioni. Ripeto: solo da vicino si può esprimere un parere e se vale la pena intervenire e come. Buona Musica
  8. Io credo che tu debba chiamare un tecnico che ti possa assistere. A distanza non è possibile valutare i problemi, che possono essere molteplici e di diversa matura. Derei che dopo aver fatto controllare l'efficienza della meccanica, deve essere eseguita una buona accordatura controllando il diapason (440 Hz). I segni sui martelli sono dovuti all'usura. Sono appunto i segni che lasciano le corde sul feltro compresso dei martelli. Molti controlli e considerazioni vanno fatte, dopo però aver visto da vicino ed aver ascoltato lo strumento. Un buon tecnico ti saprà argomentare i pregi e i difetti del tuo pianoforte, consigliandoti i tipi di intervento. Buona Musica
  9. Ma diciamo che questi video sono puramente dimostrativi e non sempre affrontano il problema alla radice. Danno per scontate alcune cose che invece scontate non sono affatto. Quando ci si trova con una meccanica che ha lavorato moto o è stata inoperosa per lunghi periodi, conviene ripristinare i perni di centro e poi correggere la piombatura. L'eccesso o la diminuzione di piombatura non compensa assolutamente la discontinuità degli attriti!!!!! Il campanello di allarme è proprio la necessità di piombatura eccessivamente diversa tra un tasto e il suo vicino ( bianco- bianco e nero-nero naturalmente)
  10. diciamo che dal video non si capisce perfettamente. Quando la posizione dei piombi differisce di molto tra il tasto e il suo vicino e quando non vi è una regolare progressività, bisogna controllare gli attriti!!!! gli eccessivi attriti falsano s pesi di abbassamento e di ritorno. Qui non mi sembra di vedere questa regolarità.
  11. pianoexpert

    Trilli

    Condivido il pensiero di Chopin.
  12. pianoexpert

    Trilli

    Diciamo che dobbiamo individuare tre aspetti. Primo, bisogna realizzare il trillo, cioè sviluppare le note e vedere la risoluzione. Un trillo realizzato su di un valore largo e in un tempo lento sarà probabilmente, non so, in biscrome, mentre in un allegro potrebbe essere in semicrome o , su di un valore breve, addirittura realizzato con una quintina. Stabilire tutto ciò, anche a volte scrivendolo, che è meglio, non ha regole precise. Il gusto musicale deve guidare. Gli abbellimenti- diceva un mio Maestro- sono come il trucco per le donne: deve essere giusto e leggero e non deve modificare la fisionomia delle note "abbellite". Deve cioè rimanere l'effetto che produceva la nota reale. Niente deve essere trasformato, ma solo abbellito. Secondo, il modo di realizzarlo tecnicamente. Qui bisogna tener conto appunto della figura scelta(es. quartine di semicrome, terzine di crome ecc.) e degli accenti di questi gruppi. Terzo: la diteggiatura. La vecchia scuola sostituiva sulle due note del trillo tre dita( 1323 1323 ecc.) . Nella moderna scuola del 900 , con la facilità che i moderni strumenti offrono, si tende ad usare due dita(13131313 opp.232323232 raramente 12121212) . Il gesto tecnico è quello di una leggera rotazione del polso specie nel 131313131. Il Maestro deve sorvegliare ed escludere eventuali movimenti errati della mano e dell'avambraccio. Buono studio
  13. Non è che non vanno montate! Vanno montate e poi sagomate!
  14. Grande Gino!!!! In bocca al lupo e Complimenti
  15. La forma della coda è importante anche per l'efficacia della "parata" del martello stesso sul paramartello! Questa forma "quadrata" non è altro che il martello non sagomato, lasciato appunto così per permettere appunto a chi monta la martelliera di sagomare le code come quelle originali. Chi fornisce i martelli, in realtà, può copiare la sagomatura su campione....ma poichè il peso della martelliera si discosta sempre un po' da quella originale, la sagomatura delle code può essere, entro certi limiti, un mezzo, per il tecnico montatore, per potersi avvicinare o rendere addirittura identico il peso del martello e di conseguenza i pesi di abbassamento e di ritorno al tasto.
  16. Infatti, la differenza è nella sagomatura delle code da eseguirsi con un apposito strumento, copiando il raggio di curvatura. La martelliera dovrebbe pesare come l'originale, modificando, in caso contrario, leggermente la piombatura della tastiera. Non è che " con code più leggere il pianoforte suona meglio". I martelli devono essere di peso e di forma tali che, incollati, rispettando il punto di battuta e le inclinazioni, rispettino un peso di abbassamento e, soprattutto, di ritorno dettate dal progetto della Casa. Solo così verrà assicurata una buona ripetizione. Ogni piccola differenza che alteri, appunto, la geometria della meccanica, può comprometterne un buon funzionamento. una giusta regolazione di tutta la meccanica è importantissima! E' importante anche lo stato dei feltri dei talloni dei cavalletti nonché delle guarnizioni delle mortase della tastiera.
  17. Sulla qualità dei microfoni da acquistare attendiamo i consigli di Simone Renzi. Per quello che riguarda "ascoltarsi" è cosa buona e giusta! Però non dobbiamo pensare che la registrazione sostituisca un buon Maestro! Dietro alla registrazione c'è comunque il nostro giudizio e solo il nostro! Il tuo livello sarà sicuramente buono per riconoscere la discrepanza tra l'esecuzione e la registrazione. Tuttavia un orecchio esterno ci vuole. Anche quando dobbiamo affrontare un concerto è opportuno farsi ascoltare, magari, se pochi giorni prima, da un collega che sappia, con maniera, circostanziare il suo giudizio. Buono studio
  18. Con la fermata si può osservare anche la stanchezza. Questa non deve esserci, soprattutto in velocità. Si potrà scoprire che per realizzare il pezzo in velocità si deve chiedere aiuto ai grandi muscoli che metteranno in atto spesso la rotazione. Si scoprirà che i "gesti" suonando lento e i " gesti" suonando veloci sono totalmente differenti. La fermata permette di osservare questi micromovimenti, quasi a cercarli, scoprirli, e interiorizzarli, naturalizzarli. tutti i muscoli devono essere fuori tensione. Eccezionalmente per qualche "guizzo" i muscoli possono essere "più esplosivi", ma subito deve tornare la fase di rilassatezza. Si può suonare forte anche in rilassatezza. La gravitazione, specie all'inizio dello studio, aiuta a sentire il fondo del tasto e come le dita riescano a governarsi, sopportando il peso dell'avambraccio e della spalla. Si deve partire da un "punto zero" come ben descrive Monique Dechausser nel suo libro ( in francese) l'homme e le piano. Il Maestro dovrebbe sorvegliare questo costante, iniziale, sincero "approccio" alla tastiera, corregendo eventuali artifici messi in atto dall'allievo per sfuggire alle regole, all'inizio anche apparentemente scomode, della fase di "impianto"
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